3 gennaio 2023

Sentiero dei Castellani e Castello della Pietra a Vobbia

Il Castello della Pietra incuriosisce perché costruito tra due rocce come fosse un nido d'aquila che sovrasta la Val Vobbia.

L'interno è visitabile solo su prenotazione e consiglio di percorrere il sentiero dei Castellani per arrivare pian piano al castello attraversando il bosco.

Sono solita fare escursioni da sola ma questa volta sono andata con un gruppo e così, grazie alle spiegazioni della guida, ho potuto scoprire tante cose sull'ambiente boschivo.


Sentiero dei Castellani e Castello della Pietra


Sentiero dei Castellani da Vobbia

Il sentiero dei Castellani parte daVobbia, un paese che si trova a 477 metri di altitudine, nell'omonima vallata che fa parte dell'alta valle Scrivia.

Siamo nell'entroterra di Genova nel Parco Regionale Naturale dell'Antola e il percorso escursionismo è indicato da una croce gialla su fondo bianco e da pannelli che indicano le zone più interessanti.

Lasciata l'auto nel grande parcheggio nel paese s'inizia la facile camminata attraversando il ponte e salendo lungo lo sterrato dove inizia il sentiero.

Trovate la traccia GPX che ho registrato su Wikiloc.

Itinerario: Vobbia - Castello della Pietra - Strada Provinciale
Segnavia: croce gialla
Lunghezza: circa 6 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 3 ore + 20 minuti per la discesa (comprese le soste)
Dislivello: quota max 595 m s.l.m.

La prima salita con poco dislivello porta al Poggetto da dove si ammira il panorama su Vobbia, paese situato alla confluenza tra il fiume Vobbia e il torrente Fabio. Qui si vede come la valle si apra a ventaglio perché cambia il substrato di roccia che lungo il canyon è conglomerato, solido e resistente, mentre qui calcare del monte Antola, molto friabile.


veduta Vobbia Genova

Sotto di noi si vede anche il manipolo di case della località Torre che prende il nome dalla torre d'avvistamento che un tempo vi sorgeva e che serviva per mandare segnali al Castello della Pietra facendo una triangolazione con un'altra torre sul monte Castello che si trova dall'altro lato della vallata.

Il sentiero prosegue abbastanza pianeggiante offrendo una vista panoramica nonostante la giornata di foschia. Camminando si possono vedere molti alberi di roverella che sono quelli che hanno ancora le foglie. Questo tipo di quercia cresce nelle zone più calde e infatti poco più avanti sarà sostituita da un bosco misto di castagni e da zone ricche di acqua nel sottosuolo dove cresce erba alta, secca in questa stagione.

Lungo il sentiero s'incontrano un secchereccio, ovvero un edificio dove venivano essiccate le castagne, e in uno spiazzo la ricostruzione di una carbonaia con i ciocchi di legno impilati. Un tempo i carbonai si dedicavano alla produzione del carbone mantenendo sempre il fuoco acceso all'interno di questa pira che era ricoperta da terra.


ricostruzione carbonaia Vobbia

Per questo motivo le famiglie dei carbonai vivevano in casolari all'interno del bosco e chi frequenta i sentieri della Liguria spesso incontra i ruderi di casette in pietra.

Proseguendo lungo il sentiero dei Castellani si vedono strati di conglomerato, questa roccia dura costituita da clasti e granuli dai contorni arrotondati, dalla quale però si possono staccare dei frammenti. La roccia con l'umidità e la pioggia può diventare scivolosa.


roverella conglomerato sentiero castellani Vobbia
Roverelle e conglomerato lungo il sentiero

S'inizia a vedere in lontananza la sagoma inconfondibile del castello in mezzo alla foschia.

I giorni precedenti la mia escursione era piovuto e perciò lungo il cammino ho incontrato parecchio fango e perciò ho percorso le discese con attenzione anche per la presenza di ghiaccio.


Quando si programma un'escursione è sempre bene verificare il meteo e le temperature e partire con vestiario adeguato. Su Cisalfa si trova un'ampia selezione di giacche di marchi specialisti nell'outdoor e spesso sono scontate.

Scendendo verso il rio del Campo l'ambiente cambia e l'umidità è perfetta per la crescita delle felci e del muschio che ricopre le rocce e la base dei tronchi degli alberi.

Fare escursioni nei boschi è l'occasione per conoscere meglio la vegetazione e qui ho trovato alcune primule in fiore, funghi e la daphne laureola, un arbusto sempreverde che può arrivare a 120 cm di altezza. Il suo nome in greco significa alloro e si nota la somiglianza delle foglie e delle drupe. Grazie alla guida ho così imparato qualcosa di nuovo e ora so riconoscere il piccolo alloro che cresce in zone umide e fresche nel sottobosco di castagneti, faggete e quercete.


Daphne laureola funghi Vobbia
Daphne laureola e funghi

In taluni punti si attraversano ponticelli in legno per passare sopra a rigagnoli d'acqua ma l'ambiente freddo e umido ha contribuito a rovinare i parapetti che sono poco stabili e perciò non possono essere usati come sostegno.

Il bosco in questa zona è ricoperto da un manto di foglie dai colori autunnali e da cumuli di nevischio che rendono il paesaggio molto bello.


ponti sentiero castellani Vobbia

Una volta passati tra grandi rocce si risale nel bosco misto sino alla deviazione per raggiungere l'area picnic con tavoli e panche dopo si può fare la sosta pranzo.

Qui siamo nel punto più elevato del sentiero dei Castellani che continua a mezza costa.

Nell'ultimo tratto sotto il castello si cammina su una passerella in metallo a filo della roccia di conglomerato. Senza fare soste si arriva qui in circa due ore ma con l'escursione guidata noi abbiamo impiegato un'ora in più.


ingresso castello pietra Vobbia

Il Castello della Pietra

La visita al Castello della Pietra dura circa un'ora e viene effettuata con le guide del parco dell'Antola che raccontano la storia di questa costruzione.

Per entrare si sale una scaletta in metallo e all'interno si percorrono altre scale e si passa su griglie in metallo che possono essere fastidiose per chi soffre di vertigini e per i cani, perciò meglio non entrare con i nostri amici a quattro zampe.

Il castello che si vede ora è stato ricostruito utilizzando in parte le macerie che si erano accumulate nelle sale più in basso, una linea rossa indica la loro altezza.

Non si conosce con precisione la data di costruzione di questo capolavoro di architettura castellana ligure ma si pensa sia stato eretto intorno all'anno Mille nell'epoca delle scorrerie dei Saraceni. Compare nei primi documenti nel XIII secolo quando venne nominato il feudatario Opizzone della Pietra, dal quale prende il nome. Questa famiglia restò proprietaria del castello sino al 1518 quando passò alla famiglia genovese degli Spinola che affidarono le cure a un castellano e non abitarono mai qui.

Vista la bellezza delle case in città, visitabili in occasione dei Rolli Days, non credo proprio avessero interesse a vivere in un bosco lontano da tutto!

Il nome del sentiero che parte da Vobbia prende il nome proprio dal castellano che visse nel castello che all'epoca si trovava lungo una delle vie del sale che dalla pianura padana arrivava in Liguria.

Con l'avvento di Napoleone vennero aboliti i feudi e così il castello venne abbandonato e cadde in rovina.


interno castello pietra Vobbia
Scala verso camminamento e salone

Il primo ambiente era un avancorpo non collegato al castello e usato a scopo difensivo. In caso fossero entrati degli estranei veniva tolta la scala a pioli e non avrebbero potuto raggiungere gli altri piani.

Osservando l'ambiente si vedono ancora le mure più antiche e i fori dove poggiavano le travi.

Salendo due piani si arriva nella parte del castello usata come abitazione e al grande salone che doveva avere pareti intonacate e affrescate e forse mosaici al pavimento. Ora si riconosce nel muro il punto dove si trovava un camino. L'unico elemento decorativo ritrovato nel castello è un frammento con il disegno di una palmetta posto nella nicchia che doveva essere una sorta di altare per le cerimonie religiose.

Dal salone si sale verso il camminamento di ronda e dall'alto si ammira, nonostante la giornata uggiosa, il panorama sulla vallata del fiume Vobbia.

Noi oggi ci domandiamo chi mai volesse arrivare lassù!


panorama castello pietra Vobbia
Panorama dal castello

La presenza di tre cisterne, due visibili e una sotto il salone, e della macina fanno capire che il castello potesse essere autosufficiente per un lungo periodo in caso di assedio. L'acqua veniva usata oltre che per cucinare e lavarsi anche in caso d'incendio.

Proseguendo si arriva in un'altra sala con l'esposizione permanente sui castelli della Valle Scrivia con numerosi pannelli illustrativi.

Dopo un'ultima occhiata alla scala in pietra che sale verso la roccia di conglomerato si conclude la visita del castello che un tempo aveva il tetto coperto di scandole di castagno, un legno molto resistente.

Conclusa la visita si può tornare all'auto facendo a ritroso lo stesso percorso o scendendo il sentiero che attraversa il bosco e in meno di venti minuti conduce alla strada provinciale da dove tornare a Vobbia distante circa 2,4 km.

Durante la discesa si può apprezzare meglio la bellezza di questo castello costruito in un posto molto particolare e che lo fa assomigliare davvero al nido d'aquila.

Informazioni pratiche

Il paese di Vobbia si raggiunge percorrendo la SP8 da Isola del Cantone e passando accanto al Lago della Vobbietta, un bacino artificiale, che merita una sosta per la bellezza delle acque sulle quali si specchia la vegetazione.

A Isola del Cantone c'è l'uscita dell'autostrada A7 dei Giovi che va da Genova a Tortona e Milano e circa 400 metri prima del sentiero che sale direttamente al castello si trova il parcheggio per le auto.


lago Vobbietta Genova
Lago della Vobbietta

Chi arriva in treno deve scendere alla stazione di Busalla e poi prendere il bus della linea 825 che porta a Vobbia scendendo alla fermata proprio sotto il sentiero d'accesso. Potete trovare gli orari sul sito dell'ATM di Genova.

Il Castello della Pietra è visitabile su prenotazione e per le informazioni rimando alla pagina ufficiale del parco dell'Antola. In genere viene aperto da aprile a ottobre nei fine settimana e nei giorni festivi e il biglietto costa 5 €.


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