Monesteroli: candidato tra i luoghi del cuore FAI

Ogni anno il FAI propone un censimento dei Luoghi del Cuore, ovvero quei posti che gli italiani amano e che vorrebbero fossero restaurati e valorizzati.

In questa decima edizione è stato proposto il borgo il Monesteroli, un piccolo paesino a picco sul mare che si trova all'interno dell'area del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Sicuramente molti avranno visto in fotografia la scalinata in pietra che bisogna percorrere per arrivare.

Monesteroli: un borgo da scoprire

Monesteroli è stato candidato tra i Luoghi del Cuore perché sicuramente è amato da tutti quelli che arrivano sino a qui, scendendo la scalinata in pietra di quasi 2.000 gradini che mette a dura prova anche gli esperti camminatori.

Dal 6 maggio al 15 dicembre è possibile votare i luoghi italiani che si preferiscono per tutelarli, valorizzarli e salvarli da un declino altrimenti inesorabile.
Qualche anno fa era stato premiato un altro luogo all'interno del Parco delle Cinque Terre, ovvero il Convento dei Cappuccini a Monterosso, perché molte persone in Italia amano la bella Liguria come me.

Proprio Monesteroli, vista la conformazione del territorio, rischia molto perché se non viene fatta la manutenziona ai muretti a secco e, non si mette in sicurezza la collina, si rischiano frane che spazzerebbero via le case. Scendendo al paese si vedono le reti metalliche che trattengono le rocce già smosse.

Ho percorso varie volte il sentiero che da Campiglia, oppure dal Colle del Telegrafo, scende sino al paese e in ogni stagione mostra un fascino particolare.
In inverno è bello arrivare qui e aspettare il tramonto per vedere calare il sole sul mare. Bisogna però ricordandosi che si dovrà tornare all'auto velocemente, prima che venga buio, passando attraverso una lecceta nella macchia mediterranea.
In estate col caldo è più faticoso scendere sotto il sole ma si viene premiati da un bel bagno in mare nella tranquillità di questo posto.

Monesteroli è uno dei più caratteristici della Liguria e tutto da scoprire.
Sembra che il suo nome si debba al fatto che qui alcuni monaci trascorsero un eremitaggio, un po' come aveva fatto San Venerio sull'isola del Tino.

Nel piccolo paese a picco sul mare vi sono solo diverse casupole, alcune poco più che baracche, che venivano usate come cantine dai contadini che coltivavano le vigne.
Oggi i vigneti sono quasi scomparsi e sarebbe bello che grazie a questo progetto di valorizzazione si potesse nuovamente far fiorire questo posto che rischia di essere spazzato via dai movimenti franosi.

Chi ama i luoghi un po' lontano da tutto ha acquistato alcune casette che sono state ristrutturate, portando il materiale con l'elicottero, nelle quali la corrente è garantita dai generatori o dai più ecologici pannelli solari.

Fare una vacanza in questo borgo è una di quelle esperienze da consigliare a chi vuole trascorrere giornate di digital detox, visto che il segnale telefonico non sempre è presente, e a stretto contatto con la natura.

Innegabile il fascino di questo luogo nel quale il verde del bosco si specchia nell'azzurro del mare, senza rumori se non quello del vento e delle onde che si rifrangono sugli scogli sottostanti.

Qui volesse votare questo luogo meraviglioso della riviera di levante può farlo dal sito del FAI.