20 luglio 2023

Isole Faroe: Kalsoy e l'escursione al faro di Kallur

Kalsoy è un sottile lembo di terra e per questa ragione è nota come l'isola flauto. La piccola isola è caratterizzata da un lato da alte montagne e dall'altro da vallate dove si sono sviluppati alcuni centri abitati.

Quest'isola, situata nella parte nordorientale dell'arcipelago delle Faroe, è una delle mete più frequentate dai turisti che desiderano giungere al faro di Kallur, uno dei posti più iconici, dove nel 2021 vennero girate alcune scene del film di James Bond No Time to Die.


Isole Faroe: Kalsoy escursione faro Kallur


L'isola di Kalsoy: l'escursione al faro di Kallur

Inizio il racconto di cosa vedere sull'isola di Kalsoy dall'escursione al faro di Kallur che si può considerare un percorso adatto a chi è abituato a percorrere sentieri.

Dal porto di Syðradalur si raggiunge il villaggio di Trøllanes percorrendo l'unica strada costiera con diversi tunnel, privi d'illuminazione, che sono stati costruiti per collegare i villaggi un tempo raggiungibili sono via mare.

Alla sinistra del piccolo paese parte il sentiero che sale su un pendio a mezzacosta. In pochi minuti si arriva sul prato più pianeggiante dove il sentiero si allarga.


veduta villaggio Trøllanes kalsoy
Panorama sul villaggio

Itinerario: Trøllanes - faro di Kallur e ritorno (traccia su Wikiloc)
Lunghezza: circa 4 km
Difficoltà: E
Tempo: circa un'ora e 30 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 226 m s.l.m.

Volgendo lo sguardo attorno si vede sotto di noi il villaggio faroese di Trøllanes, davanti le isole di Kunoy e Viðoy, e alle spalle uno dei ripici pendii che caratterizzano Kalsoy.

Si cammina in mezzo a tantissime pecore che a inizio estate sono coi loro agnellini che guardano chi passa un po' con timore.

Continuando in lieve salita si oltrepassano alcuni fossi, scavati dai rigagnoli che scendono dalla montagna, e si arriva in un bel punto panoramico da dove si vede il faro di Kallur davanti a noi.

Nella valle sottostante si scorgono alcuni ricoveri per le greggi e un laghetto, ma arrivati qui si ha voglia di raggiungere i punti panoramici in prossimità del faro.


sentiero faro kallur kalsoy

La via più breve è il ripido sentiero che sale verso il faro, ma volendo ammirare altri vedute si può salire verso destra lungo il pendio per arrivare sul crinale. Da qui si vede la ripida parete ricoperta di un manto d'erba che termina nel promontorio di Kallurin.


promontorio kallur kalsoy
Veduta della scogliera

In caso di forte vento è meglio raggiungere direttamente il faro ed evitare di percorrere il sentiero sul crinale che passa vicino alla scarpata della scogliera. In circa 50 minuti dalla partenza si raggiunge il faro.


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faro kallur isola kalsoy faroe
Veduta del faro dal promontorio e dal crinale

Quello che rende particolare questo posto è il paesaggio attorno, infatti volgendo lo sguardo a sinistra si vede la ripida parete del monte Borgarin, alto circa 537 metri, scendere sull'oceano dove in basso si è formata una piscina naturale tra gli scogli e di fronte l'isola di Eysturoy

Per un ulteriore veduta spettacolare si può scendere sul sentiero, molto stretto, che porta all'estremità del promontorio di Kallurin.


sentiero promontorio kallur kalsoy

Questo è il punto da dove scattare le fotografie più belle del faro con la ripida parete alle spalle ma è sconsigliato raggiungerlo in caso in forte vento o di nebbia perché si passa su un sentiero stretto.

Io ho percorso questo tratto con un po' di vento, facendo molta attenzione, e anche se soffro di vertigini non ho avuto problemi. Il vento è sempre una delle incognite quando si visitano queste isole, ma anche in altre molto più meridionali come Fuerteventura avevo trovato forti raffiche durante i trekking.


veduta promontorio kallur kalsoy
Veduta dal promontorio

Al ritorno si percorre lo stesso sentiero sui prati erbosi, più in basso o più alto, per tornare al punto di partenza in una trentina di minuti.

Purtroppo durante questa escursione, nonostante la giornata di sole, non ho visto sulle scogliere i puffin come a Mykines.

Trøllanes significa penisola dei troll e il suo nome è legato a una delle tante leggende di queste parti. Sembra che un'anziana donna abbia scacciato i troll nel nome di Gesù.

Tornando in paese si possono vedere un orto col rabarbaro, l'unico ortaggio che viene coltivato all'aperto e dal quale si ricavano marmellate e bevande.


antica chiesa Trøllanes kalsoy
Resti di un'antica chiesa

Leggendo un pannello informativo si apprende che è abitato da 16 persone e che vi si trova un piccolo caffè all'interno di un bungalow ancorato con pietre, segno che i venti che spirano possono essere davvero forti.

Nel villaggio, abitato sin dal 1584, si possono vedere i resti di un'antica chiesa, la vecchia e la nuova fucina.


caffè villaggio Trøllanes kalsoy faroe
Il caffé e un murale

Un altro villaggio da visitare sull'isola di Kalsoy è Mikladalur che si trova in una vallata a forma di U.

Il paese è famoso per la leggenda legata alla Kópakonan, la donna foca, la cui statua si può vedere nella banchina vicino al mare.

Secondo la tradizione di notte le foche uscivano dal mare e si toglievano le pelli assumendo le sembianza umane e ballavano sulla spiaggia sino al sorgere del sole.

Un contadino, incantato da una di esse, le rubò la pelle e la nascose in un baule e perciò la foca restò sotto le sembianze umane. L'uomo la sposò ed ebbero dei figli.

Un giorno la donna riuscì a prendere la sua pelle e a fuggire in mare. In sogno apparì all'uomo per chiedere di non uccidere il suo compagno e i cuccioli nati.


Kópakonan kalsoy faroe

Il contadino non badò a questo sogno premonitore e partecipò alla mattanza delle foche. La donna-foca si vendicò lanciando una maledizione: sarebbero morti dalle scogliere e in mare tanti uomini quanti quelli necessari a circondare l'isola.

Ancora oggi ogni volta che una persona muore in queste acque viene ricordata questa leggenda.

Il contesto nel quale è inserita la statua è molto bello perché si vede da un lato la cascata Mikladalurfossur e dall'altro una parete rocciosa sotto il villaggio.


Mikladalurfossur kalsoy faroe

A Mikladalur viene ricordata anche la leggenda di 300 anni fa della lattaia Marjun che riuscì a sollevare un enorme macigno con la scultura intitiolata Marjun's Lifting Stone.

In paese si può fare una sosta nella sala con parerti in pietra del Café Eðge per bere qualcosa di caldo e assaggiare una delle torte di loro produzione, compreso il tiramisù che hanno imparato a preparare da una signora italiana.


Mikladalur kalsoy faroe

Tornando verso il porto, s'incontra sulla strada il villaggio di Húsar, conosciuto per un racconto sui ladri di case, dove si trova una bella chiesetta che risale al 1920.

Al porto di Syðradalur ci sono alcuni chioschi dove prendere un gelato o bevande calde mentre nel centro abitato, dove si può salire anche a piedi non c'è nulla d'interessante.

In attesa del traghetto si può fare una passeggiata ammirando i cespugli di Eriophorum vaginatum, una pianta che resiste al freddo e che assomiglia al cotone. Come si vede dalla foto il meteo durante la giornata è cambiato, come spesso succede alle Faroe, e il nebbione ha iniziato ad avvolgere le montagne.


villaggio Syðradalur kalsoy faroe

Come arrivare e muoversi a Kalsoy

Per arrivare sull'isola di Kalsoy si prende la nave postale che fa la spola tra Klaksvik e Syðradalur in circa 20 minuti.

Per gli orari e la prenotazione rimando al sito ufficiale. In genere nei mesi estivi c'è un traghetto la mattina alle 6.40, tranne al sabato e la domenica, mentre i seguenti sono alle 8.00 e alle 10.00 e in alcuni giorni alle 9.00.

Sulla nave possono salire circa 12 veicoli, meno nel caso di mezzi pesanti e camper, perciò è consigliato fare la coda con largo anticipo mettendosi nelle file 2 e 3 mentre la uno è riservata ai residenti che hanno la precedenza.

Il ritorno, utile per chi viene sull'isola come turista, è alle 15.10, alle 16.10, escluso il sabato e la domenica, e alle 17.35.


panorama sentiero kallur kalsoy
Panorama sul sentiero verso il faro

I prezzi dei biglietti in quasi tutti i traghetti delle Faroe sono gli stessi, ovvero 40 DKK a persona e 160 DKK per il veicolo con autista. Volendo prendere il primo traghetto pomeridiano, siamo stati in coda per parecchie ore, le più noiose di tutta la vacanza visto che era salito un vento gelido e siamo dovuti stare all'interno dell'auto.

Sull'isola si può venire anche senza auto e negli orari di arrivo del traghetto al porto si trova il bus che collega i vari paesi, sul sito trovate gli orari aggiornati, e il biglietto costa 20 DKK a tratta.

Un'alternativa è prendere parte a un'escursione con guida e in quel caso dovete verificare con l'agenzia il punto d'incontro e cosa sia compreso nel prezzo.


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