Una delle mie passioni sono le escursioni in montagna ma, ogni tanto, mi piace fare passeggiate meno impegnative come questo cammino lungo la Via degli Acquedotti.
Ho scelto questo percorso per la vicinanza da casa dei due punti di partenza e di arrivo e per la lunghezza, volendo si può farlo tutto in un giorno solo senza suddividerlo in due tappe.
Ho approfittato della bella giornata anche per fare un giro a Lucca, città sempre piacevole da visitare, della quale avevo già raccontato cosa vedere.
Tratto dell'Acquedotto Mediceo |
Via degli acquedotti da Lucca a Pisa
Il percorso lungo la Via degli Acquedotti ufficialmente è di circa 24 km che vengono confermati da Google Maps mentre il mio Garmin mi segna un chilometro in più. I tempi indicati per percorrere questo cammino sono esatti perché in 7 ore e 50 minuti si può coprire la tratta.
Il dislivello non è eccessivo, al massimo si arriva a 622 metri, ma, per godersi la passeggiata e avere tempo per visitare le due città, consiglio di suddividerla in due giornate. In tarda primavera e sino alla fine si settembre quando le ore di luce sono molte si potrebbe percorrere la Via degli Acquedotti anche in un giorno solo.
Prima tappa: Via degli Acquedotti da Lucca a Vorno
Il percorso ufficiale inizia da Piazza Antelminelli a Lucca, accanto al duomo di San Martino, dove si trova la fontana alimentata dall'acquedotto Nottolini.
Io però ho fatto partire il mio Garmin per visualizzare i dati del percorso solo dalla stazione di Lucca.
Itinerario: Lucca (14 m) - Via degli Acquedotti - Vorno (90 m)Sentieri: Via degli Acquedotti
Dislivello: quota massima 228 metri
Lunghezza: circa 8,2 Km
Tempo di percorrenza: 2,25 ore
Difficoltà: E
Oltre il sottopasso della stazione ferroviaria si prosegue a sinistra lungo via Nottolini e poi si gira quasi subito a destra verso il tempietto di San Concordio, l'antica cisterna in marmo. All'imbocco della strada sterrata c'è il simbolo della via degli acquedotti, un bollino con raffigurato delle arcate, e le indicazioni che qui siamo anche sulla variante sud della Via Francigena.
Passando a destra del tempio si percorre tutto il sentiero che costeggia l'acquedotto Nottolini che è lungo 3,2 km e arriva nei pressi di San Quirico. L'acquedotto sopraelevato è integro, tranne la parte demolita per far passare l'autostrada, ed è stato costruito con 459 arcate in mattoni nel 1833 sul modello degli antichi acquedotti romani.
La costruzione fu voluta da Maria Luisa di Borbone per garantire l'approvvigionamento idrico alla città e funzionò sino all'epoca fascista. Un tempo erano presenti due condutture separate, una per uso privato e l'altra per far arrivare l'acqua alle fontane pubbliche. L'ultimo tratto delle condotte metalliche passava sotto il Baluardo di San Colombano.
Il cammino lungo l'acquedotto Nottolini è una piacevole passeggiata nel verde della campagna lucchese accanto a diversi canali ma in taluni punti bisogna fare attenzione al traffico veicolare quando si attraversano le strade.
Camminando lungo l'acquedotto si trovano anche delle fontane dove è possibile attingere l'acqua e si vedono tante persone venire qui proprio per questa ragione.
Arrivati quasi a San Quirico, dopo circa 50 minuti di cammino, finiscono le arcate in mattoni e pietra dell'acquedotto, che da quel punto è interrato, e s'incontra il Tempietto di Guamo, costruito in stile neoclassico, che è un'altra cisterna.
Qui si seguono le vecchie condutture interrate lungo uno sterrato che in 20 minuti porta in località Parole d'Oro. Il suo nome deriva dalle scritte in ottone, che sembrano avere riflessi dorati, che si leggono sul ponte. Qui si possono vedere diverse costruzioni, ora in disuso, che facevano parte dell'acquedotto.
Questo è un posto frequentato da molte persone che arrivano a piedi, a cavallo oppure i auto per stendersi nei prati e fare un picnic.
Il cammino continua a sinistra costeggiando la Serra Vespaiana, un canale artificiale progettato dall'architetto Nottolini per convogliare le acque, all'interno di una vallata molto umida
Il percorso prosegue sempre accanto a costruzioni in disuso, leggermente in salita e in mezzo al bosco, per arrivare in località Gallonzora dove s'incontra la strada asfaltata sulla quale si prosegue a destra.
Questo è il punto più elevato della tappa odierna lungo la Via degli Acquedotti.
Subito dopo s'incontra la deviazione per salire all'osservatorio astronomico da dove è possibile vedere la vallata di Lucca dall'alto.
Il cammino prosegue sino al paese di Vorno sempre sulla strada, solo in punto ben segnalato si prende un sentiero che scende tra i campi per evitare un tornante.
Antico mulino lungo la strada |
A Vorno, dopo 2 ore 20 di cammino, termina la prima tappa della Via degli Acquedotti. Qui si può fare un giro nel paese per vedere le ville storiche seguendo un percorso che per la verità non è ben segnalato.
In paese consiglio di alloggiare a Rio di Vorno, una struttura dove sono presenti anche il bar e il ristorante. Si possono gustare prodotti tipici anche con menù speciali che vanno richiesti al momento della prenotazione.
Rio di Vorno |
Ho caricato il mio percorso in due tappe su Mymaps da dove potete scaricare la traccia GPX. Per me avere la mappa sullo smartphone è stato utilissimo per verificare di seguire il sentiero corretto in alcuni punti. Sto usando l'app GPX Viewer che è sempre perfetta nel rilevare la mia posizione.
Sul mio canale YouTube trovate anche il video dei due giorni di cammino.
Seconda tappa: Via degli Acquedotti da Vorno a Pisa
La seconda giornata del cammino prosegue lungo la strada asfaltata, Via di Cima Vorno, quasi ad arrivare alla fine del paese tralasciando altre deviazioni. Sono circa 2 km che si percorrono in 25 minuti.
Si vedono seguire le indicazioni della via degli acquedotti, indicata da un bollino sul quale sono raffigurate delle arcate, proseguendo sul sentiero 124.
Itinerario: Vorno (90 m) - Campo di Croce (622 m) - Asciano - Pisa (8 m)Sentieri: Via di Cima di Vorno - 124 - 117 - 121- 119 - Via dei Condotti
Dislivello: quota massima 622 metri
Lunghezza: circa 17,1 Km
Tempo di percorrenza: 5,25 ore
Difficoltà: EE
Il primo tratto è su cemento ma poi si sale nel bosco di castagni lungo un sentiero abbastanza ripido. In questo tratto consiglio di utilizzare i bastoncini per facilitare l'ascesa.
Qui c'è un solo sentiero per cui è impossibile sbagliare strada, si deve soltanto oltrepassare il torrente alcune volte godendosi i suoni della natura e il cinguettio degli uccellini.
Dopo un'ora di salita si arriva su una strada sterrata, si prosegue a destra e poi s'imbocca il sentiero a sinistra che conduce a Campo di Croce, il punto più elevato dell'escursione odierna a quota 622 metri.
A questo punto si sono percorsi quasi 5 km in circa 1 ora e 40 minuti.
Campo di Croce |
A Campo di Croce c'è un crocevia di sentieri che sono segnalati dal CAI ma non ho trovato le indicazioni della Via degli Acquedotti e potrebbe essere l'unico punto nel quale sbagliare strada.
Da qui si prosegue lungo il sentiero 117, quello subito a sinistra del tabellone informativo, che è una larga strada sterrata chiamata sentiero Tobler.
Inizio sentiero Tobler numero 117 |
La strada è frequentata da molti in mountain bike e si deve percorrerla per circa un chilometro sino al bivio dove si ritrova la simbologia del sentiero e un cartello in legno che indica la direzione per Mirteto.
Si percorre questo breve tratto in salita sino al rudere della Casa della Guardia da dove si scende lungo un sentiero molto ripido che passa nel fitto bosco, anche qui è bene usare i bastoncini per aiutarsi. Siamo sempre sul sentiero 117.
Arrivati alla sorgente Scarpa di Orlando ci sono due possibilità. Scendere a sinistra lungo le conduttore dell'acquedotto oppure proseguire dritti verso Mirteto. Per la verità il primo sentiero non mi è parso ben tenuto per cui consiglio la seconda opzione così da arrivare ai ruderi di abitazioni e di una chiesa.
Qui s'incontrano nuovamente molte persone che salgono da Asciano per stare in mezzo alla natura.
Sono trascorse 3 ore dalla partenza e abbiamo percorso circa 8 km.
Terminata la sosta per il pranzo si scende lungo il sentiero lastricato, segnato col numero 121, che arriva in località Valle delle Fonti congiungendosi col sentiero 119.
Qui si vedono la vasca di depurazione e il Cisternone, un tempo usato per conservare l'acqua, e subito dopo s'incontra la casa del Fontaniere, in località il Prato.
Il cisternone ormai in disuso |
Un tempo l'acqua veniva depurata con spurgatoi, chiamati bottinelli, e convogliata nel cisternone di raccolta e dopo messa nell'acquedotto mediceo.
Si scende lungo la strada asfaltata per raggiungere Asciano e all'incrocio, dove si trova la chiesa del paese, si prosegue a sinistra su via dei Condotti e poi, attraversata la strada, si vedono le prime arcate dell'acquedotto mediceo.
Sino a questo punto sono 11 km di cammino che si fanno in 4 ore, compresa la sosta per uno spuntino.
L'acquedotto fu voluto dalla famiglia Medici nel '500 per portare l'acqua dalla Valle delle Fonti di Asciano alle fontane della città di Pisa. Non è ben conservato come quello Nottolini perché alcuni tratti sono stati demoliti e altri sono pericolanti ma rimane un'importante testimonianza storica.
L'acquedotto mediceo fu costruito tra il 1596 e il 1611 ed è lungo circa 6 km. La struttura presenta 934 arcate e ogni tanto s'incontrano delle fontane che prendono l'acqua dalle conduttore sotterranee ma sono meno frequenti rispetto a quelle incontrate in precedenza nelle vicinanze di Lucca.
Si prosegue lungo lo sterrato che costeggia l'acquedotto, un po' a destra e po' a sinistra, sino alla periferia della città in località Ghezzano dove le arcate sono state in parte abbattute.
Al parco giochi si prende a sinistra per ritrovare poi a destra l'ultimo tratto dell'acquedotto che termina in Piazza delle Gondole, accanto alle mura cittadine.
Partendo presto la mattina si ha tempo per fare un giro nella bella città toscana dove è immancabile una sosta in Piazza dei Miracoli.
Chi è in vacanza in zona può considerare questo cammino come una delle escursioni possibili da fare durante un soggiorno a Pisa.
Tratto delle mura di Pisa in Piazza delle Gondole |
Questa seconda giornata di cammino lungo la Via degli Acquedotti è leggermente più impegnativa della precedente ma sempre facile per chi è solito percorrere i ben più impegnativi sentieri di montagna, come quelli delle Apuane.
Consiglio solo di portare i bastoncini, calzare scarpe da trekking e avere la traccia GPX scaricata o una mappa cartacea. Ho trovato online la mappa dei Monti Pisani che potrebbe essere utile per organizzare escursioni in quella zona della Toscana.
Grazie infinite Stefania per aver reso disponibile la traccia GPX. Senza di questa nel primo tratto avremmo avuto difficoltà. E grazie delle spiegazioni esaurienti!
RispondiEliminaGrazie a voi per aver letto il mio post. Ora ho iniziato a usare wikiloc per caricare le tracce perché è molto più semplice.
EliminaOggi con il mio compagno ho percorso la via degli acquedotti seguendo la tua relazione che stata veramente utile. Grazie mille
RispondiEliminagrazie a voi per la lettura del post
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