Il Giappone sta diventando sempre più una meta ambita tra noi italiani, e le info a cui si può accedere per organizzarsi da soli il viaggio sono ormai corpose e fondate. Lo dimostra il fatto che l’Ente del Turismo giapponese abbia recentemente aperto una sede a Roma (JNTO).
Quel che vorrei fare con questo post, in attinenza a quanto detto Stefania nel lanciare questa rubrica, è dare qualche consiglio che forse non vi è stato detto o che comunque non è così noto.
- In Giappone, soprattutto a Tokyo, non si trovano cestini dell’immondizia per strada. Da quanto mi è stato riferito ciò deriva dalla paura di attentati (i cestini sembrerebbero ottimi nascondigli per le bombe), fatto sta ne ho trovato qualcuno per caso fuori città e solo in corrispondenza dei distributori di bevande, per buttare lattine (e solo lattine). Dato che, ovviamente, è severamente vietato gettare carte o sporco in terra, vi conviene munirvi di sacchetti con voi e buttare poi tutto in albergo. In casi disperati potete chiedere la cortesia ai commessi dei minimarket, detti combini (lawson, 7eleven, etc..), di gettarvi l’immondizia nei loro secchi.
- Hanno veramente delle regole di comportamento ferree, e non gradiscono esclusioni, anche se siamo turisti. Quindi il vociare, oppure il soffiarsi per strada o in pubblico il naso, avere comportamenti disinibiti (anche baciare il proprio compagno), fumari al di fuori dei luoghi preposti, etc.., non sono da loro graditi.
- Se volete soffiarvi il naso, oltre a farlo in privato, portatevi da casa i fazzoletti. In Giappone vendono solo delle sorta di veline che si sbriciolano di fronte al più blando raffreddore.
- Mettono il ghiaccio in ogni bevanda, spesso servendoti poi pietanze bollenti: il contrasto di temperature ovviamente vi spacca lo stomaco, quindi cercate di ottenere bevande senza ghiaccio, oppure armatevi di pazienza e attendete che essi abbiano temperature più umane.
- Nei luoghi in cui si mangia ramen o pietanze similari, si mangia in silenzio e ce se ne va: solitamente son posti dove si crea anche un po’ di fila, in ogni caso non sono come le nostre trattorie dove ci si ferma a chiacchierare durante i pasti.
- Molti posti per mangiare hanno una casa automatica all'ingresso: si sceglie la pietanza (le foto aiutano), si paga e si da il ticket al cuoco.
- Se vi piace sperimentare e immergervi nei ritmi e sapori locali, le zone sotto la ferrovia JR di Tokyo nascondono dedali di piccole locande e negozietti sconosciuti ai turisti.
- Non preoccupatevi troppo della lingua: tanto voi non sapete il giapponese quanto loro non sanno l’inglese. Comunicare però diventa comunque fattibile grazie alla loro cortesia ed “esigenza” di aiutarvi.
Questi sono i miei consigli, il resto lo troverete facilmente in rete o nei siti del turismo.
Non mi resta che augurarvi un buon viaggio in Sol Levante!
Silvia è nata in Maremma,cresciuta in Umbria, oggi a Bologna per amore e lavoro. Cuoca agonistica, viaggiatrice amatoriale e cinofila per destino. Cerca nel viaggio di scoprire di più sul mondo e su se stessa. Da poco ha aperto un suo blog dove racconta le proprie esperienze da travel addicted.
La potete trovare anche su Instagram.
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