12 ottobre 2023

Cammino della Tuscia: San Martino al Cimino - La Botte - Barbarano Romano

Le tappe 4 e 5 del Cammino della Tuscia attraversano luoghi stupendi che meritano il giusto riconoscimento come la faggeta del Monte Fogliano e la necropoli di Barbarano Romano.

Ho unito le due tappe, visto che non erano molto lunghe, ma col senno di poi direi di dedicare una giornata soltanto alla tappa numero 5 per visitare in maniera più approfondita il sito archeologico.


Cammino della Tuscia: Soriano Cimino - Barbarano Romano
Panorami dopo La Botte


Cammino della Tuscia: tappa 4 San Martino al Cimino - La Botte

La tappa precedente si conclude a San Martino al Cimino, facendo una piccola deviazione dal percorso, per cui la mattina si ripercorre il sentiero 120D per tornare sul 103 e proseguire in direzione Vetralla - La Botte.

Dopo la soleggiata giornata del giorno precedente ho trovato una pioggerellina che ha reso più cupi i paesaggi.

Itinerario: San Martino al Cimino - La Botte (traccia su Wikiloc)
Sentiero: 120D - 103
Lunghezza: circa 12,3 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 4 ore
Dislivello: quota max 792 m s.l.m.

La prima parte del cammino è sul largo sterrato che costeggia il lago di Vico che in breve tempo porta in località Croce di San Martino, per cui si potrebbe partire direttamente da qui.

Si prosegue su un sentiero, sempre all'interno del parco regionale del lago di Vico, che costeggia la strada provinciale. Al bivio seguente si prende la larga via sterrata che passa in mezzo al bosco di castagni. In taluni punti dove gli alberi sono stati tagliati si gode di un bel panorama verso la zona di Viterbo.

Il bosco misto diventa la meravigliosa faggeta del Monte Fogliano che nulla ha da invidiare a quella del Monte Cimino per la grandezza delle piante che con le loro enormi radici creano un effetto fiabesco.


faggeta monte fogliano cammino tuscia

In breve tempo si raggiunge l'eremo di San Girolamo che risale al XVI secolo: da sopra si vede un enorme macigno e, scendendo le scalette in legno, si entra nell'anfratto all'interno del quale è allestito un altare con luci votive.

Visto che stava piovendo forte, ho trovato qui un po' di riparo. Nonostante avessi la mia mantella da pioggia, che non fa passare neppure una goccia, non è piacevole camminare sotto la pioggia battente.


eremo san girolamo Tuscia

Proseguendo sul sentiero 103 si cammina per un tratto ancora nella faggeta sino a incontrare una larga strada in mezzo al bosco che si segue in direzione di Vetralla.

Prima del centro abitato, nella zona dove s'incontra il bivio con la via francigena, ho scorto una volpe che è fuggita in mezzo alla boscaglia. Camminare nei boschi è spesso l'occasione per avvistare la fauna selvatica.

Arrivati nel paese La Botte di Vetralla si continua a destra sulla strada asfaltata e, oltrepassata la rotonda, sulla via Cassia dove s'incontra il bar Lo Sfizio nel quale è possibile timbrare la credenziale.

Questa tappa del Cammino della Tuscia finisce in questo paese che è servito anche dalla linea ferroviaria lungo la direttrice Roma - Viterbo.


Cammino della Tuscia: tappa 5 La Botte - Barbarano Romano

La tappa numero 5 del Cammino della Tuscia è una delle più belle di tutto il percorso che va da Orte a Tarquinia.

Si lascia la via Cassia, nella località La Botte di Vetralla, per proseguire su via Valle Carbona, sempre su asfalto, seguendo sempre la precisa segnaletica.

In prossimità del campo di calcio inizia il sentiero, che passa nel Bosco Macchia delle Valli, e poi su un largo sterrato che supera il binari della ferrovia.

Itinerario: La Botte - Barbarano Romano
Sentiero: 103
Lunghezza: circa 10,2 km
Difficoltà: EE
Tempo: circa 3 ore e 40 minuti
Dislivello: quota max 441 m s.l.m.

Si prosegue su asfalto per un lungo tratto su vie secondarie in mezzo alle campagne sino a raggiungere la strada comunale delle Quercete ed entrare all'interno del Parco Regionale Marturanum.

Questa parte del percorso è in comune con il Cammino dei Tre Villaggi: Barbarano Romano, Blera e Villa San Giovanni in Tuscia.

In questa zona si passa su uno stretto sentiero, che ha tratti un po' sconnessi in mezzo alla rigogliosa vegetazione, per arrivare nell'area di ristoro di Caiolo dove si può fare la pausa pranzo seduti ai tavoli.

Sia all'ingresso del sito sia qui sono presenti le mappe che indicano i percorsi, più o meno lunghi, da fare all'interno dell'area archeologica.


area Caiolo parco Martoranum Barbarano Romano

Essendo interessata a visitare la necropoli di San Giuliano, ho proseguito lungo il sentiero 103 incontrando dopo poco la Tomba a Portico. In questo sito si trovano diverse tipologie di tombe e queste, risalenti al VI secolo a.C., sono del tipo a palazzina con porte allineate che danno accesso a camere funerarie con tetto a spioventi e letti per la deposizione dei corpi.

In questa zona si cammina lungo uno stretto canalone con pareti in tufo dove si percepisce l'umidità vista la presenza di molta vegetazione e di muschio, tipico dei luoghi con poco irraggiamento solare.


palazzine necropoli Barbarano Romano

La necropoli di San Giuliano è la più grande d'Italia e per visitare tutte le zone raggiunte da sentieri sarebbe necessario parecchio tempo. Per questo motivo suggerivo di non accorpare le tappe come ho fatto io per avere modo di girare nell'area archeologica per apprezzarne la particolarità.

Proseguendo ho incontrato la Tomba della Regina che è una delle più grandi tra quelle del tipo a dado, ovvero dalla forma squadrata.

Ho fatto una breve deviazione per arrivare alla Tomba del Cervo, dapprima nella parte sotto per vedere l'ingresso e poi percorrendo il sentiero superiore per arrivare sulla terrazza e questo perché non sapevo dopo fosse posizionata la famosa incisione dalla quale prende il nome.

Proprio dalla terrazza si può guardare verso la parete di fronte per osservare la figura di un cervo che affronta un lupo, o forse un cane, che è divenuta il simbolo del parco. In realtà molti studiosi mettono in dubbio che possa essere di origine etrusca, ma rimane una particolarità da osservare.


incisione tomba Cervo necropoli Barbarano Romano

All'interno della necropoli s'incontrano altre deviazioni, ma vista la lunga camminata ho preferito continuare sul sentiero che passa sul letto del torrente e risale con alti gradoni da fare con cautela.

Oltrepassate alcune tombe scavate nella roccia, si arriva alla Tomba Cima che ha una struttura a cumulo tipica della zona di Cerveteri. Questa tomba, risalente al VII secolo a.C., appartiene al periodo più arcaico della civiltà Etrusca.


tomba Cima necropoli Barbarano Romano

Il tumulo, parzialmente celato dalla vegetazione cresciuta sopra, ha un diametro che supera i 25 metri e tre ingressi e diverse tombe minori.

Il bello di visitare l'area archeologica di San Giuliano è che si può entrare nelle tombe e, accendendo la torcia, vedere com'erano suddivisi gli spazi. Nel tempo le sepolture etrusche hanno subito saccheggi e molti reperti sono stati portati via, mentre altri sono esposti in diversi musei archeologici come quello di Tarquinia.

Uscendo dal sito si ritrova la strada asfaltata che si abbandona quasi subito per proseguire sullo sterrato che passa accanto ad alcune cascine.


via tufo Barbarano Romano

Il sentiero scende in cunicolo e verso il Fosso del Pisciarello e il passaggio mi ha ricordato altri percorsi nelle vie cave di tufo della zona di Pitigliano.

Oltrepassato il ponte s'incontrano un fontanile e un'area picnic nella quale il tavolo in legno e le panche sono stati danneggiati dall'umidità.


fontanile barbarano romano

L'ultima salita sul lastricato porta a Barbarano davanti a Porta Romana dove si conclude questa tappa del Cammino della Tuscia che nel finale regala davvero una bella esperienza all'interno del sito archeologico.


porta romana barbarano romano

Barbarano Romano

Il paese di Barbarano Romano è il più bello tra quelli incontrati lungo il Cammino della Tuscia. Racchiuso da mura, si dirama in strette viuzze sulle quali si affacciano case costruite in pietra dall'aspetto molto curato.


centro storico Barbarano Romano

Nel borgo si possono vedere il Palazzo dei Priori, la chiesa di Santa Maria Assunta, l'antico lavatoio, la chiesa del Crocifisso e la porta Canale che conduce a Blera, percorrendo il sentiero dei Valloni.

Nonostante la pioggerellina, ho girovagato tra le vie, abbellite da piante, per ammirare la bellezza del paese e di queste case costruite con mattoni di tufo.


antico lavatoio Barbarano Romano
L'antico lavatoio

Dal belvedere sulle gole si può osservare come la vegetazione che cresce lungo le scarpate sia molto rigogliosa. Barbarano Romano, come altri paesi della Tuscia, è costruito sopra una rupe di tufo e questo lo rende ancor più affascinante.

Percorrendo questo cammino ho potuto così scoprire tanti posti che non avevo mai sentito menzionare e che meritano di essere inseriti tra i borghi più belli d'Italia.


porta canale centro Barbarano romano
Porta Canale e via del centro

Dove dormire e mangiare

Nel borgo è possibile alloggiare nella foresteria comunale gestita dal cordiale signor Andrea che si occupa anche dell'albergo diffuso e dell'organizzazione dei tour guidati alla scoperta del territorio.

Ho alloggiato nella camerata della foresteria, ubicata nel centro storico, e, visto che ero sola, ho avuto a mia disposizione tutto lo spazio e il bagno.


cena locanda Epica barbarano Romano
La mia cena vegana: antipasto e un primo

Per mangiare consiglio la locanda Epica dove ho gustato un'ottima cena vegana: antipasto e un primo piatto con un assaggio finale di gustosi biscottini, il tutto accompagnato da un buon vino locale.

Chi preferisce altri alloggi può prenotare direttamente online su Booking che per me è sempre una garanzia di affidabilità.



Nessun commento:

Posta un commento

Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.