Il tratto finale del Cammino Primitivo, da Melide a Santiago de Compostela, attraversa paesaggi rurali, piccoli borghi e aree più urbanizzate, segnando il passaggio verso la conclusione di un percorso lungo e spesso solitario.
In questi ultimi chilometri, la presenza dei pellegrini si fa più numerosa e l'arrivo si percepisce sempre più vicino.
Cammino Primitivo le ultime tappe
L'arrivo a Santiago, dopo oltre 300 chilometri dalla partenza da Oviedo, è un momento di silenziosa soddisfazione. Non serve molto per raccontarlo: basta camminare, osservare e lasciarsi attraversare dal senso di fine che lentamente arriva.
Cammino Primitivo: Melide - O Pedrouzo
La tappa da Melide, cittadina raccontata nel precedente articolo, a O Pedrouzo è stata piuttosto lunga: volevo avvicinarmi il più possibile a Santiago. Per chi preferisce un ritmo più tranquillo, consiglio di suddividere diversamente il percorso, facendo tappa ad Arzúa, una bella località da visitare e che offre numerose possibilità di alloggio.
Usciti dal centro storico di Melide, si sale verso O Castelo per poi scendere lungo un sentiero piuttosto ripido. Poco dopo, s'incontra il cartello che segna i 50 km a Santiago. In questo tratto si trovano il Cruceiro de Santa María e la splendida chiesa romanica omonima, risalente al XII secolo.
Proseguendo, si arriva a un bivio: a sinistra si va verso il villaggio di Penas, mentre andando dritti si passa da Raido. Entrambi i percorsi si ricongiungono a Parabispo, ma consiglio il secondo: attraversa il torrente Catasol su grandi pietre ed è perciò particolarmente suggestivo.
Il cammino prosegue tra boschi di querce, pini ed eucalipti, con continui saliscendi. In questo tratto si tocca il punto più alto della tappa.
Fin da subito si percepisce un cambiamento: il numero di pellegrini aumenta sensibilmente e molti portano solo piccoli zaini grazie al servizio di trasporto bagagli. Lungo il percorso s'incontrano numerose bancarelle che vendono bigiotteria, snack e bevande.
Un aspetto positivo è la presenza di punti di ristoro frequenti: bar, ristoranti e alberghi sono distribuiti ogni pochi chilometri.
Da Parabispo si attraversa il torrente Valverde, si sale ad A Peroxa e si scende tra case sparse fino a Boente, dove si trova la chiesa di Santiago.
Si prosegue tra sentieri e strade che attraversano le campagne e molti attraversamenti stradali sono spesso lastricati con sanpietrini.
Poco dopo si arriva a Ribadiso de Baixo (o Rivadiso), una località tranquilla sul rio Iso, dove si trovano bar e ristoranti.
Una salita conduce a un punto panoramico sulla valle e alla cittadina di Arzúa. Dopo una prima parte moderna, si entra nel centro storico con case bianche dai portali in arenaria. Qui si trova la Cappella della Maddalena, parte di un ex convento agostiniano fondato nel XIV secolo per l'accoglienza dei pellegrini, oggi riconvertito in centro culturale.
Ad Arzúa si trovano il monumento al pellegrino e una scultura con ideogrammi giapponesi, simile a quella di Melide, che segna i 39 km a Santiago.
Il cammino prosegue in leggera salita; voltandosi, si scorge Arzúa ormai alle spalle. Si cammina tra campi coltivati a mais e grano, e boschi, tra cui una pineta particolarmente suggestiva, con alberi ricoperti di edera.
Ogni villaggio attraversato ha un fascino discreto. Il suono dell'acqua, l'odore degli alberi e le conversazioni leggere con altri pellegrini fanno parte dell'esperienza del cammino.
Con il meteo in peggioramento, la sosta a Ferreiros al Bar Veña si è rivelata provvidenziale: una buona birra artigianale in un ambiente originale, decorato con bottiglie dipinte a mano, ciascuna con un nome o un messaggio.
Attraversato un bosco di eucalipti, si arriva ad A Rúa, un villaggio che nel XIX secolo era noto come Dúas Casas per presenza dell'omonima casa padronale.
Qui ci sono diverse possibilità di alloggio, ma chi desidera proseguire troverà O Pedrouzo a pochi chilometri. Il paese, sede del municipio di O Pino, si sviluppa lungo la trafficata strada principale, dove si concentrano negozi e locali.
Un po' più in là si trovano un antico cruceiro e la chiesa di Sant'Eulalia, dove ogni sera alle 19 viene celebrata la messa per i pellegrini. Al termine è possibile ottenere il timbro sulla credenziale.
La chiesa, ottocentesca e in stile neoclassico, è dedicata a una giovane martire spagnola – chiamata "Baia" in galiziano – il cui culto è molto radicato in Galizia. Ad Arca si ipotizza l'esistenza di un luogo di venerazione a lei dedicato già dall'VIII secolo. È l'unica chiesa di tutto il Cammino a conservare una conchiglia sull'altare maggiore.
Alla periferia di O Pedrouzo, un muro è decorato con opere di street art ispirate al Cammino, tra cui quelle dell'artista Brais Rodríguez.
Lunghezza: circa 33,3 km
Difficoltà: E facile (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 7 ore e 30 minuti
Dislivello: quota max 468 m s.l.m.
Per cena, il ristorante Taste the Way è stata una delle sorprese migliori del viaggio: un piccolo negozio di prodotti biologici dove si mangia al bancone centrale. Ho gustato una zuppa di lenticchie e un'empanada vegetariana.
Per la notte, le opzioni non mancano. Dopo una tappa così lunga, ho scelto una sistemazione più comoda: una camera privata alla Pension Compas, a pochi passi dal centro.
Cammino Primitivo: O Predouzo - Santiago de Compostela
L'ultima tappa segna la fine del cammino e, con essa, arriva il momento di fare un bilancio dell'esperienza. Si prova una soddisfazione silenziosa, accompagnata da un senso di vuoto. Il cammino cambia qualcosa, anche se non è sempre facile capire subito cosa, non lascia indifferenti e si è pronti a iniziarne un altro.
Lasciata O Pedrouzo, si entra in un tratto boscoso e si attraversano piccoli centri abitati come O Amenal, dove si trova un bar che offre il timbro dei 15 km. Un altro sello da aggiungere alla credenziale.
Più avanti, una scultura segnala l'ingresso nell’area urbana di Santiago, passando per Lavacolla. Qui si cammina accanto all'aeroporto, nascosto alla vista.
Questa tappa si distingue per la quantità di persone incontrate lungo il tragitto. Dopo la quiete del Cammino Primitivo, si torna a condividere la strada con gruppi, coppie e pellegrini solitari, molti dei quali viaggiano con zaini leggeri grazie al servizio di trasporto bagagli.
Un altro timbro si può ottenere a San Paio, alla chiesa di Santa Lucia. In passato, i pellegrini si lavavano e si cambiavano qui prima di entrare in città, per presentarsi in modo decoroso alla meta.
La località di San Paio prende il nome da San Pelagio (Paio in galiziano), giovane martire del X secolo, considerato simbolo di purezza.
Poco dopo, s'incontra la chiesa di San Paio de Sabugueira con un'ampia scalinata.
La zona attraversata dal cammino è variegata: abitazioni, strade periferiche e tratti di campagna che ricordano le tappe percorse nella natura.
Superati Vilamaior e San Marcos, dove si trova il punto più alto della tappa, si raggiunge Monte do Gozo. La cattedrale dista solo 5 km. Da qui si apre una vista panoramica su Santiago, anche se può capitare – come nel mio caso – che l'accesso sia parzialmente limitato da eventi come concerti o festival.
Per chi vuole arrivare in città la mattina presto, c'è la possibilità di dormire nel grande ostello municipale da 500 posti. La struttura è semplice e curata. Un'altra opzione è l'Albergue di Monte Gozo che si può prenotare in anticipo.
Scendendo si entra nel quartiere di San Lázaro, dove si trovano la scultura Porta Itineris Sancti Iacobi e il messaggio di benvenuto a Santiago. Attraversata l'Avenida de Lugo, si entra nel centro storico. Le strade si fanno strette e in salita.
Dopo circa 323 km – considerando il percorso del Cammino Primitivo e il suo innesto con quello francese – si arriva in Praza do Obradoiro. L'emozione è forte ma difficile da tradurre. Non c'è molto da spiegare: bisogna viverla. Ogni passo fatto, ogni fatica, ogni sorriso... tutto trova senso.
Chi arriva presto, intorno alle 8 del mattino, trova una piazza quasi vuota. È il momento migliore per osservare con calma i palazzi che la circondano: il Pazo de Raxoi, il municipio e il Pazo de Xelmírez.
A pochi minuti a piedi, in Rúa das Carretas 33, si trova l'Oficina de Acollida ó Peregrino. Qui si ritira la Compostela e, su richiesta, il certificato dei chilometri percorsi. È disponibile anche un servizio di deposito bagagli (3 euro).
Di cosa vedere a Santiago racconterò in un prossimo post.
La Cattedrale di Santiago è visitabile gratuitamente. In alcune fasce orarie si formano code, soprattutto per accedere all'area dietro l’altare, dove si svolge il rituale dell'Abbraccio a Santiago. In questa zona non è consentito scattare fotografie, a differenza del resto della chiesa. Gli orari di apertura variano in base al periodo dell'anno.
Lunghezza: circa 20,6 km
Difficoltà: E facile (traccia su Wikiloc)
Tempo: circa 5 ore
Dislivello: quota max 392 m s.l.m.
Suggerimento per la suddivisione delle ultime tappe (53 km in tre giorni):
- Melide - Arzúa: 15 km (circa 3 ore)
- Arzúa - Vilamaior: 30 km (circa 6 ore e 30 minuti)
- Vilamaior - Santiago: 9 km (circa 2 ore)
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