Il parco nazionale del Tarangire è un'area naturale protetta della Tanzania ideale per avvistare famiglie di elefanti durante un safari fotografico.
La zona prende il nome dal fiume che l'attraversa grazie al quale cresce una rigogliosa vegetazione, fatta anche di aree boschive, che lascia spazio anche a pianure alluvionali e paludi.
Questo è il parco della Tanzania col maggior numero di baobab, i grandi alberi che caratterizzano il paesaggio e che sono indispensabili per l'ecosistema.
Una gnu sotto l'acacia |
Safari di un giorno al Parco Tarangire
Nel parco la vegetazione è più fitta rispetto al Serengeti e dà l'idea di essere una zona più selvaggia nonostante i visitatori siano numerosi.
All'ingresso il paesaggio del Tarangire appare abbastanza piatto ma, oltrepassato un laghetto dove si avvistano numerose specie di uccelli migratori e non, s'iniziano a vedere collinette e le grandi acacie a ombrello amate da giraffe ed elefanti.
Nei mesi invernali la vegetazione è lussureggiante ma in mezzo all'erba alta si riescono comunque a individuare moltissimi animali.
Impala |
L'emozione più grande è sempre quella che regalano gli elefanti. Questo è il loro paradiso, il luogo ideale dove possono vivere in tranquillità. Nel parco s'incontrano famiglie di elefanti composte anche da più di 50 esemplari, la maggior parte dei quali sono nati dopo il triste periodo del bracconaggio degli anni '80.
Durante il mio safari pomeridiano ho visto una famiglia di elefanti che, scesa da una collinetta, ha camminato parallela alla strada sterrata continuando a nutrirsi. Vedere i cuccioli protetti dallo loro madri fa sempre tenerezza.
A proposito degli enormi baobab sapete che nei periodi di siccità gli elefanti cercano acqua nei loro tronchi cavi, i fusti invece vengono usati anche per affilare le zanne.
Nella vegetazione ho visto parecchi impala, gnu e facoceri ma nessuna zebra né felini, animali visti in gran numero durante il safari all'interno del cratere di Ngorongoro.
All'ingresso del parco c'è l'area picnic dove fermarsi a consumare il pranzo, facendo attenzione alle curiose scimmie che vogliono avvinarsi. Qui sotto potete vedere la fotografia di un cercopiteco verde che si era messo sul muretto a osservarci. Il maschio di questo primate ha la particolarità di avere le parti intime bluastre, colore che contrasta con quella chiara del ventre.
Il periodo migliore per visitare il Tarangire
Il periodo migliore per visitare il Tarangire National Park è quella secca che va da giugno a novembre quando gli animali si riversano vicino alle rive del fiume e nelle paludi centrali. La vegetazione in questo periodo è spoglia e perciò gli avvistamenti sono più facili.
Nel periodo delle piogge le pianure si popolano di animali ma è più difficile percorrere le strade interne anche con i potenti fuoristrada.
Quanto stare al Tarangire
La durata del safari al Tarangire dovrebbe essere stimata considerando il periodo dell'anno nel quale si decide di visitare il parco.
Io sono stata mezza giornata ed è stata sufficiente, considerato che poi avrei visitato l'area di Ngorongoro e il Parco del Serengeti.
Sicuramente nel periodo tra agosto e novembre si può valutare di dedicare alla visita anche due giorni perché in quei mesi gli animali migratori, soprattutto quelli di piccola taglia, sono molto più numerosi che in altre stagioni.
Dove dormire per visitare il Tarangire
Nella zona attorno al Tarangire sono presenti molti lodge nei quali soggiornare.
Posso consigliare una struttura aperta da pochissimo, il Ngorongoro Coffee Lodge, che si trova su una collina panoramica nelle vicinanze di Karatu. Offre sistemazioni lussuose, una squisita cucina con pietanze anche vegetariane, una bellissima la piscina, peccato arrivare sempre tardi e non potersela godere!
All'interno del parco si trovano il Tarangire Sopa Lodge, che ha un'architettura molto caratteristica e, vista la sua ubicazione, permette di vedere la fauna anche dalla sua terrazza, e il Baobab Tented Camp, per cerca sistemazioni meno costose.
Come arrivare al Parco Tarangire
Il Parco Nazionale Tarangire dista poco più di cento chilometri dalla città di Arusha dalla quale si raggiunge in circa due ore d'auto percorrendo una strada che attraversa numerosi villaggi.
L'aeroporto più vicino, situato a 170 km, è quello internazionale del Kilimangiaro che è servito dall'Europa da numerose compagnie aeree come la Qatar Airways e l'Ethiopian Airlines. Finito il safari si può volare verso l'isola di Zanzibar per una settimana di relax con l'Air Tanzania o la Precision Air.
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