Sull'isola di Lipari si possono fare diversi percorsi escursionistici che permettono di vedere luoghi dal valore naturalistico e storico-culturale come quello alle cave di caolino.
Questo è uno dei trekking più belli e inizia dalla località Quattropani e arriva alle terme di San Calogero seguendo un percorso che, a seconda del tempo che si ha a disposizione, si può allungare o accorciare.
Un itinerario alla scoperta della natura selvaggia dell'isola e di meravigliosi panorami.
Vallone dei Lacci |
Escursione alle cave di Caolino e alle terme di San Calogero
L'escursione a piedi sull'isola di Lipari, la più grande delle Eolie, può iniziare in località Quattropani dove si arriva coi bus di linea partendo dal porto.
Il percorso non è segnato per cui è bene scaricare una traccia GPS oppure avere con sé la mappa cartacea, come avevo consigliato per altri sentieri come quello delle cave di pomice da Acquacalda a Canneto.
Passando dalla chiesa di Maria Santissima della Purità si sale seguendo la strada asfaltata che passa accanto alle case per arrivare in via Caolino.
Lunghezza: circa 8,3 kmDifficoltà: EE
Tempo: circa 3 ore e 10 minuti
Dislivello: quota max 372 m e minima 22 m s.l.m.
Per evitare questo tratto di salita che non ha grande rilevanza in quanto a panorami è consigliabile scendere alla fermata del bus situata vicino al bivio per la Tenuta Castellaro. Trovate su Wikiloc la traccia da scaricare con partenza da via Caolino.
L'azienda produce ottimi vini bio e si possono fare degustazioni sulla panoramica terrazza immersa nei vigneti, nel caso voleste fermarvi è meglio telefonare per verificare gli orari di apertura,
Continuando sulla strada asfaltata si iniziano a vedere splendidi panorami sul litorale e sull'isola di Salina che si trova sulla destra.
Si arriva così alle cave di caolino che sono state acquistate da pochi anni dai proprietari della tenuta per essere maggiormente valorizzate.
Questa zona dell'isola di Lipari che è nota col nome di Vagni Siccu, ovvero bagno secco, fu abitata dalla seconda metà del IV secolo a.C. ed era nota per il potere di guarigione delle acque.
L'attività estrattiva iniziò nel 1945 con la realizzazione di gallerie per la ricerca dei filoni bianchi e poi con estrazioni a cielo aperto. La cava venne chiusa nel 1972 dopo il boom dei decenni precedenti.
Il caolino è un minerale che viene usato nell'edilizia per la produzione di cemento bianco e nella realizzazione di ceramiche. Quello di purezza inferiore viene usato anche nell'industria dei colori, della carta, dei saponi e dei detersivi e per la produzione di prodotti di bellezza.
Appena arrivati si vede un edificio, tinteggiato di giallo e ormai fatiscente, che un tempo era il centro d'accoglienza della cava. Poco più avanti si cominciano a osservare i magnifici colori delle rocce che passano dal giallo alle vivaci policromie dei rossi e dei viola.
Questa escursione oltre al valore storico permette di ammirare bellissime viste panoramiche sul litorale sottostante con tanti faraglioni rocciosi che escono dal mare.
L'unico rammarico è che ci siano solo alcuni cartelli in legno che indicano le diverse zone della cava ma non altre spiegazioni.
Veduta dalla cava sul litorale |
Da qui si scende seguendo lo sterrato percorso da solchi provocati dall'azione erosiva delle piogge per arrivare nella zona delle fumarole che testimoniano come l'attività vulcanica sull'isola sia sempre presente.
Scendendo si passa proprio accanto a rocce di vario colore e alla bassa vegetazione che caratterizza un po' tutta l'isola. Non è comunque necessario indossare pantaloni lunghi perché non si trovano piante spinose.
Il sentiero prosegue sotto l'alto costose roccioso del Monte Mazzacaruso e scende nella vallata verso il mare passando accanto al Timpone Pataso, uno dei massicci vulcanici dell'isola sul quale nidificano i gheppi.
Questa zona dell'isola è ricoperta da praterie di barboncino mediterraneo (Hyparrhenia hirta) che rendono il paesaggio molto bello e più sotto si vede anche il fiordaliso delle Eolie, una pianta dai fiori color violetto.
La prateria erbosa che scende sul litorale |
Il percorso non è segnalato ma, non essendoci deviazioni, non si può sbagliare. La manutenzione è comunque scarsa per cui si rischia di vedere il tracciato ostruito da massi e da alberi caduti.
Proseguendo nel cammino si continua a vedere il tratto di costa sopra Punta Palmeto e lo Scoglio del bagno, un faraglione ricoperto di vegetazione. Qui crescono le rare palme nane, che avevo già visto nella zona di Alghero, e trovano rifugio molti uccelli come il gabbiano reale.
Panorama sull'isola di Salina |
Arrivati in fondo s'incontra un largo sterrato che si segue molto agevolmente passando sopra Cala Fico.
Qui ci sono diversi punti panoramici dove arriva anche chi scende direttamente dalle terme di San Calogero senza percorrere questo sentiero per escursionisti esperti.
Nel caso di pioggia si possono incontrare delle pozze d'acqua. Io ho dovuto salire un muraglione visto che l'acqua di una pozzanghera arrivava alla caviglia e non volevo rischiare di scivolare nel fango.
Ponte sullo sterrato |
Lo sterrato diventa in seguito una strada lastricata che sale lungo il Vallone dei Lacci sino ad arrivare alle terme, il punto finale dell'escursione odierna.
Alle terme di San Calogero si può vedere un edificio ottocentesco dietro al quale si trova un antico stabilimento termale, unico esempio di architettura micenea fuori dalla Grecia. Le terme sono intitolate al santo che secondo la leggenda ha fatto risgorgare le acque che erano conosciute ai tempi dei greci e dei romani.
Qui le acque sgorgano alla temperatura di 57° e arrivano in due vasche esterne accanto a due palme. Curiosamente sono le uniche sorgenti dell'isola di Lipari. Le terme sono chiuse dal 1975. Nel 2011 era stato creato un polo museale che è stato chiuso e perciò il luogo versa in stato di abbandono.
Dalle terme si può seguire un sentiero in pietra per arrivare a Pianoconte dove c'è la fermata del bus per tornare al porto oppure si può proseguire a piedi seguendo le antiche mulattiere dell'isola.
Per spostarsi a Lipari si possono prendere i bus di linea URSO dal porto che sono abbastanza frequenti nel periodo estivo.
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