Unendo parte della tappa 26 e la 27 del sentiero Liguria ho attraversato in una giornata bellissimi paesi del ponente come Taggia e Bussana Vecchia per concludere la camminata nella vivace Sanremo.
Avevo concluso la tappa precedente a Lingueglietta da dove ho iniziato questa giornata di cammino passando quasi sempre su strada asfaltata con tratti immersi nel verde e altri meno affascinanti lungo strade trafficate.
Si può anche percorrere la tappa come suggerito dal sito ufficiale di questo cammino che va da Luni al confine con la Francia, ma consiglio di ritagliarsi del tempo per visitare i bei borghi che si attraversano.
Il ponte di Taggia |
Lingueglietta - Sanremo: tappa 26 e 27 del sentiero Liguria
Dopo aver trascorso la notte in una confortevole abitazione nei vicoli del centro storico di Lingueglietta di prima mattina sono partita, passando da via San Rocco, per tornare sulla strada carrabile in prossimità di un'edicola votiva.
Itinerario: Lingueglietta - Taggia - Bussana Vecchia - Sanremo
Sentieri: SL - Via della Costa
Lunghezza: circa 23 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 6 ore e 45 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 482 m s.l.m.
Ho caricato su Wikiloc il percorso per chi volesse averlo sul proprio dispositivo.
Dopo un tratto sulla via Antica Torre sono salita su una mulattiera tra i muretti a secco e i campi incolti per giungere sul Monte Croce in località Colla delle Pigne. Prima di proseguire ho dato un ultimo sguardo al paese di Lingueglietta, immerso nella verde vallata, scorgendo alle sue spalle Civezza dove ero passata il giorno precedente.
Lungo la strada ho incontrato parecchi persone che stavano facendo il
sopralluogo per una gara di mountain bike, infatti questa è una
zona molto frequentata da chi pratica questo sport. Il sentiero 224 che
ho seguito sino a qui scende verso San Lorenzo al Mare e perciò l'ho lasciato
per passare sulla strada in mezzo alla pineta.
Il largo sterrato nella pineta |
Ho trovato molto piacevole camminare su questa strada bianca incuriosita dalla presenza di alcune vasche in cemento che sono abbeveratoi per garantire acqua perenne agli anfibi dell'area protetta della rete Natura 2000 di Pompeiana. Vivono qui due specie abbastanza rare in Italia, ovvero la lucertola ocellata, la lucertola europea più grande, e l'anfibio chiamato pelodite punteggiato, un anuro di piccole dimensioni.
Lungo il percorso si possono vedere praterie substeppiche del tipo Thero-Brachypodietea costiutite da graminacee e piante annue, boschi di roverella e pini marittimi.
Dopo meno di un'ora dalla partenza sono arrivata al punto più elevato di questa tratta e ho proseguito sempre sulla stessa strada, che qui inizia a scendere, ammirando bei panorami sul litorale e su alcuni paesini, come Terzorio.
Veduta su Terzorio |
Poco più avanti sono passata accanto a degli allevamenti dove c'erano cani liberi, ma che non hanno fatto più che abbaiare, e a passo sostenuto ho continuato il cammino per fare solo qualche pausa foto in alcune aree attrezzate.
Nei pressi della Cappella di San Bernardo, che risale al XVI secolo, alcune persone a passeggio in quanto questa zona è attraversata da diversi percorsi panoramici.
Tralasciando la deviazione verso il paese di Pompeiana, ho continuato a camminare sulla strada principale, ora divenuta asfaltata scorgendo dall'alto il paese e lasciandomi incantare dalla bellezza che regala la natura coi suoi colori anche in zone molto antropizzate come questa.
Dopo circa due ore e mezzo di cammino dalla partenza sono giunta al paese di Castellaro il cui nome dovrebbe derivare dalla presenza di un'antica fortificazione di epoca preromane sulla quale venne costruito un castello e la successiva chiesa di San Pietro in Vincoli.
Non avendo tanto tempo a disposizione non sono arrivata sino alla chiesa che ho intravisto da lontano, ma sono scesa lungo via Lampedusa e ho fatto un breve giro nei vicoletti del piccolo paesino attratta dalla bellezza degli archivolti e dalla piazzetta con un porticato.
Ho proseguito sul sentiero Liguria sulla ripida mulattiera che scende tra gli ulivi e, dopo essere passata sotto l'autostrada, ho raggiunto la periferia di Taggia.
Per arrivare in uno dei borghi più belli d'Italia si passa sopra il ponte medievale a sedici arcate sul torrente Argentina che è un po' il simbolo del paese.
Passando accanto al bastione del ponte sono giunta in centro dopo circa tre ore e venti minuti dalla partenza da Lingueglietta.
Io avevo già visitato questo paese del ponente ligure, ma chi non lo conoscesse dovrebbe spendere almeno un'ora per girare tra i vicoli, come la centrale via Soleri con le residenze del '400 e del '500, e per visitare le chiese.
Taggia dovrebbe essere il punto finale della tappa 26 del sentiero Liguria proprio per dare tempo agli escursionisti di poterlo visitare in mattinata prima d'incamminarsi in direzione di Sanremo.
Io ho fatto solo una pausa con squisiti grissini tipici con le olive e focaccia e, dopo aver riempito la borraccia in una delle fontane del paese, ho proseguito, uscendo da porta Pretoria, su Via Bastioni, una strada che passa nella zona più alta del paese accanto ad antiche torri difensive cinquecentesche come il Bastione della Biscia, o del Ciazzo, e il Bastione grosso o dei Berruti.
Bastione della Biscia e Bastione grosso |
Arrivata nel piazzale della Chiesa e convento di San Domenico sono scesa dalla mulattiera per giungere nella traffica via del Piano.
Qui ho camminato sul marciapiede per quasi un chilometro e, poco prima di un mobilificio, ho seguito il segnavia per svoltare a destra e proseguire su una strada secondaria in salita che passa accanto a villette e serre e raggiunge il raccordo autostradale.
Per fortuna il tratto su questa strada molto trafficata è solo di un centinaio di metri e, facendo attenzione nell'attraversare, sono salita lungo lo sterrato che un cartello indica come Via della Costa verso Santiago.
In prossimità di alcune serre il sentiero si restringe e s'incontra anche un cancelletto fatto con una vecchia rete che deve essere aperto e richiuso. La parte infestata dalla vegetazione è corta e dopo poco si ritrova la strada asfaltata che ridiscende nell'altra vallata passando accanto a numerose serre.
Seguendo la segnaletica molto precisa sono andata a destra e ho imboccato il sentiero che sale verso Bussana Vecchia che ho raggiunto dopo cinque ore dalla partenza, escluse le soste.
Ero già stata in questo grazioso borgo ritornato a nuova vita dopo un disastroso terremoto che lo aveva quasi distrutto nel 1887.
In questo periodo d'inizio di primavera senza le piante fiorite l'ho trovato meno suggestivo, comunque molto bello da vedere, e dopo la pausa birra seduta ai tavoli all'aperto del bar sono ripartita.
La mulattiera che scende nell'altra vallata è in parte franata e invasa dalla vegetazione ma, anche in questo caso, il tratto per raggiungere la strada carrabile è molto breve.
Attraversato il ponte sul rio Armea ho proseguito nuovamente in salita verso il paese di Poggio che ho raggiunto in quaranta minuti da Bussana Vecchia.
Bussana Vecchia vista da Poggio |
La giornata col sole cocente non ha aiutato il mio cammino, ma da qui in poi è stata una piacevole passeggiata perché in venti minuti, scendendo su una strada cementata molto ripida, ho raggiunto il lungomare di Sanremo dove ho proseguito sulla pista ciclopedonale in direzione del centro.
Questo è un tratto dismesso della ferrovia trasformato in pista
ciclabile come quello che si percorre in una
bella tappa del sentiero Liguria da Arenzano a Varazze.
La pista ciclopedonale |
Ho impiegato circa 45 minuti per arrivare al Forte di Santa Tecla da dove ho raggiunto l'alloggio nella zona pedonale del centro storico, vicino al teatro Ariston.
In poco meno di sette ore sono arrivata così nella cittadina ligure della riviera dei fiori nota per il festival canoro, ma che ho scoperto avere un delizioso centro storico di epoca medievale, il quartiere Pigna, che sono andata a visitare dopo aver lasciato lo zaino in camera.
Forte di Santa Tecla |
Racconterò nel dettaglio la visita a Sanremo in un altro post fornendo qui solo alcuni consigli su dove alloggiare per risparmiare. Io mi sono trovata molto bene nella camera Via Palazzo che ho prenotato su Booking anche per il facile check-in e l'accesso con codici dal portone principale del palazzo.
La Casbah e zaino in camera |
Per quanto riguarda l'offerta culinaria a Sanremo c'è un'ampia scelta di ristoranti e vorrei consigliare La Casbah dove si gustano ottimi piatti della cucina marocchina come il cous cous vegetariano e l'hummus di melanzane.
I ristoranti etnici sono sempre un'ottima scelta per me che sono vegana visto che hanno menù con una scelta molto più ampia rispetto a quelli di cucina italiana che usano spesso condimenti che non posso mangiare.
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