Decidendo di girare in autonomia abbiamo fatto diversi trekking i primi giorni (Valle dei piccioni e Love Valley, Red e Rose Valley) ma, volendo visitare zone più distanti da Göreme, ci siamo affidati a un'agenzia per fare il Green Tour che ci permettesse di scoprire un'altra parte della Cappadocia.
Tutte le agenzie propongono un programma simile che però non è stato seguito alla lettera e soprattutto la lunghezza del trekking è stata molto inferiore a quella che viene indicata.
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Panorama di Göreme |
Green Tour in Cappadocia
Le agenzie propongono diversi tour giornalieri e hanno tutte lo stesso listino prezzi, per cui ritengo che i giri siano gli stessi.
I tour disponibili sono:
- Green tour
- Blue tour
- Red Tour
Ognuno di questi tour consente di vedere zone diverse attorno a Göreme e, grazie alle soste in punti panoramici, si possono vedere le suggestive vallate. Durante i tour giornalieri sono previste soste per visitare fabbriche di terracotta o di altri manufatti.
Sono tour con tempi molto ristretti per cui in ogni posto ci si ferma veramente poco.
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Veduta della valle di Göreme |
Nel dettaglio ecco cosa aspettarsi durante il Green Tour con partenza dall'albergo la mattina alle 9.30 e il rientro previsto per le 17.30.
- Sosta panoramica per ammirare Göreme
- Derinkuyu Underground City
- trekking di 4 km nell'Ihlara Valley
- pranzo a Belisirma
- Selime Monastery
- Pigeon Valley
- visita alla fabbrica di pietre preziose
Il tour costa 33 € a persona e si è accompagnati da una guida. Sono comprese le entrate nei sii visitati e il pranzo, tranne le bevande.
La prima tappa del Green Tour è stata in un punto panoramico lungo la strada tra Göreme e Uçhisar da dove, una volta passata l'orda di persone che volevano farsi i selfie, ho potuto scattare alcune foto del panorama sulla cittadina.
Dopo un lungo spostamento col minibus da 15 persone, durante il quale si possono ammirare i monti Hasan e Melendiz, siamo arrivati al monastero di Selime che si trova nella Valle di Ihlara. Questo è il più grande monastero scavato nella roccia della Cappadocia.
Salendo sulle rocce scivolose si possono visitare i diversi ambienti di questo complesso che risale al VIII e IX secolo a.C., ma l'arrivo dei monaci avvenne nel XIII secolo.
Successivamente fu convertito in caravanserraglio per diventare rifugio per i viaggiatori e commercianti che transitavano lungo la via della seta.
Il sito fu definitivamente abbandonato nel XVI secolo.
Si possono ammirare le cantine, il granaio, la cucina con l'alto camino, le stalle, la chiesa, che è divisa in tre parti. Sembra incredibile che abbiano scavato nella roccia per ricavare tutti questi ambienti. La chiesa è la più bella perché si possono vedere colonne e archi che conservano tracce di affreschi.
La visita è estremamente interessante e poi da lassù si gode di una bellissima visuale sulla vallata.
La tappa successiva è stata a Belisirma dove abbiamo fatto un breve trekking nell'Ihlara Valley, non certo di 4 km, come lasciava supporre il dépliant dell'agenzia, ma forse di 1,5 km.
Abbiamo risalito la valle lungo il fiume, contornato da pioppi e alberi di pistacchio, ammirando le alte pareti rocciose dove si vedono tantissime piccionaie.
Ad un certo punto siamo saliti su una scala in legno per arrivare alla Chiesa di San Giorgio, la Kırkdamaltı Kilisesi, scavata nella parete rocciosa accanto a una necropoli.
La chiesa risale alla fine del '200, fu voluta da Tamara, la moglie di Basileios, ed è un esempio dell'architettura cristiana nella vallata.
Purtroppo una parte è crollata ma all'interno si possono ammirare affreschi che raffigurano San Giorgio, il console bizantino Basileios Giagupes, il Sultano Mesud II.
In Cappadocia all'epoca vivevano in pace cristiani e musulmani, qui come in altre zone, come a Zelve.
Dopo la breve passeggiata abbiamo pranzato in riva al fiume Melendiz in uno dei ristoranti con tavoli accanto al corso d'acqua, ma non su una delle piattaforme poste proprio sopra.
Sono stati serviti una zuppa e un piatto unico a base di carne, pesce o verdure.
La tappa successiva del Green Tour alla scoperta della Cappadocia è stata la città sotterranea di Derinkuyu, uno dei siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO in Turchia.
Questa non era una città vera e propria ma solo un rifugio per gli abitanti della zona, in caso di pericolo per le invasioni. Derinkuyu è la città sotterranea più grande della Cappadocia con ben 11 livelli scavati nella roccia per una profondità di 85 metri.
Durante la visita si scende lungo stretti cunicoli per poter osservare i vari ambienti: stalle, cantine, stanze, tombe, cappelle. I passaggi sono stretti per cui spesso bisogna aspettare che un gruppo prosegua il suo cammino o che risalga per poter proseguire.
Sicuramente la visita è interessante, soprattutto se fatta con una guida che spiega molte cose su questi ambienti e sul loro utilizzo.
Dopo una breve sosta alle bancarelle del villaggio siamo arrivati alla Valle dei Piccioni, che avevo visto nei giorni precedenti facendo trekking all'interno di essa.
Dal punto panoramico, vicino a Uçhisar, si può osservare la parte finale della vallata che al tramonto assume belle sfumature di colore.
Qui, vicino ai negozi di souvenir, ci sono alberi con appesi vasi in terracotta e l'occhio di Allah, già visti in altri luoghi. tutto questo è fatto per consentire ai noi turisti di fare fotografie particolari.
Certo ammirare la valle dall'alto è bello ma penso che fare trekking all'interno di essa sia un'esperienza migliore, anzi imperdibile.
Il tour si è concluso nella vicina fabbrica di pietre preziose, in particolar modo di onice che proviene dalle vicine miniere.
Gli artigiani locali scolpiscono le pietre per creare oggetti unici, molto belli, ma si trovano in vendita anche gioielli in argento e oro.
Così si è concluso il tour che per noi, amanti del trekking, è stato deludente seppure abbiamo avuto la possibilità di visitare molti siti interessanti.
Se tornassi indietro andrei per conto mio, con una guida privata oppure un driver, e dopo la visita alla città sotterranea andrei a Ihlara per iniziare il trekking di 14 km nella vallata così da ritrovarmi al monastero di Selime dove concluderei la visita giornaliera.
Partendo la mattina presto è fattibile e sicuramente più appagante di un tour molto turistico, fatto per chi vuole solo ammirare i panorami, ma non vuole camminare tanto.
Visto che tutte le agenzie proponevano lo stesso itinerario ci siamo affidati a una scelta casualmente, perciò non saprei dire se tutti i Green Tour vengano fatti in questo modo, ma presumo di sì.
Prima di partire non avevo idea di come fossero organizzati in Cappadocia e devo dire che spostarsi senza un'auto è una cosa difficoltosa perché i taxi sono pochi, non certo come in Nepal o in Perù dove si trovano ovunque, e i bus pubblici rari.
Tutti i turisti si affidano alle agenzie e agli spostamenti coi minibus, perciò questi tour che partono da Göreme sono molto richiesti e, visto l'entusiasmo degli altri partecipanti, direi che siano anche molto apprezzati da chi desidera scoprire la Cappadocia.
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