Da Baku, vivace capitale dell'Azerbaigian affacciata sul Mar Caspio, partono escursioni giornaliere che, in poche ore, permettono di scoprire paesaggi surreali, tesori archeologici e luoghi spirituali che raccontano l'anima di questo straordinario paese del Caucaso.
Dalle rocce incise di Gobustan ai vulcani di fango che sembrano usciti da un altro pianeta, dalle fiamme eterne di Yanardag ai templi zoroastriani, fino alle spiagge tranquille del Caspio, ogni tappa è un'emozione.
Cosa vedere nei dintorni di Baku
Baku è una città dove la modernità si intreccia con il fascino di siti storici, e può essere esplorata comodamente in un paio di giorni come ho già raccontato. Dopo averne apprezzato le meraviglie, è il momento per partire alla scoperta dei suoi dintorni che custodiscono autentici tesori culturali e naturali, spesso sorprendenti e ancora poco conosciuti.
Queste mete, tutte raggiungibili in giornata, offrono uno sguardo completo sulla ricchezza culturale e naturale dell'Azerbaigian.
- Parco Nazionale di Gobustan
- Vulcani di fango di Gobustan
- Tempio del Fuoco Ateshgah
- Montagna Ardente di Yanar Dagh
- Il pozzo più antico del mondo
- Moschea Bibi-Heybat
- Le spiagge di Baku
Come si possono raggiungere questi siti?
Per visitare gli altri siti, fuori città, le opzioni sono tre:
- Auto a noleggio: offre maggiore autonomia negli spostamenti, ma tenete presente che il traffico in città può essere intenso. In questo caso, consiglio Rentalcars per trovare la tariffa migliore.
- Taxi: valutate il costo in anticipo. A Baku è molto diffuso l'uso di YandexGo e Bolt, due app che permettono di conoscere il prezzo della corsa prima di partire. Per i siti fuori città è consigliabile accordarsi anche per il ritorno.
- Un tour organizzato: è l'opzione più comoda con pick-up direttamente in hotel e una guida che ti accompagna raccontando le particolarità di ogni luogo. Di solito, il biglietto d'ingresso ai siti si paga separatamente.
Con i mezzi pubblici è possibile raggiungere soltanto l'antico pozzo prtrolifero, la moschea e le spiagge situate lungo la strada che costeggia il Mar Caspio.
Ricordo l'importanza di stipulare l'assicurazione di viaggio, soprattutto dì fuori dai Paesi dell'UE. Mi affido a Heymondo da diversi anni e qui trovate uno sconto riservato su ogni tipologia di polizza. Leggete sempre il prospetto informativo con tutte le clausole.
Parco Nazionale di Gobustan
Uno dei luoghi più affascinanti dell'intero Azerbaigian è il Parco Nazionale di Gobustan dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, sulle antiche rocce che dominano il paesaggio, si scorgono le incisioni rupestri di migliaia di anni fa, tracciate dalle mani dei nostri antenati. Ogni figura scolpita – danzatori, animali, scene di caccia – è una testimonianza della vita preistorica. Protetto dall'UNESCO, Gobustan è molto più di un museo a cielo aperto.
Il percorso di visita presenta dei pannelli illustrativi sui quali sono raffigurati i petroglifi incisi sulle rocce per facilitarne il riconoscimento, cosa che non era presente nel sito di Sarmishsay che avevo visitato nel viaggio in Uzbekistan. Prendendo parte al tour organizzato, sarà la guida a raccontare le figure più belle e particolari.
Una curiosità: alcune rocce sono cave all'interno perciò venivano usate come strumenti a percussione, come mostra la guida durante la visita.
Questa montagna presenta una cima piatta come la montagna di fronte che fa sempre parte del parco nazionale. Anch'essa è ricoperta di petroglifi, ma non è accessibile ai visitatori per preservarne l'integrità.
Il sito è un balcone panoramico eccezionale sulla vallata quasi desertica dell'Azerbaigian che presenta una grande varietà di paesaggi che si possono scoprire con un viaggio di almeno una settimana.
Per accedere al Parco Nazionale di Gobustan si paga un biglietto di 10 AZN che comprende la visita al sito dei petroglifi e al museo dove viene raccontata la storia della loro scoperta e, più in generale, quella dei ritrovamenti avvenuti in altre zone del mondo.
Prendendo parte al tour guidato dalla capitale si rimane circa un'ora all'interno del sito dei petroglifi, mentre il tempo di permanenza al museo è di 30 minuti che non sono sufficienti per vedere tutto in maniera approfondita, sebbene gran parte della mostra sia dedicata alle incisioni già viste dal vero.
Vulcani di fango di Gobustan
In Azerbaigian, la natura si mostra in una delle sue forme più insolite: i vulcani di fango. Questo Paese ospita quasi la metà di tutti quelli esistenti al mondo.
A bordo di robusti 4x4, si raggiungono in circa 15 minuti paesaggi surreali, dove la terra ribolle, gorgoglia e respira in lente eruzioni di fango freddo. I crateri che si aprono davanti a noi sembrano usciti da un altro mondo, scolpiti nel silenzio e nel vento.
Lo spettacolo offerto dai vulcani di fango è unico e, osservandoli da vicino, si può cogliere il momento nel quale la bolla di gas esce in superficie creando un effetto straordinario.
Non è possibile raggiungere il sito dei fanghi con la propria auto, perciò sia andando da soli sia con un tour si dovranno pagare 30 AZN a persona per il trasporto.
Prendendo parte al tour guidato di questi favolosi luoghi situati a poca distanza da Baku è prevista la pausa pranzo in un ristorante che serve piatti della cucina nazionale azera. Il costo non è compreso nel tour e ognuno può ordinare ciò che predilige, ma ho notato che i prezzi sono più alti rispetti a quelli di altri locali del centro città.
Tempio del Fuoco Ateshgah
Ateshgah, il Tempio del Fuoco, è un luogo sacro che affonda le sue radici nella spiritualità dello zoroastrismo. Qui, dove un tempo le fiamme scaturivano spontaneamente dal terreno, i sacerdoti celebravano antichi rituali, guidati dalla luce eterna del gas naturale.
Questo fu un luogo di pellegrinaggio e un centro filosofico degli zoroastriani del subcontinente indiano, dediti al commercio nell'area del Mar Caspio, sino al 1883 quando attorno al sito iniziò lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi.
Il Tempio del Fuoco, situato nella penisola di Absheron, oggi è costituito da un complesso pentagonale con un cortile circondato dalle celle dei monaci trasformate in museo dove viene raccontata la storia del zoroastrismo: una filosofia basata sul culto dei quattro elementi (ateshi, badi, abi e heki).
Al centro del cortile si trova l'altare tetrauco, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, dove arde un fuoco, alimentato dal gasdotto vicino, riacceso dopo che la fiamma si spense nel 1969.
Il biglietto di 15 AZN comprende l'ingresso al sito di Ateshgah e di Yanar Dagh.
Montagna Ardente di Yanar Dagh
A Yanar Dagh, la Montagna ardente, le fiamme si sprigionano spontaneamente dal fianco della collina e ardono senza sosta da secoli. Questo straordinario fenomeno naturale, alimentato da gas sotterranei, trasforma il paesaggio in un teatro mitico, dove la terra stessa sembra respirare fuoco. Di giorno, è un curioso gioco tra scienza e natura; di notte, uno spettacolo incantato che illumina il buio con bagliori ancestrali.
Yanardag non è solo una meraviglia geologica: è un simbolo della potenza nascosta sotto i nostri piedi. Le fiamme dalla roccia di arenaria possono salire sino a tre metri di altezza per cui è bene non avvicinarsi troppo.
Soggiornando per più tempo in Azerbaigian si possono vedere queste meravigliose montagne le cui striature sono dovute alla presenza di ferro mentre si raggiungono altre località, ma di questo racconterò in un altro articolo.
Il primo pozzo di petrolio
L'Azerbaigian è la culla dell'industria petrolifera contemporanea. A due passi dal centro città, si può vedere il più antico pozzo petrolifero al mondo che cambio l'economia del paese nel lontano 1846. Durante la rivoluzione industriale, il petrolio azero alimentò macchine, illuminò città e aprì la strada a una nuova era.
Il pozzo, non più attivo, si erge accanto a un impianto sportivo, mentre negli immediati dintorni si possono vedere numerosi pozzi petroliferi funzionanti che sono una presenza costante lungo la costa del Mar Caspio.
Moschea Bibi-Heybat
La Moschea Bibi-Heybat è un luogo dove fede, storia e bellezza architettonica che si fondono in perfetta armonia. Ricostruita con cura e grazia dopo la sua distruzione nel periodo sovietico, questa moschea è oggi un simbolo di resilienza e devozione. Le sue cupole con l'interno verde smeraldo e i minareti eleganti si stagliano verso il cielo. All'interno, l'atmosfera è carica di spiritualità, tra marmi raffinati e dettagli artistici che onorano l'eredità islamica dell'Azerbaigian.
All'interno si trova il Mausoleo di Ukeyma Khanum, una discendente di Maometto, ed è luogo di pellegrinaggio per i credenti.
Le spiagge
A pochi chilometri dal centro di Baku, si aprono distese sabbiose perfette per rilassarsi, fare il bagno o semplicemente godersi il sole. Nelle località di Shikhov, Bilgah e Amburan si trovano spiagge libere e selvagge oppure più attrezzate con lounge, ristoranti e sport acquatici. Qui, tra sabbia dorata e brezze leggere, si può vivere una pausa rigenerante. Il tramonto sul Caspio, con il sole che si riflette sull'acqua calma, è uno spettacolo che resta impresso nel cuore.
Ho trascorso una mezza giornata sulla spiaggia di Shikh: una distesa di sabbia ricoperta di conchiglie in quantità mai vista. Con la visuale sui vicini pozzi petroliferi, ho fatto il bagno nelle acque del Mar Caspio per concludere nel migliore dei modi il mio viaggio in Azerbaigian.
Nessun commento:
Posta un commento
Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.