30 maggio 2024

Eysturoy: l'isola con la vetta più alta delle Faroe

Eysturoy è la seconda isola delle Faroe per estensione e quella dove si trova la vetta più alta, ovvero il monte Slættaratindur.

Tante sono le cose da vedere tra villaggi e luoghi immersi nella natura e, quando si pianifica un itinerario, occorre fare una scelta oculata.

Nel post racconto le esperienze vissute durante il mio viaggio che mi ha portato sull'isola di Eysturoy in giornate non molto favorevoli dal punto di vista delle condizioni meteo.


Eysturoy: monte  Slættaratindur Faroe
Panorama dalla vetta del Slættaratindur


L'ascesa al monte Slættaratindur alle Faroe

Inizio il racconto su cosa vedere sull'isola di Eysturoy con l'ascesa al monte Slættaratindur che, con i suoi 880 metri di altitudine, è la vetta più elevata dell'arcipelago delle Faroe sul quale ben altre 9 montagne superano gli 800 metri.

Il nome del monte significa cima piatta in quanto la vetta è costituita da un pianoro roccioso di 1.000 metri quadrati che, quando il cielo è terso, permette di vedere tutte le 18 isole dell'arcipelago. Il 21 giugno, la giornata dell'anno con più ore di luce, molti salgono fin quassù per vedere il sole tramontare e sorgere nuovamente. In questo caso occorre portare con sé cibo e la torcia frontale, utile per la discesa.

Per salire sul monte Slættaratindur si possono seguire diversi sentieri: quello dal villaggio di Gjógv richiede circa quattro ore di cammino, mentre quello da Eiðisskarð soltanto un'ora e perciò è il più frequentato.


sentiero Slættaratindur eysturoy
Il sentiero nel primo tratto e nel successivo traverso

Itinerario: Eiðisskarð - Slættaratindur - Eiðisskarð
Lunghezza: circa 3,9 km (traccia su Wikiloc)
Difficoltà: EE
Tempo: circa un'ora e 40 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 880 m s.l.m.

Il punto di partenza è sulla strada che collega Eiði a Funningur e proprio da qui, a quota 380 metri, ho iniziato l'ascesa alla montagna. Il primo tratto è su un pendio erboso in mezzo ai pascoli che offre un bel panorama sul fiordo, sull'Eiðisvatn, ovvero il lago del villaggio di Eiði. Il percorso è una lunga salita su un terreno con sassi che poi continua, meno ripido, aggirando la montagna verso sinistra regalando altri scorci suggestivi sulle isole.


sentiero Slættaratindur Faroe

Il sentiero in taluni punti è abbastanza stretto ma non è esposto e, arrivati su un primo pianoro roccioso, si ammirano i faraglioni Risin og Kellingin che rimangono sotto il promontorio dove si trova il villaggio di Eiði. Uno dei punti dove osservarli è la spiaggia di Tjørnuvík sull'isola di Streymoy quando le condizioni meteo sono propizie.


panorama faraglioni Slættaratindur eysturoy

Da questo bel punto panoramico si prosegue sulla via di vetta che in pochi minuti porta sul pianoro. Questa è la parte da fare con maggiore attenzione in quanto si possono trovare sassi smossi o ghiaino che rende il fondo scivoloso. L'ultima scaletta fatta di rocce porta sulla vetta più alta delle Faroe dopo circa un'ora di cammino dalla partenza.


sentiero vetta Slættaratindur faroe
La via di vetta

La giornata che avevo in programma l'ascesa il tempo era pessimo, perciò ho desistito, mentre la seconda volta ho iniziato il cammino con un bel sole ma, arrivata in cima, sono salite le nubi e perciò il panorama non era nitido come quello visto dal monte Villingadalsfjall nella stessa mattina.


vetta Slættaratindur eysturoy faroe
Un riparo improvvisato in vetta

Salire due montagne lo stesso giorno è da veri appassionati di escursionismo!

In ogni caso vedere i fiordi avvolti dalle nubi che salivano dal mare è stato uno spettacolo della natura che regala sempre nuove emozioni.

La discesa è sempre sullo stesso percorso e perciò in circa 40 minuti si torna al parcheggio.

Il villaggio di Gjógv

Quello di Gjógv è uno dei villaggi più pittoreschi dell'isola di Eysturoy per la presenza di vecchi cottage con le pareti in legno e tetto ricoperto di torba.

Nel paese più settentrionale dell'isola abitano una cinquantina di persone e vi si trovano un campeggio, una pensione e una sala da tè.


villaggio Gjógv Eysturoy

Il nome del paese può essere tradotto con gola e questo per la presenza della profonda insenatura lunga 200 metri che è un porto naturale. Qui possono approdare le imbarcazione che poi devono essere issate sulla rampa inclinata per essere protette dai marosi.


fiordo Gjógv Eysturoy

A Gjógv si trova la prima chiesa nelle quale è stata detta la messa in lingua faroese nel 1929.

Il paese, circondato da montagne, si presta all'escursionismo e un sentiero a sinistra della gola sale verso Ambadalur da dove si può osservare dall'alto il più grande faraglione delle isole: il Búgvin.

Trovando un tempo nebbioso la mia escursione si è limitata alla salita sulla scogliera, delimitata da una recinzione, dove nidificano i puffin, che però non ho visto da vicino come a Mykynes, e altri uccelli marini.


sentiero scogliere Gjógv Eysturoy
La scogliera in un momento in cui le nubi si erano diradate

Il villaggio di Funningur

Il piccole paese di Funningur è attraversato da un torrente che sfocia in mare accanto alla Funnings Kirkja e al cimitero Visto dall'alto, fermandosi in un punto panoramico sulla strada che scende con tornanti, si può apprezzare la bellezza del contesto naturale.


panorama Funningur Faroe

Quella di Funningur, inaugurata nel 1847, è una delle dieci chiese artistiche in legno rimaste sulle Faroe. La chiesa, circondata da un muraglione in pietra, ha muri catramati, finestre bianche come la torre che svetta sopra il tetto ricoperto da un manto erboso.


Chiesa Funningur Faroe

Sopra il portico d'entrata sono incise la data di costruzione e le iniziali degli artigiani che la realizzarono, come da tradizione.

Merita la visita l'interno dove si ammira la bellezza della paratia intagliata in legno grezzo che col tempo è divenuto dorato. Questa vera e propria opera d'arte si trova davanti all'altare e le figure degli intarsi assomigliano alle icone ortodosse, in realtà sono elementi simbolici della cultura locale.


chiesa Funningur Eysturoy

Oltre ai disegni del progetto della chiesa si possono vedere la vasca battesimale in stagno del 1735 e il crocifisso senza braccia che proviene dalla prima chiesa costruita nel 1690.

Dopo aver lasciato questo grazioso e minuscolo paese si può salire lungo la strada verso Eiði e fermarsi nel punto panoramico dal quale si ammirano i faraglioni Risin og Kellingin, il gigante e la strega. Chi non sale sul monte Slættaratindur ha così l'opportunità di osservarli da qui.


panorama faraglioni Eiði Eysturoy

Il nome dei faraglioni è legato a una leggenda secondo la quale dei giganti furono inviati dalle Faroe per prendere le isole e trasportarle in Islanda. Non riuscendo nell'impresa di legarle durante la notte, i primi raggi di soli trasformarono i due nelle rocce che si vedono ancora oggi.


Il villaggio di Eiði

Il paese di Eiði è noto per il campo da calcio, trasformato in campeggio, che sembra sospeso tra due bacini lacustri.

Parcheggiata l'auto accanto alla chiesa si può percorrere la passeggiata attorno al Niðara Vatn. Nel piccolo laghetto vivono numerose specie di uccelli acquatici ed è un vero piacere camminare sul sentiero tra prati fioriti che lo costeggia.


pecora Gjógv lago Eiði Faroe
Pecora a Gjógv e lago a Eiði

Dopo aver apprezzato la bellezza di questa insenatura si può tornare indietro dalla strada asfaltata che dal paese arriva al campeggio passando più in alto così da osservare meglio il panorama.


niðara vatn eiði eysturoy

Molte persone da Eiði percorrono il sentiero che in un'ora e mezza, tra andata e ritorno, porta a Eiðiskollur da dove si ammirano dall'alto i faraglioni di basalto chiamati Risin e Kellingin.

Una piccola curiosità sull'isola di Eysturoy: alcune strade sono chiamate Sóljuleiðir dal nome del fiore ranuncolo che cresce copioso nei pendii.


panorama monte Slættaratindur Eysturoy
Panorama verso Eiði e l'isola Streymoy salendo sul monte Slættaratindur

Come arrivare sull'isola di Eysturoy

L'isola di Eysturoy è separata da una stretto braccio di mare dalla vicina Streymoy, la più grande e abitata delle Faroe. I punti di collegamento sono rappresentati dal ponte Nordskala nella zona nord e dal tunnel con la prima rotatoria sottomarina mai costruita.

Questo capolavoro d'ingegneria ha un pilastro centrale di roccia naturale decorato con i colori del mare dall'artista faroese Tróndur Patursson e, passando, sembra di essere dentro un enorme acquario posto a 72 metri di profondità. La scultura di 80 metri attorno al pilastro rappresenta figure che si tengono per mano simboleggiando come l'unione delle forze permetta di ottenere grandi risultati.

Grazie alla costruzione del tunnel in soli 15 minuti d'auto si giunge nella capitale


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