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15 agosto 2024

L'isola Gorgona: guida alla visita

L'isola di Gorgona si erge al largo delle coste della Toscana immersa nelle turchesi acque del Mar Tirreno.

Il suo fascino selvaggio e le bellezze naturali la rendono un piccolo paradiso per chi cerca tranquillità, ma non è semplice visitarla. Nel post racconto come prenotare l'escursione e le regole che devono essere seguite una volta sbarcati.


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Cala Maestra. Foto realizzata dalla guida


L'isola di Gorgona: tutto quello che c'è da sapere

Gorgona, con appena 2,23 chilometri quadrati di estensione, è la più piccola delle isole dell'Arcipelago Toscano, nonché quella più settentrionale.

Le coste rocciose e le baie tranquille si prestano a fare snorkeling, mentre i sentieri escursionistici che l'attraversano offrono vedute meravigliose sulle scogliere a picco sul mare con panorami che sembrano perdersi all'orizzonte.

L'isola ospita un penitenziario perciò le visite guidate vengono autorizzate in accordo con l'Ente Parco secondo un calendario concordato. Per ogni data il numero massimo di visitatori è di 100 al giorno. 

Dopo aver visitato l'Elba, la più grande dell'arcipelago toscano, l'isola di Capraia e quella del Giglio, mete ideali per chi ama la natura e l'escursionismo, ho iniziato a sognare di mettere piede a Gorgona affascinata dalla sua storia e dalla sua particolarità.

Vista da lontano appare come una roccaforte con scogliere a fare da mura e, allo stesso tempo, le poche insenature sembrano accogliere chi si spinge sin qui.

Grazie alla visita guidata si apprende la storia di quest'isola conosciuta in epoca romana, come testimoniano i ruderi di antiche ville con mosaici, e che in seguito ospitò monaci eremiti che iniziarono la coltivazioni di uliveti e vigneti. Più di recente, a partire dal 1869, venne usata come prigione e tutt'ora ha questa funzione.

A Capraia l'antico carcere è stato smantellato e sebbene rimangano visibili le strutture, in parte adibite ad altre funzioni, qui a Gorgona l'attività carceraria continua ed è l'unica isola penitenziario in Europa.

Attualmente il numero di detenuti è di poco inferiore al centinaio e, arrivati quasi al fine pena, per l'ottimo comportamento hanno potuto richiedere il trasferimento qui per dedicarsi a varie attività in una cornice da sogno. Vediamo perciò persone che curano gli orti, gli uliveti, gli allevamenti di bestiame come mucche, capre e pecore e chi si occupa di lavori di falegnameria. Proprio uno di loro ha realizzato tante panche dislocate lungo la strada sterrata e le staccionate.

Sull'isola abita attualmente solo una signora quasi centenaria, mentre altri vivono sulla terraferma e vengono qui per alcuni periodi per mantenere il possesso delle loro case per le quali pagano l'affitto al demanio che ne detiene la proprietà.

Durante la visita si cammina circa sette chilometri su strade di terra battuta che s'addentrano nella vegetazione per scoprire alcune delle parti più belle delle sue coste che si estendono per circa cinque chilometri. Il dislivello del percorso è di circa 300 metri ed è adatto a tutte le persone abituate a camminare nella natura.

La vetta più elevata dell'isola è Punta Gorgona che raggiunge i 225 metri di altezza, mentre il versante orientale è formato da tre vallate e la più settentrionale scende a Cala dello Scalo che è l'approdo delle imbarcazioni.

Il porticciolo con le case colorate di vivaci colori che vanno dal verde al giallo al viola accoglie i visitatori ma non è possibile scattare fotografie e i cellulari vengono confiscati prima di avvicinarsi all'isola.

A Gorgona vige il divieto di fotografare le strutture carcerarie e i detenuti per motivi di sicurezza e per tutelare la loro identità, cosa che sembra ovvia.

Solo la presenza degli agenti di polizia penitenziaria fa capire che le persone che girano sui mezzi agricoli e sono impegnati nei lavori, compreso quello di barista, sono dei detenuti.

La guida ha raccontato alcuni aspetti della vita carceraria e in talune occasioni si può fare la visita assieme a un detenuto che racconta la propria esperienza, l'unica cosa da non chiedere è il motivo per il quale sia in prigione. Infatti alcuni hanno compiuti gravi crimini, tutti hanno la possibilità di redimersi e di iniziare una nuova vita una volta scontata la pena.

I detenuti sono ospitati in due strutture e quella per i detenuti con l'art. 21 hanno stanze singole con bagno privato e tv. Attorno alle due strutture ci sono spazi per passeggiare, un campo da bocce e uno da calcetto. Sull'isola ci sono altre strutture abitative per gli agenti di polizia e la casa del direttore. Lo status di detenuti rimane tale ma scontare la pena in quest'isola girando quasi liberi, non possono fare il bagno in spiaggia, non è come essere rinchiusi tra quattro mura vedendo il cielo solo nelle ore d'aria.

Salendo dal porto s'incontrano due torri, rispettivamente di epoca medicea e pisana: Torre Nova e Torre Vecchia.

La torre nuova si erge sopra il porto con la sua possente struttura in laterizi con una basamento a scarpa su due livelli mentre la torre vecchia s'incontra a circa metà del percorso escursionistico.

Questa torre svolgeva funzione di punto di avvistamento nel canale della Corsica durante la dominazione pisana, sebbene siano stati trovati elementi che la facciano datare all'anno Mille. Torre Vecchia si erge a strapiombo sulle rocce e si possono riconoscere varie fasi costruttive. Un vero peccato che sia in parte diroccata e a rischio di crollo.


torre vecchia isola gorgona
Torre Vecchia. Foto della guida

Nel centro abitato del porto si trova la settecentesca Chiesa di San Gorgonio con la facciata bianca e accanto si vede quello che sembra un parco giochi che in realtà è il luogo dove i detenuti ricevono le visite dei familiari.

Accanto al bar si trova il murale realizzato dall'artista Zed1, in collaborazione con alcuni detenuti, che s'intitola Rinascita e che raffigura un bruco che diventa crisalide e quindi farfalla e una rosa con spine. Tutti questi sono simboli di una nuova vita che può nascere dopo tante traversie.

Durante la visita guidata si sale lungo la strada sterrata che passa accanto agli orti e agli allevamenti degli animali che sono stati sterilizzati, su indicazioni della LAV, in modo che non si riproducano. La mancanza di latte ha fatto cessare la produzione del formaggio. Un tempo venivano anche allevate orate nelle acque antistanti Cala Martina ma il progetto è stato concluso.

Proseguendo in mezzo alla macchia mediterranea si possono vedere lecci, pini, qualche castagno, arbusti come lentisco e mirto. Sull'isola cresce il Limonium Gorgonae che è una specie endemica.

Arrivati alla torre vecchia si prosegue scendendo in direzione del cimitero e del faro da dove si ammira una magnifica veduta panoramica su Cala Maestra e sul litorale settentrionale dell'isola.


mare isola gorgona
Litorale. Foto della guida

Tornando indietro si scende in mezzo al vigneto di due ettari realizzato in collaborazione con le cantine Frescobaldi di Firenze. Il vigneto è diviso in due parti: uno coltivato a filari e l'altro ad alberello e vengono coltivati Sangiovese, Vermentino, Vermentino Nero e Ansonica.

Tre detenuti si occupano della coltivazione biologica e dopo la vendemmia il vino viene trasportato alle cantine Frescobaldi che si occupano dell'imbottigliamento e della vendita. Una volta scontata la pena chi si occupa del vigneto può continuare a lavorare in uno dei vigneti dell'azienda toscana e questa è un'ottima prospettiva per il futuro di queste persone.

L'escursione guidata è durata diverse ore in quanto la guida ha raccontato tantissime cose sull'isola penitenziario e sulla peculiarità della macchia mediterranea che ricopre Gorgona.

Il pomeriggio si è concluso nella spiaggetta del porto con un tuffo rinfrescante nelle limpide acque dell'isola dell'arcipelago toscano.


Come arrivare a Gorgona

Nelle giornate nelle quali è permesso visitarla, Gorgona si raggiunge dal porto di Livorno, distante circa 36 chilometri, con i traghetti di Toscana Mini Crociere che impiegano poco più di un'ora.

La visita consiste in un'escursione lungo il percorso autorizzato e sono necessarie scarpe da trekking, o con suola antiscivolo, non sono ammessi animali e non è consentito allontanarsi dal proprio gruppo.

Per prenotare l'escursione consiglio di iscriversi alla newsletter per essere informati delle date in programma. Il calendario annuale in genere viene concordato a inizio gennaio e la disponibilità viene subito esaurita. Per le prenotazioni occorre compilare il form sul sito dell'Ente Parco nel quale si mettono i propri dati anagrafici. Visto che si accede a una struttura carceraria viene fatto un controllo per verificare l'assenza di carichi pendenti.

Il biglietto acquistato dal sito è comprensivo del traghetto e del servizio di guida, mentre si deve portare acqua e cibo per la giornata. Sull'isola è presente il bar con spaccio nel quale si accede al massimo quattro persone alla volta e si possono acquistare acqua e altre bevande, compresa la birra, caffè, pizzette. Accanto al bar sono presenti i bagni.

Il giorno concordato bisogna presentarsi al molo 30 minuti prima della partenza muniti di documento d'identità che viene ritirato e riconsegnato una volta ripartiti dall'isola.

In caso di condizioni meteo avverse le escursioni vengono cancellate anche qualche ora prima della partenza.


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