Il Cammino Primitivo è il tracciato più antico del pellegrinaggio a Santiago: fu infatti Alfonso II il Casto a percorrerlo per primo, nell’anno 829, per rendere omaggio alle reliquie dell'Apostolo e dare inizio a quella che sarebbe diventata una delle più grandi vie spirituali d'Europa.
Le prime tre tappe del Cammino Primitivo attraversano paesaggi collinari e borghi intrisi di storia.
Cammino Primitivo: le prime tappe nelle Asturie
Nella guida generale sul Cammino Primitivo ho raccontato l'emozionante percorso verso Santiago. In questo articolo, e in quelli che seguiranno, entrerò nel vivo del cammino, tappa dopo tappa.
Ogni giornata ha una sua identità, anche quando il paesaggio sembra ripetersi: si attraversano borghi ricchi di storia, si affrontano salite inaspettate, si scoprono dettagli che rendono ogni tratto unico.
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Municipio di Tineo |
Le prime tappe, nel cuore delle Asturie, si snodano tra dolci colline e una natura lussureggiante che accompagna passo dopo passo.
Cammino Primitivo: Oviedo - Grado
Il Cammino Primitivo inizia di fronte alla maestosa Cattedrale di San Salvador dove un cippo indica i 323 chilometri da percorrere per raggiungere Santiano.
Seguendo le conchiglie in bronzo, incastonate nei marciapiedi, si esce dalla città raggiungendo il quartiere La Florida.
La città sfuma lentamente, e i suoni cambiano: il tintinnio dei campanacci, il fruscio degli alberi, il cinguettio degli uccelli diventano la nuova colonna sonora.
In questa prima giornata, si passa da paesini come San Lázaro de Paniceres e Llampaxuga dove si trova la cappella della Vergine del Carmen. Qui si può apporre il timbro sulla credenziale del pellegrino.
Anel centro di Lloriana si erge la Chiesa di Santa María, risalente al XVIII secolo, caratterizzata da uno stile barocco dalle linee eleganti.
Oltrepassato il ponte medievale di Gallegos, documentato sino già nel secolo XIII, si percorre un breve tratto su un sentiero immerso nel bosco di eucalipti che avevo già visto in quantità mentre percorrevo il Cammino dei Fari in Galizia.
Superato Escamplero, si raggiunge la Cappella di Fatima che venne eretta nel XX secolo su una preesistente. Qui è possibile apporre un altro timbro sulla credenziale e godersi un po' di relax nell'area con tavolini.
Il tratto successivo lungo la Valle dell'Andallón, il più bello di questa prima tappa, si dipana lungo uno sterrato costeggiato da muretti a secco.
A Premoño si passa accanto alla Cappella di Santa Ana del XV secolo che venne costruita accanto a un antico ospedale per pellegrini del quale non rimangono tracce.
Lasciati i bucolici paesaggi di Paladín, si giunge al ponte sul Rio Nalón, il fiume più lungo e con la portata maggiore di tutte le Asturie.
Prima del ponte si trova un ristorante, mentre subito dopo la Chiesa di San Juan de Peñaflor, risalente al XIII secolo, nell'omonima località dove si può apprezzare la bellezza di edifici rurali con balconi in legno.
Attraversando un'area rurale, si arriva a Grado: cittadina vivace, dai palazzi nobili e dal passato affascinante. Un tempo cinta da mura, oggi conserva un centro storico dal fascino eclettico.
Il Municipio ottocentesco si distingue per l'elegante facciata riccamente decorata e la slanciata torre. Poco distante, nella Plaza del General Ponte si ammirano la Casa de Fernández Miranda e la Casa de Tejeiro, esempi di un’eleganza architettonica senza eccessi.
Tra le chicche da scoprire, la Cappella barocca di Dolores che conserva all'interno pregevoli decori.
A Grado molti edifici presentano un'architettura "indiana" poiché molti immigrati in America, tornati a casa, fecero costruire palazzi dallo stile coloniale. Un esempio è l'Albergue La Quintana, risalente al 1930, che oggi è divenuto un ostello per i pellegrini.
La struttura dispone di dormitori con letti a castello e di camere private con bagno. I bagni sono abbastanza spaziosi con docce separate tra uomini e donne.
Passeggiando per le vie, si scorgono numerose sculture che raccontano il passato di Grado, Grau in asturiano.
Lunghezza: circa 24,6 kmDifficoltà: E facile (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 6 ore e 30 minuti
Dislivello: quota max 258,5 m s.l.m.
Per la cena consiglio il ristorante El Rincón de Fufo che nel menù propone alcuni piatti vegani come burger, focaccia/pizza, nuggets e calamari vegani. I prezzi sono piuttosto alti.
Cammino Primitivo: Grado - Salas
Il secondo giorno sul Cammino Primitivo mette alla prova. Le gambe iniziano a sentire il passo, e il tracciato guadagna quota con decisione. Superata la fonte de Arriba e la Cruz de Grado, entrambe del XVIII secolo, ci si ritrova presto su una salita asfaltata che conduce a un bivio. Prendere a destra significa allungare leggermente il cammino di circa 300 metri, ma anche raggiungere un luogo che vale la deviazione: il Santuario del Fresno.
Questa chiesa in stile barocco popolare, costruita tra il XVII e XVIII secolo, conserva un'eleganza discreta. Il campanile, ricostruito nel 1870, si apre con tre archi a tutto sesto che si stagliano contro il cielo. Nei giorni limpidi, da questo punto – il più alto della tappa – lo sguardo spazia fino al Monte Naranco, sopra Oviedo. Quando invece piove, il paesaggio si riveste di una foschia lattiginosa.
Tornati sul percorso principale, si scende verso la fontana e il ponte di La Meredal, fino ad arrivare alla Chiesa di Santa Eulalia de Dóriga. Qui, elementi romanici sopravvivono alla ricostruzione: il portale con arco a tutto sesto è un piccolo gioiello.
Lungo questa tratta, il rumore dell'autostrada A-63 irrompe nel silenzio. È un contrasto che disturba, ma forse rende ancora più evidente il valore della quiete che si ritrova altrove: nei granai rialzati che punteggiano i campi, nei pascoli, nei giardini coltivati con cura.
Si scende nel fondovalle seguendo il fiume Narcea che si attraversa su un ponte prima di giungere a Cornellana. Qui il protagonista è il salmone: lo si incontra nei menu dei ristoranti locali.
Chi ha portato con sé il pranzo può continuare fino all'area verde accanto al Monastero di San Salvador, dove una fontanella e l'ombra degli alberi regalano un momento di quiete. Fondato nel 1024 da Cristina, figlia del re Bermudo II, il monastero fu poi affidato ai monaci di Cluny. La chiesa e il campanile dalla forma quadrata raccontano una storia lunga quasi mille anni.
Dopo un nuovo tratto su asfalto, il sentiero torna sterrato e, in caso di pioggia, si ricopre di fango. A Llamas, una breve deviazione di 50 metri conduce alla cappella de los Dolores, piccola e silenziosa, dove si può apporre il timbro sulla credenziale del pellegrino.
Il cammino continua tra boschi e campagne, tra fonti d'acqua e ponti di pietra che superano il fiume Nonaya, fino al villaggio di Casazorrina. Poco più avanti si raggiunge Salas, chiamata per la sua posizione strategica: "la porta dell'Occidente".
Salas conserva molti monumenti storici come il cinquecentesco Palazzo Valdés-Salas, connesso da un arco semicircolare alla torre medievale, che fu la dimora di Fernando de Valdés Salas, Inquisitore Maggiore di Spagna e fondatore dell'Università di Oviedo. Oggi ospita il Museo preromanico, un albergo e l'ufficio del turismo.
Orari del museo da aprile a settembre:
- Mercoledì: 11.00 - 14.00 e 15.00 - 18.00
- Giovedì, venerdì e sabato: 11.00 - 14.00 e 15.00 - 19.00
- Domenica: 11.00 -14.00.
La Torre de la Villa, risalente al XIV secolo, si sviluppa su tre piani oltre al seminterrato un tempo utilizzato come prigione.
In Plaza de la Campa si erge la Collegiata di Santa María la Mayor, chiesa gotico-rinascimentale del XVI secolo. All'interno, il mausoleo in alabastro della famiglia Valdés Salas si affianca a preziose pale d'altare barocche.
Passeggiando tra le vie del borgo storico s'incontrano Casa María Veigas, o Casa Miranda, una locanda per diligenze nel XVII secolo e il Palazzo della Contessa di Casares che spicca per la facciata di colore rosso punteggiata da numerose finestre.
Lunghezza: circa 23,6 kmDifficoltà: E medio (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 7 ore (5 ore e 30 minuti)
Dislivello: quota max 387,8 m s.l.m.
A Salas si può soggiornare in numerose strutture ricettive come Casa Sueño che invita a godersi dei momenti di relax nel grande giardino con sdraio.
Nel dormitorio con una grande vetrata i bagni sono condivisi da uomini e donne e lo spazio nella doccia è limitato, chi cerca maggiore comfort può optare per una camera privata.
Il ristorante propone il menù del pellegrino, anche in versione vegana. In alternativa, Casa Pachón serve piatti semplici della cucina locale con proposte a base di pesce.
Cammino Primitivo: Salas - Tineo
Lasciata Salas, il cammino segue il corso del fiume Nonaya, tra querce e castagni, che regala una partenza tranquilla nonostante la leggera salita.
La giornata è stata segnata da una pioggia costante: i tempi si allungano, i passi rallentano e il paesaggio si fa ovattato, quasi sospeso nella nebbia.
Lungo il percorso s'incontrano antichi ponti in pietra del XVII e XVIII secolo, tracce tangibili dell'ingegneria di un tempo.
A metà salita, una breve deviazione di 150 metri porta alla cascata di Nonaya, nascosta nel verde fitto. Una leggenda locale racconta che chi è in cerca di moglie può udirne il canto tra gli spruzzi dell'acqua.
La salita si fa più intensa, costeggia i piloni dell'autostrada e arriva al villaggio di Porciles, dove il sentiero finalmente si addolcisce.
A Bodenaya, dove si trova un ostello per pellegrini, si erge l'Iglesia de Santa Marina, costruita nel XIII secolo. L'interno conserva una pala d'altare barocca e una fonte battesimale romanica. Il portico, a differenza di molte chiese della zona, è chiuso. Qui si può timbrare la credenziale del pellegrino.
Oltrepassato il paese di La Espina, con la sua piccola chiesa dedicata a San Vicente, il cammino prosegue in mezzo a boschi fitti. Con la pioggia, il sentiero si trasforma in fango, ma l'atmosfera resta suggestiva.
Si passa accanto alla Capilla del Cristo de los Afligidos, costruita nel XV secolo: portale architravato, feritoie e un campanile a vela la distinguono.
Cartelli lungo il tragitto raccontano le attività agricole storiche della zona e ricordano il Molino de Bedures, un tempo essenziale per la produzione del pane.
Nel borgo di El Pedregal è possibile apporre un altro timbro presso l'Iglesia de los Santos Xustu y Pastor, datata XVI secolo ma probabilmente più antica. Ha un portico in pietra con tre arcate e una sola navata. Due cappelle furono aggiunte nel presbiterio, tra cui quella del 1707 che custodisce una pala d'altare barocca.
Accanto alla chiesa cresce uno dei lecci più antichi della Spagna: 20 metri d'altezza, 8 di circonferenza.
Il cammino riprende in salita, attraversando paesaggi rurali, fino a raggiungere Tineo, davanti alla cappella di San Roque, costruita nel XII secolo e rimaneggiata nel tempo.
Una panoramica strada d'accesso conduce al Monumento al Peregrino e offre una vista ampia sulla vallata circostante. Tineo accoglie i viaggiatori con i suoi stili architettonici variegati. La tappa termina davanti al municipio.
Passeggiando tra le viuzze del centro storico s'incontra la chiesa di San Pedro, parte del convento francescano di San Francisco del Monte (XIII-XV secolo), dove convivono elementi romanici e gotici.
A fianco, l'unico Museo d'Arte Sacra delle Asturie custodisce oggetti di grande pregio.
Orari e prezzi del museo:
- Martedì, giovedì e venerdì: dalle 15.00 alle 17.00.
- Sabato, domenica e festivi: dalle 10.00 alle 12.00.
- Ingresso: 1€, gratuito il martedì
Consiglio di soggiornare all'Albergue La Plaza, a due passi dal municipio: le camerate sono luminose, i bagni comodi e la cucina si affaccia su una terrazza ampia e panoramica, perfetta per rilassarsi dopo la tappa.
Per mangiare il bar La Griega, dove si trovano opzioni vegane, è un'ottima soluzione. È un locale piccolo, ma nei giorni di bel tempo si può mangiare all'aperto. Ai pellegrini viene offerto un piccolo omaggio.
Lunghezza: circa 20,3 kmDifficoltà: E medio (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 6 ore e 30 minuti (5 ore)
Dislivello: quota max 788,8 m s.l.m.
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