Il centro storico di epoca medievale rende Tarquinia, nota per la necropoli etrusca, una delle cittadine della Tuscia più belle da visitare.
Un solo giorno può essere sufficiente per scoprirne la bellezza e per poi continuare la scoperta di questa zona del Lazio che racchiude tanti tesori tra borghi incantevoli, aree archeologiche e naturalistiche.
![]() |
Porta Castello sulle mura altomedievali |
Cosa vedere a Tarquinia
La visita a Tarquinia può iniziare dal centro storico partendo dalla Barriera di San Giusto che è il punto di arrivo di molti che giungono coi mezzi pubblici. Questo largo accesso venne realizzato all'inizio del '900 per sostituire la Porta della valle, troppo stretta per il traffico crescente.
Siamo già nel cuore del centro cittadino racchiuso dalle mura di epoca medievale sulle quali si aprono diverse porte.
Seguendo i cartelli dislocati ai vari angoli si possono raggiungere i principali monumenti di Tarquinia e visitare musei degni di nota.
Andando a sinistra s'incontra la Cappella Vitelleschi a pianta rettangolare che presenta una copertura a volta, un abside pensile e l'arco trionfale con due coppie di colonne tortili.
Nella stessa piazza si erge la Chiesa di Santa Margherita, il duomo cittadino, la cui costruzione è terminata alla fine del XIX secolo. All'interno si possono ammirare affreschi che raffigurano le storie della Vergine.
![]() |
Veduta sulla Barriera di San Giusto da Palazzo Vitelleschi |
Molto bella è anche la Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano, costruita tra il XII e il XIII secolo, con la semplice struttura a capanna in stile romanico sulla quale sono inseriti il rosone e i portali con archi ogivali di stile gotico. Dal 1182 la chiesa appartenne all'Ordine dei Cavalieri di Malta.
Continuando la passeggiata si arriva alla Porta Castello che si trova accanto al torrione a pianta circolare di Matilde di Canossa.
Poco oltre si trova la chiesa di Santa Maria in Castello che domina con la sua imponenza la vallata del fiume Marta sino al Mar Tirreno. La chiesa in stile romanico venne ultimata all'inizio del Duecento accanto alla porta inserita sulle mura altomedievali.
![]() |
Chiesa di Santa Marina in Castello e Porta Castello |
Superata la porta si giunge alla Fontana Nova, una grande vasca coperta da volte a botte è delimitata sul fondo da una parete in macco, e proprio da qui, percorrendo il Cammino della Tuscia, sono arrivata a Tarquinia.
Tornando verso il centro città si può passare nelle vie più interne dove si ergono diverse torri: del Santo Spirito, Cialdi, Barucci e di San Martino.
La torre Barucci, a pianta quadrata e merlata, venne realizzata nell'XI secolo in conci di macco, una pietra calcarea locale, disposti a linee orizzontali, tenuti assieme da calce, sabbia e pozzolana. Sull'austera torre si possono notate monofore e una bifora che fanno passare un poco di luce.
![]() |
Torre Barucci e Chiesa di San Lorenzo |
Nella stessa piazza si trova il fontanile e lavatoio che venne costruito all'inizio del Novecento nell'ambito del progetto di risanamento urbano e che è perfettamente inserito tra gli edifici antichi.
Continuando la visita si arriva davanti al Palazzo dei Priori che è costituito da diversi edifici privati, costruiti tra il XII e il III secolo, e, a dispetto del nome, non ebbe una funzione pubblica. Si può notare la bellezza della facciata sulla quale s'innalzano due torri.
All'interno è ospitato il Museo della Ceramica d'uso a Corneto che espone oltre trecento reperti tra ceramiche, gioielli, oggetti di vario materiale e fattura. La maggior parte furono rinvenuti nei butti del palazzo, ovvero negli scarichi fognari, durante scavi non controllati effettuati agli inizi degli anni '90.
Arrivati in Piazza Matteotti si può vedere il Palazzo Comunale, risalente al XIII secolo, che un tempo era situato accanto alle antiche mura. L'edificio mescola elementi romanici ad altri in stile gotico e l'arco centrale collega la piazza con via San Pancrazio.
La fontana di Piazza è costituita da una vasca circolare in marmo che presenta quattro alzate con mascheroni barbuti dai quali fuoriesce l'acqua.
Nella via si possono vedere la settecentesca Chiesa di San Leonardo e la Chiesa del Suffragio con la facciata tardo barocca.
Tornando al punto di partenza s'incontra Palazzo Vitelleschi, risalente al XV secolo, che ospita il museo più importante di Tarquinia. che è una delle cose da vedere in città.
Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia
Il percorso di visita si sviluppa sui tre piani del palazzo dal cui loggiato quadrangolare del secondo piano si può vedere dall'alto la piazza antistante collegata alla barriera di San Giusto.
Nel cortile e nelle sale del piano terra sono collocati sarcofagi in pietra e marmo greco che risalgono alla metà del IV secolo a.C.
![]() |
Il cortile di Palazzo Vitelleschi |
Il pezzo più antico è una stele in nenfro, una varietà di tufo, che è stata rivenuta nella necropoli di Monterozzi e che risale al VII a.C.
I tanti sarcofagi presenti raccontano l'evoluzione dell'arte funeraria nei secoli e uno dei pezzi più pregevoli è il sarcofago del cerbiatto, così chiamato per la figura di animale scolpita sul coperchio. Anche questo è in nenfro ed è stato datato al IV secolo a.C.
Nell'ultima sala sono esposti i sarcofagi in marmo che conservano ancora delle parti dipinte e uno dei più adornati è quello del magnate che apparteneva a una delle famiglie più importanti della città.
Agli appassionati di storia etrusca consiglio la visita di Volterra e dove si trova un altro importante museo.
![]() |
Sarcofago del cerbiatto |
Salito l'ampio scalone si giunge al primo piano e nel Salone delle Armi si può vedere l'opera più importante del museo archeologico, ovvero i Cavalli Alati. Questo altorilievo che raffigura una coppia di cavalli, datato al IV secolo a.C., era posto come decorazione nel tempio dell'Ara della Regina nel pianoro della Civita di Tarquinia
Questo tempio, lungo 71 metri e largo 32 metri, era il più grande d'Etruria e incorporava due templi arcaici.
A questo piano sono esposti numerosi reperti provenienti dagli scavi nella necropoli di Tarquinia e collocati nelle vetrine in ordine cronologico.
Molti oggetti imitano quelle greche o sono in bucchero, una ceramica che imita il prezioso vasellame in bronzo.
Molte teche sono occupate da ceramiche dipinte con soggetti erotici che furono raffigurati sino alla metà del V secolo a.C. quando s'iniziò a ritrarre altre scene. Sembrerebbe che la scelta dei soggetti fosse legata al voler rappresentare scene di vita quotidiana visto che i greci avevano un atteggiamento aperto nei confronti del sesso.
Continuando la visita si entra nell'anticamera della cappella dove si ammirano pregevoli affreschi che abbellivano la sala da pranzo dello storico palazzo.
![]() |
Ceramiche con scene erotiche |
Al secondo piano si entra in sale climatizzate dove si trovano alcune tombe con affreschi che sono state trasferite qui per preservarle al meglio.
Il biglietto d'ingresso al museo comprende la visita alla necropoli di Monterozzi che è assolutamente da vedere per la bellezza di meravigliose pitture parietali
Il museo è aperto dal martedì alla domenica nei seguenti orari: 8.30-19.30.
![]() |
Veduta sulla valle della Marta dalla necropoli |
È possibile acquistare un biglietto che comprende l'accesso alla necropoli di Cerveteri, in provincia di Roma, che è un altro importante centro della civiltà etrusca.
Si può raggiungere la necropoli a piedi con una passeggiata di una quindicina di minuti così da vedere l'altra zona del centro storico.
In città è possibile prendere parte a dei tour organizzati per vedere queste meraviglie del mondo etrusco.
- Un tour di tre ore con guida che parla italiano permette di visitare il centro storico di Tarquinia, il museo archeologico e la necropoli di Monterozzi.
- Chi soggiorna a Roma può prender parte a un tour, in lingua inglese, francese o spagnola, per visitare la necropoli di Tarquinia e quella di Cerveteri così conoscere meglio la civiltà etrusca.
La necropoli di Tarquinia di Monterozzi
La necropoli è entrata a far parte dal 2004 dei siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO per la presenza di stupende tombe dipinte che testimoniano l'arte etrusca e la pittura nel periodo precedente all'Età Imperiale Romana.
Le tombe sul pianoro di Monterozzi sono a ipogeo e perciò per visitarle si deve scendere ogni volta una scala che porta davanti al vetro che separa la camera funebre e, accendendo la luce, si può osservare l'interno.
Queste tombe etrusche sono ben diverse da quelle che si vedono in altre necropoli come quelle di San Giovenale e di Barbarano Romano che ho incontrato lungo il Cammino della Tuscia.
![]() |
Tomba del Guerriero |
La necropoli si estende su una superficie di sei chilometri e una larghezza di circa tre chilometri e, attualmente, è possibile accedere a 22 tombe seguendo un percorso che passa accanto a ognuna di esse.
La prima tomba è quella del Guerriero dove si vedono scene del simposio e sopra due galli che affrontano due pantere. La presenza di animali esotici fa comprendere come gli Etruschi fossero a contatto con altre civiltà e come questa fauna selvatica fosse presente in zona molto vicine.
La tomba della Leonesse, risalente al 530 a.C., è una delle più belle. Si può osservare la piccola camera quadrangolare con soffitto a doppio spiovente con le pareti dipinte con banchettanti accomodati su cuscini. In fondo sono raffigurati musici e danzatori attorno a un recipiente per il vino.
![]() |
Tomba delle Leonesse |
Molto bella anche la tomba Moretti che venne scoperta nel 1968 e intitolata a colui che fu Soprintendente dell'area per molto tempo. Questa tomba ha raffigurate figure di danzatori e una donna ricoperta di preziosi gioielli.
La tomba pulcella, scoperta nel 1865, prende il nome dalla presenza di una giovane ancella dipinta sulla sinistra, mentre sull'altro lato si vedono coppie a banchetto. Il loculo al centro è decorato a imitazione di un tempio.
![]() |
Tomba Pulcella |
La tomba Cardarelli è dedicata al famoso poeta originario di Tarquinia. In questa tomba si vedono figure ricorrenti come quelle dei danzatori e suonatori.
All'interno della tomba dei leopardi si può vedere un soffitto a doppio spiovente e sul frontone due felini che si fronteggiano. Sulla parete si possono vedere scene di un banchetto con coppie sedute su letti conviviali e servitori nudi.
![]() |
Tomba dei leopardi |
La tomba dei Giocolieri, ritrovata nel 1961, ha raffigurate scene di giochi e di balli in onore del defunto che si voleva rallegrare nel viaggio verso l'aldilà.
La tomba Bettini è dedicata all'architetto che si occupò del restauro delle tombe e differisce dalle altre per la presenza di una fossa scavata nel pavimento che doveva ospitare il defunto.
![]() |
Tomba dei giocolieri |
La visita alla necropoli è molto istruttiva in quanto si vedono tanti stupendi affreschi che indicano come la civiltà etrusca fosse evoluta.
Le aree archeologiche di Tarquinia
Nel territorio di Tarquinia sono presenti tre aree archeologiche: La Civita, Porto Clementino e Gravisca.
La Civita occupa una superficie di circa 140 ettari e si trova sul colle sopra la valle del fiume Marta, dall'altro lato rispetto alla necropoli di Monterozzi.
L'archeologo Pietro Romanelli all'inizio del '900 portò avanti una campagna di scavi, poi continuata dall'Università degli Studi di Milano. Sono state scoperte le antiche mura con una porta monumentale, una cisterna, un santuario e l'Ara della Regina, risalente al IV secolo a.C., che è il tempio etrusco più grande mai ritrovato.
Questa area a poca distanza dalla città si può visitare liberamente, anche se l'ho trovata un poco trascurata.
![]() |
Ingresso alla Civita |
Porto Clementino venne usato per molti secoli come punto di approdo e oggi si possono vedere le torri degli appestati e di Corneto, quest'ultimo era il nome medievale della città di Tarquinia.
Gravisca, ubicata nelle immediate vicinanze, conserva resti di un luogo di culto dedicato a divinità etrusche e greche.
Tarquinia Lido
Il paese di Tarquinia si trova a soli cinque chilometri dal mare e perciò può essere un luogo perfetto dove trascorrere le vacanze unendo visite culturale a relax nella spiaggia di colore scuro per la presenza di materiale ferroso. Nella zona del lido sono presenti stabilimenti balneari attrezzati e si possono praticare sport acquatici.
Tarquinia offre un'ampia scelta di alberghi e proprio nella zona Lido si trova il Grand Hotel Helios che si trova vicino al mare e dispone di una piscina.
Nel centro storico si può soggiornare nel b&b I Tre Camini che offre, a detta degli ospiti, un'eccellente colazione all'italiana.
Come arrivare a Tarquinia
Tarquinia si raggiunge da Roma percorrendo l'autostrada A12, mentre arrivando da nord si segue da Grosseto la SS Aurelia.
La stazione ferroviaria si trova a circa tre chilometri dal centro storico ed è servita dai treni regionali sulla linea Roma-Pisa. I treni Frecciarossa fermano nella vicina Civitavecchia.
I bus della Eusepi trasporti collegano il centro, la stazione e il lido con corse regolari ogni trenta minuti.
I bus dell'azienda Cotral effettuano collegamenti diretti con Viterbo, Civitavecchia e Montalto di Castro.
Nessun commento:
Posta un commento
Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.