La quinta tappa del Cammino dei Fari inizia dal paese di Arou per raggiungere Camariñas passando accanto al Faro di Vilán.
Questo percorso regala sempre splendidi panorami costieri in prossimità di scogliere, di spiagge e di dune di sabbia bianca.
Nella giornata ho trovato sole alternato a pioggia a confermare quanto sia instabile e poco prevedibile il tempo in Galizia ma proprio l'abbondanza di precipitazioni rende il paesaggio verdeggiante e pieno di fioriture.
Il faro di Vilán |
Cammino dei Fari: tappa 5 Arou - Camariñas
Dal paese di Arou si costeggia la bella spiaggia incastonata tra gli scogli percorrendo una passerella in legno e poi un sentiero che passa tra muretti a secco accanto all'insenatura di Xan Ferreiro per arrivare a un punto panoramico dove c'è una fontanella. Chi inizia la tappa da Camelle, come avevo suggerito se non si trovasse da dormire ad Arou, può riempire qui la propria borraccia.
Itinerario: Arou - Faro di Vilán - Camariñas
Lunghezza: circa 23,8 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 7 ore e 40 minuti (escluso le soste)
Dislivello: quota max 72 m s.l.m.
Volgendo lo sguardo indietro si ammira per l'ultima volta il piccolo centro abitato dove si è trascorsa la notte in un silenzio rotto solo dal suono delle onde che si rifrangono sulla costa. Sulle montagne si possono notare le onnipresenti pale eoliche che sono una costante lungo tutto il Cammino dei Fari.
Il paese di Arou |
Si scende verso la spiaggia di Lobeiras dove si vedono numerose barche ormeggiate e capanni usati dai pescatori. Con la bassa marea le barche sono quasi in secca e affiorano rocce che in passato sono state causa di tanti naufragi come racconterò più sotto.
Tra la sabbia si può scorgere la stessa vegetazione che il giorno precedente si era vista nell'area protetta della laguna di Traba come il cardo marino per cui attenzione a non calpestarla.
Spiaggia di Loiberas |
Lasciato questo ameno luogo si prosegue sul sentiero costiero che un po' ricorda quello fatto nella prima tappa, iniziata da Malpica, per la presenza della bassa vegetazione ma è differente perché qui si vedono grandi massi che scendono verso il mare.
Questo tratto lungo circa due chilometri va percorso con cautela ed è l'unica difficoltà della tappa odierna che presenta alcune salite tra le rocce della scogliera con massi dai colori cangianti ma si viene ripagati dalla bellezza del posto. Non ci sono tratti esposti e il sentiero è simile a quelli nostri di media montagna.
Su Wikiloc trovate la traccia GPX del mio percorso che consiglio di scaricare perché non sempre la segnaletica del Cammino dei Fari è presente.
Uno dei tratti da percorrere con attenzione |
Dopo circa un'ora e venti dalla partenza si giunge al Porto di Santa Mariña passando su una spiaggia di sassi che rallenta molto l'incedere.
Superate le rimesse per le barche accanto al porticciolo si segue la strada asfaltata per poi svoltare a sinistra e qui s'incontrano le indicazioni di un altro percorso costiero che ha tratti in comune con il Cammino dei Fari.
Porto di Santa Mariña |
Poco più avanti si passa per qualche decina di metri in un'altra spiaggia con sassi per poi seguire il sentiero tra la bassa vegetazione e arrivare alla Duna del Monte Branco che è alta ben 150 metri. Il nostro percorso è costiero e perciò si ammira la duna alle nostre spalle dal basso mentre si cammina sulla spiaggia.
Siamo in un ambiente protetto e perciò è bene sempre fare attenzione a non calpestare la vegetazione. Arrivati a Punta de Veo abbiamo raggiunto un traguardo importante perché siamo esattamente a metà del nostro Cammino dei Fari, ovvero ai primi 100 chilometri.
Proseguendo si giunge alla spiaggia di Trece che è formata da una serie di calette separate dagli scogli che arrivano al mare.
Qui il sentiero dovrebbe essere sulla spiaggia ma non vedendo più la segnaletica ho seguito alcune orme passando sulla cresta delle dune per arrivare su un largo sterrato.
Spiaggia di Trece |
In realtà dovevo proseguire sulla spiaggia, ma nulla di grave perché ho incontrato il sentiero costiero poco prima di arrivare al cimitero degli Inglesi dopo poco meno di tre ore dalla partenza da Arou.
Questo è un vero cimitero perché vi furono sepolti molti naufraghi nel XIX secolo e proprio per migliorare la navigazione in questo tratto costiero fu eretto il Faro di Vilán.
Le cronache riportano notizie di tre tragici naufragi: l'Iris Hull (1883 con 37 morti), il Serpent (1890, 172 morti) e la Trinacria (1893, 31 morti) e proprio per questa ragione la zona è denominata Costa da Morte. Questo soprannome fu dato dai marinai inglesi e poi è stato reso popolare dalla scrittrice Annette Meakin, amica della regina Vittoria.
All'interno delle mura del cimitero si trovano alcune pietre e targhe commemorative e una cappella con una pietra tombale e fiori.
Dopo una pausa si riparte percorrendo un largo sterrato dove transitano anche le auto perciò è meglio stare sul marciapide. Qui s'incontrano numerose persone che vengono a camminare per ammirare il bellissimo panorama costiero con la sagoma del faro sull'ultimo promontorio.
Il percorso segue quasi sempre lo sterrato tranne alcuni tratti dove si passa sul sentiero costiero, tra Punta Boi e il Monte A Pedrosa, accanto la spiaggia di Reira che è formata da quattro calette con sabbia fine dove si rifrangono alte onde. Proprio nei pressi della spiaggia qui si può immortalare il faro con davanti la Pedra dos Namorados.
Spiaggia di Reira |
Tornati sulla strada sterrata s'incontra un'ancora che ricorda l'ultimo incidente avvenuto su questa costa nel 2014 e si sale in mezzo a una pineta per raggiungere un punto panoramico dal quale si ammira il faro con dietro lo scoglio Vilán de Fora che è separato dalla terraferma dal passo O Bufardo.
Dopo circa cinque ore dalla partenza si arriva al faro di Vilán che è stato costruito su un promontorio roccioso alto 100 metri e inaugurato nel 1896.
In realtà qui dal 1854 esisteva un vecchio faro a vapore posizionato in una torre ottagonale, ma lasciava alcuni punti ciechi e perciò non servì a evitare le tragedie che ho descritto, mentre quello moderno con una torre ottagonale alta 25 metri riesce a illuminare ben 28 miglia.
Sotto c'è la vecchia abitazione del guardiano che è collegata al faro da un cunicolo chiuso e oggi è un museo che racconta la storia dei naufragi nella Costa da Morte.
Questo è il posto ideale dove fare la pausa pranzo prima di riprendere la camminata che ormai è una facile passeggiata sino a Camariñas.
Il vecchio faro |
Si scende verso lo sterrato che costeggia l'allevamento di rombi, inaugurato nel 2005, passando a fianco della recinzione e dalla scogliera si può fotografare il faro da una differente prospettiva.
Lo sterrato accanto all'allevamento di rombi |
Si prosegue sempre sul facile e pianeggiante sterrato tra le eriche in fiore per giungere nei pressi di un campo da calcio dove si deve proseguire a destra per salire verso l'Ermita da Virxe do Monte che si raggiunge dopo un'ora di cammino dal faro.
Questa chiesetta è stata costruita nel XVIII secolo sulla cima del Monte Farelo sulle rovine di una già esistente. Il lunedì di Pasqua si tiene un pellegrinaggio per omaggiare la Vergine che secondo la tradizione apparve in questo luogo e in diverse occasioni avvertì i marinai dell'arrivo della tempesta così che non uscissero in mare.
Da qui si ammira il panorama sull'estuario della Camariñas, che attraverseremo nella tappa successiva, e sul promontorio Muxía.
Dalla piccola chiesa si scende in mezzo alla bassa vegetazione seguendo un ripido e stretto sentiero per arrivare in pochi minuti alla spiaggia di Lago dove, visto che era uscito il sole, mi sono fermata a rilassarmi.
L'acqua era un po' fredda ma ho voluto fare almeno un bagno nell'oceano perché era dal primo giorno di cammino che aspettavo il momento giusto.
Questa spiaggia si trova vicino al paese ed è raggiungibile anche in auto e perciò è abbastanza frequentata ma molti usato la mezza muta per fare il bagno.
Dopo oltre un'ora di relax in spiaggia ho proseguito sullo sterrato che passa nella pineta per arrivare in prossimità del Faro da Villueira e infine alle rovine del castello do Soberano, proprio all'inizio del paese di Camariñas, che rimangono in gran parte coperte dalla vegetazione.
Dopo poco più di un'ora di cammino dalla chiesetta si arriva sulla bella passeggiata lungomare accanto al porticciolo nelle cui acque si rispecchiano le case colorate. In questa zona si trovano numerosi locali e anche il supermercato dove fare la spesa per il giorno seguente.
Camariñas è famosa per l'industria conserviera e per l'encaixe e si può visitare il museo dedicato a questa attività, ovvero al merletto a tombolo, che è aperto dal martedì alla domenica dalle 11 alle 14 e dalle 16 alle 19.
Questa tradizione è molto antica e nel XVII secolo alcuni nobili sposarono donne fiamminghe che portarono nuove tecniche di lavorazione rendendo ancor più apprezzato questo pizzo.
Informazioni utili per la quinta tappa del cammino
Lungo la tappa s'incontrano poche fonti d'acqua per cui è bene partire con quella necessaria per l'intera giornata di cammino.
Il paese di Camariñas è abbastanza grande e si possono trovare diverse soluzioni per l'alloggio come l'Hostal Stella del Mar, che ha ottime recensioni su Booking, oppure l'Hotel Nuevo Paranda dove ho soggiornato in un'ampia camera. Entrambi hanno la colazione compresa nel prezzo.
Veduta del porto e le cappesante gratinate |
I ristoranti hanno prezzi simili a quelli in Italia ma si può optare per una pizza o un pasto veloce in un bar sul lungomare. Io sono stata nel ristorante Villa de Oro, in pieno centro, dove si possono gustare le cappesante gratinate con besciamella accompagnate da un buon vino locale. Questo è un piatto tipico della cucina galiziana molto gustoso e qui servono una porzione abbondante.
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