3 marzo 2020

Kasbah e ksar di Ouarzazate, Ait-Ben-Haddou e Skoura

Da Marrakech si possono fare diverse escursioni nei dintorni per visitare città fortificate e villaggi che si trovano dopo l'Alto Atlante.

Spesso alcune di queste visite sono comprese nel tour, venduto dalle agenzie, che porta verso il deserto di Merzouga. Anche noi abbiamo seguito lo stesso percorso ma prendendoci tutto il tempo per visitare con calma Ouarzazate, Ait-Ben-Haddou e Skoura.

La bellezza di viaggiare è anche quella di fermarsi nei luoghi che più ci piacciono, senza aver fretta e solo un viaggio fai da te può dare tutto questo.

Kasbah e ksar di Ouarzazate, Ait-Ben-Haddou e Skoura
Ksar di Ait-Ben-Haddou

Kasbah e ksar: cosa sono


Prima di questo viaggio non avevo ben chiara la differenza tra kasbah e ksar, in realtà sono due cose ben diverse, seppure siano costruite con paglia e ciottoli tenuti insieme dal fango, qui chiamato pisè.
Mi hanno ricordato i castelli e i villaggi dell'Oman costruiti con un materiale simile chiamato adobe.

La kasbah, parola che significa fortezza, è l'antica dimora patriarcale dei capi delle famiglie berbere che amministravano queste terre. Perciò sono costruzioni con molte stanze adibite a vari usi: camere, cucine, sale per la preghiera, deposito di vivande, stalle.

Lo ksar è un villaggio fortificato circondato da alte mura all'interno del quale si trovano botteghe, case, depositi e quindi anche la kasbah del signore che governava.
Generalmente lo kasr si trova sopra una collina così da dominare la valle e poter avvistare i nemici.
Questo è il video nel mio canale YouTube della mia visita in questi villaggi:


Ait-Ben-Haddou: il ksar patrimonio UNESCO


Arrivando da Marrakech si può visitare per primo lo ksar di Ait Ben Haddou che è stato inserito tra i siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO come esempio dell'architettura delle regioni pre-sahariane del Marocco.

Il villaggio si trova oltre il fiume Asif Ounila, quasi asciutto in questa stagione, e si raggiunge percorrendo un ponte oppure guadando il fiume nella parte più a valle, passando di qui si può ammirarlo in tutta la sua bellezza dalla zona migliore per scattare fotografie.

veduta ksar ait-ben-haddou

Lo ksar è ritratto su molti dépliant turistici proprio per il suo fascino ed è stato scelto come set per molti film, come Il Gladiatore, o serie TV, come Il trono di spade.

Percorrendo le vie interne si possono vedere le diverse zone di questa città fortificata con aree comuni, la piazza, una moschea e, fuori dalle mura, una zona usata per la trebbiatura e due cimiteri: per i musulmani e per gli ebrei.
La costruzione risale, probabilmente, al XVII secolo anche se la tecnica costruttiva era usata anche in epoche precedenti.

cortile ksar ait-ben-haddou
Il cortile del ksar

Tra le cose più belle da vedere ad Ait-Ben-Haddou ci sono le torri angolari, che rafforzano le mura difensive, coi bei motivi geometrici che rappresentano la cultura berbera di queste terre.
Consiglio di salire sino alla parte sommitale, dove si trovano i resti del granaio, per ammirare la vallata in tutta la sua interezza.

veduta sulla valle
Panorama sulla vallata

La visita al ksar costa 20 dirham.
L'auto si può lasciare lungo la strada principale ma, nelle zone delimitate da una striscia, bisogna lasciare una mancia al parcheggiatore, comunque sono solo pochi spiccioli.

interno ksar ait-ben-haddou
Uno dei vicoli dove ci sono negozietti

Ouarzazate: la kasbah e lo ksar


Ouarzazate è una città abbastanza grande e vi si trovano diverse città fortificate e quella in migliori condizioni e più visitata è la kasbah di Taourirt, che si trova lungo strada principale.

Qui la distinzione tra kasbah e ksar non è netta e dal parcheggio a destra si accede direttamente al palazzo appartenuto alla famiglia berbera Glaoui, che vi dimorò sino agli anni '30.
Nei diversi ambienti, in parte restaurati, si possono ancora vedere le pareti ricoperte con le zellige, le tipiche mattonelle mosaico marocchine, i soffitti in legno di cedro con bei decori geometrici e floreali.
Salendo all'interno si passa in parecchie sale, che erano riservate agli appartamenti delle moglie e delle concubine del pascià di Marrakech, e sembra quasi di percorrere un labirinto tra sali e scendi.

kasbah e ksar ouarzazate

La sala più bella è quella di rappresentanza dove si possono vedere archi moreschi alle finestre che si affacciano sul palmeto e un bellissimo soffitto tataoui originale.
L'ingresso costa 20 dirham.

soffitto kasbah taourirt
Il soffitto decorato

Dal parcheggio, oltrepassando l'arco a sinistra si accede, gratuitamente, allo ksar dove si percorre il dedalo di viuzze che porta a scoprire angoli nascosti. Qui i lavori di ristrutturazione sono ancora in corso e già diversi riad accolgono i visitatori in un'ambientazione straordinaria. Altre parti sono adibite a botteghe e altre ancora ad abitazioni.

vicolo ksar ouarzazate

Nel villaggio fortificato si possono vedere la moschea e la sinagoga, a dimostrazione che anche qui le religioni hanno coabitato senza problemi per secoli.

interno kasr ouarzazate
La mosche e un vicolo nel ksar

Uscendo dalla parte più bassa si può tornare verso la strada e approfittarne per fare belle foto alla kasbah con sotto il palmeto.
Sicuramente è molto bello ma meno spettacolare rispetto a quello di Ait-Ben-Haddou.

veduta kasbah taourirt
Veduta della kasbah dalla parte retrostante

Skoura: la kasbah Amridil


Skoura si trova poco dopo Ouazazate, lungo la strada per le Gole di Dades, e sorge in un'oasi su quello che una volta era il punto d'incontro di tre fiumi, ora in secca, ma nei periodi di pioggia scorrono ancora copiosi.
Arrivare alla kasbah non è semplice, se ci si affida alle mappe online.
Bisogna svoltare a sinistra poco prima del paese e percorrere poi uno sterrato, che guada anche il fiume in secca El Hajjaj, per arrivare al parcheggio.
Noi, sbagliando, abbiamo fatto un giro lunghissimo tra le stradine in mezzo al palmeto seguendo una guida che poi ci ha accompagnati all'interno meritandosi i 70 dirham per i suoi servizi.

kasbah amridil

La kasbah Amridil è tanto famosa che fu raffigurata sulle vecchie banconote da 50 dirham e fu anche il set per diversi film.

Grazie alla guida abbiamo appreso molte storie su questa kasbah, che risale al XVII secolo, e sui popoli che arrivarono nei diversi secoli in Marocco portando le loro tradizioni.
Da terre lontanissime, come Yemen e Arabia, giunsero genti che fecero conoscere la loro arte, infatti molti decori in questa kasbah e in altre assomigliano a quelli tipici yemeniti.

cortile nella kasbah di amridil
Il cortile della kasbah

La zona visitabile è quella che è stata restaurata, in parte è occupata anche da un albergo, ma accanto si vedono altre parti che sentono il passare del tempo e dovrebbero essere risistemate.

Nella parte inferiore si possono vedere quelle che erano le stalle, salendo si arriva ai diversi ambienti usati come stanze e cucine. Nella parte più alta si trova il porticato che era usato come sala da preghiera e per il riposo pomeridiano.

parte non restaurata kasbah skoura
La parte non restaurata

In una stanza è allestito un piccolo museo che espone utensili, usati in cucina e nei lavori nei campi, il caratteristico forno per la cottura del pane e altri focolari che servivano per la cottura dei cibi tipici.
Una delle cose da notare in questa kasbah sono le serrature, ancora quelle originarie, che avevano un doppio sistema di chiusura in modo da venire bloccate dall'interno.
Visto che la kasbah aveva anche uno scopo difensivo si possono vedere le fessure nelle mura dove veniva buttata acqua calda sui nemici.

alcuni utensili in mostra kasbah skoura

Dall'alto delle torri si ammira il panorama su questa vallata nella quale si vede come il palmeto sia sofferente, penso per la malattia del Bayoud che colpisce le palme.

Tornando a piano terra si può uscire sul retro e passeggiare lungo il palmeto osservando il sistema d'irrigazione con chiuse, chiamate khettara, che permette di far arrivare acqua ai campi coltivati.

L'entrata alla kasbah costa 20 dirham.

le torri della kasbah di amridil

Queste sono solo alcune delle kasbah e ksar che si trovano nella parte del Marocco che ho visitato, praticamente sono in ogni villaggio e si vedono anche passando in auto, ma sono quelle restaurate e che perciò possono essere visitate.
Vorrei menzionare anche la kasbah di Télouet che avevo messo in programma ma non conoscendo le tempistiche per le visite alle altre abbiamo deciso di saltare, un peccato perché penso sia molto bella.

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