16 aprile 2024

Cosa vedere a Berat in un giorno

Berat, conosciuta anche come la Città delle Mille Finestre, è una delle gemme nascoste dell'Albania. Incastonata tra le maestose montagne e le acque cristalline del fiume Osum offre un'esperienza indimenticabile per i viaggiatori che desiderano immergersi nell'autentica bellezza di questa località entrata a far parte dei siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO.


Cosa vedere Berat un giorno


Cosa vedere a Berat

Una giornata a Berat è sufficiente per visitare le principali attrazioni come il Castello (Kalaja) che si erge su una collina rocciosa e offre una vista spettacolare sulla città e sulle valli circostanti. Costruito in epoche diverse, il Castello di Berat è un complesso architettonico impressionante che comprende una serie di chiese ortodosse, moschee e abitazioni tradizionali. Una passeggiata tra le antiche mura del castello permette ai visitatori di immergersi nella storia millenaria di Berat e di ammirare le affascinanti architetture che testimoniano le varie influenze culturali che hanno plasmato la città nel corso dei secoli.

Berat, assieme ad Argirocastro, è inserita tra i siti patrimonio dell'umanità UNESCO come raro esempio di città ottomana ben conservata nella quale coesistono luoghi di culto diverse religioni.


case tipiche berat

Appena arrivati nella cittadina albanese si può andare verso il fiume in direzione del quartiere di Gorica per ammirare la bellezza della città vecchia da una prospettiva unica.

Già dal ponte s'inizia ad avere un colpo d'occhio spettacolare sull'insieme di case che s'inerpicano sulla collina e in lontananza si vede il ponte più antico che unisce le due sponde. In origine era costruito in legno, mentre quello attuale risale agli anni '30 del XX secolo quando venne ricostruito dopo il crollo del precedente on pietra.

Dal lungo fiume di Gorica, il quartiere che conserva case un tempo abitate dai più abbienti, si ammira il quartiere di Mangalem considerato una vera e propria perla dell'architettura ottomana con le sue case bianche dalle finestre colorate e dai tetti in pietra. La maggior parte di questi edifici è priva di cortili e perciò, affacciandosi direttamente sui vicoli, per sfruttare gli spazi i locali del piano superiore sporgono su di essi.


Mangalem Berat

Visto la particolarità e unicità di questo quartiere Berat il soprannome di città dalle mille finestre è quanto mai azzeccato. Dopo la pioggia le acque del fiume diventano torbide ma se arrivate qui in una bella giornata di sole il contrasto tra le acque limpide e i colori del quartiere è molto evidente.



In città è possibile prendere parte a un free tour di due ore in lingua italiana per scoprire la Berat di epoca ottomana girando tra le zone di Mangalem, Gorica e Kalaja.

Osservando la zona alta del quartiere s'intravede la piccola cappella ortodossa dedicata a San Michele che si raggiunge con una camminata di una ventina di minuti, ma se non si vuole salire fin lassù si continua a passeggiare tra le strette stradine lastricate per ammirare le affascinanti case tradizionali, molte delle quali sono state trasformate in accoglienti guest house, ristoranti e negozi d'artigianato.

Tra le strutture più belle e consigliate in città: l'hotel Berati e l'Hotel Osumi che sono alberghi apprezzati per la loro architettura e per gli arredi moderni.

Lungo la trafficata strada si trova l'ottocentesca Moschea degli Scapoli che presenta una serie di decori sui lati e sotto il portico che si sviluppa su tre lati.


Moschea scapoli Berat

Nella piazza verso la città nuova si trova il Palazzo del Pasha, o meglio i suoi ruderi in quanto rimane in piedi solo un edificio del grande complesso ottomano nel quale si accedeva da una porta con un arco decorato con volute e ghirlande.


palazzo pasha Berat

Proseguendo la visita di Berat si sale lungo la via acciottolata verso il castello e, dopo una cinquantina di metri, si trovano le indicazioni per il Museo Etnografico, al momento chiuso per restauri.

In una decina di minuti si raggiunge l'ingresso principale di Kalaja che s'iniziò a costruire a partire dal IV secolo sopra uno sperone roccioso alto 187 metri. Sino al XIII secolo la città medievale era all'interno delle sue mura e perciò la struttura urbanistica è caratterizzata da vicoli che dipartono dalle strade principali che attraversano quello che a tutti gli effetti è un quartiere di Berat.


entrata castello Berat

Varcata la porta si può notare l'architettura bizantino-ottomana della fortificazione che conserva 24 torri di differente foggia e che un tempo aveva al suo interno ben 30 chiese, mentre ora se ne contano una decina.

Entrati nella cittadella si possono seguire quattro itinerari di visita, però non ho visto una mappa che indicasse il percorso di ognuno di essi.

Per prima cosa consiglio di dirigersi al Museo di Onufri che è ospitato all'interno della Cattedrale della Dormizione di Santa Maria del 1797. La chiesa è un esempio dell'architettura post bizantina e presenta tre navate con colonne in stile corinzio, arcate e cupole.


museo onufri Berat

All'interno si può vedere l'iconostasi del XIX secolo, scolpita in legno di noce e rivestita di foglia d'oro, che presenta scene floreali, zoomorfe, mitologiche e religiose.

L'audioguida è indispensabile nel comprendere quello che si sta ammirando come le icone, le più antiche delle quali sono del XIV secolo, che provengono da diverse chiese di Berat e dell'area circostante.


iconostasi chiesa dormizione maria berat

Quelle dell'iconoclasta del XVI secolo Onufri sono le più importanti come la Deisis, parola che significa supplica, che raffigura al centro Cristo sul trono e ai lati la Madonna e Giovanni Battista.

Le icone che ho trovato più interessanti sono quelli che raffigurano San Demetrio, vittorioso su un cavallo rosso, dove si nota la dinamicità espressiva delle linee e quella del XVIII secolo denominata Sorgente di Vita che ritrae la Madonna che benedice l'acqua come fonte di guarigione.


icone museo onufri Berat

Salendo al piano superiore si nota l'affresco che raffigura giudizio universale e l'apocalisse con la figura di Maria che pesa le anime, una tradizione presente anche nell'antico Egitto.

Nelle diverse sale del museo sono esposte non solo icone, ma anche oggetti liturgici come croci ortodosse e le copie del Codex Purpureus Beratinus, rivenuto in uno scrigno, che è un testo evangelico scritto su una pergamena di colore rosso. L'originale è conservato all'Archivio Nazionale di Tirana.

Il museo è aperto da novembre ad aprile dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 16.00 e la domenica dalle 10.00 alle 15.00, nei restanti mesi tuti i giorni dalle 9.00 alle 18.00. Il biglietto costa 400 lek e 500 lek con l'audioguida che consiglio.

Dopo oltre un'ora trascorsa all'interno dell'interessante museo si prosegue la visita del castello dirigendosi verso l'acropoli racchiusa da mura.


cittadella castello Berat

Varcato l'arco si può andare a sinistra verso la cisterna d'acqua e poi tornare nel grande spiazzo centrale dove si trovano diversi ruderi di costruzioni come la moschea bianca.


cisterna acqua castello Berat
La cisterna

Da quassù si ammira una bellissima veduta sulla vallata dove scorre il fiume Osum e si scorge dall'alto la bella chiesa ortodossa della Santa Trinità che risale al XIII secolo. Il suo tetto e il colore della facciata spiccano sulla monocromia delle altre costruzioni site all'interno del castello.


Chiesa Santa Trinità Berat

All'interno si possono vedere nella cupola centrale e sulle pareti laterali alcuni affreschi purtroppo rovinati dal tempo.

Risaliti nuovamente alla cittadella si può proseguire la visita in direzione della Moschea Rossa della quale rimangono solo pochi resti e che dovrebbe essere il più antico luogo di culto islamico di Berat.


panorama moschea rossa castello berat
Panorama dal castello e i ruderi della Moschea Rossa

Più avanti s'incontra un punto panoramico che offre una vista strepitosa sul quartiere di Gorica e verso la montagna alle sue spalle. Chi non soffre di vertigini può sporgersi e ammirare in basso anche il quartiere medievale e la chiesa di San Michele.


panorama Gorica berat

Continuando la passeggiata lungo la via in piano, che costeggia la parte inferiore del castello, si passa accanto ad altre chiese come quella di San Demetrio e tornare alla porta d'ingresso.

Scesi nuovamente nel quartiere di Mangalem termina la visita a Berat, città dalla cultura millenaria e dalle architetture uniche che lasciano incantati.

In questa zona si può gustare la cucina tipica in uno dei ristoranti tradizionali che hanno prezzi ancor più contenuti rispetto a quelli di Tirana. Accanto alla moschea si trova un locale a conduzione familiare, indicata come friendly house, che ha una terrazza che si affaccia sul fiume. Consiglio la zuppa vegetale e le melanzane ripiene accompagnate da un pane squisito.


ristorante centro berat

Soggiornando più tempo in città, oppure avendo un mezzo a disposizione, si può visitare il Canyon di Osum dove sono presenti diversi sentieri escursionistici che serpeggiano lungo le sue pareti rocciose e attraverso foreste rigogliose.


vicoli centro storico Berat

Nei mesi estivi qui è possibile fare giri in kayak sul fiume, ammirando le imponenti pareti di roccia, le cascate scroscianti e la ricca flora e fauna che popolano la zona. Con la sua bellezza naturale mozzafiato e le sue numerose opportunità di avventura questo canyon è un vero paradiso per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta.

Si può visitare il canyon di 26 chilometri, il più grande dell'Albania, prendendo parte a un tour in minibus in lingua italiana che comprende anche la visita della fabbrica d'armi dell'era comunista all'interno di villa di Poliçan. Se le temperature lo consentono è possibile fare anche il bagno nella cascata di Bogove.

Ricordo che per entrare in Albania si può usare la carta d'identità ma con il passaporto i controlli alla frontiera sono molto più veloci, e che è bene stipulare un'assicurazione viaggio.



Consiglio quella di Heymondo che si può sottoscrivere per il singolo viaggio, ma se avete in programma altri soggiorni all'estero, è più conveniente quella annuale. Dal mio link potete avere uno sconto su ogni tipologia di assicurazione. I punti forti sono l'assistenza 24 ore su 24 in lingua italiana e l'anticipo delle spese.

Come arrivare a Berat

Chi soggiorna a Tirana può arrivare a Berat in auto oppure con i bus che partono dal terminal che si trova appena fuori il centro. Dalla fermata del bus Muzeu Kombëtar, dietro il Museo Nazionale, si prende un bus urbano che ferma alla stazione dei bus. Per verificare gli orari in partenza per Berat potete consultare questo sito, ma i biglietti si fanno a bordo.



Un modo più semplice per arrivare è quello di fare un tour in giornata con guida da Tirana durante il quale si visitano il castello, il museo Onufri, alcune moschee e il caratteristico quartiere di Mangalem.

Il bus pubblico impiega quasi due ore ad arrivare in quanto passa dalla zona costiera nelle vicinanze di Durazzo e da Lushnjë. Durante il viaggio si osserva dal finestrino la bellezza delle campagne con campi coltivati, frutteti e uliveti.

La stazione dei bus è appena fuori Berat ed è un moderno edificio con ristorante e bagni gratuiti. Da qui partono i bus urbani che raggiungono il centro storico in una decina di minuti.

Il prezzo del biglietto urbano a Tirana è di 40 lek per la corsa, quello a Berat di 30 lek e quello tra le due città di 500 lek.


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