Tante volte ero stata in questo graziosa località che annovera un porticciolo turistico, cantieri per il rimessaggio ed anche una zona archeologica con villa di epoca romana. La visita guidata ha interessato il Santuario di Nostra Signora delle Grazie e l'attiguo refettorio del convento degli Olivetani.
Visita guidata alla scoperta dei tesori delle Grazie
Le guide turistiche ci hanno raccontato la storia di questo complesso religioso sorto sopra un primitivo insediamento di monaci che dall'isola del Tino si trasferirono qui. Acquistò importanza quando vi si insediarono i monaci di Monte Oliveto nel 1389 che costruirono il convento circondato da uliveti.
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Il simbolo degli Olivetani:ulivo, croce e palma |
In origine la Chiesa era molto piccola e comprendeva solamente la zona ora occupata dalle prime due cappelle a sinistra. Negli anni ha subito molte trasformazioni ma rimane un'opera molto bella come il dipinto della Madonna delle Grazie attribuito ad Andrea de Aste (1432) ora collocato sull'altare maggiore all'interno di una teca.
Come testimonia l'incisione sulla balaustra in portoro del presbiterio la chiesa odierna fu completata nel 1713.
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Affresco sulla volta |
Pregevole il dipinto di anonimo del cinquecento che simboleggia l'unione del golfo con la raffigurazione di Sant'Andrea, San Pietro e Sant'Antonio Abate. Infatti nel 1798, con l'abbandono degli Olivetani, la chiesa divenne chiesa parrocchiale al posto di quella di Sant'Andrea di Panigaglia che si trovava in un paese vicino.
Dietro all'altare si trova il coro ligneo intarsiato da Paolo da Recco, sul finire del 1400, che purtroppo è molto danneggiato.

Lasciata la chiesa la nostra visita alla scoperta dei tesori delle Grazie è proseguita nel refettorio, aperto solo su prenotazione o in occasione di eventi, che presenta notevoli danni visto che fino a qualche decenni fa qui c'era un appartamento privato e gli affreschi erano completamente coperti da intonaco.
Il grande affresco di Niccolò Corso, il cui vero nome era Niccolò di Lombarduccio, raffigura la crocifissione ed è stato realizzato nel 1490. Presenta dei bellissimi colori e la luce è la vera protagonista. Sulla sinistra si può osservare la rappresentazione del Santuario e sul fondo quella della fortificazione di Portovenere.
Nella sala in origine c'erano 28 formelle con la raffigurazione dei Santi patroni delle città dove avevano sede i conventi della congregazione degli Olivetani ma ne rimangono solo alcuni. Si possono ammirare anche i fregi decorativi che ho trovato davvero belli.
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San Giorgio |
Un grazie alle guide turistiche della Liguria e chi volesse visitare il refettorio può contattare il comune di Portovenere.
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