27 agosto 2020

Trekking al Col du Grand Ferret e al bivacco Fiorio

Uno dei trekking più belli e panoramici da fare nella Val Ferret è quello che sale al Col du Grand Ferret al confine con la Svizzera.

Il primo tratto del sentiero che inizia da Arnouva fa parte del TMB il giro classico che, in circa 10 giorni, permette di percorrere un anello attorno al Monte Bianco e che è percorso da molti escursionisti, soprattutto stranieri.

Dal percorso principale si possono fare alcune deviazioni per ammirare altri panorami e se si desidera portare a termine un'escursione più impegnativa.

Trekking al Col du Grand Ferret e al bivacco Fiorio
Il bivacco Fiorio


Trekking al Col du Grand Ferret e al bivacco Fiorio


Il giorno precedente avevo percorso il sentiero che dal rifugio Bonatti arrivava ad Arnouva rimanendo incantata dalla bellezza delle montagne e dei ghiacciai, questo secondo trekking in Val Ferret doveva preannunciarsi memorabile.

Itinerario: Arnouva (1.784) - Col du Grand Ferret (2.537) - Bivacco Fiorio (2.735)
Sentieri: 25 (TMB) - 24 - 24 su sterrato
Dislivello: quota massima 2.735 metri (in salita +1.100)
Lunghezza: circa 13,4 Km
Tempo di percorrenza: 6 ore (escluse le soste)
Difficoltà: E - EE (se si sale al bivacco)

Da Arnouva si percorre lo sterrato a sinistra che supera un ponticello sino a un bivio dove consiglio di salire lungo il sentiero 25, contrassegnato anche come TMB, in mezzo ai prati intervallati, ogni tanto, da l'attraversamento di un rigagnolo.

ponte sul sentiero verso rifugio Elena

Il primo tratto del sentiero sale in un agevole sentiero al rifugio Elena (2.061), chiuso al momento, che si raggiunge in circa 50 minuti.
Sia a fondo valle sia qui ho incontrato mandrie di mucche al pascolo, purtroppo gli unici incontri con animali, se si escludono le farfalle, perché sono stata sfortunata e non ho visto le marmotte!

rifugio Elena

Il rifugio è un balcone privilegiato per vedere il Grandes Jorasses, l'Aguilles Rouges de Triolet e il ghiacciaio Prè de Bar che sino a qualche anno fa scendeva molto più in basso.

ghiacciaio pre de bar dal rifugio Elena
Il ghiacciaio visto dalla terrazza del rifugio

Il sentiero prosegue ancora in salita con un tracciato abbastanza agevole, seppure il dislivello s'incomincia a far sentire, per arrivare in circa due ore  e 10 al Col du Grand Ferret.
La salita regala bellissimi panorami sulla Val Ferret ma arrivati al passo, dove un cippo in pietra segna il confine tra Italia e Svizzera, si vedono le altrettanto belle e verdi vallate elvetiche.
Proseguendo su questo sentiero del TMB si arriva nella località svizzera di La Fouly con altri 2 ore e 30 di cammino.

panorama dal col grand ferret
Panorama verso le valli svizzere

Il colle offre bellissimi panorami sulle montagne come il Grand Combin da un lato e il Mont Dolent dall'altro Da questa montagna scende il ghiacciaio che sarà la meta della mia escursione odierna.
Chi non intende fare il mio percorso da qui può salire al Tête de Ferret (2.714) percorrendo il sentiero sulla cresta erbosa che porta in vetta.

panorama dal col grand ferret
Il ghiacciaio visto dal Col du Grand Ferret

Dal Col du Grand Ferret si prosegue a mezza costa seguendo il sentiero 29 che è segnato anche da un pallino giallo e questo può trarre in inganno al primo bivio, infatti sono andata dritta arrivando comunque in un bel punto panoramico sul versante svizzero che porta a un bivacco.
Ho perso solo una ventina di minuti per tornare indietro e proseguire, nuovamente in leggera discesa, su un tratto di sentiero sul quale fare attenzione in caso di pioggia.

Poco più avanti ho incontrato un crocevia che indica la deviazione per il Col du Petit Ferret (2.490), che si raggiunge in 10 minuti, e per il bivacco Fiorio.
Sembra strano ma ho impiegato più tempo a fare questo tratto di sentiero che quello in salita, infatti sono arrivata dal Col du Grand Ferret a questo secondo colle in 50 minuti, mentre i cartelli indicano in 30 minuti il tempo di percorrenza.

panorama valli svizzere Col Petit Ferret
Panorama valli svizzere

Sono salita accanto a un nevaio e sul pietrisco per raggiungere il colle e fermarmi per la pausa pranzo ammirando un bel panorama verso le valli svizzere.
Tornata indietro ho preso il sentiero tutto in salita che porta al bivacco Fiorio. Il tempo di percorrenza è di circa 50 minuti ma, ormai motivata ad arrivare, in soli 40 minuti l'ho raggiunto.
Il percorso su pietre e rocce è ben segnalato con ometti e bollini gialli e non presenta difficoltà, tranne il dislivello.

panorama Val Ferret sentiero verso bivacco Fiorio
Panorama sulla Val Ferret salendo al bivacco

Il ghiacciaio Prè de Bar un tempo scendeva molto più a valle e in larghezza arrivava quasi sino al bivacco, questo ci fa capire come il riscaldamento del pianeta abbia scombussolato gli equilibri naturali, cosa della quale mi sono resa conto anche salendo sul Monte Bianco con lo Skyway.
Dietro si vede anche l'imponente mole del Mont Dolent (3.821) che segna il confine tra Svizzera, Italia e Francia.

ghiacciaio pre de bar visto dal bivacco fiorio

Minacciava già da mezzora pioggia perciò sono ridiscesa velocemente temendo il peggio.
In 30 minuti ho nuovamente raggiunto il bivio e questa volta sono scesa lungo il sentiero 24 che arriva alla strada sterrata nella vallata, qualche tornante sotto il rifugio Elena.

Non ero sicura che fosse percorribile ma, vedendo la mattina una famiglia con bambini salire da lì e poi un gruppo di francesi scendere, ho provato perché non volevo certamente rifare tutto il percorso compiuto all'andata.
In realtà sarebbe sconsigliato in caso di erba e pietre bagnate perché questo è uno dei sentieri più ripidi della Val Ferret.

lingua del ghiacciaio pre de bar
La lingua del ghiacciaio vista dalla fine del sentiero 24

La prima parte della discesa è agevole ma poi s'inizia a camminare sulla roccia scistosa e diventa scivoloso.
A metà della discesa si passa anche sull'acqua di scioglimento dei nevai, che poi si trasforma in una cascatella, che rende ancor più viscido il terreno, le mie scarpe da trekking con un buon grip sono state fondamentali ma ho dovuto abbassarmi e sedermi anche sull'erba per superare i punti più ripidi.
Ricordo di avere fatto una discesa così ardua sul Monte Atavyros a Rodi ma là non avevo i bastoncini da trekking per aiutarmi.
Sono riuscita ad arrivare alla fine di questo tratto di sentiero davvero impervio, comunque non esposto, in circa un'ora.
Una volta arrivata allo sterrato in 20 minuti sono tornata al punto di partenza della mattina ad Arnouva terminando così un percorso ad anello.
Potete trovare la mappa del mio percorso su Mymaps con traccia parziale del GPS.

ghiacciaio e col petit ferret
Il ghiacciaio e il Col du Petit Ferret visti dalla strada sterrata

Anche questa escursione mi ha regalato belle emozioni e, soprattutto, sono rimasta soddisfatta del fatto che sia riuscita a scendere un costone così ripido senza mai farmi prendere dal panico, neppure quando davvero ha iniziato a piovere.
Per fortuna la pioggia è stata di breve durata perché mi sembrava di non arrivare mai a fondo valle.

Quello che ho percorso è un sentiero ad anello ma si può, ovviamente, farne solo un tratto oppure dal bivacco rifare tutta la strada della mattina, che è un sentiero molto agevole classificato come E, oppure arrivare solo al Col du Petit Ferret e tornare indietro.

Quando esco per un'escursione mi piace fare un anello per non ripassare sugli stessi sentieri ma mi rendo conto che non sempre sia fattibile e che ognuno di noi debba considerare la propria preparazione fisica ed esperienza della montagna.

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