Sono il primo esempio di sviluppo urbano che segue una struttura unitaria pianificata unita a una di ospitalità in residenze private di aristocratici, classificate con un sistema simile a quello usato oggi per gli alberghi.
Nel '500 la Repubblica di Genova raggiunse il massimo dello splendore e nella Strada Nuova, ora Via Garibaldi, dimoravano gli aristocratici. Successivamente, abbattendo un muro che la delimitava, si creò un passaggio creando la Strada Nuovissima, ora Via Cairoli, che andava verso ponente e Via Balbi.
Affresco nel Palazzo De Ferrari Belimbau |
Proprio in questo secolo e nel successivo furono costruite, o ampliate, le dimore delle famiglie aristocratiche che presentano una ricchezza di decorazioni, che riflette il gusto del tempo.
Molto spesso questi edifici, che si sviluppano su tre o quattro piani, presentano scaloni monumentali, logge, cortili e giardini interni.
Nel tempo almeno un centinaio di edifici entrarono a far parte del sistema dei Rolli, ovvero all'elenco di palazzi destinati a ospitare cardinali, principi, viceré, governatori, feudatari e ambasciatori, a testimoniare l'importanza della città. A oggi 42 palazzi sono iscritti all'UNESCO con una propria numerazione.
Rubens definì questi palazzi aristocratici esempio di bellezza e magnificenza per l'Europa. Sono trascorsi 400 anni dalla pubblicazione del suo libro Palazzi di Genova nel quale illustra le residenze genovesi che ha visitato durante il soggiorno in città in qualità di ambasciatore del duca du Mantova Vincenzo I Gonzaga.
Cosa vedere a Genova: i Palazzi dei Rolli sito UNESCO
Alcuni palazzi sono pubblici e ospitano musei, il municipio della città, l'università mentre altri appartengono a enti ed altri ancora sono residenze private aperte solo in occasioni particolari.
Le giornate dei Rolli Days consentono di vedere questi splendidi edifici, che si trovano sulle Strade Nuove, e che sono da ammirare per la loro architettura, per i decori e gli affreschi. Guide accreditate e studenti in Architettura o Beni Culturali illustrano ai visitatori queste meraviglie raccontando aneddoti.
Qui trovate i palazzi inseriti nell'elenco dei siti UNESCO mentre nel post sui Rolli ho raccontato la visita agli altri palazzi.
1 Palazzo Antonio Doria poi Spinola
Il primo palazzo inserito nei Rolli oggi ospita la Prefettura. Fu fatto costruire da Andrea Doria alla metà del '500 e si può ammirare un bellissimo cortile con sopra la galleria loggiata simmetrica. Salito lo scalone a doppia rampa si arriva proprio al primo piano dove si possono visitare il salone di rappresentanza decorato a stucco con figure di telamoni e maschere femminili e la sala con arazzi floreali.
A me sono piaciuti in particolar modo il soffitto affrescato del salone, opera di Giovanni e Luca Cambiaso, e le mappe delle città nel loggiato. Grazie alla visita guidata si riescono a capire molto bene le opere e il contesto nel quale sono state realizzate.
3 Palazzo Giorgio Spinola
In questo palazzo situato in Salita Santa Caterina, nelle vicinanze di Piazza De Ferrari, è possibile soltanto vedere l'atrio con un ninfeo decorato da rocce naturali sulle quali spicca la figura di un satiro un po' inquietante.
4 Palazzo Tommaso Spinola
Dopo aver ammirato la facciata decorata con mascheroni, frutta e fiori si accede all'atrio diviso in due zone. Grottesche decorano le volte mentre nei riquadri centrali si possono vedere rappresentati Angelica legata alla rupe e Guerriero che interroga due donne.
Affresco che raffigura Angelica legata alla rupe |
Purtroppo in questa occasione non è stato possibile accedere al primo e secondo piano dove ci sono affreschi anche di Luca Cambiaso.
L'atrio con le grottesche |
8 Palazzo Agostino Pallavicino
Questo palazzo sito in via Garibaldi oggi è sede di un grande gruppo bancario e nell'atrio si possono vedere gli stemmi della famiglia Cambiaso, cagnolini sopra una scala, che lo acquistò nel '700 e del banco di Napoli che divenne proprietario in tempi più recenti.
Al piano nobile si possono ammirare splendidi affreschi come quello del ratto delle sabine che deve essere visto col suo significato allegorico. I Cambiaso erano una famiglia aristocratica ma non nobile e così lotta per avere un posto d'onore nella società come facevano i padri delle donne rapite dai romani.
Ratto delle Sabine |
Questo affresco come gli altri che abbeliscono le sale del palazzo fu realizzato dai pittori genovesi Ottavio e Andrea Semino.
I saloni sono stupendi e le pareti sono come una finestra sul mondo campestre genovese.
9 Palazzo Pantaleo Spinola
Questo è stato il primo palazzo a essere costruito nelle Strade nuove su progetto dell'architetto Bernardo Spazio. Venne ultimato nel 1564 e passò di proprietà diverse volte, infatti è noto anche come Palazzo Gambaro, per poi divenire sede di un istituto bancario.
La facciata è molto scarna e si notano solo le due statue allegoria della Prudenza e della Vigilanza e la data 1844, anno che passò ai Gambaro.
Al piano nobile si possono ammirare splendidi affreschi che furono realizzati da Domenico Piola e Giovanni Battista Carlone. Tra i più belli quello che rappresenta l'offerta a Giove delle chiavi del tempio di Giano. In questi saloni si può vedere come siano state realizzate architetture fittizie, opera di Brozzi, per riempire gli spazi.
L'offerta a Giove delle chiavi del tempio di Giano |
Nell'ottocento furono inseriti decori a stucco che riprendono le tematiche degli affreschi con elementi vegetali e nelle nicchie temi amorosi.
Negli altri salotti si possono ammirare altri straordinari affreschi e tra i più signfiicativi c'è quello realizzato da Domenico Piola con soggetto l'Oracolo della Sibilla che indica ad Augusto la Vergine Maria. Ai lato si vedono le allegorie delle quattro Virtù Cardinali e le Stagioni. Alessandro Spinola voleva essere ricordato, visto che fu doge, come fautore di un buon governo e al contempo amante delle arti.
L'Oracolo della Sibilla |
Sul terrazzo si può vedere un ninfeo del '600 che aveva al centro la statua che raffigura il Rapimento di Elena, opera del francese Pierre Puget, ora conservata nel Museo di Sant'Agostino. La città raffigurata dovrebbe essere Troia o Sparta in fiamme, viste le nubi rossastre, con le fenici che ritornano.
10 Palazzo Lercari Franco
Palazzo Lercari venne costruito nel 1571 e, rispetto agli altri edifici che si affacciano su Via Garibaldi, presenta un cortile quadrato con colonne in marmo bianco. La scelta di spostare lo scalone nella parte retrostante ha creato un distacco per mantenere intimità.
Un tempi sul retro si trovava un giardino a terrazzamenti che iniziava a livello del piano nobile e saliva sulla collina di Castelletto.
Il palazzo, acquistato nel 1845 dalla famiglia Parodi, aveva una loggia, ora chiusa, che si affacciava sulla via principale.
Salendo lo scalone, affrescato con grottesche, si raggiunge l'atrio dove si trovano i busti, opera di Taddeo Carlone, che raffigurano Franco Lercari e la moglie Antonia De Marini.
Il trompe-l'œil su una parete rende più ariosi gli spazi dando l'idea di un'apertura verso il giardino.
Portone e affresco con i giganti |
Gli affreschi realizzati in due decenni sono opera della bottega dei fratelli Calvi e di Luca Cambiaso.
Al secondo piano nobile si possono ammirare la Caduta dei Giganti realizzata nel 1578, che reca la firma di Ottavio Semino, e il grande affresco del Cambiaso, l'ultimo che realizzò a Genova prima della partenza per la Spagna.
Questo affresco raffigura L'impresa di Megollo Lercari della costruzione del fondaco dei genovesi a Trebisonda.
Il proprietario del palazzo ha voluto rendere omaggio al suo antenato, un mercante del Trecento che si trasferì a Trebisonda e che per vendicare un insulto di Andronico fece tagliare nasi e orecchie alla popolazione. Il vaso con questi macabri resti venne consegnato all'Imperatore d'oriente Alessandro II. In quest'opera è raffigurato anche l'autore con un abito nero.
Il ricordo di questo episodio è presente anche nel portale d'ingresso del palazzo dove i due telamoni hanno i nasi mozzati.
Edificazione del fondaco di Trebisonda |
11 Palazzo Tobia Pallavicino
Oggi sede della Camera di Commercio, fu progettato da Giovanni Battista Castello, detto il Bergamasco, e vi si riconoscono due fasi costruttive. Una che comprende stucchi, grottesche e riquadri con affreschi e una settecentesca di gusto rococò.
Tutte le sale sono affrescate con soggetti mitologici che raggiungono il massimo della bellezza nella Galleria Dorata, dove l'uso degli specchi crea un'illusione ottica e persino l'affresco sulla volta si può osservare riflesso sul tavolo.
Affresco nella Galleria Dorata |
12 Palazzo Angelo Giovanni Spinola
Nella centrale via Garibaldi si trova questo palazzo sulla sua facciata molto bella sono raffigurati trofei d'armi, scene allegoriche, elementi architettonici e glorie militari della famiglia Spinola. Purtroppo in questa occasione era visitabile solo il cortile.
13 Palazzo Gio Battista Spinola
Affacciato sempre su quella che viene definita Strada Nuova è un palazzo ricco di affreschi ma in questa occasione era possibile solo vedere il cortile e intravedere sul retro il giardino.
14 Palazzo Nicolosio Lomellino
Costruito da Giovanni Battista Castello ha un bel cortile con un ninfeo del settecento, realizzato da Domenico Parodi, sopra il quale si apre la terrazza.
L'atrio col ninfeo |
16 Palazzo Nicolò Grimaldi (Musei di Strada Nuova - Palazzo Tursi)
Costruito nel 1565 dagli architetti Domenico e Giovanni Ponsello è l'edificio più grande della via e oggi palazzo comunale. L'interno si sviluppa su un cortile con porticato dal quale parte un doppio scalone che porta al piano superiore.
All'interno si possono vedere arazzi e il violino di Paganini noto come Il Cannone.
Il cortile interno |
17 Palazzo Baldassare Lomellini
Progettato nel settecento dall'architetto Giacomo Viano è visitabile il primo piano dove si possono ammirare affreschi con le imprese di Scipione l'Africano.
Oggi ospita un negozio di articoli di design.
Affresco sul soffitto |
18 Palazzo Luca Grimaldi (Palazzo Bianco)
L'originario edificio del '500 fu demolito nel '700 per aprirsi su Via Nuova dove si affacciavano i più importanti palazzi signorili.
Oggi ospita un'importante collezione di dipinti tra i quali il celebre Trattenimento in un giardino d’Albaro del genovese Alessandro Magnasco.
Il giardino |
19 Palazzo Ridolfo Maria e Gio Francesco I Brignole Sale (Palazzo Rosso)
Edificato nella seconda metà del '600 a pianta a U oggi ospita una collezione d'arte molto importante, all'interno di sale riccamente decorate e affrescate.
L'alcova |
Molto bella la grande terrazza che si affaccia su Via Garibaldi. Con l'ascensore si può arrivare sul tetto da dove c'è una superba vista sulla città di Genova.
Veduta sulla città dalla terrazza sul tetto |
20 Palazzo Gerolamo Grimaldi (Palazzo della Meridiana)
Atipico palazzo molto diverso dagli altri sia nell'architettura sia nelle decorazioni. Le sale più importanti furono affrescate da Luca Cambiaso.
La facciata con la meridiana |
23 Palazzo Stefano Lomellini (Palazzo Doria Lamba)
È l'esempio di come la modifica dell'urbanistica abbia influenzato l'architettura degli edifici preesistenti. Questo palazzo, come altri, si apriva su via Lomellini mentre, con la costruzione della Strada Nuovissima, venne fatta un'altra facciata con un portale monumentale e rifacendo l'atrio e lo scalone che porta ai piani superiori.
l'atrio che unisce le due entrate |
25 Palazzo De Ferrari Belimbau (Università di Genova)
Costruito alla fine del XVI secolo da una famiglia di nuovi nobili è stato ristrutturato sul finire del '700. Oggi appartiene all'Università che lo sta restaurando per riportare allo splendore originario i soffitti ricoperti di affreschi.
Affresco con protagonista Colombo |
28 Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Università di Genova
Costruito all'inizio del '600 oggi ospita l'università e le sale visitabili sono quelle della biblioteca, per gran parte occupate da scaffalature. Nel cortile si può vedere il giardino con aranci e la grotta che un tempo offriva giochi d'acqua. Al piano superiore le sale sono decorate con affreschi sui quali spicca l'Allegoria del tempo.
Nella galleria si possono ritrovare giochi prospettici amati a quel tempo.
L'allegoria del tempo |
29 Palazzo Francesco Balbi Piovera
Questo palazzo che ora ospita l'Università fu costruito alla metà del '600 da Francesco Maria Balbi ma nell'ottocento subì una radicale ristrutturazione. Oggi ha un atrio contornato da cariatidi dal quale si sale lungo uno scalone monumentale con una bassa balaustra.
Arrivati in cima si possono ammirare dipinti che rappresentano l'esaltazione patriottica e l'unità d'Italia. Qui è un tripudio di dorature che spiccano sul fondo bianco.
Devo dire che queste opere non mi sono piaciute molto mentre ho trovato interessante la visita della biblioteca col soffitto barocco e l'altra sala con un dipinto che rappresenta l'allegoria della Liguria.
30 Palazzo Stefano Balbi (Museo di Palazzo Reale)
Costruito alla metà del '600 dalla famiglia Balbi. fu ingrandito e decorato dai Durazzo e dai Savoia. oggi si presenta come un maestoso edificio riccamente decorato che ospita una collezione di dipinti di pregio.
Spettacolare la Galleria degli Specchi voluta dai Durazzo all'inizio del '700. Nulla ha da invidiare ad altri palazzi, come quello reale di Torino.
La sala del trono |
Una grande terrazza si apre verso il mare e il giardino pensile a tre arcate.
Il palazzo visto dalla terrazza |
31 Palazzo Centurione (Palazzo Durazzo Pallavicini)
Costruito nel '600 su edifici già presenti, ha uno scalone abbastanza spoglio ed è visitabile uno degli appartamenti privati. Qui si possono vedere affreschi e decori che rispecchiano lo stile barocco e rococò.
Decori rococò |
33 Palazzo Gio Battista Centurione (Palazzo Centurione Cambiaso o Palazzo Andrea Pitto)
Palazzo Gio Battista Centurione venne costruito dagli architetti Cantone a partire dal 1611 inglobando alcuni edifici di epoca medievale.
L'iscrizione sul portale Sic nos non vobis vuole indicare come quello che la famiglia faceva non era solo a loro vantaggio ma per il bene della città.
Nella prima sala del piano nobile su affresco del '900 del Semino fa da filo conduttore per le altre sale riprendendo il gusto barocco.
Portone e cappella |
Quello con le Quattro stagioni rappresenta il tempo che sta svelando la verità e si nota lo stemma della famiglia con scacchi rosa e argento.
Nella seconda sala l'affresco di Gregorio De Ferrari raffigura il Trionfo della Liguria qui rappresentata come una donna con un elmo e un occhio nel palmo della mano per significare la possibilità di vedere e agire.
Nella terza sale si trovano affreschi con l'allegoria della musica, della pittura incoronata dal tempo e di Apollo con le muse.
Nella loggia il soffitto è affrescato con un pergolato e accanto si trova la Cappella, affrescata dal Carlone, sopraelevata che voleva dare il senso del divino.
Nella Sala di Giunone la divinità è raffigurata su un carro con due pavoni blu mentre altri affreschi rappresentano il mito di Fetonte che si trasforma, Procne e Filomena. Ganimede e il rapimento a opera di Zeus sotto le sembianze di aquila.
Il Carro di Giunone tra le Metamorfosi |
Molto particolare è la galleria passante dove nell'affresco centrale la figura femminile dovrebbe rappresentare Giunone che incorona una fanciulla ma, visto che ci sono pavoni ma un animale che potrebbe essere un cigno o uno struzzo si pensa possa essere la Giustizia. Nell'affresco sono presenti molte ghirlande che rendono unica quest'opera.
L'affresco del 1679 di Domenico Piola presenta stucchi con rose, che sembrano sorretti da puttini, e vi sono rappresentate le quattro stagioni attraverso i miti di Ercole, Pan e Siringa e Apollo che hanno come tematica quella del rispetto della gerarchia.
36 Palazzo Francesco Grimaldi (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola)
Ubicato nel cuore del centro storico genovese, risale alla fine del '500 ed era uno dei palazzi del sistema dei Rolli destinato a ospitare personaggi di alto rango per il valore dei suoi decori. Oggi è sede museale che si sviluppa su quattro piani e vi si possono vedere opere di pittori fiamminghi, come Rubens e van Dyck, oltre a ceramiche e tessuti. Molto belle anche le antiche cucine.
Le cucine |
40 Palazzo Ambrogio Di Negro
Nella stretta via San Luca si erge questo palazzo che proprio per la sua posizione ha una facciata dipinta e non decorata con stucchi che altrimenti avrebbero ristretto ancor più la strada.
Attraversato il cortile loggiato si arriva al piano nobile dove si possono ammirare diversi affreschi con rappresentate favole delle Metamorfosi di Ovidio. Questo è uno dei palazzi dei Rolli che ho maggiormente apprezzato per la bellezza dei decori.
42 Palazzo De Marini Croce
Questo palazzo si trova proprio dietro la Loggia dei Banchi e si può visitare il cortile interno ma quello che mi è piaciuto particolarmente è il portale in marmo con figure femminile che sono un'allegoria della pace.
Questi sono solo alcuni dei palazzi che fanno parte di questi incommensurabile patrimonio artistico che la nostra bella Italia possiede.
Genova è sempre stupenda e ancor di più in questo periodo, si dovrebbe andare <3
RispondiEliminaSono stata a Genova un bel po' di tempo fa, e non mi ricordavo che ci fossero così tanti palazzi Patrimonio Unesco! Io sono riuscita a visitarne molti meno! :-(
RispondiEliminaMolti sono privati e si possono vedere solo in occasione di queste giornate speciali che infatti registrano una grande affluenza di pubblico.
EliminaInteressantissimo! Non sono ancora stata a Genova, e queste sono delle sorprese per me :)
RispondiEliminaA parte che non sapevo assolutamente che Genova avesse dei siti iscritti al Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Me ne vergogno un po' perchè tendo sempre a guardare quanto di bello hanno all'estero e tralascio le nostre bellezze. Sono stata a Genova anni fa e non ricordi di aver visitato il sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova, sarebbe davvero molto bello poter partecipare a queste giornate Rolli..
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