Sulle colline attorno alla Spezia è possibile percorrere diversi sentieri per raggiungere paesi come Pitelli e Lerici. Le due borgate sono collegate da un tracciato che offre viste panoramiche sul golfo dei Poeti, come venne chiamata l'insenatura da Sam Benelli.
Questa volta propongo un percorso facile, tranne in un punto che poi descriverò, e perciò può essere adatto per una passeggiata domenicale.
Escursione da Pitelli a Lerici
Per raggiungere Lerici da Pitelli si possono percorrere diversi sentieri e questa volta ho scelto di salire dalla località Ruffino che ho raggiunto dalla Spezia col bus. Dal centro città si possono prendere i bus delle linee L e S che transitano, a seconda della stagione, ogni 15 o 30 minuti.
Chi ha l'auto può arrivare sino a Pitelli e poi, una volta arrivato a Lerici, continuare sul lungomare sino a San Terenzo e da lì salire con un altro sentiero, che avevo descritto in un altro post sull'Alta Via del Golfo, per completare un percorso ad anello.
Itinerario: Ruffino - Pitelli - Pugliola - LericiSentieri: 450V - 450 - AVG - 460 (traccia su Wikiloc)
Lunghezza: circa 6,4 km
Difficoltà: E/T
Tempo: circa due ore e 10 minuti
Dislivello: quota max 228 m s.l.m.
Ruffino è un quartiere periferico della Spezia e proprio accanto alla fermata del bus si trova la scalinata dalla quale inizia il sentiero 450V che sale a Pitelli per unirsi con l'AVG.
Si sale tra le case della borgata, incontrando due volte la strada asfaltata, per ritrovarsi nel bosco di castagni, spoglio in questa stagione autunnale.
Il sentiero si restringe e in taluni punti ha scalini in legno e un parapetto in parte rovinato dagli agenti atmosferici.
Il bosco, salendo, diventa meno fitto e si passa tra pini, lecci ed erica sino a giungere a un punto panoramico sul golfo. Da qui si vedono le isole del Tino, della Palmaria, Portovenere, Le Grazie e il crinale montuoso sul quale passa il sentiero che conduce alle Cinque Terre.
Lungo questo sentiero sono state posizionati dei cartelli con curiosità su alcune specie vegetali.
L'erica, che in dialetto viene chiamata stipa, un tempo veniva usata per ricavare scope e le sue radici per fare pipe. Questa è una cosa che ricordo molto bene poiché un mio vicino di casa era bravo nel fare lavori col legno. Non sapevo, invece, che la ginestra, usata per consolidare scarpate, fosse tossica se ingerita.
Proseguendo si passa accanto a poderi coltivati dove si vedono ulivi e piante come il papiro, non originario della zona, e l'acanto che al contrario è tipico dell'area del mediterraneo.
Arrivati sulla strada asfaltata, dopo circa 40 minuti di cammino, si scende verso il paese di Pitelli, una frazione del comune della Spezia.
Imboccando il sentiero numero 450 in via Buozzi si attraversa il centro storico osservando le volte e alcune statue votive sino a giungere davanti alla chiesa di San Bartolomeo che presenta una facciata in marmo bianco con statue che rappresentano la Vergine, San Bartolomeo e Sant'Antonio.
L'ingresso alla chiesa è dalla volta laterale e consiglio di accedere per osservare il crocifisso seicentesco che in precedenza era collocato nell'oratorio.
Oltre agli elementi decorativi in stile barocco si può ammirare la bellezza della volta affrescata e, usciti nuovamente, il mosaico davanti alla chiesa che raffigura una colomba.
Arrivati in fondo alla via si constata che qui un tempo, sotto la volta, doveva esserci una doppia porta che veniva chiusa per proteggere il paese.
Per continuare la facile escursione si prosegue verso destra, seguendo sempre i segnavia, e poi per un breve tratto sulla strada asfaltata.
All'inizio della scalinata è posto uno dei massi che furono scagliati qui dallo scoppio avvenuto nel 1922 nel forte di Falconara, un deposito di polvere da sparo, che causò la morte di oltre duecento persone nella zona di San Terenzo.
Il sentiero diventa un poco inerbito, ma dopo pochi minuti, si ritrova una strada asfaltata, accanto ad alcune abitazioni, sulla quale si prosegue in leggera salita sino a ritrovare via Carnabino, nei pressi di un ristorante.
Qui siamo sull'AVG, che in questo tratto corrisponde al sentiero 413 che va in direzione di Trebiano, mentre scendendo a destra si arriverebbe a Pozzuolo e San Terenzo.
Si prosegue sulla strada asfaltata, dove transitano pochissime auto, per circa un chilometro e in taluni punti è possibile osservare il panorama sul golfo.
Quando la strada inizia a salire, si prosegue sull'AVG sullo sterrato a destra che dopo un centinaio di metri diventa uno stretto sentiero che scende sulla sinistra.
La prima parte è agevole e passa accanto a poderi ormai abbandonati. Tralasciata una deviazione si va dritti e s'inizia a scendere su un tratto ripido, comunque breve, nel quale bisogna prestare attenzione visto che il fondo è sconnesso e può diventare scivoloso.
In meno di un'ora da Pitelli si giunge così a Pugliola, una frazione del comune di Lerici. Si attraversa il piccolo centro abitato e si può fare una deviazione per visitare la Chiesa di San Lorenzo e Santa Lucia cha ha una facciata lineare bianca e rosa e un campanile romanico. Gli interni, restaurati alcuni anni fa, sono in stile barocco e sulla volta si può vedere un colorato affresco.
Dalla terrazza attigua si gode si una bella vista panoramica sul golfo della Spezia con sotto San Terenzo e a sinistra il paese di Lerici.
Proseguendo il cammino sulla via lastricata si giunge in località Barcola dove si lascia il sentiero AVG, che va verso La Serra, per scendere sul 460 che in meno di dieci minuti porta a Lerici passando su una scalinata tra uliveti e abitazioni.
Si conclude la breve escursione panoramica nel golfo dei Poeti a Lerici da dove partono tanti altri percorsi escursionisti, come quello verso i paesi abbandonati di Barbazzano e Portesone.
Come sempre consiglio di calzare scarpe adatte all'escursionismo con suola antiscivolo e di usare i bastoni da trekking che agevolano nelle discese e nelle salite quando il fondo è ricoperto di foglie.
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