Camminare lungo la Via Vandelli è come fare un tuffo nel passato visto che si calcano le orme di chi percorreva questa via settecentesca per arrivare dalla pianura al mare.
Questo è molto di più di un cammino visto che si segue un tracciato che ricalca in molti punti l'antico percorso. Da qualche anno la Via Vandelli fa parte del circuito dei Cammini d'Italia e sta incontrando molto successo da parte di escursionisti che cercano tracciati dalla valenza storica.
La Via Vandelli: la storia
La Via Vandelli è nata nel Settecento per volere del duca di Modena Francesco III d'Este che volle costruire una strada commerciale che raggiungesse il mare. Fu il matematico Domenico Vandelli a progettarla e la parte sinuosa piena di tornanti sulle Apuane è davvero un capolavoro di ingegneria. Con la costruzione di altre strade non venne più utilizzata e, recentemente, è stato Giulio Ferrari con le sue ricerche a ripristinare l'antico tracciato, seppure apportando modifiche poiché nel frattempo il paesaggio è mutato.
Castello di Montecuccolo a Pavullo |
Le tappe
La Via Vandelli inizia dal Palazzo Ducale di Modena, ma una variante parte da Sassuolo, e dopo circa 171 km arriva a Massa superando gli Appennini e la catena delle Alpi Apuane. Il dislivello totale è di oltre 5400 metri per cui non è da sottovalutare. Molti escursionisti arrivano a Marina di Massa, percorrendo altri 4 km, per mettere i piedi nel mare o fare un tuffo nella bella stagione.
Le tappe classiche sono sette, ma si può pensare di suddividerla ulteriormente per non percorrere troppi chilometri al giorno. In bici occorrono tre giorni su un tracciato che si discosta in alcuni punti da quello escursionistico e in taluni tratti sulle Apuane si deve portare il mezzo a spalla per le forti pendenze. Un altro modo per fare questo cammino è quello di dormire in tenda.
Palazzo Ducale di Modena |
Dopo averla sognata da anni e seguito il gruppo dedicato su Facebook, ho iniziato il mio cammino a fine aprile e racconto la prima parte della Via Vandelli sino al paese di Castelnuovo in Garfagnana.
Alcuni paesi sono raggiungibili in treno o in autobus e perciò si può pensare di percorrerne solo alcune tappe e poi di tornare per proseguire il cammino.
Queste sono le tappe classiche indicate sulla guida ufficiale del percorso:
- 1 Modena - Puianello 27,2 km dislivello: 410D+, 10D-
- 2 Puianello - Pavullo nel Frignano 24,4 Km dislivello: 830D+, 595D-
- 3 Pavullo nel Frignano - La Santona 25 Km dislivello: 960D+, 475D-
- 4 La Santona - San Pellegrino in Alpe 25,8 Km dislivello: 895D+, 540D-
- 5 San Pellegrino in Alpe - Poggio 25,8 Km 395D+, 1455D-
- 6 Poggio - Campaniletti 18,3 km dislivello: 1380D+, 390D-
- [Divisa in due tappe: Villetta - Vagli Sotto e Vagli Sotto - Campaniletti]
- 7 Campaniletti - Massa 18,3 km dislivello: 500D+, 1875D-
Il percorso è ben segnalato e ha una grafica personalizzata con il profilo altimetrico della via. Esiste anche una credenziale che si stampa dal sito ufficiale così da far apporre i timbri nei punti di arrivo o lungo il percorso. I timbri ufficiali riportano la grafica della Via Vandelli. La credenziale consente di avere sconti nelle strutture convenzionate che sono indicate sulla guida ufficiale, che si può acquistare anche online, per avere una descrizione dettagliata delle tappe dal punto di vista storico e geografico.
La via è costituita da un 60% di sentiero e di un 40% di asfalto.
Tenete conto prima di programmare le singole tappe di prenotare per prima cosa il rifugio Nello Conti a Campaniletti poiché questo è l'unico alloggio disponibile a fine tappa. Da lì si prenota a ritroso gli altri alloggi considerato che in molte località c'è una buona scelta. Il bello di questo cammino è anche quello di avere dato una spinta all'economia locale portando molti escursionisti sulle colline tra Emilia Romagna e Toscana.
I tornanti della Via Vandelli che scende a Resceto |
Cosa mettere nello zaino
Per preparare lo zaino va considerato il periodo dell'anno nel quale si programma questo storico cammino che comprende tappe di pianura e di montagna con parecchio dislivello.
Tenendo conto che si sale sull'Appennino e sulle Apuane a quote abbastanza elevate è sconsigliato percorrere la Via Vandelli nei mesi invernali in quanto si trova neve e ghiaccio. Inoltre molte strutture ricettive in questo periodo dell'anno sono chiuse.
Paesaggi seconda tappa |
Il periodo migliore per percorrere il cammino è quello che va da metà maggio a fine giugno e da metà agosto a fine settembre quando le temperature non sono eccessive. Molti la percorrono anche a luglio, ma va considerato che spesso si cammina sotto il sole cocente senza zone d'ombra.
Una volta fatte queste considerazioni bisogna fare i conti con il meteo che può riservare nevicate tardive come quella che ha accompagnato a fine aprile la prima parte del mio cammino.
Vale sempre la regola di portare meno cose possibili visto che alcune strutture dispongono del servizio di lavanderia e di asciugatura.
Dormendo al rifugio Conti si deve portare nelle mezze stagioni il sacco a pelo e in estate il sacco lenzuolo. Indispensabili la mantella per la pioggia, che occupa poco spazio, e un secondo paio di scarpe per avere il cambio una volta arrivati a fine tappa o per usarle nei tratti su asfalto.
Per il resto valgono le regole che avevo illustrato in un post di approfondimento su come preparare lo zaino per le diverse tipologie di escursioni.
Modena - Puianello (Banzuola Nuova)
La prima tappa inizia dal centro di Modena, una bella città che merita la visita, e da qui dopo il primo timbro apposto all'interno del Duomo, lo si trova in un banchetto sulla navata destra, inizia il cammino.
Nel primo tratto si passa su vie cittadine, spesso all'interno di aree verdi, dove la segnaletica non è ben evidente e perciò è sempre bene avere la traccia. Si prosegue sulla pista ciclopedonale, accanto a una strada molto trafficata, lungo la quale il paesaggio è piuttosto monotono.
Il bello inizia quando si entra nel percorso verde accanto al torrente Tiepido.
Dopo aver superato il sottopasso autostradale, che può essere fangoso, si continua a camminare sullo sterrato che costeggia campi che nei mesi primaverili sono un tripudio di fioriture.
Il percorso si sviluppa in piano e nel caso di pioggia il terreno rimane ricoperto d'acqua rendendo poco agevole il passaggio tra le pozzanghere.
In questo tratto non esistono aree di sosta e neppure punti dove ripararsi in caso di pioggia.
Il cammino attraversa più volte il torrente Tiepido e uno dei ponti più belli è in legno e riporta la grafica della Via Vandelli.
Dopo un lungo tratto che costeggia la trafficata statale Estense si giunge a Torre Maina dopo circa sei ore dalla partenza dal Palazzo Ducale di Modena.
All'inizio del paese si trova la chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, risalente al X secolo sebbene la struttura attuale sia ottocentesca, e poco più avanti la torre del XIV secolo, ora in fase di restauro.
La torre in pietra e le cascine pertinenziali conservano le caratteristiche di edilizia rurale dei secoli passati. Poco più avanti si vedono in un podere degli antichi attrezzi usati in agricoltura.
Da qui inizia la salita verso Poggio Gaiano che presenta soltanto un punto un po' ripido.
Arrivati accanto alle case si prosegue a sinistra per ritrovare la strada provinciale che si abbandona per seguire il sentiero, che taglia nei campi, per giungere al Santuario di Puianello dopo circa un'ora e mezza da Torre Maina.
Il Santuario della Beata Vergine della Salute, ubicato su un colle che domina la vallata, è caratterizzato da una facciata in mattoni rossi e da interni barocchi.
Qui terminerebbe la prima tappa della Via Vandelli e uno degli alloggi consigliati è il b& amp;b Cà del Vèint mentre nei pressi della chiesa si trova un ristorante dove consumare la cena.
Altrimenti si continua, passando accanto al bellissimo paesaggio dei calanchi e alle salse, sino a raggiungere l'agriturismo La Bizentina, in località Banzuola Nuova, allungando di circa cinque chilometri la tappa, ma così il giorno seguente saranno meno!
Panorama sui calanchi |
Le salse di Puianello sono particolari coni vulcanici di fango che si possono vedere senza andare troppo vicino per preservarli intatti.
Programmando il mio cammino ho scelto questa opzione e così la prima giornata, sotto una pioggia incessante, è terminata dopo aver percorso circa 32 chilometri in poco meno di nove ore dalla partenza da Modena. Per le tempistiche tenete conto che ho camminato sempre sotto la pioggia che mi ha rallentato parecchio. Trovate la traccia su Wikiloc.
Nell'agriturismo ho trovato una calda accoglienza e per cena ho gustato gnocchi fatti in casa, verdure miste accompagnate da un ottimo pane che ho apprezzato in particolar modo, come la birra Fermenti Sociali.
Puianello (Banzuola Nuova) - Pavullo nel Frignano
Dalla Bizentina s'inizia il cammino salendo uno sterrato che riporta sulla strada provinciale che si segue sino all'imbocco del sentiero che porta al Monte Calvario.
Qui si cammina su uno sterrato in mezzo al bosco e ad aree aperte che riporta verso San Dalmazio.
Passando nella parte più antica del paese si arriva davanti alla chiesa intitolata a San Dalmazio Vescovo.
Proseguendo si alternano tratti su asfalto ad altri su sentiero che possono diventare un poco impegnativi in caso di pioggia per la formazione di fango e di pozzanghere.
Questa zona collinare riserva delle belle vedute panoramiche e anche con la pioggia è un piacere ammirare le tante fioriture.
Poco più avanti s'incontra il trivio della Vandelli che è il punto dove si congiungevano le due strade: quella proveniente da Modena e quella da Sassuolo. Proseguendo si cammina senza difficoltà, tranne in un tratto nei campi che ho trovato ricoperti di neve e più sotto invasi da molta acqua, in estate è tutta un'altra cosa!
Queste prime tappe della Via Vandelli sono in comune con altri cammini per cui si vedono differenti segnaletiche.
Arrivata in prossimità della località Ca' Calendario ho seguito la segnaletica della Via Vandelli che discosta dalla traccia che avevo scaricato.
Sono scesa su Via Molino Galeotto, accanto al torrente Cogorno, per risalire sulla strada cementata verso la statale alla periferia di Pavullo nel Frignano. Proseguendo sulla strada per meno di 500 metri mi sono ritrovata sul percorso pedonale che si addentra nel paese e raggiunge Palazzo Ducale.
Il palazzo venne fatto costruire dal duca Francesco IV nel 1830 come residenza estiva. Oggi ospita gli uffici del comune, la biblioteca e spazi espositivi. Appena arrivata ho avuto l'occasione di visitare una mostra di autori contemporanei.
Merita una sosta anche il parco Ducale che si estende su 14 ettari e tra i tanti alberi spiccano una sequoia gigante e un cedro del Libano.
A Pavullo si può visitare anche la Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo con la bella facciata in pietra.
Come alloggio nel paese viene consigliato l'hotel Corsini dove si può consumare anche una buona cena. Essendo vegana ho optato per la pasta all'arrabbiata e verdure.
Questa tappa è più breve della precedente e, nonostante la nevicata delle prime ore, ho percorso i 20 chilometri in circa 6 ore e 30 minuti, la traccia sempre su Wikiloc.
Pavullo nel Frignano - La Santona
Partendo dal centro del paese si prosegue in direzione dell'aeroporto che si costeggia a destra passando sulla ciclopedonale.
Si prosegue sul sentiero in mezzo al bosco che sale al paese di Montecuccolo al centro del quale si trovano la chiesa quattrocentesca di San Lorenzo e il castello che risale al tempo di Matilde di Canossa. Caduto in disuso nei secoli seguenti, oggi è sede museale e racconta la storia della famiglia Montecuccoli e del territorio.
Continuando il cammino si scende sulla strada asfaltata, si prosegue in via delle Fontane verso l'Oratorio di Ca' di Chino per dirigersi verso via Le Fornaci dove si passa accanto a una fattoria didattica con molti animali da cortile.
Il tracciato della Via Vandelli scende nel bosco e risale verso il paese di Monzone sul quale domina la torre campanaria. Proseguendo si passa accanto a un'antica cascina del 1791 e all'agriturismo Minelli dove si può fare una breve sosta.
Poco dopo il punto panoramico accanto a una grande croce si risale verso il Ponte d'Ercole, o ponte del diavolo. Questa zona è caratterizzata da rocce che si ergono dal suolo e il ponte è la conformazione più bella da osservare. Questo monolite in arenaria è stato scavato dall'erosione degli agenti atmosferici e ha fatto nascere numerose leggende.
Con la neve questa zona assume un'atmosfera particolare e, essendo rallentati, non si ha voglia di esplorare altro. Tornando sulla strada principale si giunge a Lama Mocogno dove sono presenti diversi locali dove fermarsi per la pausa pranzo.
Proseguendo sul tracciato della Via Vandelli si entra nuovamente in un bel bosco, ma con la neve si viene molto rallentati. Qui si trova il libro del viandante sul quale lasciare un segno del proprio passaggio.
Costeggiando un pascolo per cavalli si scende alla località La Santona dove termina la tappa che ho caricato online. Parlando con persone del luogo ho scoperto che il nome di questa località deriverebbe da una donna prosperosa di nome Santa, con il passare del tempo il termine si esteso al paese.
Qui viene consigliato di dormire all'albergo Conca d'Oro dove ho consumato una buona cena vegana.
Dalle finestre delle camere si ammira un bellissimo panorama sul monte Cimone, una delle vette più elevate di questo tratto appenninico.
Come tempistiche tenete conto circa tre ore per arrivare a Monzone e altre due ore e venti per raggiungere Lama Mocogno. Da qui ho trovato parecchia neve per cui ho impiegato altre tre ore per arrivare alla fine della tappa, ma in condizioni normali le tempistiche si dimezzano.
Camminare con la neve conferisce un fascino particolare ai paesaggi e si notano ancor di più le tracce del passaggio di animali selvatici come volpi, cinghiali e caprioli. I due occasioni ho visto a terra anche gli aculei dell'istrice. Il lato negativo è che con il cielo plumbeo i panoramici sono cupi e manca la varietà cromatica dei prati in fiore.
La Santona - San Pellegrino in Alpe (Sant'Annapelago)
Tutta la tappa si svolge sul percorso originale della Via Vandelli settecentesca e sopra i 1.000 mtetri di altitudine. Lungo il percorso s'incontrano il passo di Centrocroci, il Capanno Guerri, una capanna celtica, e la Fabbrica, stazione di posta settecentesca. Qui si trova anche una stele che omaggia Vandelli.
Si passa in mezzo a bellissimi boschi e i panorami verso il monte Cimone sono stupendi.
Si raggiunge la Cappella sulla Vandelli in località La Sega e, volendo modificare le tappe, si può fermarsi qui e scendere circa un chilometro sulla statale per raggiungere Sant'Annapelago dove consiglio di soggiornare al b&b La Violetta che offre spaziose e confortevoli camere e un'ottima e abbondante colazione.
Si può usufruire dell'Home Restaurant e concordando per tempo si possono avere ottimi piatti vegani. Le pietanze vengono preparate con ingredienti del territorio e durante il mio soggiorno ho gustato un antipasto con funghi dormienti, chips di cavolo nero, insalata di olive, finocchi, arance e noci, farinata di ceci e una torta di funghi prugnoli e chiodini. Come primo una minestra molto gustosa e come secondo squisite verdure miste mentre gli altri commensali hanno assaporato il cinghiale. Il tutto accompagnato da ottimi vini, pane e schiacciata fatte in casa.
Alcuni piatti della cena |
Suddividendo in questo modo le tappe si percorrono circa 20 chilometri e si evita la salita finale a San Pellegrino in Alpe avendo più tempo per godersi la bellezza di questa tratta.
Barigazzo e una casa cantoniera |
Visto che la neve era 50 cm purtroppo ho dovuto saltare la tappa, passando sulla strada provinciale verso Pievepelago dove s'incontrano tante case cantoniere. Ho avuto l'occasione di vedere Barigazzo e di fermarmi alla Sorgente Fabbriche del Benessere per assaggiare un ottimo liquore di mirtilli e per acquistare alcuni prodotti naturali.
San Pellegrino in Alpe (Sant'Annapelago) - Castelnuovo di Garfagnana - Poggio
La quinta tappa della Via Vandelli inizia da San Pellegrino in Alpe e termina a Poggio, ma si possono apportare modifiche per adattarla alle proprie esigenze.
Scegliendo di dormire a Sant'Annapelago si può pensare di scendere a Castelnuovo Garfagnana riservandosi del tempo per visitare il bel borgo storico e il castello come avevo raccontato.
Facendo così la tappa successiva si può terminare a Vagli e quindi raggiungere con calma Campaniletti e infine Massa. Si fa una tappa in più ma con calma e senza eccessivi dislivelli.
Dormendo a Sant'Annapelago si percorre la strada provinciale sino a incontrare la cappella sulla Vandelli. da qui si entra nel bosco e, seguendo sempre la segnaletica, s'incrocia più volte la strada.
Arrivati all'Imbracamento si scende a destra e poi si risale sulla strada per percorrere un ultimo tratto nel bosco di faggi che conduce al Passo del Lagadello a quota 1623 metri che è il punto più elevato della Via Vandelli.
Percorrendo la strada asfaltata si giunge a San Pellegrino in Alpe che con i suoi 1.525 metri è il paese più elevato dell'Appennino. Il paese è situato tra i comuni di Castiglione di Garfagnana, in Toscana, e Frassinoro, in Emilia Romagna.
Qui si trovava un antico ospitale che oggi è sede del museo etnografico don Luigi Pellegrini. Accanto erge la chiesa dove sono conservati i corpi di San Pellegrino e San Bianco.
Da questa altura si ammira un meraviglioso panorama sulla Garfagnana e sulle catena della Alpi Apuane dove prosegue la Via Vandelli.
Scendendo il tracciato interseca più volte la strada provinciale e passa accanto a diversi fabbricati, che un tempo erano osterie su questa via di comunicazione tra la pianura padana e il mare, e all'oratorio di Boccaia.
Si cammina nel bosco di castagni secolari su sterrati e sentieri più stretti e in alcuni punti invasi dalla vegetazione spontanea per giungere all'abitato di Campori.
Qui il percorso ufficiale fa una deviazione per evitare le strade più trafficate. Per abbreviarlo ho seguito l'antico tracciato della Via Vandelli, trovate qui la mia traccia, che giunge a Pieve Fosciana e quindi a Castelnuovo di Garfagnana.
Ho terminato la tappa davanti alla Porta Castruccio che conduce nel centro storico di questo bel borgo toscano.
Da Sant'Annapelago a Castelnuovo di Garfagnana sono circa 22 chilometri che si coprono in sei ore.
Due anni fa avevo percorso la tratta da Castelnuovo a Poggio che coincide con la Via del Volto Santo.
Villetta - Poggio -Vagli Sotto
Ho completato le ultime tappe della Via Vandelli in piena estate e le ho rimodulate per evitare troppe ore di cammino e la mia scelta è stata ottimale.
Arrivata alla stazione di Villetta - San Romano ho proseguito sul tracciato che porta sul ponte novecentesco della Ferrovia che è stata un'importante opere ingegneristica in Garfagnana.
Si prosegue sul sentiero che compie un giro un po' lungo per arrivare nel paese di Poggio ammirando belle vedute sul fiume Serchio.
Passando davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunto si seguono le sempre precise indicazioni che conducono sulla strada che scende verso il torrente Edron.
Oltrepassato il ponte in legno, collocato da poco tempo, si trova un'area ristoro ma non si capisce bene se sia privata come indicherebbero dei cartelli.
Proseguendo un po' su strada asfaltata e un po' su un sentiero si giunge alla diga di Vagli che ha creato un bacino artificiale.
Passata la diga si segue la strada provinciale e la Via Vandelli raggiungerebbe Vagli Sopra.
Alloggiando a Vagli Sotto all'altezza del parco ho oltrepassato il ponte tibetano, fattibile anche per chi soffre di vertigini, per raggiungere l'altra sponda del lago e quindi riattraversare sul ponte Morandi e arrivare in paese.
L'abitato di Vagli Sotto si sviluppa con anelli concentrici che giungono alla Chiesa di San Regolo Vescovo che risale al XII secolo sebbene abbia subito dei rimaneggiamenti in epoca successiva.
Vagli di Sotto - Campaniletti
Da Vagli Sotto ho seguito la strada asfaltata per ritrovare il percorso ufficiale poco dopo Vagli Sopra.
Si cammina su una strada che viene percorsa per raggiungere le cave di marmo che ancora sono in attività.
In prossimità del parcheggio nella Valle d'Arnetola, utilizzato da tanti escursionisti che vengono sulle Apuane, inizia il sentiero che passa in mezzo a un bosco e poi ritrova una via di cava che si segue per pochi metri per poi proseguire verso Arni su un tratto in mezzo al bosco.
Lasciato questo sentiero si torna a destra e si ritrova la marmifera che si segue per parecchio passando accanto a diverse cave.
La parte più bella inizia più avanti quando si trova il selciato originario della Via Vandelli che con tornanti sale verso il passo Tambura. Il sentiero non presenta particolari difficoltà e i tratti ripidi sono pochi.
Il passo a 1620 metri offre una veduta spettacolare verso Massa e litorale. Segna un po' il compimento di questo cammino che da qui in poi sarà quasi sempre in discesa.
Suddividendo in questa maniera le tappe si ha tempo per salire sul Monte Tambura, la seconda vetta per altezza delle Alpi Apuane tenendo conto che si tratta di un percorso per escursionisti esperti.
Proseguendo sulla Via Vandelli si cammina su pietrisco e su un tratto su roccia da fare con attenzione in caso di pioggia.
Dopo circa 30 minuti dal passo si raggiunge la finestra Vandelli con le rocce tagliate per consentire il passaggio della strada settecentesca che doveva passare di qui ma considerato lo strapiombo si decise altrimenti. In località Campaniletti dove si trova il rifugio CAI Nello Conti che è un'ottima scelta per alloggiare e spezzare la lunga discesa.
Dalla terrazza si ammira un panorama incredibile sulle montagne che lo contornano.
Campaniletti - Massa
Dal rifugio inizia l'ultima giornata sulla Via Vandelli e le prime due ore sono sul tracciato originario fatto di pietre poste una sull'altra in uno scenario spettacolare con di fronte montagne come il Sagro che è stato la meta di una mia escursione.
Arrivati al paese di Resceto, un tempo molto importante per l'attività dei cavatori, si prosegue quasi sempre su strada per raggiungere Gronda e Guadine.
Si costeggia il torrente Renana dove in diversi punti si può scendere per un bagno ristoratore. In estate è molto frequentato da chi viene qui a trascorrere la giornata.
Il sentiero del Bizzarro è chiuso per una frana e perciò la Via Vandelli prosegue sempre sulla strada sino a Canevara.
Resceto e un sasso opera d'arte di Anna di Canevara |
Questo borgo ha una bella chiesetta con una raffigurazione molto colorata di Gesù. A Canevara abita la signora Anna che chi fa la Vandelli conosce in quanto dipinge sassi, vere opere d'arte, che lascia sul viottolo delle miniere per i viandanti.
Il viottolo passa in mezzo a un bosco ombroso e presenta numerosi tratti in salita e discesa, anche su roccia per cui sono presenti delle catene che aiutano nell'incedere.
Dopo circa un'ora e mezza si giunge alla periferia di Massa e, oltrepassato il ponte in ferro, davanti alla porta di San Martino.
In breve si raggiunge Piazza Aranci dove si trova il Palazzo Ducale di Massa che è il punto di arrivo di questo bel cammino che da Modena raggiunge il mare.
Per arrivare al mare, il Finis Terrae della Via Vandelli, si segue l'alberato Viale Roma per circa 5 chilometri per arrivare in Piazza Bad Kissingen dove è posta la scultura Le Vele di Pino Castagna e per un bagno rigenerante nelle acque del Mar Tirreno.
Via Vandelli: dove dormire
A Modena si può dormire all'ostello San Filippo Neri che si trova in zona centrale e comoda per raggiungere la stazione e l'inizio tappa.
Nella prima tappa, oltre al b&b Cà del Vèint, si trova l'agriturismo La Bizentina che dispone di camere private e condivise. Qui è possibile gustare ottime pietanze, anche vegane, preparate con ingredienti del loro orto.
A Pavullo del Frignano uno degli alloggi prediletti dai viandanti è l'hotel Corsini che dispone di un ristorante interno, ma se si desidera portarsi più avanti si può dormire all'agriturismo Belvedere, che si trova poco dopo Montecuccoli.
Nella località La Santona si può dormire all'albergo Conca d'Oro dal quale si ammira una stupenda vista panoramica verso il Monte Cimone.
A San Pellegrino viene consigliato il rifugio Pradaccio, che si trova un poco sotto il percorso, ma andando fuori stagione in questa località tutti gli alloggi sono chiusi. Un'ottima alternativa è fermarsi a Sant'Annapelago per spezzare la tappa e il b&b La Violetta è l'alloggio consigliato.
A Castelnuovo Garfagnana si può dormire all'ostello Bellavita, mentre a Vagli Sotto consiglio il B&b Good Evening.
Faccio una menzione speciale alla birra artigianale Petrognola che viene prodotta in questa zona, precisamente a Piazza al Serchio, e che si può degustare a Vagli.
Il rifugio Nello Conti si deve prenotare telefonicamente con largo anticipo visto che i posti letto sono limitati. Tenete presente che in estate è aperto tutti i giorni, in inverno è chiuso (ma questo periodo è sconsigliato per percorrere la Vandelli) e nelle altre stagioni solo nei fine settimana.
Un'alternativa consigliata è il B&b a Gronda che ha ottime recensioni, mentre per chi viene da lontano una volta arrivato a Massa può alloggiare all'ostello Palazzo Nizza che si trova in centro città.
Come arrivare sulla Via Vandelli
La Via Vandelli può essere percorsa in entrambe le direzioni ma giungere sul mare a Massa è una cosa emozionante dopo la fatica di aver valicato due catene montuose.
La soluzione migliore è quella di arrivare a Modena in treno per non dover tornare a riprendere l'auto, ma per organizzarsi bisogna considerare dove si abita.
La città si trova sulla direttrice Milano - Bologna e ha collegamenti con treni anche a lunga percorrenza. Massa è situata sulla linea ferroviaria Roma - Genova ed è servita da molti treni.
Una volta terminato il cammino a Marina di Massa si può tornare in centro con il bus delle autolinee toscane che collegano la località anche a Sarzana.
Lungo la via si trovano le stazioni ferroviarie di Castelnuovo di Garfagnana, Villetta San Romano, Poggio e Massa.
Numerose località lungo la via sono servite da linee di bus: dalla parte emiliana dall'azienda SETA e da quella toscana con le Autolinee Toscane e sui rispettivi siti si possono consultare gli orari.
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