Chichén Itzá è uno dei complessi archeologici più importanti del Messico tanto da essere inserito tra i siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO e tra le sette meraviglie del mondo moderno.
Questo è uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita per ammirare da vicino stupende costruzioni per rimangono avvolte nel mistero, un po' come quelle degli antichi Egizi che ho visto durante il mio viaggio lungo il Nilo.
Cosa vedere a Chichén Itzá
Questa antica città con imponenti edifici testimonia la grandezza della civiltà maya tra il VI e l'XI secolo. Il nome significa Alla bocca del pozzo degli Itza, un gruppo etnico predominante nello Yucatan, perché costruita accanto a due cenote dai quali prelevavano l'acqua.
Secondo gli studi storici Chichén Itzá era governata da un consiglio al quale appartenevano i membri delle famiglie più importanti.
Proprio intorno all'anno 1000 d.C. iniziò il declino e due secoli dopo il ruolo predominante nelle rotte commerciale passò alla città di Mayapán che si trova nelle vicinanze di Mérida. Rimangono molti misteri su cosa accadde in quei due secoli.
Il sito archeologico di Chichén Itzá comprende numerosi edifici in pietra, in diverso stato di conservazione, che venivano utilizzati come palazzi di rappresentanza o edifici di culto; i più famosi sono la piramide di Kukulkan, conosciuta come El Castillo, l'osservatorio astronomico, il Caracol, il Tempio dei guerrieri e il campo del gioco della pelota.
Durante la mia visita non era possibile visitare l'intero sito archeologico ma solo una parte che descrivo nel dettaglio.
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Il campo della Pelota e a destra il Tempio del Giaguaro |
Piramide di Kukulkan
Appena entrati nel sito si rimane abbagliati dalla bellezza della piramide a gradoni di Kukulkan, il nome maya della divinità Quetzalcoatl, il serpente piumato che è conosciuta anche col nome di El Castillo.
Volete conoscere delle curiosità sulla piramide?
Durante gli equinozi di primavera e d'autunno gli angoli della piramide proiettano sulla scalinata nord un'ombra a forma di serpente piumato.
La piramide è anche un calendario perché ogni scalinata è formata da 91 gradini per un totale di 364 ai quali si aggiunge l'ultimo per arrivare al tempio così da raggiungere i giorni esatti del ciclo solare. I pannelli indicano i 52 anni del calendario maya e le terrazza i 18 mesi!
Un tempo era possibile entrare all'interno del tempio per raggiungere la sala dove si trovano la statua Chac Mool e il trono a forma di giaguaro di colore rosso e con la giada a riprodurre le macchie sul mantello.
Posizionandosi davanti alla piramide, alta ben 30 metri, si possono battere le mani e, come nel caso della piramide di Uxmal, sentire una sorta di eco che riproduce il verso dell'uccello quetzal. Anche questa è una delle curiosità che rendono tanto affascinante questo sito archeologico.
Piazza delle Mille Colonne
Proseguendo la visita al sito maya si arriva in un'ampia zona conosciuta come Piazza delle Mille Colonne e guardandola il motivo è palese.
Su un lato si vede una piattaforma rialzata lunga oltre 80 metri con uno scalone centrale con balaustre e pilastri rotondi alternati a pilastri quadrati, manca il tetto che doveva essere fatto con legno, malta e paglia. Questa doveva essere la zona del mercato cittadino ma non ci sono informazioni certe.
Osservando una colonna solitaria nello spiazzo alberato si possono vedere da vicino i bassorilievi che l'adornano mentre non possibile avvicinarsi alle altre costruzioni dell'area archeologica.
Tempio dei Guerrieri
Proseguendo la visita si passa davanti al Tempio dei Guerrieri, alto più di 12 metri, che è costruito su quattro piattaforme con ai lati colonne quadrate e rotonde.
Nella parte centrale si possono vedere raffigurati guerrieri, aquile e giaguari nell'atto di mangiare cuori umani, il dio Tlalchitonatiuh e un Chac Mool adagiato. Questa tipologia di scultura mesoamericana raffigurava una persona semisdraiata con un recipiente appoggiato sul ventre.
Questo edificio ospitava riunioni e cerimonie ma è un vero peccato che siano andati perduti tutti i decori colorati presenti nel tempio e nelle altre costruzioni del sito.
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Particolare delle colonne davanti alla scalinata |
Piattaforma di Venere
Il tempio è costituito da una piattaforma quadrata con scale su tutti i lati. Sui pannelli si possono vedere bassorilievi del pianeta Venere e si notano tanti decori con figure mitologiche che uniscono tratti umani a quelli di giaguaro, aquile e serpenti.
Questo è uno monumenti del sito di Chichén Itzá che ho molto apprezzato perché si può andare vicino per osservare bene i dettagli.
La venerazione di Venere era legata a quella del dio Kukulkan che secondo i Maya compiva un viaggio negli Inferi nei periodi nei quali il pianeta non era visibile in cielo.
Facendo un'escursione guidata si ha modo di conoscere tante curiosità sul sito e sulle decorazioni che sono legate alle credenze religiose del popolo maya. Perciò consiglio di prenotarla online su Civitatis a un prezzo molto conveniente.
Cenote sacro
Con una breve passeggiata si arriva al cenote sacro passando accanto alle bancarelle dei venditori di souvenir che sono davvero tanti all'interno del sito ma per fortuna posizionati in zone marginali.
Il cenote, che ha un diametro compreso tra i 50 e i 60 metri, era molto importante per i Maya come fonte d'acqua perché nella zona dello Yucatan non scorrono fiumi.
Il culto di questo popolo prevedeva di fare sacrifici al dio dell'acqua e perciò venivano lanciati all'interno oggetti preziosi e venivano fatti sacrifici umani gettando nel pozzo guerrieri, bambini e fanciulle.
Purtroppo attorno al cenote cresce molta vegetazione e non è possibile avvicinarsi per osservarlo bene ed è un vero peccato.
Piattaforma dei Teschi
Ritornati nell'area archeologica si arriva davanti a una piattaforma decorata con teschi chiamata Tzompantli. Questa rappresentazione fa capire come per il popolo maya fosse importante la pratica del sacrificio umano a scopo religioso e militare.
Oltre ai teschi si vedono giaguari e aquile che mangiano cuori umani e scheletri di guerrieri pronti a combattere con scudi e frecce.
Il campo della pelota
Il campo della pelota di Chichén Itzá è il più grande del Messico ed è formato da un'area rettangolare di 166 metri di lunghezza e 68 di larghezza e sulle mura alte 12 metri sono posizionati gli anelli in pietra dentro ai quali i giocatori dovevano far passare la palla.
Avvicinandosi al basamento si possono vedono i bassorilievi che corrono su tutta la sua lunghezza e raffigurano guerrieri e giocatori. Anche qui si assiste a un fenomeno acustico per il quale se si emette un suono nel tempio meridionale la voce si ascolta anche dal lato opposto.
Questo popolo era davvero bravo nel creare un'acustica incredibile in queste città che avevano funzioni religiose e cerimoniali.
Tempio dei Giaguari
Sulla parte retrostante del campo della pelota si trova un bellissimo tempio con un fregio, che si ripete per tutta la sua lunghezza, che raffigura dei giaguari rivolti verso uno scudo rotondo. Sulle colonne si può vedere la rappresentazione del serpente piumato tanto caro alla civiltà maya. All'interno è posto un trono, privo di decorazioni, a forma di giaguaro che dà il nome al tempio.
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Campo della pelota e bassorilievo nel tempio del Giaguaro |
Piattaforma delle aquile e dei giaguari
Poco distanze si trova un altro basamento con quattro scale e pannelli rialzati che raffigurano il sole nel cielo durante la giornata e la sua discesa negli inferi alla notte. Nei bassorilievi che danno il nome alla piattaforma sono rappresentati guerrieri e aquile che simboleggiano i guerrieri che catturano le vittime per dare nutrimento al dio del sole.
La visita al sito richiede circa due ore di tempo se fatta in autonomia ma con una guida si colgono molti dettagli che altrimenti sfuggirebbero e si possono conoscere tante curiosità su questa civiltà antica.
Consiglio di arrivare presto la mattina oppure nel tardo pomeriggio per godersi la visita nei momenti di minor afflusso di turisti.
Chi soggiorna a Cancun può partecipare a un tour con guida così da vedere questo sito meraviglioso in giornata, oltra a visitare Valladolid e il cenote Hubiku.
Chichén Itzá: come arrivare e gli orari
Il sito archeologico è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00. All'interno è possibile scattare fotografie e girare video ma senza usare cavaletti o stick per i selfie.
Il costo del biglietto è di 85 pesos, circa 4 euro, ai quali va aggiunta la tassa governativa di 486 pesos, circa 23 euro. I cittadini messicani pagano un importo inferiore ed entrano gratis la domenica.
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Particolari di bassorilievi |
Il sito di Chichén Itzá si trova a una quarantina di chilometri dalla città di Valladolid e si può raggiungere in auto oppure col servizio di bus che arriva proprio all'ingresso del sito archeologico.
I bus partono dalla stazione dei bus ADO all'incrocio tra la calle 39 e la 46 mentre pochi metri più avanti si trovano il punto di partenza dei colectivos. Ho preso il bus per arrivare e il servizio di minivan per tornare pagando in entrambi i casi 40 pesos, poco meno di 2 euro.
Per le auto ci sono a disposizione molti parcheggi ma si riempiono velocemente per cui si rischia di doverla lasciare lontano.
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