La tappa 20 del sentiero Liguria è abbastanza lunga e ho pensato di suddividerla in due parti per avere tempo per visitare i borghi che si trovano lungo il percorso.
Il primo giorno sono partita da Finalborgo per raggiungere Borgio Verezzi, visitare le grotte, e salire a Bardino Vecchio mentre quello seguente ho concluso la camminata a Boissano.
Questa tappa, che non presenta difficoltà tecniche, è la tappa più lunga nel savonese con 27,7 chilometri che ho percorso in circa nove ore e, considerato il notevole dislivello notevole, è un'ottima scelta suddividerla in due giornate.
Veduta su Borgio Verezzi e scultura di Tomaino |
Sentiero Liguria tappa 20: Finalborgo - Bardino Vecchio
La guida ufficiale del sentiero Liguria propone 31 tappe per arrivare da Luni a Ventimiglia ma per godere appieno la bellezza di questi luoghi, secondo me, alcune volte è bene percorrere meno chilometri.
Diversi mesi fa avevo percorso la tappa da Noli a Finalborgo e così conoscevo già il paese, considerato uno dei borghi più belli d'Italia, che è stato il punto di partenza dell'escursione. Trovate su Wikiloc la traccia che consiglio sempre di tenere sul telefono nel caso si avessero dubbi in alcune biforcazioni.
Itinerario: Finalborgo - Borgio Verezzi - Bardino VecchioLunghezza: circa 11,2 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 4 ore e 30 minuti (escluse le soste)
Dislivello: quota max 290,6 m s.l.m.
La tappa 20 del sentiero Liguria inizia davanti Porta Testa e, attraversato il torrente Pora, si percorre un brevissimo tratto sulla strada provinciale per attraversarla e imboccare il tracciato, contraddistinto da tre pallini rossi, immerso in un lecceto.
Porta Testa a Finalborgo |
La salita alterna parti più piane ad altre ripide, anche su rocce, ma in breve tempo si arriva nei pressi di un'edicola votiva dalla quale s'inizia a camminare in mezzo a un bellissimo bosco.
Da qui il sentiero diventa quasi pianeggiante e passa tra muretti a secco per giungere alla Chiesa seicentesca di San Martino che è un punto panoramico sul litorale compreso tra Borgio e Capo Mele.
Il promontorio di Borgio è attraversato da una rete di sentieri e, seguendo sempre il segnavia del sentiero Liguria, si raggiunge la borgata Piazza in circa un'ora e venti dalla partenza.
Questo è uno dei nuclei abitativi di Verezzi, uno dei borghi più belli d'Italia, che formato da Poggio, Piazza, Crosa e Roccaro tutte unite da strette viuzze acciottolate un tempo percorse solo da muli e carri. Per arrivare a Crosa dalla chiesa di San Martino si può allungare un poco il percorso seguendo via alla Chiesa.
Piazza Sant'Agostino in borgata Piazza |
Consiglio di fare un giro tra i vicoli delle contrade per ammirare la bellezza di questo antico insediamento rurale con case in pietra e che ho visto abbellito da sculture come Voli del mio concittadino Tomaino.
Passando sotto l'archivolto in Piazza Sant'Agostino si giunge alla borgata Roccaro e in poco meno di due ore dalla partenza, considerate anche le soste per vedere le borgate, alle grotte di Valdemino a Borgio Verezzi.
Consiglio vivamente la loro visita e in un post di approfondimento racconterò la mia esperienza. Per comodità si può prenotare telefonicamente l'ingresso accompagnati da una guida. Furono scoperte nel 1933 e si può percorrere all'interno circa 800 metri ammirando variopinte conformazioni tanto che sono considerate le grotte più colorate d'Italia.
Proseguendo la camminata si attraversa il paese di Borgio ma il percorso del sentiero Liguria non passa per il centro storico. Consiglio di salire nella piazzetta della chiesa di San Pietro Apostolo in quanto girando nei vicoli si scoprono i murale dell'artista Mario Nebiolo che sono ispirati alle tradizioni e ai personaggi storici del paese.
Peccato che la traccia ufficiale non segua in questa parte quella della via della Costa che passa all'interno del centro storico permettendo così di visitare questo bel borgo ligure, dividendo la tappa come ho fatto sia ha tempo per farlo!
Si raggiunge subito dopo il Santuario del Buon Consiglio, accanto al cimitero, con il campanile del 1076, uno dei più antichi della Liguria e questa tappa passa da tantissimi paesini e le chiese sono sempre un punto di riferimento per il passaggio.
Si arriva così alla periferia di Pietra ligure dove si passa in stradine residenziali per salire quindi su scalinate cementate e infine su un sentiero contrassegnato da una linea e due pallini rossi che sale verso il Monte Grosso.
Peccato che il tempo sia peggiorato e così abbia dovuto indossare nuovamente la mantella da pioggia che porto sempre quando faccio trekking di più giorni e che ho acquistato online.
In questo tratto si cammina su un fondo in parte con pietrisco e su tratti erbosi parecchio umidi. Dopo circa un'ora e mezza di cammino da Borgio ho trovato un pianoro erboso con una tettoia con panche dove ho fatto una breve sosta.
Questa è una zona molto frequentata dagli amanti dell'outdoor e perciò anche nelle giornate piovose s'incontrano gruppi di biker che percorrono tracciati adatti anche alle due ruote.
Il sentiero da seguire è quello a destra, come indica il segnavia su una pietra, e percorre un tratto nel bosco misto con un panorama differente, ovvero quello verso l'entroterra ligure.
Si cammina sotto la cima della Brona e si scende su uno sterrato accanto ai ruderi di alcuni casolari che sono testimonianza di come queste aree fossero abitate, siamo infatti a poca distanza da Tovo San Giacomo dove si passerà più avanti.
Poco dopo si giunge su uno sterrato tra gli ulivi e poi sulla strada asfalta in via Oliveto e al bivio seguente si sale in mezzo all'uliveto per poi prendere la biforcazione a destra. Il sentiero si restringe e un'ultima discesa in mezzo ai campi, ormai incolti, porta allo sterrato che in breve conduce a Bardino Vecchio.
Visto che dalla partenza sono trascorse quasi cinque ore consiglio di fare tappa in questo paesino alloggiando all'albergo Bergallo, gestito dalla terza e quarta generazione della famiglia. Io mi sono trovata molto bene e, contattandoli per tempo, mi hanno preparato un'ottima cena vegana con due portate e biscotti secchi preparati da loro. La colazione, che comprende crostata fatta in casa, è gustosa e abbondante. Per gli onnivori posso dire che al ristorante servono tanti piatti tradizionali ligure a prezzi modici e le porzioni sono abbondanti.
Fagotini ai carciofi, biscotti secchi e la sala del ristorante |
Il paese di Bardino Vecchio non offre particolari attrattive ma si trova a pochi chilometri da Borgio e Pietra Ligure e molte persone preferiscono alloggiare qui per la sua tranquillità.
Praticamente attaccato all'albergo si trova l'oratorio di San Carlo Borromeo mentre poco più avanti la chiesa di San Giovanni Battista col campanile del XV secolo in stile romanico.
Oratorio di San Carlo Borromeo |
Sentiero Liguria tappa 20: Bardino Vecchio - Boissano
La seconda giornata lungo la tappa 20 del sentiero Liguria si snoda in un tracciato quasi tutto su asfalto ma con diverse salite e discese per cui la classifico come escursionistica ma si può fare a meno dei bastoncini da trekking.
Itinerario: Bardino Vecchio - Tovo San Giacomo - Pianazzo - Verzi - BoissanoLunghezza: circa 18 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 5 ore (escluse le soste)
Dislivello: quota max 423,7 m s.l.m.
Da Bardino Vecchio si segue la strada provinciale per raggiungere Tovo San Giacomo tagliando l'ultima parte della strada scendendo su Via Giorni-Santarò così da arrivare nella parte inferiore del paese che deve il suo nome alla presenza di uno strapiombo in tufo in una delle sue contrade.
Veduta su Tovo San Giacomo |
Dopo circa 40 minuti dalla partenza si arriva nel paese accanto alla cappella privata di San Martino di Tours che consiglio di visitare perché conserva bellissimi affreschi che ritraggono anche i proprietari che la fecero realizzare.
Il sentiero abbandona la trafficata via provinciale per andare a destra lungo il torrente Maremola. Consiglio di fare una breve deviazione di una decina di metri sino al mulino e al Ponte della Bringhiera che si trova lungo la via del ferro.
Attraversato il ponte si gira a sinistra per riprendere il tracciato che passa accanto alla chiesa di Sant'Anna alla Bringhiera dove inizia la salita su una strada secondari che passa tra gli ulivi, questa è infatti una zona con un'ottima produzione di olio d'oliva.
Lungo il cammino sono passata accanto alla casa natale del padre di José Serrato che fu presidente dell'Uruguay dal 1923 al 1927.
Dopo un'ora e venti dalla partenza da Bardino Vecchio sono giunta al paese di Giustenice, in località Pianazzo, dove si attraversa il ponte per iniziare una lunga salita su asfalto verso Valsorda.
Salendo si vedono dall'altro lato della valle la Chiesa di San Michele e i ruderi del castello del Carretto del secolo XII e ancora una volta non capisco perché il tracciato non sia passato da lì visto che la lunghezza del percorso è la stessa.
Panorama sui ruderi del castello da Valsorda |
Arrivata nel paesino di Valsorda ho potuto ammirare dall'alto la chiesa e il castello. Ho proseguito sulla strada asfaltata che diviene una cementata e infine uno sterrato che sale nel bosco in direzione della chiesa di San Martino.
Qui si cammina molto speditamente e in un crocevia il cartello indica 428 metri di altitudine, questa volta poco di più da quello segnato dal mio Garmin che uso per tenere traccia delle mie escursioni. Andando un paio di metri dritti si vede un'antica costruzione tondeggiante chiamata U Cabanun che risale al XVIII secolo. Sembra che venisse usata come riparo in caso di pioggia improvvisa per i muli che trasportavano fieno. Si può notare la tecnica costruttiva che impediva infiltrazioni d'acqua e sbirciando dentro si può vedere come in effetti l'interno sia asciutto.
Tornati indietro di pochi metri si prosegue sullo sterrato e al primo bivio si scende a destra per ritrovarsi su una strada asfaltata che si segue in direzione del paese di Verzi, una frazione di Loano, dove si arriva alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Chiesa di Verzi |
Si arriva in questo grazioso paese dopo circa tre ore e venti dalla partenza e si può fare la sosta pranzo in una panchina subito dopo il voltino o nelle vicinanze del bel ponte romano in pietra che attraversa il torrente Nimbalto.
Si prosegue sulla strada un po' asfaltata e un po' sterrata per raggiungere la chiesa di Santa Libera che si trova a 246 metri di altitudine. Un cartello indica un'ora e 40 il tempo di percorrenza per raggiungere Boissano ma in realtà ho impiegato soltanto un'ora.
Dalla chiesa si ridiscende tra gli ulivi per poi salire sullo sterrato che nel primo tratto presenta diversi solchi e che raggiunge nuovamente via Pineta Martini che si segue sino ad arrivare al Monte Marmi a quota 303 metri.
Per abbreviare il percorso il sentiero Liguria taglia la strada, passando sul ripido percorso del gasdotto, ma subito dopo si riprende lo sterrato che in pochi minuti porta alla periferia di Boissano. Percorrendo via Gaitte si raggiunge il centro del paese dove si trovano la Chiesa di Santa Maria Maddalena e Palazzo Durante, la sede del municipio.
Per questioni logistiche e avere lo zaino giornaliero il giorno seguente ho soggiornato in un b&b molto bello a Toirano che dista solo due chilometri da Boissano.
Si conclude così la lunga ma facile tappa del sentiero Liguria che è proseguita il giorno seguente su un tratto molto panoramico e più soddisfacente per chi ama camminare nei boschi e in montagna.
La mia avventura lungo questo bel percorso escursionistico nel savonese è quasi conclusa e prossimamente racconterò le parti nell'imperiese sino ad arrivare al confine con la Francia.
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