La tappa 26 del sentiero Liguria collega Imperia a Taggia, ma volendo visitare i paesi lungo il tragitto ho modificato l'itinerario fermandomi a dormire a Lingueglietta, uno dei borghi più belli che ho incontrato in questa settimana di cammino.
Avevo percorso la tappa precedente da Diano Marina in un'altra occasione, perciò sono partita di prima mattina dalla zona di Borgo Marina a Imperia dove ci sono un porticciolo turistico e diverse spiagge.
Il paese di Torrazza |
Imperia - Lingueglietta: tappa 26 del sentiero Liguria
Appena iniziata la salita da Borgo Marina, seguendo i segnavia e la traccia GPX, sono arrivata a Borgo Parasio rimanendone incantata, perciò per quasi un'ora ho girovagato tra i caruggi per cogliere appieno la sua bellezza.
Il quartiere medievale di Imperia Porto Maurizio è incantevole e merita una lunga sosta così da percorrere i tanti vicoli dove si può seguire un itinerario di visita che porta a passare in viuzze con archivolti, sotto alle antiche porte della città e ad affacciarsi dalle Logge di Santa Chiara per ammirare il panorama sul litorale.
Via Santa Caterina |
Nel computo del tempo impiegato per percorrere la tratta 26 del sentiero Liguria ho tolto l'ora che ho trascorso in questo quartiere al quale dedicherò un post di approfondimento.
Itinerario: Imperia (Borgo Marina) - Caramagna - Torrazza - Civezza -
Lingueglietta
Sentieri: SL (Via della Costa)
Lunghezza: circa
17,3 km
Difficoltà: E
Tempo: circa 5 ore e 20 minuti (escluse le
soste)
Dislivello: quota max 322 m s.l.m.
Ritrovati i segnavia vicino all'Archivolto della Tina e a Porta Martina sono scesa a destra lungo via Carducci per giungere alla rotonda su una strada parecchio trafficata.
Una volta che ho attraversato sulle strisce pedonali ho iniziato la salita su Via Armanna Superiore, una stradina che sale sulle colline passando accanto ad antichi vigneti, uliveti e villette.
Questa tappa del sentiero Liguria non offre panorami sulla costa, ma passa nell'entroterra offrendo l'opportunità di visitare tanti bei paesini siti nell'ambito del comune di Imperia.
Ogni bivio è ben segnalato e in meno di un'ora si raggiunge la frazione di Massabovi dove si può fare una prima sosta nel piazzale dell'oratorio di San Bernardo.
Massabovi |
Io ho seguito la traccia scaricata salendo dalla mulattiera che ho trovato invasa dalla vegetazione, ma si può anche proseguire sulla carrabile senza fermarsi nel piccolo centro abitato.
In questa parte del percorso sono passata accanto a una vigna storica del 1887 dove le recinzioni per gli animali selvatici impediscono di avvicinarsi.
Proseguendo lungo la strada carrabile poco più avanti si trova la deviazione su una mulattiera che scende verso il paese di Cantalupo, un'altra frazione del comune di Imperia.
Cantalupo |
I segnavia in questo tratto non sono molto precisi e sembra che si debba andare a sinistra, mentre in realtà bisogna scendere l'intera scalinata per arrivare davanti all'oratorio di San Giacomo. Dopo pochi metri si sale la scala che conduce al piazzale della Chiesa Parrocchiale Santi Simone e Giuda per poi proseguire lungo la via che attraversa il paese.
Percorrere il sentiero Liguria è l'occasione per conoscere questi piccoli centri abitati che rimangono fuori dai classici giri turistici sebbene riservino scorci molto belli da vedere e fotografare.
Dopo un breve tratto sulla strada carrabile sono scesa su una mulattiera, dove avevano appena tagliato l'erba, per arrivare nella parte nuova del paese di Caramagna Ligure.
Veduta di Caramagna Ligure |
Il tracciato originale faceva attraversare un ponte che è stato portato via dall'alluvione di qualche tempo fa, perciò ho proseguito sulla strada e all'incrocio sono andata a destra per ritrovare i segnavia.
Sono salita verso il centro storico dove ho fatto una breve sosta davanti alla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo e quindi ho seguito il segnavia che qui è indicato anche come sentiero 280 e via della Costa verso Santiago.
Guado sul rio Caramagna |
Il sentiero scende verso il rio Caramagna che ho trovato quasi asciutto e perciò, senza difficoltà, sono passata sui massi senza bagnarmi i piedi e ho proseguito risalendo verso la strada asfaltata.
Una volta attraversata la strada provinciale, ho proseguito in un bel tratto tra i campi che per chi ama le escursioni è molto più soddisfacente del camminare sull'asfalto.
Lungo questa parte del sentiero sono presenti numerosi cartelli, alcuni in metallo e altri in legno, che indicano la direzione per diversi percorsi escursionistici e perciò non ho avuto problemi nel seguire quello verso Taggia.
L'unico punto nel quale l'indicazione non è precisa è subito dopo, all'inizio di una discesa sulla strada secondaria tra le serre, dove bisogna andare a destra.
Questo breve tratto sullo sterrato porta davanti all'oratorio di San Martino e al ponte romanico sul torrente Prino, in località Clavi.
Il ponte e il alto il paese di Torrazza |
Sono risalita lungo la strada carrabile e sul lastricato per arrivare alla chiesa parrocchiale di San Giorgio, eretta sui ruderi di un vetusto tempio romano, che ha un bel sagrato ombreggiato dove si può fare sosta.
Salendo ancora sono giunta nel centro storico di Torrazza è così chiamata per la presenza di alcune torri inglobate negli edifici che rendono molto particolare il paese.
Oratorio di San Martino |
Durante il mio cammino sul sentiero Liguria ho trovato le chiese nei piccoli paesi quasi sempre chiuse, ma ho scoperto che molte di queste conservano dipinti antichi e crocifissi lignei di pregevole fattura.
Il passaggio in queste frazioni rimane comunque interessante, peccato che sia difficile trovare bar e negozi, segno che ormai tutte le attività economiche si sono spostate a valle. Eppure poco più su nell'entroterra dell'imperiese si trova un paese molto conosciuto come Dolcedo che è raggiunto dal sentiero Balcone del Mediterraneo.
Chiesa di San Giovanni |
Continuando sul selciato sono arrivata all'antica torre dove, secondo la leggenda, gli abitanti di Torrazza resistettero nella notte del 18 maggio 1562 all'attacco dei turchi di Hasan Kellj e Ulugh Ali mentre il paese veniva saccheggiato.
La torre è molto bella e si trova tra gli ulivi in un posto ideale per fermarsi a fare la pausa pranzo, visto che sono trascorse quasi tre ore dalla partenza da Imperia.
Veduta verso Imperia |
Ho proseguito su asfalto e strada sterrata salendo gradualmente verso il seicentesco oratorio della Madonna delle Grazie che si trova in un crocevia sulla strada provinciale. Qui passa il sentiero delle 5 Bourche che parte da Civezza ed è una facile camminata di cinque chilometri da fare in tre ore, come indicato da un cartello che illustra anche la flora e la fauna locale che comprende ricci, tassi, cinghiali e scoiattoli. Ho trovato molto utili i disegni che riproducono le specie vegetali tossiche e mangerecce ma se non si conoscono bene è sempre meglio non raccoglierle.
Dalla chiesetta sono scesa a destra in direzione del paese di Civezza dove sono passata nella via centrale per ammirare la bellezza di questo borgo abbellito da disegni a tema circense che ha ospitato in passato la manifestazione Circo in paese con mercatini e spettacoli d'intrattenimento, perciò le vie sono decorate con questa tematica.
Il centro storico si sviluppa sulla parte sommitale di un pianoro e si riconosce la parte medievale con le tipiche case-torri e le abitazioni di epoca cinquecentesca e seicentesca costruite nel periodo di prosperità economica legata alle coltivazioni delle viti e degli ulivi,
Nel paese si può girovagare tra i vicoli e tra le cose da vedere nella piazza del municipio c'è la Fontana della Pila mentre più avanti si giunge alla Chiesa di San Marco Evangelista.
In centro s'incontra anche un bar con tavoli nella piazza con vista panoramica sulla vallata se si desiderasse fare una sosta.
Scendendo sulla mulattiera sono arrivata alla Cappella di San Salvatore, un edificio con una sola aula e un porticato con archi a tutto sesto, che un tempo ospitava i viandanti di passaggio che salivano dal fondo della valle.
Cappella San Salvatore |
Dalla chiesetta sono scesa su un tratto di sentiero tra i campi per arrivare sulla strada provinciale, attraversando poco prima un ponte sul torrente San Lorenzo.
Ho percorso la ripida salita che porta alla cava di Pian del Bue dove estraggono arenaria e pietra calcarea e, dopo il primo tornante, sono andata a sinistra sullo sterrato quasi pianeggiante che mi ha portato su una strada secondaria che passa tra gli ulivi e le villette.
Veduta su Civezza |
Qui ho camminato in tranquillità ascoltando solo i suoni della natura e in circa un'ora dal bivio sono giunta nel paese di Lingueglietta, una frazione del comune di Cipressa. Questa parte del tracciato è quasi sempre in salita visto che il paese è il punto più elevato raggiunto durante la giornata.
In realtà la tappa 26 del sentiero Liguria arriverebbe a Taggia con altre tre ore di cammino.
Lingueglietta è uno dei borghi più belli d'Italia e il suo nome deriva
dalla forma allungata oppure dalla famiglia feudale dei Lengueglia. Il
capostipite Anselmo Quaranta ricevette le terre nel 1049 dai marchesi di
Clavesana e la famiglia mantenne il possedimento sino all'epoca
napoleonica.
La strada verso Lingueglietta |
Il bello di percorrere questi cammini, secondo me, è quello di lasciarsi il tempo per visitare i posti che s'incontrano lungo la via e questo è stata una piacevole scoperta.
Il borgo duecentesco si sviluppa in due nuclei separati dalle rovine di un castello e si possono vedere la Chiesa della natività di Maria Vergine, quella di San Rocco e la stupenda Chiesa fortezza di San Pietro. Girare tra i vicoli con le case in pietra è stata una bella passeggiata di oltre un'ora e con calma mi sono gustata la tranquillità del paese dove ci sono solo due ristorante, nessun bar o negozio.
Questo è un vero peccato perché sarebbe uno dei paesi da valorizzare visto che si trova a poca distanza da Imperia e San Lorenzo al Mare dove la realizzazione della pista ciclabile ha portato un aumento di visitatori attratti dalla bellezza delle spiagge e dei paesi rivieraschi limitrofi.
Se fossi passata di fretta non avrei avuto il tempo per fare una visita approfondita e, considerando che a Taggia ero già stata anni fa, fermarmi a dormire qui mi è sembrata la soluzione migliore.
Nel paese molte abitazioni sono state ristrutturate e trasformate in b&b e appartamenti per le vacanze come quello che ho prenotato su Booking e che consiglio per la disponibilità del gestore.
Per un'ottima cena consiglio il ristorante Wolf's Den da Vittorio per gustare un piatto di pasta fatta a mano e ottimi vini come la granaccia della cantina Lombardi di Terzorio.
Come arrivare a Imperia
Chi volesse percorrere solo una parte del sentiero Liguria può raggiungere Imperia in treno e partire la mattina stessa oppure fermarsi lì a dormire e iniziare la camminata il giorno successivo.
In questo caso consiglio di alloggiare nella zona di Borgo Marina, vicino al porticciolo e alle spiagge, oppure a Borgo Parasio che è la zona più caratteristica. Qui si trovano alberghi a prezzi contenuti per chi non ha particolari esigenze e non desidera il lusso.
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