Un itinerario di viaggio in Uzbekistan può unire la visita alle storiche città nelle quali ammirare monumenti dalle architetture meravigliose e alcuni giorni in zone più remote tra deserti, laghi e montagne.
Dalla città di Samarcanda si può fare un tour di due giorni nella regione di Navoiy per visitare il villaggio di Sentyab, la città di Nurota e il sito con incisioni rupestri di Sarmishsay cogliendo l'occasione per trascorrere una notte in una yurta.
Tour di due giorni nella regione di Navoiy
Il tour da Samarcanda a Bukhara può essere fatto in ambedue in sensi ed è bene prenotarlo in anticipo per assicurarsi di trovare un'agenzia che organizzi tutto.
Lasciata Samarcanda, si percorre una strada che va verso la città di Jizzax passando in una bella vallata dove, nella gola nota come Porta di Tamerlano, le montagne scendono ripide.
Lasciata la strada principale, considerate tre ore dalla partenza, si giunge al villaggio di Sentyab, situato nella regione di Navoiy lungo la vallata del fiume Sentob, dove la popolazione è dedita principalmente alla pastorizia.
Questa zona è l'ideale per chi ama l'escursionismo in quanto è possibile percorrere sentieri che salgono sulle aspre e brulle montagne della catena montuosa di Nurata così da ammirare panorami favolosi.
Nel piccolo villaggio montano la sua comunità mantiene vive le tradizioni locali e ho pranzato presso una famiglia che ha portato in tavola squisite pietanze. Dopo gli abbondanti antipasti a base di verdure crude e cotte, ho gustato un primo piatto chiamato barak, simile ai nostri tortellini, che può essere ripieno di carne, di uova oppure di verdure per finire con frutta fresca e secca.
Arrivati alla fine della strada carrabile si trova il sentiero che conduce all'antico insediamento costituito da tante costruzioni realizzate in pietra naturale e recintate da tradizionali muri in pietra. Per agevolare la salita è stata realizzata una scala in metallo che porta alla piattaforma panoramica e, dopo aver apprezzato la bellezza della vallata, si può esplorare il villaggio e osservare da vicino come venivano disposte le pietre dei muri di queste abitazioni rurali.
Questo tour di due o tre giorni con partenza da Samarcanda si può prenotare direttamente online prima della partenza e i prezzi sono simili, mentre possono differire per le cose da vedere e per la presenza della guida o del solo servizio di driver.
Su GetYourGuide, sito che utilizzo sovente per le prenotazioni delle attività, si trova il tour privato verso il deserto di Kizilkum, il lago Aydarkul e Nurota che termina a Bukhara o Samarcanda, e che permette di trascorrere una notte in una yurta per vivere un'esperienza unica.
Lasciato il villaggio la tappa successiva del tour nella regione di Navoyi è stata il lago Ayrdar, in uzbeko Aydar Ko'l, che è una zona molto frequentata nella bella stagione per la presenza di ampie spiagge. A metà ottobre le temperature non sono ideali per prendere il sole, ma si può passeggiare lungo le rive anche nelle giornate ventose.
Il lago, situato nella zona sud-orientale del deserto Kyzylkum, viene alimentato dalle acque del fiume Syr Darya e attorno a esso si possono vedere numerose specie di uccelli come avvoltoi, l'aquila di mare, il pellicano riccio e il cormorano.
Il bello di fare questo tour è quello di dormire in una yurta, la tenda tipica usata fin dall'antichità dalle popolazioni dell'Asia Centrale.
Il campo Sputnik Navoi si trova al limite della zona desertica e le yurte sono disposte a semicerchio in un declivio del terreno per essere protette dal vento. Le yurte sono rivestite di tappeti e dispongono di 4 - 5 letti ciascuna. La notte le temperature scendono abbastanza ma le coperte sono sufficienti per tenere caldo.
Al centro delle yurte si trova il focolare attorno al quale la sera vengono suonate canzoni tradizionali per creare un momento festoso e di condivisione con tutti gli ospiti.
Il campo di yurte dispone di un grande ristorante all'interno di una struttura moderna con ampie vetrate e il menù comprende piatti tradizionali come tante varietà di zuppe preparate con ingredienti di stagione.
Più distaccate di una cinquantina di metri sono le due costruzioni con i bagni e le docce con acqua calda, perciò tenetene conto per la notte.
Il bello di dormire in un campo di yurte è anche quello di poter attendere il tramonto sulle dune e di poter osservare il cielo stellato la notte in un contesto naturale meraviglioso.
Cosa portare nel tour:
Scarpe comode per camminare.
Abbigliamento adeguato per il clima del
deserto.
Fotocamera per immortalare paesaggi e antiche incisioni.
La
lampada frontale
per la notte in yurta
Un power bank
per le emergenze.
Il secondo giorno di tour è iniziato con la visita di Nurota dove Alessandro Magno costruì nel IV secolo a.C. una fortezza a difesa della città di Marakanda, l'antica Samarcanda, dalle popolazioni del nord.
La fortezza aveva alte mura di cinta, torri e un solo varco di accesso e mantenne il suo ruolo difensivo sino al Medioevo. Oggi si possono vedere pochi resti, ma è un bel punto di osservazione sulla città.
Sotto la collina, accanto a moderni alberghi, si trovano la moschea, l'hammam del XV secolo e la sacra fonte che secondo la leggenda venne creata da un meteorite, caduto qui 40 mila anni fa, che formò un cratere. Nella vasca vivono dei pesci senza squame del genere marinka che sono ritenuti sacri e perciò non si possono mangiare, in realtà sembra che siano velenosi.
La tappa seguente del tour di due giorni nella regione di Navoiy è stato il sito di Sarmishsay che conserva oltre 4000 incisioni rupestri. I petroglifi furono realizzati dal Neolitico, i più antichi risalgono al IX millennio a.C., all'età del bronzo e la loro scoperta ha consentito di studiare le credenze degli antichi popoli.
Consiglio di stipulare l'assicurazione di viaggio prima della partenza per essere tutelati in caso di malattia, infortunio o altri inconvenienti. Da tanti anni mi avvalgo di Heymondo per la possibilità di interagire in lingua italiana, anche tramite app, e perché, in caso di necessità, vengono anticipate le spese. Da questo link potete avere uno sconto esclusivo riservato.
Non sono presenti cartelli che indicano i punti dove poterli osservare, perciò seguendo il percorso lastricato si scende lungo la vallata e sulle rocce lisce e nere si scorgono i più evidenti, basta solo un gioco di luce per metterli in risalto.
Le incisioni rupestri raffigurano scene di caccia e animali come cervi, bovini, cammelli e cavalli, figure umane stilizzate e simboli come spirali e cerchi.
Questa vallata non era un luogo di caccia ma di transumanza ed è piacevole passeggiare accanto al fiume Sarmish, costeggiato da tuie, immaginando di tornare indietro nel tempo. Tenete conto almeno due ore per la visita del sito.
Lasciata la verde vallata si giunge al caravanserraglio di Rabat-i Malik che in origine doveva essere stata la residenza estiva del re, fatta costruire alla metà dell'XI secolo, come fanno presupporre la presenza di un colonnato e di una sala rotonda che doveva essere sovrastata da una cupola.
Rimane visibile l'alto portale d'accesso della costruzione che venne usata come luogo di sosta delle carovane lungo la Via della seta che portavano a Bukhara dove i caravanserragli arrivati sino a noi sono molti.
Dall'altro lato della strada si può vedere la cisterna, sotto la quale si trova una sorgente d'acqua ancora attiva.
L'ultima tappa del tour di due giorni è stato il laboratorio Gijduvan Pottery, situato nell'omonima cittadina, dove viene spiegato come si produce la ceramica dall'impasto alla smaltatura fino alla cottura in forno usando dei rialzi che permettono di cuocere tanti piatti alla volta.
Nell'attiguo negozio è possibile acquistare oggetti in ceramica decorati splendidamente e dai tanti colori ma i servizi da tè più tradizionali, usati anche nei ristoranti, sono quelli di colore bianco e nero.
Il tour di due giorni nella regione di Navoyi termina a Bukhara che è una delle città da inserire in un itinerario di viaggio in Uzbekistan che tocchi le principali città.
Nessun commento:
Posta un commento
Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.