Gorizia e Nova Gorica condividono il titolo di Capitale Europea della Cultura 2025 e stanno raccontando con autenticità le sfide e le speranze di un continente in trasformazione.
La visita della città friulane diventa più che mai un viaggio nel tempo, tra memorie di frontiera e visioni di futuro.
Cosa vedere a Gorizia
La visita può iniziare dal punto più alto e suggestivo della città: il Castello di Gorizia. Arroccato su una collina che domina l'abitato e il fiume Isonzo, questo maniero medievale offre uno sguardo privilegiato sul paesaggio urbano.
Nel corso dei secoli ha subito molteplici trasformazioni: residenza dei Conti di Gorizia e del Tirolo, guarnigione militare, caserma. Nel percorso di visita multimediale viene narrata la storia del castello che conserva sale con arredi d'epoca, sculture, dipinti e numerose riproduzioni di armi bianche e di antichi strumenti musicali.
Il castello è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Si può accedere gratuitamente alla cinta muraria, oltrepassando la porta sormontata dal grande leone di San Marco, da dove si gode di una splendida vista sulla città.
Nel borgo Castello, subito dopo la porta Leopoldina, s'incontra la piccola Cappella di Santo Spirito, esempio dell'architettura tardo gotica e la più antica della città.
Dall'esterno si può apprezzare la semplice facciata in pietra con un piccolo rosone e due finestre trilobate sulla quale si innalza un campanile a vela. All'interno sono posti dei piccoli scudi che raffigurano gli stemmi di nobili famiglie della zona tra le quali i Rabatta che la fecero erigere all'inizio del Quattrocento.
Tornando nel centro storico, merita una sosta la Cattedrale dei Santi Ilario e Taziano, edificio dalla lunga storia. L'attuale costruzione risale al XIV secolo, ma fu rimaneggiata nel tempo con l'abbattimento delle navate e una trasformazione in stile barocco.
La parte più antica comprende la Cappella di Sant'Acazio che custodisce, sul soffitto, raffinate raffigurazioni di angeli musicanti.
Poco distante, in Piazza Sant'Antonio, si può osservare il suggestivo porticato che apparteneva al chiostro del convento dei Frati Minori. Di fronte, sul lato opposto della piazza, sorge il seicentesco Palazzo Strassoldo, storicamente noto per aver accolto membri della famiglia reale francese durante il loro esilio. Oggi l'edificio ospita uno degli alberghi più rinomati della città, consigliato per un weekend romantico.
Tra le iniziative più attese del 2025 a Gorizia e Nova Gorica c'è un progetto artistico di forte impatto visivo e simbolico, che prevede l'installazione di oltre 30 sculture di grandi dimensioni dai colori vivaci. Realizzate in materiale plastico riciclato e riciclabile, vogliono lanciare un messaggio di inclusività, sostenibilità e dialogo con lo spazio urbano.
Le opere sono presenti in vari luoghi simbolici delle due città, sino all'8 settembre, e ciascuna rappresenta un concetto: ad esempio, l'elefante richiama la memoria e il legame con la storia, la chiocciola simboleggia la trasformazione, mentre il lupo esprime la forza della collettività. Si tratta di una narrazione visiva pensata per coinvolgere e far riflettere.
Tappe irrinunciabile della visita di Gorizia è Via Rastello il cui nome richiama un'antica struttura di chiusura — simile a una grata o a un rastrello — che, in epoca medievale, veniva utilizzata per separare la zona abitata dal resto del territorio, specialmente durante le ore notturne.
Per lungo tempo, questa strada ha rappresentato uno dei poli nevralgici del commercio cittadino. Qui si concentravano botteghe di mercanti, laboratori artigiani e anche attività legate alla comunità ebraica.
Oggi, passeggiando lungo via Rastello, si respira un'atmosfera d'altri tempi: molte delle vetrine, delle insegne e degli interni mantengono dettagli originali, testimoni del passato. Tra negozi di calzature, librerie, osterie storiche e piccoli atelier, si incontrano scorci che raccontano la Gorizia di ieri.
Gli eventi in corso consentono di accedere a Casa Sticsa che ospitava l'antica ferramenta Krainer dove sono ancora presenti il bancone in legno, gli scaffali e la cassa.
Questo edificio è un esempio dello stile liberty, mentre la parte più antica risale al Cinquecento e la sala a piano terra, utilizzata per mostre ed eventi, presenta volte a crociera e un pozzo di forma cilindrica.
Piazza della Vittoria rappresenta uno degli spazi più scenografici e ricchi di storia di Gorizia. Tra gli edifici che la impreziosiscono si distingue Casa Torriana, elegante costruzione di impianto rinascimentale, risalente al XVI secolo e oggi sede della Prefettura.
Nel centro della piazza si può ammirare la Fontana del Nettuno, realizzata intorno alla metà del Settecento. La statua centrale raffigura il dio marino, circondato da decorazioni che richiamano l'acqua come elemento simbolico e vitale per la città.
I locali che si affacciano sulla piazza sono il posto ideale dove fermarsi a sorseggiare un calice di vino come il Gramogliano, uno dei più pregiati del Friuli.
Sulla piazza si ergono la Colonna di Sant'Ignazio, simbolo di protezione e gratitudine, e la Chiesa di Sant'Ignazio, uno degli esempi più rappresentativi dell'architettura religiosa barocca goriziana. Fu costruita a partire dalla metà del Seicento e all'interno le cappelle sono impreziosite da altari in marmo finemente lavorato.
L'affresco del pulpito, intitolato "La Gloria di Sant’Ignazio", opera del pittore Christoph Tausch è una delle opere più pregevoli.
Il momento forse più simbolico della visita alla città è l'entrata in Piazza Transalpina, una piazza letteralmente divisa in due: metà si trova in Italia, a Gorizia, e metà in Slovenia, a Nova Gorica. Un tempo separata da una rete di confine, oggi è uno spazio condiviso, dove la linea che divide gli Stati è segnata da un mosaico circolare che celebra la riunificazione simbolica.
Nel 2025, Gorizia e Nova Gorica vivono un momento irripetibile. Ogni angolo delle due città, in quanto Capitali Europee della Cultura, è teatro di eventi, festival, mostre e spettacoli. Le iniziative non solo celebrano la storia e la memoria del confine, ma promuovono anche l'incontro tra lingue, tradizioni e visioni del futuro.
In un mondo che spesso alza muri, queste due città dimostrano che è possibile costruire ponti: tra popoli, tra lingue, tra memorie. E il viaggio, in fondo, non è altro che questo.
A Gorizia offre un interessante scenario culturale grazie ai tanti musei ospitati in edifici storici.
Il Palazzo Attems Petzenstein, oggi sede della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, è uno degli esempi più raffinati dell’architettura settecentesca cittadina. All'interno si possono ammirare sale di pregio, come la Stanza delle Metamorfosi decorata da Francesco Chiarottini, mentre è un vero piacere passeggiare nel giardino all'italiana con la Fontana di Ercole di Nicolò Pacassi.
Palazzo Coronini Cronberg conserva arredi d'epoca, opere d'arte e una ricca collezione storica. Oggi è sede di mostre, eventi e visite guidate che rendono accessibile al pubblico un prezioso patrimonio un tempo privato.
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Stazione di Nova Gorica in Piazza Transalpina |
Come arrivare a Gorizia
Gorizia è facilmente raggiungibile dal Nord Italia percorrendo l'autostrada A4; da Milano il viaggio dura meno di quattro ore. In alternativa, si può arrivare in treno con i convogli ad alta velocità fino a Venezia, per poi proseguire con i treni regionali via Monfalcone o Udine.
Nel centro città, i parcheggi sono a pagamento nei giorni feriali.
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