5 ottobre 2018

Il Monferrato degli infernòt e delle dolci colline

Conosco bene il territorio delle Langhe ma meno il Monferrato e perciò con molto piacere ho partecipato a un Press Tour alla scoperta degli Infernòt, del paesaggio vitivinicolo e delle chiese romaniche.

Il Monferrato è un territorio che comprende moltissimi comuni e che si estende tra le province di Asti e Alessandria e la maniera migliore per visitarlo è lentamente prendendosi i giusti tempi per assaporare ogni aspetto.
La visita di questa zona del Piemonte può essere abbinata con quella delle Langhe, anch'esse inserite tra i siti patrimonio dell'Umanità UNESCO, per fare una bella vacanza di una settimana perché sono tante le cose da vedere e da fare e un giorno solo è davvero poco.

Il Monferrato degli infernòt e delle dolci colline: panorama
Panorama dalla Big Bench di Castagnole Monferrato


Cosa sono gli infernòt del Monferrato


Sapevo vagamente cosa fossero gli infernòt del Monferrato ma visitarne uno è stata una piacevolissima scoperta.

Quelli pubblici sono solo due, uno si trova sotto il municipio di Rosignano Monferrato e l'altro all'interno dell'Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte.

infernot azienda cinque quinti
Infernòt dell'azienda Cinque Quinti

Gli infernòt sono celle sotterranee scavate a mano nella pietra a partire dalla metà dell'800 e utilizzate per conservare il vino a una temperatura e umidità costanti. Possono avere forma quadrata, rettangolare e persino tonda e avere all'interno nicchie e tavoli sempre scavati nella roccia. Il materiale tolto dal sottosuolo veniva poi usato per costruire le case e perciò in questi borghi molte abitazioni e chiese sono fatte con questa pietra compatta ma facilmente lavorabile.
Essendo una roccia sedimentaria contiene anche tracce di resti fossili e di conchiglie testimoni di un remotissimo passato geologico.
Pensate che erano così diffusi che quasi tutte le abitazioni di quei tempi avevano il loro infernòt.

Cella Monte: infernòt e degustazioni


Cella Monte è un bel borgo entrato proprio in questi giorni nel circuito dei più bei borghi d'Italia e mi ha ricordato quelli toscani con le case in sasso e l'aspetto molto curato.

chiesetta romanica di San Quirico a Cella Monte
Chiesa di San Quirico

All'inizio del paese, nell'area verde, si trova la chiesetta romanica di San Quirico e poi scendendo lungo la via principale si arriva a Palazzo Volta che ospita l'Ecomuseo.

borgo di cella monte
Vie del borgo

Durante la visita ho apprezzato molto la bellezza del cortile esterno nel quale si può ammirare l'antico palazzo con una serie di loggiati. Da poco tempo si è scoperta sotto la facciata la presenza di queste belle colonne e perciò è ancora in fase di restauro.

palazzo nel cortile dell'ecomuseo di cella monte
Cortile dell'Ecomuseo

La visita a Cella Monte è proseguita con la visita all'infernòt dell'azienda agricola Cinque Quinti.
Per la prima volta sono scesa in una di queste celle dove la temperatura si mantiene intorno ai 15° e non c'è luce proprio per preservare le bottiglie di vino.
Le celle sono davvero strette e hanno una serie di ripiani mentre nella parte in fondo ci sono altre stanze dove venivano conservate le botti.
Entrare qui mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando in autunno respiravo l'odore del mosto mentre mio padre vinificava nei tini quella poca uva che avevamo nei campi.

cascina azienda cinque quinti
Il vecchio cascinale dell'azienda

I titolari dell'azienda ci hanno accolti nel giardino offrendoci la degustazione dei loro ottimi vini, un rosso da tavola e un bianco, che ho trovato davvero buoni e con un gusto gradevole al palato. Non sono grande esperta di vini ma se sono piaciuti a me! 😏

degustazione all'azienda cinque quinti


Il Monferrato Astigiano: le chiese romaniche


Attraversando il Basso Monferrato ho scorto sulle colline il Santuario del Sacro Monte di Crea che è stato inserito assieme ai Sacri Monti della Lombardia nei siti UNESCO. Meta sin dal Medioevo di pellegrinaggio conserva opere di immenso valore come la Cappella del Paradiso.

Il mio itinerario di un giorno in Monferrato è proseguito verso Montechiaro d'Asti per visitare la chiesa romanica dei Santi Nazario e Celso.

chiesa dei ss nazario e celso a montechiaro d'asti

Questa chiesetta fa parte del circuito delle chiese romaniche che si possono visitare nel territorio e si erge, attorniata da alberi, su una collina.

La chiesa del XII secolo è fatta in pietra arenaria e laterizio che alternandosi le conferiscono un grande fascino. A me piacciono molto questi edifici sacri molto semplici. In realtà all'epoca aveva molti decori sulla facciata e affreschi sulle pareti interne ma col tempo sono andati perduti lasciandole questo aspetto così essenziale.

chiesa santi nazario e celso montechiaro d'asti

Chi volesse visitare anche l'interno può chiedere le chiavi alla vicina Cascina S. Nazario dove mi sono fermata a pranzo gustando piatti tipici della cucina locale fatti con ingredienti freschi e per me rivisitati in chiave vegetariana.

Dopo un'entrée con un sformato di zucchine e fiori di zucca per primo ho gustato dei ravioli conditi con burro e una profumatissima salvia. Per secondo hanno servito arrosto di maiale con patate al forno mentre io ho gustato degli ottimi formaggi di alpeggio e una frittatina. Tutto il pasto è stato accompagnato da vini di aziende locali.

menù alla cascina san nazario

Come dessert hanno servito una crostata di albicocche e un dolce al cucchiaio tipico piemontese che si chiama bonet o bunèt nella versione langarola.

La pausa alla cascina, immersa nel verde delle dolci colline del Monferrato, è stata un momento rilassante in mezzo alla natura e con sottofondo il chiocciare delle galline nel vicino pollaio. La cascina è stata ristrutturata molto bene e sia dentro sia fuori si possono vedere molti utensili e attrezzi agricoli antichi fare da arredo.

cascina san nazario a montechiaro d'asti

Tornando verso il Basso Monferrato si attraversano strette strade che passano tra i vigneti offrendo stupendi panorami sulle colline e sui borghi che hanno tutti un castello perché un tempo ogni paese voleva essere autonomo dagli altri.

Avvistata una delle panchine del Big Bench Project ho colto l'occasione per sentirmi un po' bambina e salirvi sopra per ammirare da un'altra visuale il panorama.
Seduta sulla grande panchina a Castegnole Monferrato ho ammirato davanti a me il borgo di Montemagno tappa della prossima visita del mio Press Tour.

big bench a castagnole monferrato


Il Basso Monferrato: Montemagno e le distillerie


Già da lontano si scorge il grande castello di Montemagno ma la mia visita è proseguita alla distilleria Mazzetti d'Altavilla che dal 1846 produce grappa.
Quale posto migliore per produrre questo distillato se non in un territorio dove si produce tanto vino e quindi tante vinacce?

distilleria mazzetti d'altavilla

All'interno di un meraviglioso palazzo d'epoca con tanto di torretta si possono visitare un piccolo museo che ripercorre la storia della distilleria e, all'interno di una sala con archivolti, l'enoteca dove sono in vendita i prodotti dell'azienda.

Qui ho degustato la grappa di ruché 7.0 che ha un profumo intenso e al palato sprigiona note floreali rivelando il suo sapore deciso.

enoteca mazzetti d'altavilla

Questa è stata anche l'occasione per una breve visita alla distilleria dove si avverte un odore molto forte seppure gradevole. Si può vedere anche la barricaia con le botti all'interno delle quali viene fatta invecchiare la grappa.

barricaia alla distilleria Mazzetti d'Altavilla

Nel giardino della distilleria è stato presentato il festival IT.A.C.À che si terrà in Monferrato a metà ottobre con un ricco programma di eventi, degustazioni, visite guidate e spettacoli.
Noi siamo stati allietati dalle musiche della filarmonica di Occimiano.

Post scritto in collaborazione col consorzio Mon.D.O. di cui fanno parte le aziende citate e STAT Viaggi che ha messo a disposizione il pullman per gli spostamenti.

6 commenti:

  1. Anch'io conosco davvero poco il Monferrato pur essendo abbastanza vicino. Prenderò spunto dal tuo post per organizzare un weekend in questa zona!

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  2. Queste zone del Piemonte mi stupiscono ogni volta di più. Le ho scoperte ultimamente e sono perfette anche per un weekend fuoriporta!

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  3. Conosco davvero poco il Piemonte e il Monferrato. Dovrò rimediare al più presto, per me dal Veneto è un po' lontano ma non impossibile arrivare.. di solito facciamo sempre il tour della zona del Franciacorta perché più vicina. Avevo già visto su Instragram quella foto con l'ottimo cibo: sformato di zucchine e fiori di zucca e i ravioli conditi.. devono essere stati fantastici! Montemagno dev'essere carino come borgo e la distilleria così vecchia, davvero un'ottima tappa!

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  4. Quando sento parlare di natura, borghi, buon cibo e vino, mi si accende la lampadina della curiosità più assoluta! Avevo proprio in mente di organizzare un weekend in Piemonte, e i tuoi consigli arrivano proprio al momento giusto! Ne farò tesoro :)

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  5. Ho scoperto gli infernot due anni fa grazie alla manifestazione Golosaria: sono davvero stupendi!
    P.S.
    Mi hai dato un sacco di idee per un prossimo giro nel Monferrato!

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  6. In assoluto una delle mie zone preferite... buon vino e splendidi paesaggi

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