Questa località è famosa per la sua tradizione marinara, viene definita la città dei palombari, e conserva anche tesori nascosti.
Qui è ospitato il Comsubin e, perciò, è impossibile accedervi ma, passando dalla strada in alto, sono sempre rimasta affascinata dalla bellezza del promontorio e mi ero detta che, prima o poi, dovevo vederlo da vicino!
Panorama della baia con nave per esercitazioni militari |
Così si è presentata l'occasione grazie alle iniziative del FAI e non me la sono fatta sfuggire, anche se il tempo non è stato dei migliori e, al termine della visita, si è messo anche a piovere.
Perciò le mie foto col cielo nuvoloso non rendono la bellezza del golfo della Spezia. Quando voglio fare belle foto trovo il maltempo. 😠
La storia del Varignano
La visita guidata al Varignano ha avuto come ciceroni studenti delle scuole spezzine che hanno raccontato la storia di questo luogo che all'origine era un lazzeretto, voluto dalla Repubblica genovese nel 1724 per mettere in quarantena persone e merci. Fu costruito qui perché era a un giorno solo di navigazione da Genova.
Successivamente Napoleone pensò di farne un porto militare e restò zona militare anche sotto il controllo del Regno di Sardegna. Nel 1858 fu trasformato in ospedale militare e tra i più famosi degenti vi fu Giuseppe Garibaldi, che fu trasferito qui, dopo essere stato ferito in Aspromonte nel 1862. Solo l'intervento del medico personale di Napoleone III, che progettò uno strumento idoneo, fu salvata la sua gamba dall'amputazione.
Alla fine, si preferì costruire l'Arsenale Militare alla Spezia e perciò il progetto di quello del Varignano fu interrotto e la galleria che doveva collegare le due baie rimase incompiuta.
Nel 1888 fu dismesso l'ospedale e restò tutta la zona in mano alla Marina che ne fece sede del comando subacquei e incursori.
La visita guidata al forte del Varignano
Il forte ha la forma di una stella con cinque torrette che, oggi, hanno perso la loro funzione difensiva e perciò per noi visitatori sono stati ottimi punti di osservazione del golfo.
Qui ci sono panchine all'ombra degli alberi e una zona svago con campo da tennis e da basket.
Il percorso di visita |
La visita al forte del Varignano, in occasione delle giornate FAI di primavera, è continuata all'interno della sala ufficiali con la visione di un filmato, che racconta la storia del Comsubin, e con l'esposizione di cimeli di guerra appartenuti a Garibaldi che sono ospitati al Museo etnografico della Spezia.
Erano esposte alcune giubbe rosse, lettere autografe, ritratti e oggetti usati da lui.
Proseguendo lungo le stradine interne si arriva alla zona che si affaccia sulla baia del Varignano e, dall'altra parte, si può vedere il Forte di Santa Maria che fu progettato con le mura inclinate in modo da difendersi meglio dalle palle di cannone, eventualmente sparate dalle navi nemiche.
La baia con tutti i grandi casermoni militari perde molto del fascino che mi sarei aspettata di trovare.
Una delle cose più belle è un grazioso tempietto, restaurato da poco, che si trova nella zona dell'ex lazzaretto. Fu costruito affacciato sul mare per consentire ai naviganti di ascoltare la messa.
Il tempietto della Madonnina |
Più avanti, c'è una cappella che praticamente è di fronte al grande piazzale dove, per l'occasione, è stata allestita la mostra di materiali moderni di GOI e GOS, ovvero le attrezzature in dotazione al gruppo operativo degli incursori e dei subacquei.
Per chi ama queste cose penso sia stata un'occasione imperdibile per vedere da vicino armi, strumenti elettronici, mute, scafandri, siluri.
Attrezzature subacquee |
Questa parte della visita è stata molto incentrata sul corpo militare e si è conclusa nella saletta dove erano esposte le foto degli eroi.
A me piacciono molti i castelli, le fortezze e in generale gli edifici dal fascino antico e perciò sono rimasta delusa da questa visita. Senza dubbio mi ha permesso di entrare in un luogo normalmente inaccessibile ma, all'interno, ci sono solo grandi casermoni tutti tinti di giallo e la presenza di militari ovunque, col mitra spianato, non ha reso simpatica la visita!
Perciò ora mi accontenterò di rimirare dall'alto, mentre andrò verso Portovenere, questa baia incastonata tra due promontori immaginando che la storia fosse andata diversamente e che qui potesse esserci una spiaggia.
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