Siamo nel Parco della Murgia Materana in una zona ricoperta da vegetazione, che nasconde spesso le tracce del sentiero, e che cela meravigliose grotte-abitazioni e chiese rupestre che conservano ancora oggi affreschi.
Consigliano di visitare il Villaggio Saraceno con una guida e penso sia la soluzione migliore per arrivarvi senza difficoltà e per apprendere la storia di questo luogo. Noi siamo andati soli e abbiamo rischiato di non trovarlo! 😟
Il Villaggio Saraceno |
Trekking al Villaggio Saraceno
Da Matera si percorre la SP 3 verso Montescaglioso attraversando una bellissima campagna dominata da campi di grano.
In vista della Masseria Passarelli, dopo circa 6 chilometri, si prende lo sterrato che va verso il basso. Il punto di accesso si trova poco prima del Parco dei Monaci.
Campi lungo la strada |
Vista la presenza di buche e il dislivello, consiglio di parcheggiare nel primo spiazzo e di scendere al torrente Gravina a piedi e iniziare il trekking verso il Villaggio Saraceno.
Lunghezza: circa 2 Km tra andata e ritorno
Dislivello: 150 m
Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 compresa la visita al villaggio
Difficoltà: E
Accesso allo sterrato dalla SP 3 |
Oltrepassato il ponte, si sale lungo il pendio che si trova di fronte, che non è segnato, inerpicandosi tra i cespugli dove arbusti pungenti non aiutano certo il passaggio.
Il torrente Gravina con l'acqua stagnante |
Dopo una decina di minuti si arriva a una strada sterrata e poco dopo la si abbandona per proseguire, a sinistra, in mezzo alla vegetazione seguendo un tracciato appena accennato.
Il tratto di sentiero più largo e con vista sulla vallata |
Arrivati al limite del dirupo si può ammirare sull'altro lato la chiesa rupestre di Cristo la Selva. La mia foto non rende l'idea ma è costruita nella roccia a strapiombo, sembra incredibile che abbiano scelto quel luogo così impervio per edificare un luogo di culto.
Chiesa di Cristo La Selva |
A questo punto si scende verso il basso, seguendo le poche tracce di calpestio, e ci s'inoltra nuovamente tra gli arbusti. Indispensabile avere pantaloni lunghi per evitare graffi sulle gambe mentre gli scarponi da trekking possono essere evitati, se si calzano scarpe antiscivolo. Consiglio di evitare le ore calde della giornata perché si è sempre sotto il sole!
Qui il sentiero scende tra i cespugli ma non è ben segnato |
Scendendo è bene dirigersi verso destra sempre tenendosi sul lato destro del pendio. Le prime cose che si vedono sono una tomba e una cisterna per l'acqua.
Una tomba |
Ed ecco davanti a noi le grotte del Villaggio Saraceno che sono ben 70 e sparse tra il lato sinistro e destro della gravina, che qui diventa una vallata percorribile con facilità.
Il Villaggio Saraceno
Non è ben chiaro se il nome derivi da quello di una famiglia, alla quale apparteneva questa zona nel '500, oppure dai pirati saraceni che avrebbero scavato le grotte per farne una base per attaccare Matera tra il IX e il X secolo. Comunque, sino agli inizi del '900 le grotte erano usate come riparo per le loro greggi dai pastori.
Ho trovato questo luogo ricco di fascino ed è un peccato che non sia segnalato a dovere e che il sentiero sia così ricoperto dalla vegetazione che rende il trekking difficoltoso. Nonostante avessi letto le indicazioni per arrivare, non ho visto il bivio e solo sporgendomi sul dirupo ho potuto scorgere dall'alto alcune grotte e poi, con ostinazione, ho cercato il punto più semplice per arrivarvi!
Sì sono ostinata e se mi metto in testa qualcosa devo farla!
L'entrata di alcune grotte |
Questa serie di grotte è così particolare e ho trovato davvero bella la chiesa rupestre di Santa Maria al Visciolo (nota in precedenza come San Luca alla Selva). All'interno della chiesa in stile bizantino si possono scorgere diversi ambienti e in fondo l'altare con una pietra, sopra la quale è scolpita una croce.
Quando ho visitato la Cappadocia ho visto costruzioni scavate nella roccia molto simile a queste.
La chiesa rupestre |
Visto che stava venendo sera non mi sono addentrata molto nel Villaggio Saraceno anche perché c'era pieno di ragni tra la vegetazione e l'erba alta nella stretta valle non invogliava a proseguire.
Ho potuto però guardare molte grotte che hanno all'interno ripiani e mensole e, in taluni casi, sul davanti quello che sembrerebbe un terrazzino delimitato da un muretto ma che in realtà fungeva da recinto per le greggi.
Un ingegnoso sistema di costruzione permetteva di conservare l'acqua piovana e di trasportarla in piccoli canali per utilizzarla al bisogno. Anche qui, come nella città di Matera, le cisterne venivano intonacate per evitare che l'acqua si disperdesse a causa della pietra porosa nella quale erano costruite.
Chi ama il trekking e soggiorna almeno due notti a Matera può benissimo fare un giro nel Parco della Murgia Materana per scoprire questi luoghi pieni di fascino. 😍
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