Visitando la cittadina si comprende come potesse essere un importante centro tanto che lo stesso arcivescovo di Canterbury Sigeric la menzionò, intorno all'anno 990, come tappa lungo la Via Francigena.
Pontremoli si sviluppò tra il fiume Magra e il torrente Verde e quando entrò a far parte del Granducato di Toscana visse un periodo molto florido.
Una giornata è sufficiente per visitare il centro storico ma, se si hanno a disposizione più giorni, si possono fare altre attività come trekking, visite ad aziende agricole e degustazioni di prodotti tipici e, grazie alla cooperativa di guide turistiche Sigeric, si possono organizzare itinerari pensati proprio per noi.
Il Castello del Piagnaro |
Cosa vedere a Pontremoli in un giorno
La prima tappa della mia visita a Pontremoli è stata Piazza del Duomo dove si erge la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che fu eretta grazie alle donazioni del popolo, che aveva chiesto alla Madonna di essere risparmiato dalla pestilenza del 1630.
La chiesa fu costruita a partire dal 1636, sopra i resti di un precedente edificio religioso, e all'esterno si possono vedere la statua della Madonna del Popolo e lo stemma della città. La facciata in marmo bianco di Carrara è dell'inizio del '900, mentre l'interno è un tripudio di marmo bianco e rosso del veneto nel quale spicca il sontuoso stile barocco pontremolese.
Nulla resta degli affreschi originali che adornavano il soffitto ma, nella Cappella del Santissimo Sacramento, si può vedere un bellissimo trompe-l'oeil che imita gli stucchi e i fregi tipici del barocco. La tenda arancione dietro il baldacchino a prima vista sembra vera!
Sopra l'altare maggiore si può vedere la statua della Madonna del Popolo che è l'unica cosa rimasta della precedente chiesa. La statua in legno d'ulivo indossa un abito vero che ricorda nello stile quello della Madonna di Loreto.
Sotto l'altare di destra si può vedere il corpo di San Celestino Martire.
Usciti dalla chiesa si può ammirare la piazza sulla quale svetta il Campanone. Questa alta torre medievale del 1322 faceva parte di un sistema difensivo, chiamato cortina di Cacciaguerra, che era costituito da un muro orizzontale con 3 torri che divideva la città per impedire le guerre intestine tra guelfi e ghibellini.
Proseguendo lungo la via si arriva alla Chiesa di San Geminiano che si erge in una piazzetta dove una targa ricorda che qui fu accecato Pier delle Vigne nel 1249, una delle tante leggende che possono essere vere oppure no! All'interno, nell'aula unica, si può vedere un dipinto, presumibilmente datato intorno al 1732, che ha rappresentato sullo sfondo il borgo di Pontremoli.
Continuando lungo via Garibaldi, andando verso Porta Parma, si arriva alla Chiesa di San Nicolò che è una delle più antiche del paese. Il suo portale bronzeo, opera di Riccardo Rossi, ha formelle che raffigurano episodi della storia di Pontremoli raccontati sapientemente dalla guida.
Girovagando per il centro storico |
Salendo lungo le ripide stradine si ammirano splendidi scorci del borgo della Lunigiana con case dalle mura in pietra, adornate da archetti, e girovagare qui mi ha riportato alla memoria la parte vecchia del mio paese natio. Lì le case odoravano di mosto e, lasciate così all'abbandono, mi davano un senso di impotenza davanti ai cambiamenti del mondo.
Qui sono state restaurate e sono abitate tutto l'anno o solo nei mesi estivi da coloro che abitano lontano ma amano tornare al loro borgo natio.
L'entrata del Castello |
Sulla parte alta della collina si trova il Castello del Piagnaro che prende il nome dalla piagne, che sono le lastre in pietra usate per coprire i tetti. Il maniero fu adibito solo a scopo difensivo per cui all'interno non ci sono certo sale decorate. Io adoro i castelli e ho trovato veramente bella sia la prima corte sia quella quattrocentesca con una scalinata che porta alle stanze.
Il mastio |
Oggi è possibile essere ospitati nella foresteria nelle spartane camere che sono una location suggestiva. Soprattutto scolaresche o i pellegrini che percorrono la via Francigena si fermano e chiedono ospitalità.
La corte quattrocentesca |
Dalla terrazza del castello, dominata dal grande mastio, si gode di un bellissimo panorama sulla vallata contornata da alte montagne.
Panorama dal castello |
All'interno del Castello si può visitare il Museo delle Statue Stele. Forse non tutti conoscono queste bellissime sculture antropomorfe realizzate in pietra arenaria, ma vi posso dire che vederle dal vero è emozionante. Incredibile pensare che nell'età del ferro, tra il IV e il I millennio a.C. potessero realizzare sculture così belle.
Nella Lunigiana e in alcune zone limitrofe sono state rinvenute 82 statue che raffigurano donne, uomini e bambini. Sono state suddivise in base alle loro caratteristiche e le più antiche, quelle del gruppo A, presentano una testa semicircolare che poco si distingue dal corpo mentre le statue del gruppo B hanno una testa ad arco che ben si differenzia dal corpo che ha molti più dettagli. Le statue del gruppo C sono più elaborate e sono tridimensionali, perché sono presenti degli ornamenti anche nella parte posteriore.
Dall'alto: statua del gruppo C, del gruppo B e del gruppo A |
Il nuovo allestimento museale, arricchito con elementi multimediali, permette di apprendere molte cose sul ritrovamento quasi casuale delle statue. Purtroppo è ancora incerto il loro significato ma si presume fossero legate al culto religioso.
Io le trovo meravigliose e, se venite da queste parti, noterete che sono state utilizzate da molte aziende per creare il loro logo.
Riscendendo nel borgo e, superato il ponte della Crësa, si può percorrere la passeggiata dei Chiosi sino ad arrivare alla stupenda Villa Dosi Delfini.
Ponte della Crësa |
La villa è visitabile solo accompagnati dalle guide ed è uno dei luoghi segreti che ho scoperto durante il tour.
Percorrendo il lungo viale si arriva alla nobile dimora preceduta da due enormi cedri del Libano. La famiglia era originaria di Piacenza e si trasferì qui facendo fortuna nel campo degli appalti delle mense per i soldati. Divenne tanto importante a Pontremoli e ottenne il marchesato nel 1733.
La villa fu costruita sul finire del '600 e decorata da Giuseppe Natali che realizzò i magnifici trompe-l'oeil della sala dei ricevimenti.
Purtroppo all'interno non è possibile scattare fotografie ma ho ancora davanti agli occhi la stupenda sala che si affaccia sulla terrazza. Tutte le pareti sono un tripudio di decori con colonne a torciglioni, putti, figure allegoriche e paesaggi che creano un illusionismo prospettico.
In tutta la nobile dimora si ripete la rappresentazione dello stemma di famiglia, ovvero una colonna, simbolo della potenza, e una cicogna che tiene un sasso in una zampa come se volesse vigilare su tutto. Spesso lo stemma è accoppiato con quello di due delfini aggiunti dopo il matrimonio di un Dosi con una Delfini.
Il primo piano della villa è costituito da una serie di sale speculari alle cui pareti sono appesi bei dipinti e ritratti dei vari membri della famiglia. Nelle sale della biblioteca si possono vedere tantissimi volumi antichi e, non a caso, proprio nella villa si tennero le prime edizioni del Premio Bancarella.
Il porticato sotto la terrazza e il giardino |
Nelle sale sono presenti arredi antichi, anche se non della stessa età della villa, ma la loro bellezza è data dagli affreschi che le adornano, che riprendono un po' quelli del salone nello stile.
Ritornando in centro la visita di Pontremoli può continuare nel Palazzo Dosi, che un tempo era la dimora di città della famiglia, e che poi fu venduto dall'allora proprietario per motivi economici.
Al primo piano ci sono belle sale affrescate che però non eguagliano in bellezza e splendore quelle della villa! Vedendo la foto penserete che sono bellissimi e allora la vostra curiosità dovrebbe indurvi a voler vedere quelli nella villa. 😍
Salone affrescato nel palazzo |
La mia visita che mi ha regalato tante emozioni per le meraviglie viste è terminata ma spero di tornare presto per fare trekking e per visitare le aziende della zona.
Nel centro storico di Pontremoli ci sono altre residenze meravigliose che però, essendo private, sono visitabili sono in occasioni speciali.
Come arrivare a Pontremoli
Pontremoli si raggiunge facilmente in auto percorrendo l'autostrada A15 Parma-La Spezia oppure in treno sempre sulla stessa direttrice. Pontremoli dista soli 35 chilometri dalla Spezia e dalle Cinque Terre, 90 chilometri da Lucca e 100 chilometri da Pisa per cui soggiornando in queste località si ha la possibilità di visitarla comodamente in giornata.
Ringrazio per la collaborazione la Proloco di Pontremoli e la cooperativa Sigeric che organizza le visite guidate per gruppi e anche singoli visitatori.
Sembra molto carino, purtroppo per me che vivo all'estero visitare i borghi è davvero complicato, ma cercherò di rifarmi quest'anno!
RispondiEliminaNe avevo sentito parlare, ma non avevo idea che fosse così interessante!
RispondiEliminaLo metto in lista dei luoghi da vedere!
A Pontremoli non sono mai stata, mi segno il nome di questa cooperativa perché sembra che facciano tour parecchio interessanti! :-)
RispondiEliminaNon pensavo che questa città avesse così tanto da offrire! Sicuramente ci farò un pensiero per uno dei prossimi viaggi
RispondiEliminaBuon anno, Stefania! Ma ricchezza incredibile custodisce il nostro paese? La Lunigiana è un'area che conosco pochissimo quindi faccio tesoro di quello che ho svoperto leggendoti 😉
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