31 marzo 2020

Documentari sul viaggiare lento e la natura

Una delle cose più belle è conoscere il mondo, sia dal punto di vista naturalistico sia da quello culturale, e lo si può anche solo leggendo un libro, guardando un film o un documentario, quando non è possibile viaggiare.

Non conto più le volte che ho guardato i documentari sulla migrazione degli animali in Africa e andare in Botswana è uno dei miei sogni che spero di poter realizzare prima o poi.

Documentari sul viaggiare lento e la natura
Veduta della catena dell'Himalaya


Documentari sul viaggiare lento e sulla natura


Penso che sia molto istruttivo per chi ama viaggiare leggere i racconti di chi ha vissuto esperienze particolari, penso ad esempio il mitico Terzani, o di chi racconta semplicemente la visita di un Paese, ma guardare un documentario permette di vedere coi propri occhi quella realtà.
Sono modi diversi di raccontare che possono completarsi l'uno con l'altro e senza dubbio sono sempre meglio che trascorrere il proprio tempo nell'ozio.

Sentieri himlayani: il documentario


Recentemente ho visto su RaiPlay il documentario Sentieri himalayani dell'inglese Levison Wood che ha percorso nel 2015 migliaia di chilometri a piedi lungo la catena dell'Himalaya per andare dall'Afghanistan al Bhutan.
Sono diverse puntate che raccontano la sua impresa nella quale era accompagnato da una guida locale e da una troupe, tranne in alcune zone molto pericolose.
Guardando il documentario si vedono paesaggi stupendi e gente ospitale ma anche zone di confine "difficili" dove chi passa non è visto bene.
Anche ora in quelle terre persistono conflitti irrisolti perché alcune regioni sono contese da diversi Stati.
La visione del documentario mi ha fatto ripensare al mio stupendo viaggio in Nepal, proprio tra le montagne in parte raccontate da Wood.
Purtroppo ho visto che attualmente non è più disponibile ed è un vero peccato perché mostrava un viaggio, per nulla semplice, nel quale l'esploratore inglese ha vissuto in prima persona il pericolo, come nel caso dell'inondazione o dell'incidente in auto.
In alternativa è possibile leggere la sua avventura che ha raccontato in un libro, disponibile però solo in lingua inglese.


Wild Scandinavia: il documentario


Sempre sui canali gratuiti di RayPlay sono disponibili diversi documentari sulla natura come Wild Scandinavia che mostra tantissimi animali selvatici immersi nel loro habitat naturale grazie alle riprese che due fotografie e film maker hanno realizzato in due anni di appostamenti.
Confesso che mi piacciono molto di più i documentari sugli animali africani ma ho apprezzato la bellezza delle immagini di Wild Scandinavia.
Ho potuto vedere gli orsi e gli alci che sono due degli animali tipici delle foreste di quelle regioni ma anche i puffin che avevo visto da vicino nel mio viaggio in Islanda.
Guardare un documentario permette di apprendere molte cose sulla vita degli animali, sulle loro abitudini, su quello che mangiano e sui rischi che corrono.
Ad esempio ho visto come lo spavaldo gallo cedrone possa vedere in un'aquila un rivale e non un nemico.

Prossima fermata oriente: un viaggio lento in treno


Un altro bel documentario che invoglia a viaggiare e conoscere il mondo è Prossima fermata Oriente nel quale l'inglese Michael Portillo ripercorre le grandi tratte ferroviarie raccontate nella Guida Bradshaw del 1913.
Curiosamente il presentatore, che veste abiti dai colori sgargianti, tiene sempre tra le mani la guida e confronta ciò che vi è scritto con quello che vede coi propri occhi.

Inutile dire che guardarlo mi abbia fatto venir voglia di partire subito per quei Paesi, alcuni dei quali non avevo ancora considerato per le mie vacanze.
Ogni puntata racconta una parte del suo viaggio fatto utilizzando i treni che sono un modo di viaggiare lento che permette di conoscere la gente e nel contempo di vedere scorrere i panorami dal finestrino.

viaggiare lento ferrovia namibia
Ponte ferrovia in Namibia

La prima tappa è in Ucraina da Kiev a Odessa, una terra che è stata sotto il dominio di grandi imperi.
Nella seconda attraversa il Caucaso andando da Batumi, città georgiana sul Mar Nero, sino a Baku in Azerbaigian, mostrando due Paesi diversi ma molto affascinanti.
Le altre puntate del suo viaggio lento in treno si svolgono in India: da Amritsar a Shimla, da Jodhpur a New Delhi, da Mysore a Chennai e da Lucknow a Calcutta.
In queste quattro puntate mostra un India dai mille volti nella quale convivono religioni diverse ma dove la gente non ha dimenticato gli scontri del passato.
Proprio il treno e la diffusione della lingua inglese hanno permesso che il Paese si modernizzasse ma mi ha colpito molto che non vengano mostrate situazioni disperate come spesso sono raccontate dai viaggiatori, mi è sembrato che le esperienze di Portillo siano edulcorate per far vedere solo cose belle. Solo a Kolkata, alla fine, parla della convivenza tra ricchezza e povertà assoluta mostrando sporcizia e degrado.

La visione di questi documentari è un modo per trascorrere qualche ora guardando il mondo attraverso gli occhi di altri.

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