Kunoy è tra le isole della parte settentrionale delle Faroe ed è tra le meno turistiche, sebbene qui si trovi l'unico vero bosco di tutto l'arcipelago.
Il suo nome significa isola delle donne in quanto unisce le due parole di lingua faroese kona, donna, e oy, isola.
La sua superficie è di soli 35 km² e, appena arrivati, si possono notare le alte montagne che percorrono la dorsale lasciando poco spazio pianeggiante sulla costa.
Cosa vedere a Kunoy alle Faroe
Per raggiungere l'isola da Klaksvík si percorre la strada 71, che passa su un terrapieno, così da arrivare a Haraldssund, uno dei due paesi dell'isola e da lì un tunnel stretto a senso unico conduce sull'altro lato dell'isola dove si trova Kunoy, il villaggio più grande.
L'isola di Kunoy conta una popolazione di poco più di un centinaio di persone che vivono nei due paesi, mentre quello di Skarð venne abbandonato agli inizi del '900 dopo che tutti gli uomini perirono durante una battuta di pesca. Nel 2013 qui è stata posizionata una pietra per commemorare la tragedia.
Dal villaggio di Haraldssund, si può raggiungere Skarð, con una guida esperta, attraversando la gola di Skarðsgjógv.
La zona maggiormente frequentata dai turisti è quella del paese di Kunoy che si sviluppa lungo il Kalsoyarfjørður, il fiordo che separa l'isola da quella di Kalsoy che è nota per il sentiero molto scenografico che porta al faro di Kallur.
Passeggiando nel piccolo villaggio si rimane affascinati dalla bellezza delle casette con tetti ricoperte da un tappetto erboso, un po' come in Islanda, che un tempo era consuetudine utilizzare per proteggere l'abitazione dal freddo e dalle piogge. Ancora oggi nelle Isole Faroe molte case moderne hanno questa copertura e, passando, si vedono i proprietari col tagliaerba sul tetto!
Quasi sul mare si trova la Kunoyar Kirkja, la chiesa risalente al 1867, con l'annesso cimitero.
Ben sei delle dieci montagne più alte delle Faroe, che superano gli 800 metri si altezza, si trovano proprio a Kunoy e di queste la vetta più elevata è il Kúvingafjall che raggiunge gli 830 metri. La montagna più alta di tutto l'arcipelago, invece, si trova invece sull'isola di Eysturoy.
Si possono vedere le pareti rocciose di basalto alternarsi a conche con vallate attraversate da ruscelli che scorrono ripidi, formando cascatelle.
La maggiore e unica attrattiva dell'isola è quella offerta dal Viðarlundin í Kunoy, un piccolo bosco, che non raggiunge neppure l'ettaro di estensione, nel quale crescono betulle, abeti rossi e frassini.
Il clima ventilato e umido delle isole, unito al fatto che il terreno sia sottile e poco adatto a fornire sostegno alle radici, rende ardua la vita degli alberi e perciò nel 1914 si pensò di creare un bosco in questa valle riparata in modo che avesse possibilità di sopravvivere.
Dal paese si seguono le indicazioni per raggiungerlo e, dopo alcuni tornanti su asfalto, si scende nel sentiero che corre tra i pascoli dove si vedono pecore e cavalli per raggiungere il piccolo bosco.
Bosco e torrente Myllá |
Qui si vede un'enorme roccia chiamata Eggjarsteinur, che venne trasportata dai processi glaciali, sulla quale i più sportivi possono salire con l'aiuto di una corda.
Attraversato il bosco, che sembra uscito da una fiaba, si torna in paese scendendo accanto al torrente Myllá e poi al più grande Skarðdalsá con le acque spumeggianti che formano una serie di piccole cascate.
Torrente Skarðdalsá |
La passeggiata partendo dal centro del paese è lunga poco più di due chilometri e può essere percorsa da tutti in una quarantina di minuti.
Lunghezza: circa 2,6 km (traccia su Wikiloc)
Difficoltà: T
Tempo: circa 40 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 71 m s.l.m.
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