La tappa della Via Francigena che unisce Aulla a Sarzana regala splendidi panorami, questa è la prima dalla quale si vede il mare, e che passa da paesi ricchi di tesori nascosti.
Il cammino va fatto senza fretta per godersi appieno la bellezza di questi luoghi che negli ultimi anni sono diventati meta di itinerari culturali grazie al supporto degli enti pubblici e delle proloco.
Il paese di Bibola |
Via Francigena: Aulla - Sarzana
Dopo la tappa che da Pontremoli giunge ad Aulla, passando da meravigliosi borghi antichi, anche questa giornata regala l'emozione di scoprire paesi dove il tempo sembra essersi fermato e che sono l'orgoglio dei propri abitanti.
Itinerario: Aulla - Bibola - Vecchietto - Ponzano Superiore - La Brina - SarzanaSentiero: VF
Lunghezza: circa 18,9 km
Difficoltà: E (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 6 ore e 15 minuti
Dislivello: quota max 555 m s.l.m.
Lasciata Aulla, si percorre la strada per Bibola per proseguire su un sentiero all'interno di un bosco misto che arriva sulla strada forestale in prossimità di un'area picnic. Poco più avanti s'imbocca il sentiero che taglia il tornante della carrareccia e giunge in un punto panoramico verso il paese di Podenzana, sito dall'altro lato della valle del fiume Magra.
Dopo circa un'ora dalla partenza si arriva a Bibola, borgo arroccato sulla collina, dal quale si ammira uno straordinario panorama sulle Alpi Apuane.
La Via Francigena passa sotto il paese che consiglio di visitare per apporre il timbro personalizzato che si trova in uno dei vicoli sotto le volte in pietra.
La conformazione urbanistica con passaggi coperti lo classifica come borgo a galleria nel quale si ammirano portali decorati come quello del vecchio palazzo comunale e altri con simboli come la croce della deposizione con i due rami laterali che raffigurano il lenzuolo usato per deporre Gesù.
Nella parte alta si trova il castello, il primo nucleo è di epoca bizantina, che nel 1355 entrò a far parte del feudo dei Malaspina di Lusuolo per poi perdere d'importanza. Ora rimangono pochi resti di quello che era, assieme al vicino Castello di Burcione, un posto di controllo su tutta la vallata e un punto di passaggio dei pellegrini diretti al porto sul fiume Magra da dove partivano le navi per la Spagna e Santiago di Compostela.
A Bibola si può visitare la duecentesca chiesa di San Bartolomeo con il campanile inglobato nella facciata. L'interno conserva tesori inaspettati e la signora Sandra mi ha aperto le porte per mostrarmeli.
Oltre alla fonte battesimale del XIII secolo e al coro ligneo del XIV secolo, si possono vedere, sotto il pavimento, l'ossario della Contessa Margherita dei Pannocchieschi, moglie del conte Ugolino della Gherardesca, mentre su uno degli altari laterali è posta la statua della Madonna Vestita così chiamata in quanto realizzata in gesso o malta e non in legno.
Un recente restauro ha portato alla luce un affresco molto antico che si può ammirare dietro uno degli affreschi alzando la tela protettiva, come si vede nell'immagine sotto.
Lasciato uno dei paesi più belli della zona si passa su una strada forestale che porta nuovamente su quella asfaltata e, volgendo indietro lo sguardo, si ammira Bibola arroccata sul colle.
In pochi minuti si raggiunge Vecchietto dove si può visitare la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo che presenta una ricca decorazione a stucchi e alcuni pregevoli dipinti. Ho potuto visitarla poiché una signora stava sistemando i fiori nei vasi all'interno della chiesa. Visto che pochi giorni prima si erano tenuti i festeggiamenti, ho potuto vedere la statua di San Bartolomeo, che altrimenti è posta al riparo.
Poco dopo il paese, s'incontra un pilone votivo un tempo costruito per la preghiera dei viandanti e dei contadini.
Lasciata la zona degli uliveti, inizia la lunga salita nel bosco che conduce alla località Quattro Strade, il punto più elevato di questa giornata, dopo circa due ore e mezza dalla partenza.
Il nome si deve al fatto che in questo crocevia passano diverse strade: il sentiero appena percorso, la strada verso il Monte Grosso, quella per Falcinello e quella verso Caprigliola e Ponzano.
Questo è anche il confine tra Toscana e Liguria e la Via Francigena prosegue per il resto della tappa nella seconda.
Il panorama dal crocevia è precluso dall'alta vegetazione ma la successiva discesa in mezzo al bosco che conduce a Ponzano Superiore, regala bei panorami sulla Val di Magra e sul litorale.
Questa è la tappa della Via Francigena che permette di vedere il mare per la prima volta dall'entrata in Italia dal Colle del Gran San Bernardo.
Dopo circa 3 ore e 30 minuti dalla partenza di arriva a Ponzano Superiore che merita una sosta.
Varcata la porta d'accesso, si percorrono le vie a più livelli che conducono nella parte alta dove si ergono la chiesa di San Michele e il campanile che faceva parte dell'antico castello dei Malaspina. Sulla scalinata si può vedere un bassorilievo bifronte: da un alto si vede raffigurato San Giorgio che uccide il drago, simbolo di Genova, e dall'altro lo stemma con i gigli di Francia e la corona che indica il passaggio di Carlo VII.
Appena sotto si trova Palazzo Remedi che appartenne alla famiglia dei nobili sarzanesi di antiche origini. Davanti alla facciata occidentale si trova la piazza da loro fatta costruire spianando delle case nel 1734. Questo è un bel balcone panoramico sulla vallata del Magra. La terrazza un tempo era arredata con sedili, e tuttora si può vedere la colonna con la statua della Vergine Immacolata.
Scendendo nella via inferiore si ritorna all'ingresso del paese dove si trova una fontanella per riempire la borraccia prima di iniziare la discesa tra gli ulivi in direzione Brina, come indicato anche da un disegno sul muro.
In circa 40 minuti si raggiungono i ruderi del castello della Brina passando su un sentiero nel bosco.
L'insediamento più antico, riportato alla luce grazie a undici campagne di scavi, risale all'età del ferro, ovvero intorno al V secolo a.C. Di questo periodo sono i resti di una capanna appartenente a un nucleo abitativo dei Liguri Apuani che vivevano in questa zona.
Numerosi pannelli esplicativi raccontano come il villaggio sia stato ampliato nel tempo tanto che, prima dell'anno Mille, venne costruita una fortificazione.
Nel tardo Duecento il Vescovo di Luni volle ristrutturare la rocca scontrandosi con i Malaspina, venne eretto un nuovo palazzo, ma nel Trecento, in seguito alla pace di Castelnuovo del 1306, si decise la demolizione del cassero e della torre per abolire la funzione militare del castello.
La torre circolare abbattuta si nota molto bene attraversando il sito dove, girando nelle diverse aree, si possono vedere i resti di capanne e muretti che delimitavano la zona di pastorizia.
La discesa su un ripido sentiero con tratti un po' sconnessi conduce in una ventina di minuti su Via Lago. Seguendo le indicazioni della Via Francigena si prosegue verso destra per raggiungere la pista ciclopedonale che costeggia il canale Lunense che è la più importante opera idraulica, a uso irriguo, della vallata del Magra.
Il canale inizia a Santo Stefano Magra e prosegue nel comuni di Sarzana, Castelnuovo Magra e Luni: s'incontrerà nuovamente nella tappa successiva del cammino.
Seguendo il canale si giunge vicino allo stadio di Sarzana e, proseguendo accanto al Torrente Calcandola, si arriva in Via Cisa e a Porta Parma che consente l'accesso al centro storico.
Seguendo sempre le indicazioni, si passa davanti alla Pieve di Sant'Andrea, che presenta un bel portale cinquecentesco in marmo bianco di Carrara, e si raggiunge la Cattedrale di Santa Maria Assunta dopo circa due ore e mezza dalla partenza da Ponzano Superiore.
La chiesa presenta una facciata in marmo bianco con un bel portale con lunetta abbellito da un mosaico. Trovate nel post dedicato a Sarzana maggiori informazioni su cosa vedere nella bella cittadina ligure dove sovente si tengono eventi culturali e non solo.
Informazioni utili per organizzare la tappa
La credenziale della Via Francigena in questa tappa si può ritirare al Museo dell'Abbazia di San Caprasio ad Aulla, all'albergo La Villetta a Sarzana e agli uffici dello IAT Sarzana in piazza San Giorgio.
Nei centri abitati sono presenti fontane per riempire la borraccia che consiglio di portare in quanto, rispetto alle bottiglie, mantiene l'acqua fresca.
Aulla si raggiunge con i treni che percorrono la linea Parma – La Spezia oppure Pisa - Parma, mentre Sarzana si trova sulla linea ferroviaria Pisa - La Spezia.
I bus delle Autolinee Toscane collegano Aulla con Sarzana, quelli dell'ATC La Spezia con Aulla.
Dove dormire sulla Via Francigena
In questa tappa della Via Francigena sono presenti alcune accoglienze per i pellegrini.
Ad Aulla si può dormire all'Ostello gestito dai volontari dell'Abbazia di San Caprasio.
A Sarzana si può ricevere ospitalità presso la Parrocchia del Carmine oppure prenotare in uno dei b&b del centro come In Piazzetta, convenzionato, oppure in appartamento così da avere a disposizione anche la lavatrice per rinfrescare gli indumenti.
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