Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di seguire un percorso di visita nel borgo di Monterosso alla riscoperta dell'antico, delle bellezze un po' nascoste di questo piccolo paese ligure.
Grazie al racconto della Prof. Arch. Anna Boato ho appreso molte notizie storiche che mi hanno fatto vedere Monterosso in un'ottica differente.
Veduta della spiaggia |
Monterosso: itinerario insolito
Sarò stata a Monterosso centinaia di volte ma apprezzo sempre la bellezza del borgo con le case tinteggiate dei colori pastello, la bella spiaggia, l'atmosfera internazionale che si respira grazie alla presenza di tanti turisti che provengono da tutto il mondo.
Eppure il borgo si può visitare andando oltre quello che appare a un rapido sguardo.
Monterosso è stata fondata moltissimi secoli fa e già alla metà del '200 si hanno notizie, su documenti ufficiali, di un castello arroccato sulla collina.
Purtroppo non ci sono disegni di questo insediamento, mentre esiste una mappa successiva, un po' approssimativa, che mostra un castello con varie torrette racchiuso da una cinta muraria.
L'antica torre di guardia ora diventata campanile |
Seguitemi nella mia passeggiata lungo l'itinerario alla scoperta del passato del borgo.
Usciti dalla stazione di Monterosso si va verso sinistra per imboccare la mulattiera che sale sulla collina, verso il convento dei Cappuccini.
Salendo si può ammirare una bellissima vista panoramica della spiaggia, fuori stagione è veramente bellissima, senza lettini né ombrelloni, e l'acqua assume mille sfumature di azzurro riflettendo il colore del cielo.
Torre Aurora sul lungomare |
Proseguendo si può vedere sotto di noi la torre Aurora che, a dispetto di quanto sembri, è relativamente recente, ovvero fu costruita durante la dominazione della Repubblica di Genova nel XVI secolo. Innegabilmente ha il suo fascino e visto che è perfettamente conservata fa da sfondo alle foto dei numerosi turisti.
Dopo aver superato la Chiesa annessa al convento si prosegue lungo il sentiero che passa tra campi, ormai abbandonati e ricoperti di rovi, per scorgere una delle porte di accesso all'antico castello.
La porta un tempo era chiusa da tre lati e aveva uno spazio vuoto all'interno, si possono ancora scorgere le feritoie su diverse altezze e un muro che doveva essere il camminamento di ronda.
Nei secoli è stata rimaneggiata molte volte come si capisce osservando le pietre, che, come diceva la nostra guida d'eccezione, parlano e raccontano la loro storia.
L'interno della porta d'accesso |
Osservando meglio un tratto di mura si può vedere come qui dovevano esserci state delle abitazioni interne al castello, forse del '300.
Ingresso al ridotto del castello, dentro il cimitero |
Proseguendo la passeggiata lungo un itinerario insolito si arriva al cimitero del paese di Monterosso dove c'era il nucleo originale del castello obertengo, così chiamato dalla dominazione degli Obertenghi.
Si può vedere il ridotto, la parte centrale, fatta con pietre nuove, ovvero non provenienti da materiale di recupero, e perciò questo doveva essere la prima parte costruita del castello.
Scrutando tra le lapidi si può vedere l'entrata e poi, da lassù, ammirare ancora una volta il panorama sulla spiaggia del piccolo borgo delle Cinque Terre.
Rimangono anche qui tracce delle antica mura merlate ma è impossibile datarle.
Panorama dal cimitero |
Qui nel cimitero ho fatto un'altra bella scoperta perché vi si trova uno degli Alberi Monumentali d'Italia, ovvero un esemplare di terebinto (Pistacia terebinthus L.), un albero alto 10 metri e che ha ben 130 anni.
Il monumentale terebinto |
Ritornando verso il borgo di Monterosso ho guardato con occhi diversi il percorso e ho finito il mio giro rimirando la torre campanaria della Chiesa di Giovanni Battista che un tempo era una torre di guardia.
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