Il periodo migliore per visitarlo è proprio quello che va da ottobre ad aprile, quando il clima è mite. Se invece si desidera vedere la schiusa delle uova delle tartarughe nella riserva di Ras-al-Jins bisogna andare tra maggio e settembre.
Il souq di Muttrah |
Oman: consigli e curiosità
Se si organizza un viaggio fai da te è indispensabile noleggiare un fuoristrada 4x4, se si desidera percorrere le strade sterrate nelle montagne, e scaricare mappe offline, perché spesso i bivi non sono segnalati adeguatamente.
Gli omaniti sono un popolo molto ospitale e sono sempre pronti a dare informazioni, visto che parlano
Una delle cose che si legge cercando consigli di viaggio sull'Oman è che bisogna rispettare la loro cultura, perciò è bene vestirsi in maniera adeguata.
Appena si arriva in aeroporto si capisce come si entri in un Paese islamico, tutte le donne hanno il capo coperto e indossano abiti lunghi, quasi esclusivamente neri. Proprio l'abbigliamento distingue gli omaniti dagli immigranti asiatici (indiani, cingalesi, pakistani) che, praticamente, sono la metà della popolazione.
I primi indossano il loro abito lungo bianco, che si chiama dishdasha, qualcuno grigio o beige, mentre solo i beduini vestono diversamente con abiti colorati.
Gli omaniti indossano il copricapo tradizionale decorato, chiamato kummah, oppure quello formale, chiamato mussar, un grande telo quadrato che viene sistemato sul capo come un turbante.
Il mio fidanzato lo ha comprato nel souq di Muttrah e il commesso gli ha mostrato come fare ad avvolgerlo.
In giro si vedono molti uomini ma pochissime donne, seppure molte lavorino, e capita di trovarle alla cassa del supermercato, in banca o negli uffici.
L'Oman non è un Paese così integralista e perciò le donne guidano l'auto o escono anche da sole, s'incontrano al supermercato a fare la spesa. Alcune donne indossano una maschera tradizionale (Indigo Face Mask) che fa parte del retaggio culturale del Paese, come si apprende visitando l'esposizione al forte di Nizwa.
Donna con la maschera al mercato di Nizwa |
Da viaggiatori dobbiamo rispettare le loro usanze, perciò non bisogna vestire in maniera troppo succinta, anche gli uomini non dovrebbero indossare pantaloni corti o canottiere. Negli wadi o in spiaggia è bene indossare costume interno o tankini.
Io ho rispettato queste regole, mi sono solo concessa un trekking in montagna in pantaloni corti e canottiera, visto che non c'era praticamente nessuno, e poi arrivata all'auto mi sono ricoperta.
Solo nei resort o negli alberghi a bordo piscina o nelle spiagge adiacenti si vedono donne in bikini!
Nei bagni del forte di Nizwa |
Al Darab Sinkhole ho avuto conferma di una curiosità che avevo letto su cosa indossano gli omaniti sotto il loro abito. In pratica il loro intimo è fatto da un telo, che arriva alle ginocchia, avvolto in vita. Non ho fatto foto per rispetto e perché l'uomo non è fosse stato particolarmente fotogenico!
Prodotti vari in vendita nei souq |
In giro, invece, ci sono parecchi giovani che amano farsi fotografare, due hanno voluto proprio che li immortalassi in foto! In diverse occasione le donne ci hanno fotografato coi loro bambini.
Per noi loro sono da fotografare per gli abiti che indossano e per loro lo siamo perché così diversi! Buffo no!
Gli uomini poi sono attratti dalle donne occidentali e capita che vengano ad attaccare discorso, ma questa è una cosa che succede un po' ovunque.
Nei paesi di montagne o anche negli wadi s'incontrano gli omaniti al lavoro ma, spesso, si vedono loro guardare e gli immigrati lavorare!
Manutenzione di un'imbarcazione nel porto di Sur |
Nei souq più belli e grandi di Nizwa e Muttrah si possono acquistare ceramiche, oggetti in argento come il pugnale ricurvo chiamato khanjar, pashemine, cestini ma, soprattutto, datteri e prodotti fatti con questo prezioso frutto.
È molto conveniente anche l'acquisto di spezie come la curcuma o la masala. Ho visto anche tantissime gioiellerie dove entravano le omanite che, evidentemente, amano indossare gioielli vistosi e collane davvero grandi e, immagino, costose.
Nel souq di Nizwa c'è anche il mercato degli animali, del pesce, delle verdure ed è bello vedere quali prodotti vendano e come si svolgano le trattative.
La cucina omanita ha subito l'influenza di quella asiatica, perciò si trova una grande quantità di ristoranti indiana che servono piatti molto piccanti accompagnati dal buonissimo pane schiacciato.
Nella capitale si trovano invece parecchi ristoranti che servono piatti tipici, un tempo era gettonato il Kargeen Caffe che però ora ha chiuso definitivamente.
Moltissime pietanze sono a base di carne di montone o pollo ma, credo, anche di capra visto che se ne vedono tantissime in giro, anche nelle cittadine.
Per me che sono vegana non è stato facile seguire la mia dieta ma, per fortuna, ci sono le zuppe vegetali, il riso, il chapati con le verdure o gli strepitosi succhi di frutta fresca.
Buonissime sono le frittelle che vengono servite nei locali che possiamo assimilare ai nostri bar. Il caffè e il te vengono serviti col latte perciò meglio specificare che lo vogliamo black!
Essendo un Paese islamico, non si trovano in vendita alcolici, tranne che nei grandi hotel internazionali.
Eccesso di dorature a Nizwa |
Pur essendo un Paese molto modernizzato dal Sultano, l'architettura è ben diversa da quella dei vicini Emirati perché qui gli edifici al massimo sono di sei piani e sono costruiti seguendo seguendo lo stile tradizionale.
Mi ha colpito, ad esempio, come le cisterne dell'acqua sui tetti abbiamo le merlature tondeggianti come quelle delle fortezze. Persino le fermate dei bus sembrano dei gioielli di stile con le decorazioni e le dorature. Talvolta tutto sembra eccessivo e i potenti fuoristrada, spesso coi vetri oscurati, i gioielli così grandi e le decorazioni esagerate fanno pensare di trovarsi davanti a un popolo pacchiano. Sarà così?
Molto interessante. Un'amica è tornata da poco dall'Oman e me ne parlato benissimo, perciò ha iniziato a incuriosirmi. Non sono mai stata in quelle zone, ma di sicuro tra i paesi arabi è quello che mi attrae maggiormente! Spero di andarci anche io prima o poi.
RispondiEliminaparto il prossimo 16 febbraio.....spero sia una bella vacanza....anche culturale!
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