6 febbraio 2025

Khiva: itinerario nella città storica dell'Uzbekistan

Khiva, una delle città più affascinanti e storicamente ricche dell'Uzbekistan, è una meta imperdibile per chi desidera conoscere questo Paese.

Situata a sud dell'Amu Darya, noto un tempo come Oxus, nella regione di Khârezm, Itchan Kala, la fortezza interna di Khiva, era l'ultima sosta per i carovanieri prima di attraversare il deserto lungo la Via della Seta verso la Persia.

Oggi, la città conserva un fascino unico, grazie alle sue architetture, alle moschee, alle madrase e alle imponenti mura difensive che raccontano secoli di storia.


cosa vedere Khiva itinerario due giorni


Cosa vedere a Khiva in due giorni

Lasciata Bukhara con il treno notturno sono giunta a Khiva il cui centro storico, racchiuso da mura alte dieci metri, è inserito tra i siti patrimonio dell'Umanità UNESCO come straordinario esempio di architettura orientale con monumenti che risalgono a diversi periodi storici ben integrati nel tessuto urbano.

Due intere giornate sono il minimo per poter vedere gran parte dei monumenti di Khiva e per fare un'escursione di mezza giornata ai castelli del deserto dei quali ho già raccontato.

Per la visita dei monumenti di Itchan Kala è possibile acquistare un unico biglietto valido 24 ore dall'emissione che permette l'ingresso a 17 attrazioni, altri monumenti richiedono un pagamento aggiuntivo. Sebbene l'ingresso alla città vecchia sia generalmente a pagamento, chi alloggia all'interno di essa ne è esentato. Il costo attuale del biglietto è di 200.000 SOM che equivalgono a circa 15 euro e si può pagare anche con la carta di credito.


minareto kalta minor khiva

Assieme al biglietto viene fornita la mappa delle attrazioni così da rendere più semplice pianificare un itinerario di visita dei monumenti: madrase, moschee e antichi palazzi che sono aperti dalle 9.00 alle 17.00 o alle 18.00 a seconda della stagione. Tenete presente che per la visita di ogni monumento sono necessari dai 20 minuti a un'ora.

Prima d'iniziare la visita della città è opportuno conoscere un minimo la sua storia.

Khiva, menzionata già nell'VIII secolo come piccola fortezza sulla Via della seta, divenne capitale del Khanato di Khiva nel 1592. Distrutta dal re di Persia nel 1740, venne ricostruita alla fine del XVIII e continuò il commercio degli schiavi che anche il passato era stato l'attività principale. Conquistata dalla Russia, solo nel 1924 entrò a far parte dell'Uzbekistan.


Khiva: cosa vedere il primo giorno

A chi ha un solo giorno a disposizione consiglio di vedere i monumenti più rappresentativi che offrono una visuale più completa sull'architettura e sulla storia della città dell'Uzbekistan.

Uno dei simboli di Khiva è il minareto Kalta minor che venne costruito a partire dal 1853 accanto all'omonima madrasa, ma rimase incompiuto dopo la morte del Khan. Molte leggende avvolgono la storia di questo minareto che avrebbe dovuto essere il più alto dell'Uzbekistan.

Oggi con i suoi 14 metri di diametro e un'altezza di 56 metri rimane uno dei monumenti più affascinanti della città e si apprezza la bellezza delle piastrelle decorate color turchese che brillano sotto il sole.


kalta minor kunya ark palace Khiva

La visita di Khiva può iniziare dal Kunya Ark Palace, l'antica fortezza fatta costruire a partire dal 1686 da Aranghkhan per essere adibita a vari usi: residenza del khan, corte suprema, fabbrica di polvere da sparo, arsenale, zecca, harem e tanto altro.

Prima di entrare nella grande fortezza a sinistra si vede un piccolo edificio che era utilizzato come prigione e si possono vedere fotografie del XIX secolo che ritraggono le guardie, strumenti di tortura e raffigurazioni di come venivano eseguite le pene capitali.

Nel Khanato di Khiva, la giustizia era amministrata dai tribunali della Sharia costituiti da giudici, studiosi e mufti, ovvero esperti di diritto islamico.


sala trono kunya ark palace khiva

La fortezza aveva diversi cortili e, durante la visita, si accede alla sala del trono rivestita di maioliche, alla moschea esterna e a quella interna. Il sovrano in inverno prediligeva alloggiare nella yurta che manteneva la temperatura più alta e perciò veniva montata nel cortile. In ciascuna sala sono state allestite esposizioni per illustrare l'uso specifico di ognuna di esse.

A lato della fortezza si trova la Bobo Watch Tower che era una delle torri di guardia nella struttura difensiva cittadina. Per l'accesso si paga un biglietto extra di 150.000 SOM. La bella torre si può vedere anche da una delle terrazze panoramiche del centro storico.

Questi monumenti si affacciano sulla piazza centrale che ancora oggi viene utilizzata dagli abitanti e non è raro vedere delle signore venire a cuocere il pane in uno dei forni tandir tipici dell'Uzbekistan. I forni parzialmente sotterranei realizzati in argilla o mattoni vengono scaldati con legna o carbone, all'interno il pane viene cotto contro le pareti calde. Viene preparato pane semplice o aromatizzato con verdure e spezie.


pane tipico Khiva

Sulla piazza si apre la Muhammad Rakhimkhan Madrassah che venne costruita a partire dal 1871 e si caratterizza per la sua ampiezza. Sul cortile della madrasa si affacciano 76 stanze e sono presenti una mosche estiva e una invernale. All'interno si visita il Museo della letteratura e della storia dell'antico stato dove sono esposte armi, indumenti, bandiere, monete e tante fotografie.


Muhammad Rakhimkhan Madrassah Khiva

Molto interessante è la visita al piccolo museo dei Mennoniti che racconta la storia della comunità mennonita che, nel corso del XIX e XX secolo, si stabilì nell'area dell'Asia centrale. I Mennoniti furono attratti dalla possibilità di stabilirsi dalla Germania e dai Paesi Bassi nelle terre dell'Asia centrale grazie alle politiche dell'Impero Russo che cercava di sviluppare l'agricoltura e la colonizzazione nelle terre rurali. Il museo raccoglie una serie di oggetti storici, fotografie e documenti che testimoniano la vita e le tradizioni.

Continuando la visita di Itchan Kala, si accede alla Qozi Kalon Madrassah che venne costruita nel 1905 e differisce dalle altre in quanto vi venivano insegnate materie legali. Oggi ospita il Museo d'arte musicale di Khorezm.


museo mennoniti khiva
Museo dei Mennoniti e della calligrafia

L'itinerario di visita continua con la Matpana Baya Madrassah, risalente al 1909, che ospita il Museo delle religioni dove si può vedere l'Avesta, una raccolta di scritti sacri che costituiscono la base della fede zoroastriana.

Di fronte si erge la Moschea Juma che è stata ricostruita nel 1788 su una precedente mantenendo alcune colonne in legno. Il suo nome significa "venerdì", ovvero il giorno più importante per la preghiera. La struttura ha una pianta rettangolare e un grande cortile centrale circondato da portici sostenuti da 213 colonne di legno che sono una delle caratteristiche più distintive dell'edificio. Queste colonne sono intagliate con dettagli ornamentali che riflettono l'arte tradizionale dell'Uzbekistan.


minareto moschea Juma Khiva

Accanto si erge il minareto alto 47 metri che assomiglia all'Islam Khodja per la presenza di fasce di mattoni alternate da un motivo smaltato. Il secondo minareto, alto 56,6 metri e con un diametro alla base di 9,5 metri, ha una decorazione più ricca. Si può salire alla sommità, grazie alla scala a chiocciola interna, per ammirare un favoloso panorama pagando un extra di 100.000 SOM.


minareto Islam Khodja Khiva

La Kutlug Murad Inaq Madrassah, eretta e decorata a partire dal 1804, fu la prima madrasa a due piani costruita a Khiva. Sulla facciata si possono notare le due torrette che la fanno apparire come un edificio fortificato.


Kutlug Murad Inaq Madrassah Khiva

All'epoca era una scuola scientifica con 81 appartamenti e numerose cisterne d'acqua che si possono vedere ancora oggi nel cortile e in alcune si può scendere. Nella madrasa studiarono poeti, scrittori e studiosi come Korakolpoq Berdaq e Avaz Otar.


Kutlug Murad Inaq Madrassah Khiva
Vista dall'interno di una cisterna

Di fronte si erge la Khojamberdibi Madrasah che venne costruita nel 1834 da Allah Kuli Khan su una precedente del 1694 che aveva la facciata rivolta verso sud. Oggi ospita un centro artigianale e perciò è sempre visitabile gratuitamente.

L'Abdullakhan madrasah venne costruita dalla madre del sovrano dopo la sua morte avvenuta nel 1855 a soli 17 anni. Oggi ospita il Museo della natura di Khorezm volto a far conoscere la flora e la fauna, i rilievi, il clima e la natura della regione.


polvon darvoza Khiva

In questa parte della città si apre la Polvon Darvoza, la porta del gigante, che è la più antica della città, sebbene sia stata ricostruita nel 1806, e si apprezza i decori realizzati con piastrelle.

Si può continuare la visita ammirando la Moschea Oq, costruita nel 1838, come attesta un'iscrizione sulla porta. Presenta un portico sorretto da travi in legno intagliato e splendide porte intarsiate.


moschea oq Khiva

Per maggiori informazioni sui monumenti di Khiva si può consultare il sito ufficiale dove vengono raccontati nei dettagli la storia e l'architettura di ciascuno.

Dopo questa immersione nell'arte di Khiva finisce la prima giornata di visita alla città passeggiando tra le vie, curiosando sulle bancarelle dove si possono acquistare prodotti tipici: oggetti in ceramica e legno, calze di lana, i Telpak, cappelli di lana di pecora o di cammello che vengono usati spesso nelle cerimonie. La cosa più bella è vedere i calzolai e i decoratori lavorare davanti ai nostri occhi.


artigiani mercato Khiva

Per i turisti in alcune zone sono posizionati dei troni nei quali sedersi e indossare abiti tradizionali per avere una fotografia ricordo, ma il mercato non è solo turistico in quanto vengono qui a fare acquisti anche gli abitanti della città.

Consiglio di stipulare l'assicurazione di viaggio per essere tutelati per ogni evenienza, dall'infortunio alla malattia. Da molti anni utilizzo Heymondo che prevede assistenza 24 ore su 24 in lingua italiana, anche tramite l'applicazione che all'estero rende i contatti più facili. Da questo link potete avere uno sconto riservato su tutte le tipologie di polizze viaggio e quella annuale è più conveniente se state spesso fuori casa.

Khiva: cosa vedere il secondo giorno

Il secondo giorno a Khiva può cominciare con una passeggiata per la città, prima che le bancarelle e i turisti la affollino, per poter assaporare appieno la sua atmosfera incantevole.

Questa è l'occasione per vedere da vicino le imponenti mura, ricostruite più volte nel corso dei secoli, sulle quali si può salire in prossimità delle porte acquistando un biglietto non compreso in quello cumulativo. Ogni trenta metri si può vedere una torre di difesa circolare.


Mura Khiva

Oltre alla Polvon, le altre porte della città sono la Bogcha che si apre verso meridione, l'Ata Darvoza che è lunga ben 10 metri e costituisce l'ingresso principale alla città, e la Tosh Darvoza che non presenta decorazioni risultando la più semplice tra tutte.

Accanto a quest'ultima si trova l'antico cimitero islamico, adiacente alle mura, e in questa zona si possono vedere le case tradizionali fatte di mattoni, mentre quelle più centrali sono per lo più trasformate in ristoranti e alberghi.


antico cimitero islamico Khiva

Quando arriva l'ora di apertura dei monumenti la visita può iniziare dal palazzo più bello di Khiva, ovvero il Tosh Hovil Palace che si sviluppa attorno a tre cortili e ha due ingressi separati.

Il palazzo, ristrutturato nel 2023, fu costruito da Allah Kuli Khan dal 1830 al 1838 e per primi furono costruiti gli alloggi dell'harem, poi il luogo per i ricevimenti ufficiali, e infine il cortile di giustizia. All'epoca l'edificio aveva oltre 270 stanze.


cortile Tosh Hovil Palace Khiva

Appena entrati nel palazzo, il cui nome significa "casa di pietra", si accede al primo cortile quadrato, Ichrat Khauli, con una sufa rotonda per la yurta, la loggia sostenuta da pilastri di legno intagliato che veniva usata dal khan per ricevere gli ospiti.

Si rimane affascinati dalla bellezza delle maioliche decorate che rivestono le pareti di tutto il cortile.


cortile tosh Hovil Khiva

Percorrendo alcuni corridoi, si giunge alla Corte di giustizia, o Arz Khauli, che presenta due scale laterali che consentono di accedere all'Iwan, la loggia. In questo cortile si vedono due piattaforme due piattaforme per le yurte, un segno della continua presenza della tradizione nomade del popolo.

Dall'altro ingresso si entra nell'harem che presenta un grande cortile rettangolare con stanze e sale aperte usate nei mesi estivi. Il complesso è decorato con maioliche blu e bianche opera di Abdullah Djinn, mentre i soffitti in legno sono decorati con motivi geometrici e floreali in colori sgargianti. In taluni punti sono stati mantenuti i colori originali per mostrare l'opera di restauro.


harem Tosh Hovil Palace Khiva

Oggi all'interno di alcune sale è allestito il Museo dell'artigianato di Khorezm e si possono vedere gioielli e abiti tradizionali. In alcune stanze si possono vedere le mensole murate che ancora oggi sono presenti in molte case uzbeke.


harem tosh hovil Khiva
Stanza estiva dell'harem e decori restaurati

Accanto al palazzo si erge la Muhammad Amin Inaq Madrasah che venne costruita nel 1765 e che consiglio di visitare in quanto all'interno delle aule sono ricostruiti gli ambienti dell'epoca e perciò si può comprendere come venissero usate le nicchie per riporre libri, quale tipologia di mobili fossero utilizzati e come le pareti spesso fossero abbellite da disegni.


interno Muhammad Amin Inaq Madrasah Khiva

L'Islam Khodja Madrasah venne costruita nel 1910 e decorata con piastrelle smaltate riflettendo lo stile architettonico di quell'epoca. All'interno era presenti 42 huiras, le stanze degli studenti, che oggi in parte sono occupate dal museo delle arti applicate di Khorezm con un'esposizione di oggetti in legno, gioielli e tappeti.


Islam Khodja Madrasah Khiva

Di fronte si trova la New method School che venne costruita nel 1912 con mattoni bruciati e due torri decorati agli angoli. A differenze delle madrase qui venivano insegnate materie più pratiche e moderne come la lingua russa, la storia, la geografia e le scienze naturali senza però tralasciare la matematica.

La visita di Khiva continua con la Shergozikhan Madrassah costruita nel 1720 da un imprenditore molto abile negli affari militari che utilizzò 5.000 soldati dall'Iran, ridotti in schiavitù. All'epoca i migliori insegnanti lavoravano in questa madrasa, compresi molti scienziati, e su alcuni documenti si possono vedere quanto venivano pagati, spesso in cambio di parte del raccolto.

Qui venivano istruiti i rappresentanti del Khanato e arrivavano studenti anche dal Turkmenistan come il famoso poeta Makhtumkuli.


Shergozikhan Madrassah Khiva

Oggi la madrasa si trova a circa due metri sotto il livello stradale a causa del cedimento del terreno e della crescita sull'alto lato degli strati del cimitero accanto al mausoleo Pahlavan Mahmud.

All'interno è allestita un'esposizione molto interessante sulla storia della medicina. Si può così conoscere la storia del celebre Avicenna, ovvero Abu Ali ibn Sina, che influenzò la filosofia, la medicina, la matematica nel mondo islamico e in Europa. Nato vicino a Bukhara nel 980, già all'età di 17 anni divenne un guaritore e si dedicò allo studio di numerose discipline tanto che scrisse oltre 450 opere. La più importante è "Leggi della Medicina" dove enuncia teoria e fornisce consigli sui trattamenti di numerose malattie con erbe, animali e minerali.

Per accedere al Mausoleo di Pakhlavan Mahmud si paga un biglietto di 25.000 SOM, circa due euro, ed è uno dei monumenti che consiglio per la sua bellezza.

Pahlavan Mahmud è una figura leggendaria della cultura e della storia di Khiva, noto per la sua forza e le sue abilità atletiche e per le virtù è divenuto simbolo di coraggio e di giustizia. Visse tra il XIII e il XIV secolo ed è venerato come santo protettore della città tanto che la sua tomba è luogo di pellegrinaggio.


Mausoleo Pakhlavan Mahmud Khiva

Il mausoleo è sormontato dalla più grande cupola della città che spicca per la presenza di piastrelle smaltate di colore verde brillante.

Varcato il portale costruito nel XVII secolo, si accede al cortile dal quale si entra nel mausoleo tutto ricoperto di maioliche di colore verde e a un ulteriore sala dove si trovano le tombe della madre e del figlio di Isfandiyarkhan, uno dei sovrani di Khiva.


interno Mausoleo di Pakhlavan Mahmud khiva

Non compreso nel biglietto cumulativo è anche il Mausoleo di Said Аlovuddin che venne costruito nel 1303 in onore di un importante santo sufi dell'epoca. Questo è il monumento più antico della città ancora in piedi e ha una struttura a pianta quadrata sormontata da una cupola mentre la tomba è rivestita da maioliche risalenti alla prima metà del XIV secolo.


Mausoleo Said Аlovuddin Khiva

Girando per il centro storico si possono vedere tante sculture che raffigurano musicisti, lottatori e personaggi illustri del Paese, perciò possono solo consigliare di girare Khiva senza fretta immergendosi nella sua atmosfera, magari uscendo dalle vie più centrali.


sculture Khiva

Passeggiando nei vicoli rischiarati da poche luci Khiva, la sera e la mattina presto, si constata come la città abbia mantenuto il fascino dei secoli passati risultando una delle mete più autentiche dell'Uzbekistan e ben differente da Samarcanda.

Oltre a visitare la città consiglio di fare l'escursione per vedere i castelli nel deserto come ho già raccontato in un altro post.

Dalla città di Khiva vengono effettuati dei tour verso cinque di queste fortezze: Ayaz-Kala, Guldursun-Kala, Kavat-Kala, Toprak-Kala e Kyzyl-Kala. Le escursioni si possono prenotare in anticipo, cosa consigliabile nei periodi di alta stagione e, di solito, si svolgono con un autista che parla, oltre all'uzbeko, inglese, turco o russo.

Dove mangiare e dormire

Numerosi sono i ristoranti in città che servono piatti tipici uzbechi, ma della cucina racconterò in un altro post così come del pane e del plov, il piatto tradizionale, che vengono preparati con ricette differenti.

Durante il soggiorno in città ho provato il ristorante Khorzem Art per la cena con piatti tipici e il Cafe Zarafshon che appare molto più turistico del precedente.


bancarelle mercato Khiva

Durante la giornata la Teahouse Farrukh è un'ottima opzione per uno spuntino veloce immersi in un ambiente molto piacevole. Volendo si può accomodarsi all'interno di una yurta.

A Khiva ho soggiornato al NAZIRA Boutique Hotel & Terrace che offre una meravigliosa veduta panoramica dai balconi e dalla grande terrazza sul tetto così che la sera si ammira il minareto Kalta Minor, il simbolo della città, illuminato. Le camere sono spaziose e accoglienti e la colazione offre un'ampia selezione di salato e dolce. Il proprietario è molto disponibile anche per organizzare tour nei dintorni.


veduta terrazza albergo Khiva

Come arrivare a Khiva

L'aeroporto più vicino a Khiva è quello di Urgench, distante quasi quaranta chilometri, dal quale partono voli giornalieri verso la capitale Taskhent, operati dalla Uzbekistan Airways, della Silk Avia e dalla Fly Khiva, nonché voli verso alcune città della Russia.

La stazione ferroviaria di Khiva si trova a poco più di un chilometro in linea d'aria dalle mura e si può raggiungere a piedi, ma con i bagagli è comodo spostarsi con i taxi e a tal proposito è utile in Uzbekistan l'applicazione Yandex Go per non dover contrattare ogni volta il prezzo della corsa.


stazione khiva

Per organizzare un viaggio itinerante in Uzbekistan si può considerare di utilizzare i treni notturni per coprire le lunghe tratte. Sono confortevoli, puntuali e puliti e anche economici.

Le prenotazioni si possono fare sull'app a partire da 45 giorni prima, però spesso gli stranieri hanno problemi nell'acquisto e perciò è bene rivolgersi a un'agenzia locale.

Il centro storico è accessibile solo dalle auto dei residenti e dei tassisti, perciò se prendere a noleggio un mezzo e non alloggiate nella città vecchia potete parcheggiarla nei pressi dell'Ota Darvoza. A poca distanza della porta principale della città sono presenti alcune banche dove cambiare gli euro, mentre un bancomat si trova accanto alla biglietteria.


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