La tappa settima tappa del Cammino dei Fari va da Muxía alla spiaggia di Spiaggia di Nemiña ma, non trovando posto da dormire qui, ho proseguito sino all'ameno paese di Lires, così per due giorni consecutivi ho percorso oltre trenta chilometri.
Questa tratta presenta molto dislivello per i continui sali e scendi sulle montagne che però sono ripagati da bellissimi panorami sulla costa che è diversa da quella percorsa nei giorni precedenti. Ancora una volta questo cammino è riuscito a regalarmi emozioni.
Faro Touriñán |
Cammino dei Fari: tappa 7 Muxía - Spiaggia di Nemiña - Lires
La settima tappa del Cammino dei Fari è considerata tra le più impegnative per le ripide salite e il dislivello e perciò sono partita la mattina bella carica per affrontare la giornata. Nella nottata erano spariti i dolori ai piedi causati dagli oltre 32 chilometri percorsi il giorno precedente.
Dal paese di Muxía si segue la strada asfaltata per un paio di chilometri per arrivare alla spiaggia di Lourido dove si scende percorrendo un sentiero ripido.
Itinerario: Muxía - Spiaggia di Nemiña - Lires
Lunghezza: circa 25,3 km + 5 km
Difficoltà: EE
Tempo: circa 9 ore e 30 minuti (escluso le soste)
Dislivello: quota max 265,2 m s.l.m.
Dopo aver attraversato la spiaggia delimitata da dune si risale sul sentiero costiero e in alto si vede il Parador di Muxía, un albergo con vista panoramica e un'architettura moderna che stona molto con questo luogo immerso nella natura. Il nostro percorso è indicato da alcuni cartelli e prosegue verso il Coído da Agra da dove inizia la salita più impegnativa della giornata per raggiungere la vetta del Monte Cachelmo con una pendenza media del 23%.
Il sentiero sale a zig zag e nella fotografia sopra si può intravedere in mezzo alla vegetazione il primo tratto che arriva appena sotto la vetta. Posso affermare che non l'ho trovato così stancante e in soli quindici minuti ho raggiunto la cima a quota 150 metri mentre è trascorsa un'ora dalla partenza.
Il Monte Cachelmo ha un ampio pianoro roccioso dal quale si ammira il panorama su Muxía con Vilán sullo sfondo e dall'altro lato su Punta Buitra e il promontorio di Touriñán.
Veduta su Muxía e capo Vilán |
Questo, a mio parere, è il posto più bello che s'incontra durante la giornata e stare in mezzo alla natura lontano da tutto in luoghi così belli è una delle ragioni che mi spingono a fare questi percorsi. Poggiato sui grandi massi ho scorto anche un rapace, un incontro davvero inaspettato anche se sapevo che se ne possono incontrare lungo la zona costiera.
Curiosamente ci sono dei cartelli col divieto di impilare pietre col rischio di multe di seimila euro che mi sembrano eccessivi.
Il sentiero scende ripido e qui i bastoncini mi sono stati di grande aiuto per arrivare alla spiaggia di Arnela che la fama di essere stata scelta dai trafficanti di droga per lo sbarco.
In realtà la spiaggia si vede dall'alto perché lo sterrato sale verso la strada asfaltata, che si percorre per un tratto molto breve, per poi scendere verso il promontorio di Punta Buitra ammirando così ancora una volta la costa verso Muxía.
Veduta sul promontorio di Punta Buitra |
In questa zona c'è un crocevia di piste sterrate che vengono percorse dai pescatori che scendono verso le scogliere per raccogliere crostacei e molluschi e si potrebbe evitare di scendere alla punta imboccando uno degli sterrati a sinistra, dove si vedono i segni lasciati dai pneumatici delle auto, per riprendere il sentiero più sotto.
Punta Buitra è un promontorio panoramico ma che non ha la bellezza di quelli incontrati nei giorni precedenti.
Si risale sul sentiero tra la bassa vegetazione e le rocce per ritrovare la pista sterrata e poi lasciarla nuovamente per passare sulle scogliere di Cuño. Qui ancora una volta si osserva da vicino l'infrangersi delle onde sulle alte scogliere che scendono repentine.
Veduta sul promontorio di Touriñán |
Arrivati al Coído de Cuño si può fare una breve pausa vicino al ruscello dove s'incontra qualche persona che viene qui in auto solo per stare in mezzo alla natura.
Il sentiero sale ripido e, dopo un primo tratto tra le tante odiate felci, si entra nel bosco verso sinistra, attenzione a non sbagliare direzione, e si arriva così su uno sterrato. Si sale ancora, incrociando diverse strade sterrate, per arrivate accanto alle pale eoliche dove il sottobosco è stato tagliato da poco. Si raggiunge il Monte Pedrouzo, alto 265 metri, dopo quattro ore dalla partenza da Muxía. Rispetto alla prima salita della giornata qui la pendenza media è del 13% e devo dire che non ho avvertito stanchezza.
Dalla vetta si può osservare la costa sino a scorgere in fondo Cabo Touriñán che, come altri fari di questo cammino, è un po' un punto di riferimento per capire quanta strada si debba ancora percorrere.
Si scende su un fondo sconnesso e una pendenza media del 25%, passando in mezzo a roccette e bassa vegetazione, per arrivare su uno sterrato e proseguire poi sul sentiero che porta alla spiaggia di Moreira.
Spiaggia di Moreira |
Nel parcheggio accanto alla spiaggia ho visto diversi van posteggiati e immagino che sia uno dei luoghi prediletti da chi vuole trascorrere vacanze in mezzo alla natura.
Una volta arrivati qui si sono percorsi i punti più impegnativi della giornata per cui si può fare la sosta pranzo accanto a questa bella spiaggia di sabbia e sassi.
Per proseguire occorre passare oltre il ruscello, che in alcuni punti è abbastanza largo, per poi risalire sul sentiero che passa in mezzo a tantissime margherite di differente colore.
Lasciata la zona costiera il Cammino dei Fari prosegue sul largo sterrato che passa accanto ai centri abitati di Touriñán e Campos tra appezzamenti coltivati e bestiame al pascolo in un luogo molto bucolico nel quale s'incontrano persone che passeggiano e portano a spasso i loro cani.
Il faro sembra ancora lontano e, arrivati sulla strada asfaltata al bivio si prosegue verso destra sino a incontrare il sentiero che costeggia il promontorio su scogliere immerse nella bassa vegetazione spinosa.
Dopo tanti chilometri percorsi è estenuante fare due chilometri per arrivare al faro, che si raggiunge in sei ore e mezzo di cammino dalla partenza, sapendo di dover poi rifare tutta la strada per tornare al bivio.
Il faro di Touriñán fu inaugurato nel 1898 ma quello che si vede oggi è stato realizzato nel 1981 ed è una torre in cemento alta 11 metri che emette una luce visibile a 23 miglia.
Questo posto ha un primato perché all'altezza dell'Illa do Castelo, chiamata anche Herbosa, situata a circa 400 metri dal faro, si trova il punto più occidentale della Spagna peninsulare mentre quello della penisola iberica è Capo da Roca in Portogallo dove ero stata alcuni anni fa.
Qui per un mese all'anno, dall'equinozio di primavera intorno al 22 marzo al 25 aprile, tramonta l'ultimo sole dell'Europa continentale.
Isla Castelo e faro Touriñán |
Ho letto che l'isola, dove si possono vedere i resti di una torre di origini ignote, dovrebbe essere raggiungibile solo via terra con la bassa marea ma passando vicino mi sembra improbabile.
Per concludere questa settima tappa del Cammino dei Fari si continua sulla strada asfaltata e poi su uno sterrato che arriva al villaggio di Talón, dove si vedono diversi hórreos, granai ventilati e protetto dai roditori, per scendere alla spiaggia di Nemiña dove si arriva dopo due ore dalla partenza dal faro.
Qui dovrebbe terminare la tappa ma io ho trovato alloggio più avanti e perciò ho fatto solo una breve sosta al bar per concludere il cammino a Lires consapevole di avere così meno chilometri da percorrere nell'ultima giornata.
Su Wikiloc ho caricato la traccia GPX del mio percorso.
La tappa si è rivelata molto meno impegnativa del previsto e, secondo me, molto più semplice rispetto alle prime due, ma forse ormai avevo preso familiarità con i sentieri costieri della Galizia.
La spiaggia di Nemiña è molto ampia e qui vengono i surfisti e infatti anche nel tardo pomeriggio ne o visti diversi. Sul lungomare ci sono anche due bar e ristoranti, uno dei quali offre anche alloggi che vanno prenotati chiamando direttamente.
Quando c'è la bassa marea si può considerare di proseguire lungo la spiaggia e arrivare direttamente a Lires mentre il cammino porta un po' verso l'interno per aggirare l'estuario del fiume.
Estuario del fiume |
Dal lungomare si prosegue sulla strada asfaltata in salita per osservare poi dall'alto la spiaggia, la foce del Rio Castro e il grande l'allevamento di trote. Si prosegue sullo sterrato con fondo irregolare in un fitto bosco fitto per raggiungere l'unica casa del villaggio di Vaosilveiro dove si possono vedere antichi attrezzi agricoli nel giardino.
Si prosegue lungo il sentiero lastricato dove si ritrova la segnaletica della via giacobea per passare sul ponte sul Rio Castro e raggiungere il paese di Lires. Piccola nota polemica: il nostro cammino non sempre è segnato bene mentre questo anche troppo.
In fondo al paese si trova l'Igrexa de San Estevo che fu costruita nel XVII secolo sui resti di una più antica. Nel villaggio rurale si possono vedere tanti granai e cascine in pietra perfettamente ristrutturate e proprio in una di esse ho trovato ospitalità.
Si arriva a Lires in circa un'ora e dieci di cammino dalla spiaggia di Nemiña ma la tempistica è relativa perché avevo già percorso una trentina di chilometri e perciò avevo rallentato nonostante avesse iniziato a piovere.
Informazioni utili per la settima tappa del Cammino dei Fari
La settima tappa termina ufficialmente nella spiaggia di Nemiña dove si può trovare alloggio in una casa privata o in alternativa si può chiamare un taxi per farsi portare in albergo a Muxía o meglio a Finisterre così da avere il giorno successivo lo zaino più leggero.
Fermarsi sulla spiaggia ha il vantaggio di potersi godere un po' di relax accanto al mare e, se la giornata è soleggiata, pensare anche di fare il bagno, stando attenti alle correnti.
Io ho preferito fare altri cinque chilometri e arrivare a Lires che è un paese molto carino ma non ha la spiaggia vicino. Qui si può trovare ospitalità in uno degli alberghi oppure a Casa Lourido e Casa Raúl che dal 1968 fanno parte del programma del Ministero del Turismo chiamato Vacanze in Agriturismo.
Io ho alloggiato a Casa Raúl che è una cascina davvero graziosa con all'esterno un giardino con tavoli, uno spazio con amache e per il parcheggio delle auto. Ha diverse camere e la mia era molto spaziosa e con un piccolo terrazzo con vista sul paese e i granai tipici della Galizia.
La padrona di casa è una ragazza molto gentile e prodiga di consigli e per la mattina seguente mi ha lasciato in omaggio frutta e snack.
In questo paese il segnale telefonico è scarso perciò si può utilizzare solo l'Wi-Fi e, trovandosi accanto a una zona paludosa, possono esserci tante zanzare e perciò è necessario usare il repellente. Io non ho avuto problemi in tal senso e anzi mi sarebbe piaciuto fermarmi qui qualche giorno perché trovo che sia il paese più caratteristico tra quelli incontrai lungo il cammino.
Uno dei tipici granai |
In paese è presente anche una lavanderia segno che stanno aumentando i servizi per i numerosi pellegrini che transitano.
Per cenare ci sono diversi ristoranti e consiglio A Braña che offre anche piatti della cucina vegana e pietanze biologiche oltre a vendere prodotti di produzione locale. Il locale ha ampi spazi all'aperto anche con giochi e piscina per i bambini.
Ciao, non trovo da nessuna parte segnalazioni sul pericolo per che soffre di vertigini!!! Sto facendo il percorso e ho già dovuto fare numerose deviazioni! Per ora solo da Laxe a muxia non ho avuto alcun problema ma da Malpica a Ponteceso ho dovuto modificare il percorso più volte. Speriamo che da muxia a Finisterre non ci siano altre sorprese non segnalate….
RispondiEliminaCiao, pure io soffro di vertigini ma non ho trovato il percorso troppo esposto. Forse hai avuto difficoltà nei passaggi su roccia. L'ultima tratta ha alcuni punti su sentiero stretto.
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