Situata al largo della costa siciliana, la piccola isola italiana di Linosa è un paradiso per gli amanti della natura con il suo paesaggio aspro dominato dai crateri vulcanici.
Sono arrivata qui da Lampedusa per percorrere alcuni sentieri e godermi la bellezza del mare e ho il rimpianto di non essermi fermata più giorni perché l'isola mi è rimasta nel cuore.
Panorama dal Monte Vulcano sulla montagna Rossa |
Sentieri e spiagge dell'isola di Linosa
Linosa è una delle isole Pelagie e ha una forma quasi circolare e circa undici chilometri di costa per lo più rocciosa con fondali che scendono rapidamente. Rispetto alle isole di Lampedusa e Lampione non fa parte della placca continentale africana ed è di origine vulcanica.
L'isola era probabilmente usata dagli antichi Romani come approdo strategico, vista la presenza di cisterne d'acqua piovana e i ritrovamenti di anfore e ancore nei fondali della secca di levante. In località Mannarazza si vedono primitive abitazioni ma furono i Borboni nel 1845 a far popolare l'isola a una trentina di persone dando la terra da coltivare e una paga giornaliera.
Solo una cinquantina d'anni fa è iniziato lo sviluppo di Linosa grazie alla costruzione nel 1967 di una centrale elettrica e nel 1973 del dissalatore, di fognature, strade e della scuola. Questo ha portato a un netto miglioramento delle condizioni degli abitanti che traggono sostentamento dalle coltivazioni, dalla pesca e oggi anche dal turismo.
Veduta sul faro e le piscine naturali |
Trekking sull'isola di Linosa
Sull'isola è possibile percorrere sette sentieri escursionistici ben segnalati che collegano le varie zone e salgono fin sui crateri dei vulcani spenti per ammirare dall'alto il panorama.
Nella mia escursione in giornata ho unito alcuni percorsi per fare un giro con partenza dal molo, situato a Pozzolana di Ponente, ma per vedere ogni parte dell'isola andando a piedi sono necessari almeno due giorni.
Montagna Rossa vista dalla strada |
Arrivando la mattina con l'aliscafo si riesce a compiere questo percorso con tutta calma e avere tempo per stare in spiaggia e godersi la bellezza di queste acque cristalline ricche di pesci.
Si può fare lo stesso giro affittando una bici o un motorino e percorrere le strade carrabili, in alternativa si può partecipare alle escursioni proposte da diverse agenzie.
Dal porto ho seguito la strada carrabile per raggiungere il piccolo paese di Linosa con le casette colorate che subito mi hanno conquistata.
Dopo tanti giorni trascorsi a Lampedusa ho subito visto che quest'isola delle Pelagie fosse quella più consona al tipo di vacanza che amo vivere.
Itinerario: Trovate la traccia su WikilocSentieri: strada - sentiero 3 - strada - sentiero 4 - strada - sentiero 2 - strada - sentiero 1 - strada
Lunghezza: circa 14,5 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 4 ore e 20 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 180 m s.l.m.
Risalendo la strada si passa davanti alla piccola chiesa di San Gerlando e alla scalinata di Maria, o della Fortuna, abbellita con tanti fiori e tutta colorata.
Le case colorate e la scalinata nel paese |
Per unire i vari sentieri occorre camminare lungo le strade dell'isola ma sono poco trafficate e permettono di vedere da vicino le casette, molte delle quali vengono affittate ai turisti, e ammirare le vallate con campi coltivati.
A lato della strada il mio sguardo è stato catturato dalla presenza di un'antica mangiatoia in pietra lavica che penso risalga proprio all'epoca dei primi insediamenti sull'isola quando ancora venivano allevati animali.
Proseguendo su via Faraglioni ho incontrato, dopo circa 30 minuti dalla partenza dal molo, la deviazione verso contrada Patrolizzo e l'inizio del sentiero numero 3 per la Montagna Rossa.
I sentieri sono indicati con cartelli che riportano sia il numero sia il tempo di percorrenza.
Antica mangiatoia in pietra lavica |
Si cammina su uno sterrato agevole e abbastanza pianeggiante sino al bivio che sale verso la vetta dove mi sono diretta e ho compreso che il nome della montagna deriva dal terriccio di colore rosso che la ricopre.
Per la verità sono giunta sino a circa metà della salita, poi ho visto che il sentiero passava tra pungenti fichi d'India e sono tornata indietro anche perché c'erano 30°, avevo voglia di fare il bagno e ho preferito nel pomeriggio salire sulla vetta più alta.
Ho proseguito così lungo il sentiero delimitato dai muretti a secco ammirando il paesaggio sulla natura incontaminata dell'isola e sul monte Vulcano per poi raggiungere il Faro di punta Beppe Tuccio. Il faro, costruito nel 1891, è automatizzato e ha una torre cilindrica alta 17 metri e la cupola è di colore grigio.
Lasciata la strada sono scesa verso il mare lungo un piccolo sentiero per fare una pausa rinfrescante e mangiare qualcosa accanto a una piscina naturale riparata dalle onde dove ho fatto snorkeling anche se il fondale è basso e non c'erano tantissimi pesci.
La maggior parte delle persone che arrivano con le escursioni organizzate va più avanti e perciò qui si sta in totale tranquillità tra i turisti abituali che conoscono bene l'isola.
Insenatura di punta Beppe Tuccio |
Tornata sulla strada carrabile mi sono diretta verso il sentiero della Piscina, quello contrassegnato col numero 4. Passando su taglienti rocce vulcaniche sono arrivata alla famosa pozza d'acqua dal bellissimo colore blu e che comunica tramite una grotta sotterranea col mare aperto.
Il posto è tanto bello e particolare e viene indicato tra le cose imperdibili sull'isola e perciò è frequentato da molte persone che arrivano coi tour guidati oppure in motorino.
Ho proseguito poco più avanti per ammirare la scogliera di roccia lavica che è molto particolare ma non è il posto ideale dove fermarsi a prendere il sole.
Sono tornata indietro verso il faro e ho camminato lungo la costa passando accanto ad altre piscine naturali a Baia del Conte dove non è possibile scendere per pericolo di crolli. In realtà il percorso per scendere sembra sicuro e il posto è uno dei più belli dell'isola di Linosa.
Piscina naturale a Baia del Conte |
Poco dopo si passa accanto ai Faraglioni che sono una tappa imperdibile per vedere dall'alto la scogliera che scende a picco verso il mare di un sorprendente colore verde smeraldo. Andando più avanti si può apprezzare ancor di più l'asprezza di questa scogliera che crea piccole piscine naturali.
Ho proseguito il giro dell'isola sul sentiero della Calcarella, indicato col numero 2, che corre parallelo alla strada tra la bassa vegetazione ma in taluni punti è interdetto per rischio frane.
Durante la facile passeggiata ho apprezzato la bellezza delle case e di ogni angolo di quest'isola che ha le strade delimitate ovunque da muretti in perfette condizioni segno che tengono molto alla cura dell'ambiente, cosa che non purtroppo si vede sempre meno in posti ben più famosi.
veduta dalla starda sulla montagna Rossa |
L'escursione giornaliera mi ha dato modo di conoscere la flora locale che comprende sia arbusti tipici delle Pelagie come lentisco, euforbia, cappero e timo arbustivo sia specie endemiche come l'erba croce di Linosa e il limonio di Linosa.
In tutta questa zona dell'isola ci sono numerosi accessi alla scogliera ma bisogna fare attenzione quando il mare è mosso e i migliori posti per fare il bagno sono la spiaggia e le piscine naturali.
Sentiero Calcarella |
Arrivati in fondo al sentiero dopo circa 40 minuti di cammino dal faro si ammira lo spettacolo della parete rocciosa del Monte Calcarella che scende a picco sul mare.
Si vede la scogliera di roccia vulcanica tufacea di diversi colori e, se non avessi avuto fretta per continuare l'escursione, sarei stata qui più tempo a osservare il rifrangersi delle onde su di essa.
Tornata indietro lungo la strada carrabile ho cercato una scorciatoia per arrivare al punto d'inizio del sentiero numero 1 che porta al Monte Vulcano. Molti sentieri che vengono indicati su Maps.me sono privati oppure sono ormai coperti dalla vegetazione.
Avevo scaricato una traccia, cosa che consiglio di fare, che mi ha condotto accanto ad alcune case tinteggiate di giallo e, passando a numerosi fichi d'India e agavi, sono arrivata su uno sterrato che mi ha portato al sentiero.
Casa tipica |
Qui si sale sullo sterrato con tanto di parapetto in legno che sale gradatamente e offre bellissime viste sulla valle e sul Monte Calcarella. Visto che è in ottime condizioni penso che sia quello frequentato da un maggior numero di persone anche perché facile e non tanto ripido.
Salendo si ammira la costa sottostante con l'insenatura dei Fili, la spiaggia Pozzolana di Levante e il porto mentre proseguendo si vede il panorama sulla valle verso la contrada Mannarazza e il Monte Nero. Sotto si vedono diversi appezzamenti di terreno cinti da muretti.
Veduta sulla contrada Mannarazza e il Monte Nero |
Si arriva al bivio per il cratere in circa 30 minuti dall'inizio del sentiero e proprio qui ho visto parecchie lucertole maltesi che sono una specie endemica dell'isola di Linosa. Purtroppo non sono riuscita a vedere lo scinco che è un sauro dalle zampe corte.
La salita è un poco ripida ma si viene ripagati dalla soddisfazione di essere giunti sulla vetta più alta dell'isola.
Capperi e lucertola |
Consiglio di fare il giro del cono vulcanico, in parte crollato, per ammirare la bellezza di questa montagna e il panorama da tutti i lati. Dalla foto sotto sembra rischioso ma solo la prospettiva perché il sentiero non è esposto ma bisogna solo fare attenzione come sempre quando si cammina in montagna.
La vetta del Monte Vulcano |
Percorrendo il periplo della caldera si vede bene l'interno dove sono cresciuti tantissimi fichi d'India che qui trovano l'habitat ideale.
L'interno del cratere |
Tornati giù si prosegue verso il Belvedere che offre il panorama più bello sul paese da una sorta di terrazza naturale di roccia tra la bassa vegetazione che cresce modellata dal vento che qui spira forte.
Belvedere e dietro la vetta del monte Vulcano |
Dal belvedere si vede il paese di Linosa e davanti il Monte Nero mentre rimane un poco nascosto il vecchio approdo che si trova sulla sinistra. Proprio dalla vetta più alta dell'isola si può apprezzare la bellezza della natura e la diversa vegetazione che la ricopre.
Da qui si scende verso l'ex vedetta, un edificio abbandonato, dove il sentiero si restringe e inizia un tratto a gradoni e su roccia che è la parte da fare con maggiore attenzione. Non sono indispensabili i bastoncini, che sono solita portare nelle mie escursioni, ma l'importante è avere scarpe adatte ai sentieri e fare attenzione quando si cammina sul ghiaino e sulla roccia che può diventare scivolosa.
Ex vedetta |
La parte finale del sentiero che scende dal monte Vulcano è un lastricato che arriva sulla strada asfaltata nei pressi del paese.
Un piccolo vademecum dei sentieri di Linosa con i tempi di percorrenza indicati sui cartelli ma senza tenere conto dei tratti che si devono fare sulle carrarecce per arrivare da uno all'altro.
- Sentiero 1: Monte Vulcano 1 ora e 30 minuti
- Sentiero 2: Punta Calcarella 30 minuti
- Sentiero 3: Montagna Rossa - Faro 1 ora
- Sentiero 4: Piscina 15 minuti
- Sentiero 5: Sentiero delle Turriache 40 minuti
- Sentiero 6: Monte Nero 40 minuti
- Sentiero 7: Monte Bandiera 1 ora e 30 minuti
Le spiagge di Linosa
Ho proseguito l'esplorazione dell'isola dirigendomi verso il vecchio porto dove ci sono alcuni ristoranti ammirando così la zona che prima avevo visto dall'alto.
Per tornare al molo ho fatto lo stesso percorso dell'andata e mi sono fermata a rilassarmi nella spiaggia di Pozzolana di Ponente, sotto il Monte Nero, che è uno luoghi in Italia dove nidifica la tartaruga Caretta Caretta. Proprio durante il mio viaggio avevo visto un nido nella spiaggia dei Conigli a Lampedusa.
Questa è l'unica spiaggia dell'isola mentre gli altri posti dove fare il bagno sono le piscine naturali che avevo incontrato durante il trekking.
Qui le acque sono molto limpide nonostante si rispecchino le rocce vulcaniche color giallo zolfo e rosso ferro del Monte Nero. Facendo snorkeling ho visto tantissimi pesci e pure una murena nascosta sul fondale tra i sassi.
Per godersi il mare dell'isola sarebbe consigliato fare un'escursione in barca per raggiungere le zone delle grotte, che sono le più belle della costa, e vedere anche le berte, uccelli marini dal canto melodioso e dalla grande apertura alare.
Non avendo idea dei tempi di percorrenza ho fatto il trekking a Linosa abbastanza in fretta senza fermarmi troppo ad ammirare la bellezza delle varie zone e anche per questo motivo consiglio di dormire qui per non avere il timore di fare tardi e perdere l'aliscafo per tornare a Lampedusa.
In realtà io volevo prendere l'aliscafo di prima mattina ma non mi è stato possibile perché partiva con riserva, ovvero poteva non attraccare, mentre quello successivo è arrivato senza problemi ma alle 10 e 30, tardi per godersi una giornata di trekking.
Dove dormire a Linosa
Sull'isola non ci sono alberghi ma si possono affittare camere o case per uno o più giorni da privati utilizzando siti che offrono questi servizi o contattando direttamente i proprietari. Devo dire che avevo provato a trovare un alloggio ma visto che ero sola mi hanno disdetto sempre perché preferivano darlo a chi voleva stare qui almeno una settimana o a gruppi numerosi.
Nel paese si trova un campeggio per chi desidera solo un posto dove mettere la tenda.
A Linosa non c'è neppure il bancomat perciò è bene portare un po' di contanti con sé nel caso si avesse bisogno di acquistare qualcosa nei pochi negozi presenti.
Casa tipica vicino al cimitero |
Come arrivare a Linosa
L'isola di Linosa non ha un aeroporto e perciò si può arrivare qui solo via mare.
Dall'isola di Lampedusa l'aliscafo impiega un'ora per arrivare mentre partendo da Porto Empedocle, vicino ad Agrigento, ci vogliono circa 3 ore di navigazione. Il servizio è attivo solo nei mesi estivi.
In caso di mare mosso gli aliscafi partono da Lampedusa con riserva, ovvero potrebbero non attraccare, e in questo caso è bene prendere quello che fa la spola da un'isola all'altra altrimenti si rischia di ritrovarsi a Porto Empedocle.
Nei mesi invernali l'unico modo per arrivare è il collegamento giornaliero col traghetto che impiega poco più di un'ora per arrivare a Lampedusa e più di sei ore per raggiungere Porto Empedocle.
Nessun commento:
Posta un commento
Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.