Il lago d'Orta, una delle gemme più romantiche e segrete del Piemonte, è perfetto per una fuga di un fine settimana. Meno conosciuto rispetto ad altri laghi, conquista con la sua autenticità, il fascino discreto e una bellezza che fa emozionare.
In questo articolo vi guiderò alla scoperta di cosa vedere sul lago d'Orta in due giorni: i vicoli acciottolati di Orta San Giulio, i murales di Legro, il fascino autentico di Omegna e la quiete nascosta di Brolo. Piccoli borghi, scorci pittoreschi da assaporare senza fretta.
Cosa vedere in un week end sul lago d'Orta
Il lago d'Orta è una delle meraviglie meno conosciute del nord Italia, ma anche una delle più affascinanti. Situato nelle province di Novara e di Verbano-Cusio-Ossola, ai piedi del Mottarone, il lago di origine glaciale si estende per circa 13 chilometri di lunghezza, offrendo paesaggi intimi e raccolti che lo distinguono dai laghi più grandi come il Maggiore o quello di Como.
Al centro delle sue acque calme si trova l'Isola di San Giulio, una perla sospesa nel tempo. Le sue sponde ospitano borghi ricchi di storia e atmosfera, perfetti per essere esplorati in un fine settimana.
Orta San Giulio
La visita può iniziare da Orta San Gulio, uno dei borghi più belli d'Italia, dove è un piacere passeggiare tra le viuzze acciottolate, tra case dai balconi fioriti che scendono dolcemente verso le sponde del lago.
Il borgo, premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si sviluppa intorno a Piazza Motta dove si affaccia il Broletto o Palazzo della Comunità. Costruito nel 1582, è simbolo dell'antico autogoverno della Riviera d'Orta. Sulla facciata si notano lo stemma di Orta e quelli di alcuni vescovi di Novara.
Qui si trova l'imbarcadero per l'Isola di San Giulio, collegata con battelli del servizio pubblico attivi a orari variabili secondo la stagione.
L’isola, distante solo 400 metri dalla riva, custodisce la suggestiva Basilica di San Giulio che conserva affreschi antichi, i più datati risalenti al Trecento. Dopo la visita, si può percorrere il Sentiero del Silenzio, un cammino raccolto e poetico tra scorci incantevoli.
Tornati a Orta San Giulio, la visita continua salendo verso la Chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel 1485 e riedificata nel XVIII secolo. Il protiro su colonnine introduce a una chiesa tardogotica impreziosita da affreschi e dipinti dei secoli XVII e XVIII, firmati da artisti come Rossetti, Cantalupi e Orgiazzi.
Lungo la salita si incontrano Palazzo Gemelli, con affreschi ispirati alla mitologia, e Palazzo De Fortis, con la loggia quattrocentesca e una facciata neoclassica caratterizzata da due balconi e un grande portone d'accesso al cortile interno.
A poca distanza si trova la Chiesa dei Santi Bernardino e Marta che conserva pregevoli affreschi settecenteschi e dipinti.
Villa Bossi, oggi sede del municipio, si affaccia su un elegante giardino con vista sul lago dove è posta una statua di un pittore intento a ritrarre il paesaggio: una scena che racconta da sola la bellezza del luogo.
Il palazzo seicentesco, in parte racchiuso da antiche mura medievali, si trova a poca distanza dall'Oratorio di San Rocco che venne edificato nel 1631 per voto degli ortesi liberati dalla peste.
Tra le botteghe del borgo, non perdete una sosta al panificio per assaggiare l'ottima focaccia locale.
A pochi minuti dal centro, si erge Villa Crespi, splendido edificio eclettico costruito nel 1880, in stile moresco, oggi sede di un hotel di charme. Immersa in un parco secolare, ospita anche il ristorante tre stelle Michelin dello chef Antonino Cannavacciuolo: un'esperienza gourmet in una cornice unica.
Da Villa Crespi parte il sentiero panoramico che porta al Sacro Monte di Orta, inserito tra i siti patrimonio dell'UNESCO. Lungo il cammino si incontrano le cappelle affrescate dedicate alla vita di San Francesco d’Assisi, immerse nella natura e nella spiritualità. Dalla cima si gode anche una vista mozzafiato sul lago.
Come arrivare:
In auto:
- Parcheggio Prarondo Nord e Sud (con alcuni posti gratuiti)
- Parcheggio coperto Diania
In treno:
Si scende alla stazione Orta-Miasino, nella frazione di Legro, a circa 2 km dal borgo. La linea è la Novara–Domodossola.
Legro: il paese dipinto
Durante il soggiorno sul lago non può mancare una sosta a Legro, frazione di Orta San Giulio, nota come il "paese dipinto". Fa parte del circuito nazionale "I Paesi Dipinti", che comprende oltre 90 località italiane, e si distingue per il suo originale progetto artistico: "La Via del Cinema".
Lungo le vie del borgo si possono ammirare 45 murales, ognuno ispirato a una scena di film italiani e internazionali.
Ogni muro racconta una storia. Alcuni dipinti, è vero, sono un po' nascosti o visibili solo parzialmente dietro muri di cinta, ma l'atmosfera è unica e rende Legro una tappa fuori dai soliti itinerari.
Chi arriva in auto può lasciarla nel parcheggio gratuito accanto alla stazione ferroviaria e da qui iniziare la passeggiata tra arte e cinema.
Omegna
Il secondo giorno alla scoperta del lago d'Orta inizia a Omegna, una graziosa località affacciata sulla punta settentrionale del lago. Il suo centro storico, affascinante e ricco di atmosfera, custodisce case medievali dei secoli XI, XII e XIII lungo via Alberganti, una strada storica con tratti porticati un tempo utilizzati dai mercanti.
Qui è piacevole passeggiare sul lungolago Buozzi, tra scorci romantici e viste incantevoli. Proseguendo lungo vicolo Fantello, accanto alla Nigoglia – l'unico emissario del lago che scorre verso nord – si respira un'atmosfera senza tempo.
Superato il ponte pedonale, si raggiunge la Chiesa Madre di Sant'Ambrogio. Edificata su un impianto romanico, la chiesa ha subito numerosi interventi: dal 1470 al barocco, fino ai rimaneggiamenti degli anni Venti del Novecento. L'ampliamento dell'impianto basilicale e la torre campanaria – oggi inglobata nella muratura – si uniscono al porticato del XIX secolo. All'interno si trovano sei cappelle, tra cui spicca quella di San Vito con un altare barocco dedicato alla Madonna del Carmine di straordinaria eleganza.
Da non perdere anche il ponte in Piazza XXIV Aprile, dove una fontana crea un suggestivo gioco di spruzzi, perfetto per una foto ricordo.
Omegna è ideale per una pausa pranzo, grazie ai numerosi ristoranti vista lago che offrono piatti tipici e internazionali.
L'amena località è perfetta per il soggiorno per la sua atmosfera vivace, in estate si svolgono numerosi eventi, e perché si possono trovare appartamenti a prezzi non troppo elevati, oppure si può optare per l'albergo Croce Bianca che dispone di camere affacciate sul lago.
Come arrivare:
- In auto: parcheggi gratuiti si trovano lungo la strada che porta alla stazione.
- In treno: Omegna è servita dalla linea Novara–Domodossola.
Brolo: il paese dei gatti
Poco più in alto, sulle alture che circondano il lago d'Orta, si trova Brolo, una piccola e curiosa frazione del comune di Nonio, conosciuto anche come il "paese dei gatti".
Il 27 aprile 1767, i suoi abitanti dimostrarono l'astuzia e la tenacia dei felini conquistando l'indipendenza dalla parrocchia di Nonio, trasformando un soprannome ironico, dato dagli abitanti del paese vicino, in un simbolo d'orgoglio.
Il borgo è un vero e proprio labirinto di viuzze, decorazioni feline su piastrelle e dettagli a tema sparsi ovunque: un percorso giocoso e affascinante, ideale per chi ama i piccoli luoghi pieni di carattere. Si lascia l'auto nel parcheggio gratuito che regala una bellissima vista sul lago e si inizia la visita dirigendosi verso il lavatoio.
Qui, in una cassetta appesa al muro, è possibile prendere una mappa del borgo che segnala tutte le installazioni tematiche.
Seguendo la freccia ci si addentra nel vicolo "la strèscia dal gat" fino a una piazzetta con l'antico pozzo dei desideri dove, sotto la volta, si possono ammirare i dipinti a tema felino realizzati da un artista locale.
Proseguendo si arriva alla Chiesa di Sant'Antonio Abate, preceduta da un porticato seicentesco. Dalla terrazza antistante si gode di un bel panorama sul lago e sulle colline circostanti.
Seguendo la mappa si passa davanti a curiose reinterpretazioni feline di opere famose, come la "Gioconda" di Leonardo, "L'Urlo" di Munch e un "autoritratto di Van Gogh", pittore che adoro e le cui opere ho avuto il piacere di ammirare ad Amsterdam.
A vigilare sul borgo c'è anche una grande statua di un gatto, realizzata nel 2024 dall'artista e sognatore Giromini Antonio, simbolo affettuoso del paese.
Tornati all'auto, si può salire sul Mottarone, da cui si gode uno straordinario panorama sul Lago Maggiore e sulle montagne circostanti. Ero stata alcuni anni fa percorrendo un sentiero ad anello.
Un perfetto finale per un fine settimana tra piccolo borghi che hanno tanto da raccontare e che offrono paesaggi incantevoli.
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