3 ottobre 2023

Cammino della Tuscia: Soriano nel Cimino - San Martino al Cimino

La terza tappa del Cammino della Tuscia, da Soriano nel Cimino a San Martino al Cimino, passa nella stupenda faggeta inserita, assieme a quelle di altre zone d'Italia e d'Europa, tra i siti patrimonio dell'Umanità UNESCO.

Il percorso permette di attraversare una molteplicità di aree rendendo la camminata molto piacevole.


Cammino della Tuscia: Soriano - San Martino Cimino
Panorama verso Viterbo


Cammino della Tuscia: tappa 3 Soriano nel Cimino - San Martino al Cimino

Dalla piazza centrale di Soriano nel Cimino, dove si era conclusa la tappa precedente, il Cammino della Tuscia prosegue lungo la via che sale verso il municipio e la chiesa di San Pietro.

Poco più avanti si lascia via Roma per iniziare la salita sulla strada asfaltata che poi diventa un largo sterrato delimitato dalla recinzione.

Itinerario: Soriano nel Cimino - Poggio Nibbio - San Martino al Cimino (traccia su Wikiloc)
Sentiero: 103 -120D
Lunghezza: circa 20,6 km
Difficoltà: EE
Tempo: circa 5 ore e 30 minuti
Dislivello: quota max 1.053 m s.l.m.

In località Poggio Orlando si attraversa la strada provinciale faggeta SP62 per continuare sullo sterrato, qui un poco più stretto, che s'inoltra nel bosco passando accanto alle aree dove è possibile fare esercizio fisico nella palestra nel verde.

Già da qui si comincia ad apprezzare la bellezza del monte Cimino per la presenza di alti alberi e di giganteschi massi.


sentiero monte cimino

Il sentiero corre quasi pianeggiante e le fronde offrono riparo dai raggi solari. In breve si giunge in un'area di sosta con tavoli dove è presente un cartello informativo sui percorsi di varia lunghezza da fare nella faggeta.


area sosta monte cimino

Da qui si prende il primo sentiero a sinistra che sale in mezzo ai faggi in un ambiente che diventa sempre più spettacolare, tanto da sembrare uscito da una fiaba.

Altri cartelli indicano percorsi che consentono di raggiungere aree d'interesse e di fare escursioni ad anello.


sentiero faggeta monte cimino

Il sentiero 103 è sempre ben segnalato e porta in un pianoro spettacolare dove si apprezza la bellezza della vetusta faggeta che è stata inserita tra i siti UNESCO, come esempio di foresta che si è sviluppata dopo la fine dell'ultima era glaciale adattandosi alle nuove condizioni climatiche.


faggeta UNESCO monte cimino

Il tracciato scende verso un crocevia di sentieri in un'ampia area di sosta che si trova in prossimità del parcheggio raggiunto dalla strada provinciale, perciò s'incontrano parecchie persone che arrivano qui per fare passeggiate in mezzo alla natura.

Il Monte Cimino può essere raggiunto in auto, grazie a questa strada, e perciò chi volesse visitare solo la faggeta può arrivare qui molto facilmente.

Il sentiero 103 sale nuovamente e raggiunge il bivio che porta alla vetta del Monte Cimino a quota 1.053 metri, il punto più elevato di questa tappa e di tutto il Cammino della Tuscia. I cartelli indicano un tempo di percorrenza di 10 minuti per la salita, in realtà sono molti meno.

La cima è contraddistinta da un'alta torre in pietra sopra alla quale sono installati dei ripetitori.


torre vetta monte Cimino

Ritornati al bivio, si prosegue in mezzo alla secolare faggeta che fa sentire piccoli in confronto alla grandezza dei suoi alberi.

Scendendo si giunge a un crocevia dove si seguono le indicazioni del sentiero 103 che svolta verso destra e scende nel bosco nella Valle Gelata.

In questa zona ho scorto sotto le foglie un'amanita caesaria, volgarmente detto ovulo, ma l'ho lasciato lì visto che non avrei saputo come fare a cucinarlo.


amanita caesaria segnaletica francigena cimino
Amanita Caesaria e segnaletica della Francigena

I giovani faggi, che crescono in questa zona del bosco, lasciano il posto a castagni e, più a valle, a un bosco misto e infine alla bassa vegetazione che affianca il sentiero che conduce alla strada asfaltata.

Si continua sullo sterrato e, dopo aver attraversato un'altra strada che costeggia il Parco dei Cimini, si entra nell'area con la palestra nel verde che è frequentata da parecchie persone che vengono a fare passeggiate oppure a cavallo.


ingresso area verde cammino tuscia

Poco più avanti si può fare la pausa pranzo in un'ampia zona ristoro con molti tavoli e panche in legno, proprio accanto alla strada provinciale Canipenese.

Seguendo sempre le indicazioni del Cammino della Tuscia si prosegue sullo sterrato che attraversa un'altra strada provinciale e conduce in una zona boschiva con una grande varietà di alberi e arbusti.

In questa zona è bene fare attenzione alla segnaletica, a volte coperta dalla vegetazione, che porta, costeggiando l'area picnic di Fontanacce, alla località Poggio Nibbio a quota 885 metri di altitudine.


poggio Nibbio Tuscia

Qui si prosegue sul sentiero a destra per arrivare sullo sterrato accanto a dei prati dove lo sguardo spazia verso la pianura di Viterbo. Dopo tanto camminare in mezzo ai boschi, questo è il primo spazio aperto della giornata.


punto panoramico poggio nibbio

Si attraversa la strada provinciale Monte Fogliano per scendere su un sentiero un poco sconnesso che arriva alla strada di mezzo all'interno della riserva naturale del lago di Vico.

Questo è un bellissimo percorso panoramico, facente parte della via Francigena, che costeggia il lago osservabile dall'alto da diversi punti.


panorama lago Vico
Panorama sul lago di Vico

Quello di Vico è il lago vulcanico più alto d'Italia circondato, come si può vedere, da molti poderi coltivati.

Al bivio, il Cammino della Tuscia prosegue dritto in direzione del Monte Fogliano, ma la tappa finisce a San Martino al Cimino perciò si deve risalire percorrendo il sentiero 120D.


strada forestale lago vico

Questo tratto è percorso anche dalle mountain bike il cui transito ha contribuito al deterioramento, perciò occorre prestare attenzione.

Raggiunta la strada si attraversa e si ridiscende sul sentiero che attraversa un bosco di castagni.

Dal bivio ad arrivare al paese, situato a quota 561 metri, occorrono circa 40 minuti come è indicato dai cartelli sempre molto precisi.

La credenziale si timbra nella tabaccheria nella piazza principale, chiusa però la domenica.


piazza san martino cimino

San Martino al Cimino

San Martino al Cimino è una frazione del comune di Viterbo, da cui dista soli cinque chilometri, che ha un centro storico di epoca medievale, cinto da mura, sviluppatosi attorno all'abbazia cistercense risalente al XIII secolo.


abbazia san martino cimino

Per accedere al borgo si passa attraverso la Porta Montana, quella a est, raggiungibile scendendo dal sentiero, oppure attraverso quella Viterbese o Porta di San Martino.


porta viterbese palazzo Doria-Pamphili San Martino Cimino
Porta viterbese e palazzo Doria-Pamphili

L'abbazia venne abbandonata nel '500 e perciò cadde in rovina, ma, dopo un secolo, la chiesa venne restaurata e furono costruite dal Borromini le due torri campanarie che fanno da contrafforte. All'interno le parti più antiche sono l'abside e il transetto.


chiesa san martino cimino

Il paese presenta una serie di vie parallele con le case addossate une alle altre che furono costruite per volere di Donna Olimpia, vedova del marchese Pamphilio Pamphilj. Queste case a schiera sono il primo esempio di case a riscatto, ovvero acquistate dai costruttori del palazzo della corte.

Proprio accanto alla chiesa si vede il seicentesco Palazzo Doria-Pamphilj, che sembra in stato di abbandono.


Dove dormire e mangiare

Nel paese sono presenti diversi bar e ristoranti dove mangiare. Ho gustato un'ottima cena vegana all'Osteria Sammartinese da Saverio che appartiene agli stessi proprietari del b&b La locanda Cistercense dove ho alloggiato.


locanda cistercense san martino al cimino
Cena con pasta ai funghi e sala colazione

Quest'ultima offre spaziose camere molto curate e una sala con vista sulla piazza sotto la chiesa. Nella sala comune gli ospiti hanno a disposizione il frigo e la macchina per il caffè.

A chi volesse prenotare l'alloggio su Booking consiglio di trovarne uno in paese oppure lungo il tracciato del Cammino della Tuscia.


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