29 aprile 2021

Escursione dalla Spezia al Monte Santa Croce

La rete sentieristica nella provincia spezzina è molto capillare e proprio dalla città è possibile fare molte escursione con percorsi ad anello.

La salita al Monte Santa Croce è una delle tappe che molti appassionati di hiking effettuano ogni anno perché da lassù si può ammirare una bellissima vista sul golfo dei Poeti.

Per non rendere monotona l'escursione al ritorno si possono valutare tantissime possibilità così da fare un percorso ad anello.


Escursione dalla Spezia al Monte Santa Croce


Escursione ad anello dalla Spezia al Monte Santa Croce

Il punto di partenza per la salita al Monte Santa Croce è il quartiere di Fabiano da dove inizia il sentiero 525 che porta a Sella di Gesuela.

Il percorso si può variare salendo dal quartiere Buggi lungo il sentiero 525V che si unisce all'altro presso la chiesa di Fabiano Alto.

Itinerario: Fabiano - Monte Santa Croce - Biassa - Pegazzano
Sentieri: 525V- 525- AVG - 223 oppure 222
Dislivello: quota max 520 metri
Lunghezza: 13,9 km
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: EE

Ho scelto di salire lungo il sentiero 525V per passare accanto ad antichi lavatoi vicino al canale ma, trovano lavori in corso lungo il percorso, ho dovuto allungare leggermente il cammino passando sulla strada asfaltata.


antico lavatoio buggi la spezia

A Fabiano Alto s'iniziano a vedere bei panorami sulla città. Nei pressi della chiesa si prosegue lungo la mulattiera, tenuta perfettamente, per arrivare sulla strada provinciale Litoranea vicino al ristorante Paradiso del Golfo.


mulattiera Fabiano La Spezia

Questa scalinata è la più bella tra quelle che collegano la città alle colline anche perché è percorsa sempre da tante persone.

Sulla destra del ristorante s'imbocca il sentiero che passa tra gli uliveti per arrivare alla Chiesa della Madonna dell'Olmo in poco meno di un'ora dalla partenza. 

La seconda domenica di maggio si celebra la festività legata al culto mariano e in questa occasione si svolge una processione per portare in questa chiesetta, salendo proprio l'antica mulattiera, un gruppo ligneo dalla chiesa di Fabiano Alto.


chiesa madonna dell'olmo la spezia

Da qui il sentiero inizia a salire dapprima su prati e poi nel bosco di lecci e tra pietraie sino a raggiungere nelle costruzioni che venivano usate dai cavatori. Ricordo che qui la montagna è stata sfruttata e che è tutt'ora aperta una cava.

A un certo punto si può fare una breve deviazione per raggiungere una zona panoramica che offre una visuale bellissima sulla città. Si potrebbe proseguire fuori dal sentiero ma è bene ridiscendere e continuare sul percorso ben tracciato.

Poco più avanti s'incontra Casa Pilloa. La costruzione risale al 1247 ed era di proprietà dei monaci dell'isola del Tino che qui ospitavano i pellegrini di passaggio lungo la Via Francigena. Curiosando all'interno si possono vedere antichi archi e una piccola cappella.


Casa Pilloa La Spezia

Fatta l'ultima salita si arriva a un bivio. Andando a destra si raggiunge la vetta del Monte Santa Croce dove ci sono i resti della batteria che fu costruita nel 1928. Qui furono posti 5 cannoni da 102 mm, costruiti dall'Ansaldo di Genova, che venivano usati per la contraerea e antinave. Dopo la guerra furono smontati e lasciati qui proprio per la difficoltà del trasporto, nonostante all'epoca fosse funzionante una teleferica usata per l'approvvigionamento.

Tornando sui propri passi al bivio si prosegue verso Sella Gesuela incontrando lungo il cammino alcuni bozzi, ovvero laghetti che sono abbeveratoio per gli animali selvatici.

Si arriva qui in circa due ore e 15 minuti, escluse le soste e le deviazioni, percorrendo circa 6 km se si contano anche le brevi diversioni dal sentiero 525.

Arrivati alla Sella Gesuela si può andare a sinistra verso Campiglia, altro crocevia di sentieri, oppure scendere a Biassa. Il sentiero è sempre l'Alta Via del Golfo chiamato con l'acronimo AVG.
Per completare un giro ad anello sono scesa lungo il bosco seguendo un sentiero che poi diventa un largo sterrato che porta al paese, passando accanto ai lavatoi.

Sino a Biassa sono 8 km che si percorrono in tre ore con un'andatura moderata.


ponte in legno AVG Biassa

Dal paese si possono imboccare diversi sentieri per tornare alla Spezia. Il più diretto è il numero 504 che in un'ora arriva a Pegazzano ma non è per nulla panoramico.

Da Biassa ho proseguito lungo l'AVG che passa nel bosco con un primo saliscendi per superare il canale grazie a un ponticello in legno. Questo è il tratto più impegnativo del percorso odierno per alcuni punti ripidi nei quali bisogna prestare attenzione. Lo avevo già percorso una volta facendo un altro itinerario ad anello sino al Colle del Telegrafo.

Lungo questo sentiero ho incontrato un cavaneo, ovvero un'antica costruzione in pietra che veniva usata dai Liguri Apuani come rifugio temporaneo.


cavaneo Biassa la Spezia

Superato il tratto impervio si raggiunge uno stradone sterrato e pianeggiante che arriva nei pressi del Santuario di Nostra Signora della Guardia dopo aver percorso 11 km in 4 ore.

Per scendere alla Spezia ci sono varie opzioni. Il sentiero più breve è il numero 523 che porta a Pegazzano passando lungo una mulattiera che in vari punti interseca la strada asfaltata.

Io ho trovato questo sentiero chiuso per lavori in corso e perciò ho percorso solo il primo tratto e poi ho imboccato il sentiero 222 che da Vignale arriva a Pegazzano.


uliveto vignale laspezia

Questo sentiero all'inizio ha una discesa su strada con pavimentazione in cemento molto ripida e poi la mulattiera passa tra gli ulivi e, in questa stagione, tra fiorellini primaverili.

A Costa di Murlo si passa sulla strada asfaltata per poi ridiscendere lungo una scalinata e arrivare in città.

Questa ultima parte del sentiero è lunga poco più di un chilometro e ho impiegato 25 minuti a percorrerla per la pendenza elevata del primo tratto che è micidiale per le ginocchia, nonostante si usino i bastoncini.


2 commenti:

  1. Per ultimo tratto impegnativo intendi ora non mi viene il termine burroni dove si può cifolare cioè finire di sotto?

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    1. No, niente burroni. Ci sono dei gradini di terra che sono franati, perciò bisogna fare attenzione per non scivolare.

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