Salendo alla cava della Tacca Bianca, ora in disuso, si ha modo di vedere diverse cave, alcune dismesse altre ancora in uso, e di fare un confronto tra il lavoro di un tempo e quello moderno con apparecchi che eliminano la fatica dell'uomo. Un tour di archeologia industriale nelle cave storiche per conoscere il nostro territorio! Consigliabile effettuare il percorso nel weekend quando i lavori nelle cave sono sospesi.
La Tacca bianca vista dall'inizio del sentiero |
Il sentiero della Cava della Tacca Bianca
Azzano (434 m) - Cava Tacca Bianca (1180 m) - Cava Michelangelo (851 m) - Azzano
Tempo percorrenza: 4 ore e 20.
Poco prima di Serravezza si svolta a destra verso Azzano e arrivati a un bivio si può parcheggiare l'auto e proseguire verso destra dove inizia la via di cava chiusa poco più avanti da una sbarra.
Il primo tratto del sentiero della Cava della Tacca Bianca è asfaltato e agevole mentre poi diventa ghiaioso. Guardando in alto si può vedere la vetta del Monte Altissimo (1589 metri) sul quale sono salita in un'altra occasione partendo dal Colle del Cipollaio.
Dopo una quindicina di minuti si arriva in località La Polla dove si trova una cappella con una Madonna un tempo collocata propria alla Tacca Bianca.
Qui si prende il sentiero dei cavatori sulla sinistra, mentre a destra continua la strada di cava dalla quale torneremo.
Il ravaneto |
Si incontra subito un ravaneto che arriva dalla Cava Mossa o Cava Michelangelo e superandolo ci si inerpica per il sentiero segnato, ma non numerato, che sale lungo la costa. Il percorso è abbastanza agevole tra cespugli di timo e alberi che rinfrescano il cammino.
Dopo circa un'ora si rincontra la via di cava lungo la quale proseguiamo per circa 30 minuti fino ad arrivare alla cava Macchietta che abbiamo visitato visto che era sabato e non c'erano operai.
Cava Macchietta |
All'interno della cava ci si rende conto come sia cambiato il lavoro. Ora un grande macchinario riesce a tagliare direttamente un blocco di marmo nella roccia e a estrarlo.
Accanto all'entrata della cava c'è la scaletta in metallo da salire che risulta piuttosto traballante ed instabile ma comunque sono riuscita a superare il senso di vertigine.
Inizio la salita della scaletta |
Il tratto successivo è una vecchia via di lizza un po' disagevole ma alcuni cavi in acciaio aiutano nella progressione.
In poco più di 2 ore dalla partenza siamo arrivati alla cava della Tacca Bianca.
Apertura sopra la cava |
Dopo una pausa ristoratrice abbiamo perlustrato la zona osservando quello che rimane della via dei tavoloni, sospesa nel vuoto, un tempo usata dai cavatori per spostarsi da qui alla cava dei Colonnoni.
Via dei tavoloni un tempo usata dai cavatori |
Vecchi edifici e sullo sfondo la cava Cervaiole |
Altri edifici della cava e da qui parte il sentiero per il passo |
Restano in piedi ancora alcuni edifici un tempo usati come alloggi e da qui parte un sentiero molto esposto che porta al passo del Vaso Tondo.
Per il ritorno abbiamo optato per una via alternativa e perciò abbiamo percorso la marmifera fino a valle incontrando così sul nostro cammino la cava Michelangelo nella quale secondo la leggenda il grande scultore avrebbe scelto personalmente i blocchi di marmo da usare nelle sue opere.
Difficile pensare che sia arrivato fino quassù ma non sfatiamo questa tradizione!
Purtroppo la grande cava mostra anni di utilizzo con profonde voragini nella montagna. Qui si possono vedere vecchi cavi e sistemi con pulegge un tempo usati per il trasporto dei blocchi di marmo che poi venivano calati lungo la montagna nelle vie di lizza.
Proseguiamo lungo la marmifera incontrando un tratto scavato nella montagna che fa da copertura e arriviamo all'auto dando un ultimo sguardo alla montagna.
bellissima con tutta la sua storia
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