La tappa della Via Francigena da Altopascio a San Miniato è molto variegata per alternanza di una grande varietà di paesaggi e di terreni.
Considerata la lunghezza, è bene partire la mattina presto per ritagliarsi del tempo per visitare il Museo di Fucecchio che racchiude molti reperti, interessanti per conoscere meglio il territorio.
Via Francigena: Altopascio - San Miniato
Questa tappa parte dalla provincia di Lucca per attraversare paesi situati nelle province di Firenze e di Pisa.
Per uscire da Altopascio si cammina per poco più di un chilometro sulla strada provinciale, provvista di marciapiede, e alla rotonda s'imbocca il sentiero indicato dal cartello.
Siamo entrati nel comune di Castelfranco di Sotto, nel cuore della Toscana, ed è molto piacevole camminare in mezzo al bosco che costeggia pascoli e terreni coltivati.
Itinerario: Altopascio - Galleno - Ponte a Cappiano - Fucecchio - San MiniatoSentiero: VF
Lunghezza: circa 28,3 km
Difficoltà: E (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 7 ore
Dislivello: quota max 129 m s.l.m.
Un cartello ricorda che si stanno percorrendo dei tratti del selciato originario della Via Francigena del XIII secolo e la casa colonica "ai Greppi" che è così chiamata dalla località dove è stata costruita, ovvero sul fianco ripido di un'altura. L'Osteria di Greppi è stata sin dal basso medioevo un punto di sosta documentato.
Poco più avanti si attraversa il ponte a Greppi, costruito in legno nel XVI secolo, che venne rifatto in muratura nel XVIII ma crollò nel XX secolo. Questo era un punto importante di passaggio tra la Valdarno e la zona del Lucchese.
In poco meno di due ore dalla partenza, si giunge all'abitato di Galleno dove sono presenti alcuni bar e un panificio per fare colazione o acquistare qualcosa per la pausa pranzo.
Si riprende il cammino in mezzo alla natura nella zona della Riserva delle Cerbaie fatta di colline e zone paludose, infatti a pochi metri del sentiero si possono vedere degli specchi d'acqua molto suggestivi.
Il sentiero sale leggermente, proprio per evitare le aree lacustri, per passare in una zona selvaggia con bosco misto, dove si viene inebriati dal profumo della resina dei pini, e s'incrociano diverse strade sterrate per cui bisogna prestare attenzione ai segnavia.
Dopo un breve tratto lungo la strada provinciale, si scende su una via secondaria verso Ponte a Cappiano dove si passa sul ponte mediceo che supera il canale Usciana.
Si giunge qui dopo circa tre ore e mezza dalla partenza.
L'attuale complesso del ponte e la sistemazione degli argini vennero ultimati nel 1551 per volere di Cosimo de' Medici che fece apporre sulle facciate delle torri due epigrafi in marmo, tuttora esistenti, che indicavano, in latino e volgare, il motivo dei lavori.
All'interno di uno dei locali del ponte è stato ricavato un ostello per i pellegrini e a metà, dove sono le arcate, si trova un punto sosta che offre una bella visuale sull'argine del canale.
Arrivati qui, si perdono i segnali che finora avevano indicato con precisione la Via Francigena. Perciò ho utilizzato la traccia GPX che mi ha condotto a camminare sull'argine che delimita grandi poderi agricoli in questa zona che, prima della bonifica, era paludosa.
Dopo circa un chilometro e mezzo, si prosegue a destra, sempre sul terrapieno, per giungere su una strada secondaria.
Attraversata la via, si ritrova la segnaletica e si prosegue lungo il Rio di Fucecchio per salire a Fucecchio quando ormai sono trascorse cinque ore dalla partenza da Altopascio.
Nel centro storico si può apprezzare la bellezza dei portali in arenaria con stemmi delle antiche famiglie nobiliari e delle cornici delle finestre.
Cuore del paese è Piazza Vittorio Veneto dove si trova il Palazzo del Podestà o Palazzo Pretorio, risalente al 1304, e sotto al loggiato, che nel medioevo ospitava i Consigli del Comune, si trova un tabernacolo con un affresco ritrae la Madonna con il Bambino.
Su lato opposto della piazza si vede un gigantesco affresco che raffigura San Cristoforo, ridipinto più volte nel tempo, che risale al tardo Trecento.
Una scalinata in pietra conduce alla Collegiata di San Giovanni Battista che venne ricostruita, dove sorgeva un'antica pieve, in stile neoclassico nel Settecento. La facciata non venne mai completata e appare grezza e al suo interno si possono ammirare affreschi di Domenico Bamberini.
Sempre sul Poggio Salamartano si trova l'Abbazia di San Salvatore la cui forma attuale si deve agli interventi di ristrutturazione del '500 e del '600, ma si possono vedere tracce della chiesa originaria del 986 osservando la torre campanaria, le bifore e gli archi in cotto.
Prendendosi un'oretta di tempo prima di proseguire il cammino, si può visitare il Museo Civico ospitato all'interno di Palazzo Corsini che venne edificato sulle mura castellane. All'interno si possono vedere alcune tracce della costruzione medievale come un arco in cotto decorato e un frammento di un affresco.
L'esposizione museale si articola in diverse sale suddivise tra sezione archeologica, pinacoteca, sale dedicate ad Arturo Checchi e la collezione ornitologica.
Al piano terra si trovano reperti provenienti dalle zone del bacino del Mediterraneo ed sono raccontate la fondazione di Fucecchio da parte dei Cadolingi, intorno al 982, a la costruzione del Castello di Salamarzana per il controllo di questa zona di passaggio lungo il corso dell'Arno.
Una delle sale più belle è quella che ospita anfore ritrovate sul letto del fiume Arno che collegava l'entroterra con le rotte mercantile del Mediterraneo. Si possono vedere anfore per il trasporto del vino, dell'olio e della salsa di pesce.
Nella pinacoteca sono esposte opere che vanno dal XIII a l XVIII secolo come tele di Giovanni di Lorenzo Larciani. Le sale dedicate ad Arturo Checchi ospitano dipinti e sculture dell'artista nato a Fucecchio nel 1886 che ritrasse molti paesaggi e scene di vita quotidiana.
Il museo Civico è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e il sabato e la domenica dalle 16.00 alle 19.00.
Dietro a Palazzo Corsini si trovano il parco con querce e lecci e la rocca medievale con le torri costruite nel 1322 dai Fiorentini nel corso della guerra contro Castruccio Castracani, signore di Lucca.
Spiccano la Torre Grossa la cui base è parte dell'antico castello di Salamarzana, mentre la parte superiore è trecentesca, e la Torre di Mezzo sita nel punto più alto del colle.
Avendo più tempo a disposizione, si può fare visita al Palazzo Montanelli della Volta che ospita altre opere di Checchi.
Ripreso il cammino, si scende nella parte bassa della cittadina toscana, molto animata per la presenza di tanti negozi, per giungere sul ponte che attraversa il fiume Arno.
Dall'altro lato, seguendo le indicazioni, si svolta a sinistra, passando su strade secondarie e su terrapieni, e in mezzo ai campi di girasoli, molto apprezzati da chi viene qui a scattare fotografie.
Per evitare la strada regionale parecchio trafficata, la via francigena svolta ancora una volta a sinistra allungando di parecchio il tragitto.
Alcuni viandanti, per accorciarlo, percorrono un tratto sulla via principale per circa quattrocento metri per proseguire sulla strada cittadina e ritrovare la segnaletica poco più avanti. Ho visto che così facendo sono circa 1,8 chilometri invece che 3,3.
Seguendo il percorso ufficiale, sono passata su strade di campagna che mi hanno portato a San Miniato Basso dove segnalo in Via Parini l'iniziativa di un b&b che, fuori dal cancello, ha messo un tavolo con bevande e qualche snack per i pellegrini che possono prenderli e lasciare nella cassetta il denaro.
In paese si passa accanto alla chiesa dei Santi Martino e Stefano, al cui interno si può ammirare un bell'abside rivestito in marmo, lungo la pista ciclopedonale che passa, più avanti, sull'argine del Rio Pinocchio.
Dopo qualche centinaio di metri non ho più visto la segnaletica, perciò ho seguito la pista ciclabile che passa in un parco e sale con tornanti, che si possono tagliare, al parcheggio Fonti alle Fate a San Miniato.
Guardando le diverse tracce GPS della Via Francigena, ho verificato che questa è una delle possibili varianti e perciò ho camminato solo 1,6 km invece dei 2,2 che avrei fatto seguendo la strada asfaltata.
In ascensore sono salita in Piazza del Bastione e ho concluso questa tappa dopo circa due ore di cammino da Fucecchio.
Avevo già raccontato cosa vedere a San Miniato, famosa per il tartufo, e tornando ho avuto modo di visitare nuovamente il borgo fondato nell'VIII secolo dai Longobardi. Federico II di Svevia fece costruire la Rocca che, distrutta dai bombardamenti, è stata ricostruita nel 1958.
La zona sommitale del borgo offre una bella veduta panoramica sulle colline attorno e sulla Valdarno.
Sono tante le chiese da visitare a partire dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio e dalla Chiesa della Santissima Annunziata con la sua architettura molto particolare.
Una delle più belle è la Chiesa di San Domenico, dalla facciata incompiuta, che conserva all'interno affreschi tardo trecenteschi e il tondo con Annunciazione di Giovanni della Robbia.
Nel centro storico si ergono tanti palazzi storici e uno dei più scenografici è il Seminario Vescovile con la facciata decorata da quadrature e affreschi che segue un andamento concavo in quanto addossato alla cinta muraria.
Informazioni utili per la tappa
Nel caso si volesse iniziare la Via Francigena da Altopascio si può ritirare la credenziale del pellegrino all'Hotel Cavalieri del Tau, al Nuovo Teatro Pacini a Fucecchio, alla Fondazione San Miniato Promozione oppure all'Associazione Turistica Pro Loco di San Miniato.
Lungo questa tappa le stazioni ferroviarie sono ad Altopascio e a San Miniato - Fucecchio che si trova a metà tra le due località. La maggior parte dei paesi sono raggiunti dai bus delle Autolinee Toscane.
Nei centri abitati sono presenti fontane per riempire la borraccia e nei paesi più grandi si trovano numerosi bar e ristoranti.
Dove dormire a San Miniato
A San Miniato si può alloggiare all'ostello, che si può prenotare su Booking, e qui ho ritrovato altri viandanti conosciuti nei giorni precedenti e con i quali ho condiviso cene e chiacchiere.
Altri alloggi indicate sulla guida sono l'Hospitale del Pellegrino, che rimane più distante dal centro storico, il b&b Casa Dalma e l'Affittacamere San Miniato che invece sono comodi per visitare il borgo una volta lasciato lo zaino in camera.
Suddividendo le tappe in maniera differente si può trovare ospitalità all'Ostello Ponte de' Medici a Ponte Cappiano.
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