19 ottobre 2023

Cammino della Tuscia: Barbarano Romano - Civitella Cesi - Monte Romano

Il Cammino della Tuscia regala ogni giorno nuovi paesaggi e la tappa che porta a Monte Romano è tra le più varie per quanto riguarda gli habitat attraversati.

Ho unito le tappe sei e sette, visto che la prima è abbastanza breve, e la scelta è stata perfetta per le condizioni meteo che ho incontrato.


Cammino della Tuscia: Barbarano Romano - Civitella Cesi - Monte Romano
Panorama prima di Monte Romano


Cammino della Tuscia: tappa 6 da Barbarano Romano a Civitella Cesi

Dopo la nottata di pioggia, sono partita la mattina con un cielo plumbeo da Barbarano Romano, splendido borgo che ho raccontato nel post precedente, percorrendo la strada principale che ho lasciato subito dopo la sede del museo del parco regionale Martoranum.

Itinerario: Barbarano Romano - Civitella Cesi (traccia su Wikiloc)
Sentiero: 103
Lunghezza: circa 7,8 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 2 ore e 20 minuti
Dislivello: quota max 446 m s.l.m.

Dopo un primo tratto su asfalto, sono entrata all'interno della zona del parco, ma il nebbione mi ha impedito di apprezzare appieno la bellezza di quest'area che alterna boschi e pascoli.

Lungo il facile percorso ho incontrato diversi cavalli allo stato brado e bovini della razza maremmana, che si riconoscono per le grandi corna. Tutti fuggivano via appena si accorgevano della mia presenza. Un vero peccato perché avrei voluto fotografarli da vicino.

In breve tempo ho raggiunto l'abitato di Civitella Cesi, una frazione del comune di Blera, dovendo indossare la mantella per la pioggia che aveva iniziato a scendere copiosa.


chiesa Prato Leone porta Civitella Cesi
Chiesa di Prato Leone e porta d'accesso a Civitella Cesi

Prima di entrare nel centro storico, cinto da mura, sono passata accanto alla chiesetta di Prato Leone.

Il piccolo centro abitato ospita il Castello Torlonia, risalente all'XI secolo, che conserva l'aspetto di fortificazione medievale e la chiesa di San Leonardo sita nella via principale.

A Civitella Cesi termina la tappa numero cinque del Cammino della Tuscia e si può timbrare la credenziale al bar situato nella piazza antistante l'ingresso al castello.


castello torlonia Civitella Cesi

Lasciato il paese lungo la strada asfaltata si nota come sia costruito sopra uno sperone di tufo, come tanti altri borghi di questa zona della Tuscia.


Cammino della Tuscia: tappa 7 da Civitella Cesi a Monte Romano

Sulla carta la tappa numero 7 del Cammino della Tuscia dovrebbe essere una delle più impegnative per la lunghezza e perché attraversa la zona più selvaggia di tutto il percorso.

Per me è stata la più affascinante ed emozionante per la bellezza dei paesaggi, per la solitudine che mi ha accompagnato per molte ore e per il contatto diretto con la natura.

Già nel paese di Civitella Cesi il segnale telefonico è molto scarso, per cui, se si percorre questo tratto da soli, è bene avvisare qualcuno della nostra intenzione di percorrere il sentiero nel caso capitasse qualche inconveniente.

Itinerario: Civitella Cesi - San Giovanale - Monte Romano
Sentiero: 103
Lunghezza: circa 20,5 km
Difficoltà: EE
Tempo: circa 6 ore
Dislivello: quota max 283 m s.l.m.

Dopo un tratto su asfalto s'incontra il cartello che indica che stiamo entrando nell'area di San Giovenale e Civitella Cesi all'interno della quale si percorre un sentiero che passa accanto al torrente Vesca, in una zona dove nidifica la cicogna nera.


inizio area san Giovenale Civitella Cesi

Il sentiero è abbastanza inerbito, segno che non ho frequentato da molte persone. Lungo il percorso s'incontrano numerosi pannelli che illustrano la flora e fauna, ma sono un poco deteriorati dagli agenti atmosferici.

In questa zona ho apprezzato il repentino cambiamento di vegetazione tipica della forra, un ambiente nel quale le estate sono fresche e umide per la presenza del torrente e gli inverni rigidi e con scarso irrargiamento. Si possono vedere felci, muschi, corniolo, sorbo, cerro, carpino, acero, prugnolo, nocciolo.

Tra la bassa vegetazione ho scorto l'echinops il cui nome deriva dall'accostamento di due parole greche: riccio e visione in quanto sembra un riccio. Il colore azzurro e le spine lo rendono molto particolare.


torrente Vesca echinops Civitella Cesi
Torrente Vesca e fiore echinops

In questo tratto occorre fare un poco attenzione alla segnaletica e se nelle altre tappe potrebbe non essere necessaria la traccia gpx, qui consiglio di averla assolutamente.

Lasciato il torrente Vesca alle spalle si sale tra le parete di tufo per giungere davanti alla tomba del Sedile nella necropoli di San Giovenale. Questa tomba è così chiamata in quanto all'interno si scorge proprio una sedia scavata nella roccia.


tomba sedile necropoli san giovenale

L'area non appare molto ben tenuta e, non capendo dove trovare le altre tombe, mi sono diretta verso il Castello di San Giovenale o Castello dei Di Vico, ridotto ormai a un rudere avvolto dalla vegetazione.

Trovo che sia un vero peccato che questa zona non sia valorizzata, ma chissà che proprio far passare di qui un cammino non possa incentivare chi di dovere a occuparsene. Tra l'altro poco più avanti c'è la strada sterrata dove si arriva in auto per cui la zona potrebbe essere raggiunta da molte persone.


castello san giovenale

Riprendendo il sentiero 103 ho continuato su un largo sterrato che passa in mezzo alle campagne popolate da moltissimi uccelli.

Dopo un breve tratto un po' sconnesso, ho incontrato il tracciato della vecchia linea ferroviaria sulla quale si cammina molto agevolmente sino a giungere alla stazione abbandonata di Monte Romano. L'edificio in stile liberty risale ai primi del Novecento.


strada tracciato ferrovia luni mignone

Prima di proseguire si può fare una deviazione per raggiungere il ponte e salire alla necropoli etrusca. Questo sentiero viene indicato per escursionisti esperti in quanto presenta gradoni e, circa a metà, una scaletta che permette di salire nella parte più alta.

Da lassù si vede bene il ponte sul fiume Mignone che è stato chiuso da una cancellata. La necropoli si sviluppa su un colle attorniato da tre torrenti: Mignone, Vesca e Canino. Sotto la copertura metallica si possono vedere i resti di una capanna, risalente a XII a.C., che aveva il pavimento scavato per 4-6 metri nella roccia tufacea.


ponte luni mignone tuscia
Ponte sul Mignone e scala per salire alla necropoli

Purtroppo la vegetazione sta coprendo il sito ed è difficile distinguere le pareti divisorie e le diverse cavità.

Ridiscesa, ho continuato la camminata sul sentiero 103 su un largo sterrato con tratti fangosi per cui sono stata rallentata nel cercare i punti migliori per poggiare i piedi.


necropoli luni mignone tuscia

In questa zona si cammina in mezzo a una vegetazione molto variegata e si vedono i resti di un antico mulino. Osservando il pianoro con molti alberi da frutto si capisce che questa zona un tempo fosse coltivata.

In questo tratto, come in quello accanto al fiume Vesca, sono stata assalita da nugoli di insetti molto fastidiosi che mi hanno punta più volte. Non so se siano sempre presenti o soltanto nelle giornate particolarmente umide e con pioggia, come quella che ho incontrato e che mi ha fatto mettere e togliere la mantella una ventina di volte.

Seguendo sempre la segnaletica ho proseguito sull'agevole sterrato che sale offrendo bei panorami sul fiume e sulla vallata.


panorama torrente mignone monte romano

Proseguendo, la salita diventa più ripida e il fondo sassoso, ma la bellezza dei paesaggi ripaga dalla fatica che, visti i tanti chilometri dalla partenza, un po' si fa sentire.

Nella zona dei pascoli della maremma laziale ho visto tanti bovini e questi sono molto più socievoli e non sono fuggiti al mio passaggio, anzi apparivano curiosi.

Questa parte del cammino, poco prima di Monte Romano, è molto piacevole e offre la vista verso il litorale e le dolci colline coltivate.


bovini maremmani monte romano

Arrivata alla periferia del paese ho ritrovato l'asfalto e perciò ho proseguito velocemente sino a giungere nella piazza centrale. A Monte Romano si può timbrare la credenziale al bar gelateria Igloo 2000, che però ho trovato chiuso per ferie.


pascoli monte romano

Monte Romano è un piccolo paese attraversato dalla strada statale che arriva a Viterbo e perciò sempre molto trafficato.

Nel borgo della Tuscia si possono vedere la Chiesa di Santo Spirito e, poco prima, la Fontana del Mascherone che risale alla fine del Settecento. La monumentale fontana è divisa in tre parti e da ogni mascherone fuoriesce acqua.

A poca distanza si erge la Torre civica con un orologio monumentale che risale al XVIII secolo.


fontana mascherone Monte Romano

Dove dormire e mangiare a Monte Romano

Sulla via principale di Monte Romano si trovano molti bar e ristoranti dove poter cenare o prendere qualcosa d'asporto. Ho mangiato alla pizzeria Taverna 31 dove vengono preparate pizze molto sottili che sono parecchio differenti da quelle che sono abituata a consumare.


piazza monte romano

Per l'alloggio si può andare al Centro pastorale Cecilia Eusepi che dispone di tre aule al primo piano con un bagno a disposizione e un'ulteriore aula al piano terra con un bagno attiguo. Gli escursionisti vi possono alloggiare ma devono portare il proprio telo da bagno. In realtà, visto che ero sola, mi hanno proposto di alloggiare in un appartamento nel centro del paese.

Per chi volesse prenotare tramite Booking può verificare la disponibilità di alloggi nei centri vicini come Tarquinia che sarà il punto di arrivo di questo cammino,


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