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28 agosto 2018

Consigli per le escursioni sull'Etna

La salita ai crateri sommitali dell'Etna era una delle cose che volevo assolutamente fare durante il mio viaggio di una settimana nella Sicilia orientale e, al ritorno dal mio on the road, vorrei dare alcuni consigli su quali escursioni fare sul vulcano più alto d'Italia e di tutta Europa.

L'Etna è alto 3.343 metri ed è uno dei più attivi al mondo tanto da essere stato inserito tra i siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO per la sua importanza negli studi geofisici.

Sul Monte Etna il paesaggio muta ad ogni eruzione ed è una bellissima esperienza poter camminare sui fiumi di lava solidificata e osservare da vicino le bocche vulcaniche ormai chiuse e quelle sommitali sempre attive.

Consigli per le escursioni sull'Etna: i crateri silvestri
I crateri silvestri


Quali escursioni fare sull'Etna


L'Etna può essere visitato da tutti visto che si arriva comodamente in auto al Rifugio Sapienza. Se si arriva da Catania la strada più breve è quella che passa da Nicolosi mentre provenendo da nord si passa da Zafferana Etnea.

Una volta arrivati sotto le pendici dell'Etna si può optare per diverse escursioni che si possono fare tranquillamente in autonomia ma se si desidera salire ai crateri sommitali bisogna avvalersi dei servizi delle guide autorizzate, sia quelle del Gruppo Etna Sud sia quelle delle varie agenzie che hanno uffici in loco.

fiorellini che crescono accanto ai crateri silvestri
La vegetazione lungo la strada vicino ai crateri silvestri


Escursione ai crateri silvestri


L'escursione più semplice e adatta anche ai bambini è quella ai crateri silvestri che si sono formati in seguito all'eruzione, durata quasi tre mesi, avvenuta nel 1892. Quelli principali sono due e si trovano ai due lati della strada provinciale SP 92, poco prima del parcheggio.

uno dei crateri silvestri e sullo sfondo il rifugio sapienza e il parcheggio
Veduta dalla sommità del cratere silvestre accanto al parcheggio

Il cono del cratere nord è più elevato mentre quello sud è quasi a livello stradale e perciò più semplice da raggiungere.
Trovo che sia una cosa estremamente emozionante percorrere tutto il cratere sapendo che una volta qui usciva la lava. Guardando attorno si possono osservare le mille sfumature di colore della sabbia e delle rocce e i fiorellini che spuntano dal terreno.

l'interno del cratere silvestre


Escursione lungo il sentiero Schiena dell'asino


Tra le escursioni che si possono fare sull'Etna consiglio quella lungo il sentiero Schiena dell'asino perché non molto lunga e allo stesso tempo permette di godere di bellissime visuale della montagna.

inizio del sentiero schiena dell'asino

All'incrocio tra la strada provinciale SP 92 e Via Catania, quella che proviene da Nicolosi, inizia il sentiero Schiena dell'asino ben indicato da un cartello in legno. Qui siamo a quota 1.856 metri e il primo tratto segue una larga mulattiera che s'inoltra nel bosco dove è stato piantato il pino laricio. Superata la ripida salita su fondo pietroso si giunge in un pianoro dove si può osservare la vegetazione endemica: la viola dell'Etna, la saponaria, il crespino dell'Etna, il senecio, lo spinosanto, il romice, l'erysimum bonannianum.
Non sono esperta di botanica ma ho cercato informazioni sulle varie specie che ho visto lungo il sentiero per sapere almeno i loro nomi. 😉

la vegetazione lungo il sentiero schiena dell'asino

Dopo solo una ventina di minuti di cammino si arriva a un punto panoramico che offre una bellissima visuale sulla vallata sottostante sino al tratto costiero.

panorama verso la costa

In mezzo alla prateria, sempre seguendo un sentiero molto largo, e tra farfalle svolazzanti e coccinelle che si posano su di noi si arriva, dopo solo un'ora di cammino, alla ripida scarpata sotto la quale si trova la Valle del Bove.

Qui siamo sulla cresta del sentiero dell'asino sopra il Canalone dei Faggi e posando lo sguardo verso il basso si possono vedere strane conformazioni che sono chiamate dicchi, ovvero sono rocce quasi verticali che si sono formate in seguito a eruzioni vulcaniche di millenni fa.

panorama sulla valle del bove

Nella valle si possono vedere le colate laviche recenti del 1991 e del 1993 e perciò appare tutta nera e grigiastra ma basta volgere lo sguardo ai lati e il verde della vegetazione che cresce alle pendici del vulcano diventa preponderante.

il canalone dei faggi nella valle del bove
La Valle del Bove e sopra il cratere di Nord-Est

In alto c'è proprio lui, il cratere attualmente più attivo dell'Etna che regala una forte emozione nel vederlo così da vicino, peccato per il vapore che copra un pochino la sua vista.

veduta sull'Etna e la valle del bove
Veduta sull'Etna e la Valle del Bove alla fine del sentiero

Seguendo il crinale si può salire ulteriormente ma questo punto è più impegnativo perché non è segnalato e occorre fare attenzione a dove mettere i piedi tra la vegetazione e i sassi.
Io ho raggiunto circa i 2.000 metri di altitudine ma volendo si può proseguire sino alla Montagnola a quota 2.648, cosa che non ho fatto perché l'indomani mi aspettava l'escursione in vetta che tocca anche quel punto.

Per non scendere dallo stesso sentiero ho percorso un traverso sotto la montagna verso sinistra per poi scendere lungo alcuni tracciati su fondo sabbioso che presentano una discreta pendenza per cui l'attenzione deve essere sempre desta.

il ritorno dal sentiero schiena dell'asino
Il percorso fatto al ritorno

Procedendo verso il basso si arriva a incrociare il sentiero Schiena dell'asino che si percorre sino a tornare al punto di partenza e questa volta fermandomi in basso per godermi ancora una volta la tranquillità e la bellezza del posto ho potuto vedere anche alcune lucertole.

Il sentiero è abbastanza semplice ma naturalmente sono necessari scarpe da trekking e se non si è esperti trekker è bene tornare dallo stesso percorso fatto all'andata.

Lunghezza percorso: 5 Km circa
Tempo di percorrenza: 2 h e 30 minuti
Dislivello: 208 m
Difficoltà: E- EE


Un'altra escursione interessante può essere quella che parte da Linguaglossa e porta alla Montagna di fuoco.

Escursione ai crateri sommitali


Dopo il pomeriggio trascorso lungo il sentiero Schiena dell'asino e ai crateri silvestri ho dedicato una giornata all'escursione ai crateri sommitali che va fatta esclusivamente avvalendosi del servizio delle guide.
Io ho optato per l'escursione con le Gruppo Guide Alpine Etna Sud che hanno l'ufficio poco prima del Rifugio Sapienza.
Il costo a persona per la salita sull'Etna è di 85 euro ma dormendo al rifugio si ha diritto a un leggero sconto per cui si pagano 80 euro a persona.
Forniscono il caschetto, obbligatorio quando si arriva quasi in vetta, e se non si hanno anche le scarpe da trekking ed eventualmente i bastoncini ma mi erano stati sconsigliati per la natura del suolo.

rifugio sapienza, baita guide, partenza cabinovia dell'etna

Ogni giorno l'escursione inizia alle 9 e 30 ma bisogna arrivare un po' prima per tutte le formalità. Visto che si ritorna intorno alle 15 e 30 è bene partire con sufficiente acqua e con qualcosa da mangiare.

la cabinovia dell'etna

Si parte con la cabinovia, a quota 1.910 metri, e si arriva in pochi minuti a 2.500 metri. Da qui sui grossi bus 4x4, che mi hanno ricordato per le loro grandi ruote quelli visti in Islanda che guadavano i torrenti, si sale lungo una strada a tornanti sino alla Torre del Filosofo a quota 2.920 metri.

i mezzi 4x4 che portano alla torre del filosofo

Questo è il punto più elevato nel quale si può arrivare senza le guide perciò chi desidera giungere soltanto sino qui può fare tutto il tragitto a piedi oppure salire con la cabinovia, che costa 30 euro andata e ritorno, e poi proseguire a piedi. Tenete conto che sino alla Montagnola il panorama non offre nulla di interessante ma solo sabbia vulcanica e che il dislivello è tanto per cui occorrono ore per arrivare sino alla zona consentita in autonomia.
Per cui consiglio di evitarsi una fatica inutile e di salire in ogni caso con la cabinovia.
Alcuni impavidi scalano il vulcano anche con le mountain bike ma il dislivello è così elevato che occorre una grande preparazione fisica.

Dalla Baita delle Guide inizia un tratto abbastanza pianeggiante che costeggia la colata lavica dell'eruzione del 2013 e in mezzo si vede anche della neve che non si scioglie perché lo strato di sabbia fa da isolante.

lungo la colata lavica del 2013 sull'etna

Dopo circa un'ora e numerose soste durante le quali la guida spiega cosa stiamo osservando si arriva il ripido pendio sabbioso che porta ai crateri sommitali.
Volgendo lo sguardo verso la vallata si possono vedere tanti crateri spenti e spaziare lo sguardo su un'ampia zona della Sicilia.

salendo verso i crateri sommitali dell'etna

I crateri sommitali sono quattro: la voragine, la bocca nuova, il cratere di sud-est e il cratere nord-est, il più elevato coi suoi 3.330 metri.

panorama dall'etna verso il nord della Sicilia
Panorama verso il nord della Sicilia

L'escursione porta al cratere di sud-est a quota 3.158 che si raggiunge dopo 1 ora e 30 dalla partenza da Torre del Filosofo.

il cratere dell'etna
Il cratere di Sud-Est

Non sapevo cosa aspettarmi e mi sono ritrovata sopra una voragine immensa con tanto vapore che impediva di guardare dentro, posso dire che ci si sente davvero piccoli a confronto alla grandezza della bocca del vulcano.
Passando da una roccia all'altra ho cercato visuali migliori ma senza successo.

il cratere dell'etna visto dalla zona sulfurea

Ho continuato l'escursione lungo la bocca del vulcano sulla destra passando in una zona sulfurea con il terreno dalle mille sfumature giallastre e bianche.

la zona sulfurea sull'etna

Mi è piaciuto tantissimo questo posto tanto che avrei voluto rimanere ore ma si sa che quando si è in gruppo bisogna rispettare le tempistiche e poi tirava un vento fortissimo e c'era un odore intenso di zolfo che dopo un po' dava fastidio.

La sua posizione isolata lascia l'Etna in balia dei venti che spirano da ogni direzione perciò qui la giacca a vento è indispensabile anche in piena estate.

lungo le pendici dell'etna e dietro il cratere
Sullo sfondo sempre il cratere di nord-est

La discesa verso la Torre del Filosofo è veloce. Si scende come se si fosse su una duna di sabbia lasciandosi scivolare con le scarpe ben allacciate per non far entrare i sassolini.

la discesa verso la torre del filosofo e i crateri del 2002-2003
I crateri del 2002-2003 visti dall'alto

Dopo la pausa pranzo all'interno di un vecchio cratere per ripararsi dal vento l'escursione guidata prosegue ammirando i coni vulcanici delle eruzioni del 2002 e del 2003.

cono vulcanico del 2002 sull'etna
Cono vulcanico del 2002 visto di profilo

Questi coni vulcanici collassati su se stessi sono davvero scenografici e con tante sfumature di colore rosso per la presenza di metalli ferrosi.

il cratere del 2003 sull'etna

Lasciati i coni si scende nuovamente lungo un sentiero per arrivare ad ammirare la Valle del Bove dall'alto. In questa mia escursione ai crateri sommitali dell'Etna ho così rivisto la parte finale del sentiero fatto il giorno precedente da un'altra prospettiva.
Da qui si vede bene la forma della vallata a ferro di cavallo e lo sguardo spazia sino al mare.

panorama sulla valle del bove  scendendo dall'etna

Dopo una breve discesa si raggiunge la cabinovia vicino alla Montagnola che in pochi minuti riporta al Rifugio Sapienza.

Si può prenotare l'escursione ai crateri sommitali anche attraverso GetYourGuide per godere appieno di questa esperienza davvero unica.

nei pressi della Montagnola e dietro l'Etna
Scendendo alla Montagnola e dietro il cratere di Nord-Est

Avevo letto che a causa del vento le cabine da sei persone, per fortuna chiuse, ondeggiano e che vengono fermate così è successo anche a me durante la discesa. Per ben due volte sono rimasta sospesa sulla cabinovia con un leggero timore che il vento aumentasse e l'impianto non potesse ritornare a pieno regime.

L'escursione ai crateri sommitali è un'esperienza molto bella che consiglio sicuramente e l'Etna è stato il primo vulcano che ho scalato, scrivo primo perché non credo sia l'ultimo!
Nel gruppo c'erano anche alcuni bambini di una decina d'anni per cui chi ha figli abituati a camminare in montagna potrà portarli in questa bella escursione.

9 commenti:

  1. Che bello!!! Abbiamo davvero tante tante bellezze in Italia, e questo è uno spettacolo della natura! Non sono mai stata in Sicilia, ma penso che quando andrò una giornata sull'Etna non potrà mancare! Bellissime le tue foto e il tuo racconto, anche se mi è venuta paura quando hai detto che potevi rimanere bloccata nella cabina a causa del vento!!! Meno male non è successo!!!

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  2. Mi hanno parlato tutti benissimo dell'escursione sull'Etna, ed è sicuramente una delle cose che voglio fare anch'io quando riuscirò ad andare in Sicilia per la prima volta!

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  3. Siamo stati sull’ a fine luglio, una bellissima esperienza. Per noi baby trekking visto che viaggiamo con i bimbi

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  4. Che bella escursione! Mi piacerebbe farla un giorno! Le tue foto sono bellissime, anche se mi fanno un po' impressione quelle con i crateri... mi danno l'impressione che debbano aprirsi a momenti! Sono un po' fifona!

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  5. Che bel post, molto interessante. Io per ora l'Etna l'ho visto solo da lontano, ma l'intenzione è assolutamente quella di tornare con calma.

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  6. Wow, sembrano paesaggi quasi lunari. Sei mai stata a Lanzarote? Penso proprio ti piacerà :) l'escursione sull'Etna deve essere davvero emozionante, io non sono proprio allenatissima per i trekking (nonostante faccia sport) però alcuni sembrano fattibili.

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  7. Si ma Dio santo che prezzi per fare 100 metri, meglio a piedi mi godo tutto il viaggio e ho in tasca 80€ per una bella magnata!

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    1. Non sono 100 metri, si arriva sino al cratere in sicurezza grazie alla presenza della guida. È compreso il tratto in funivia e col mezzo fuoristrada che porta molto in alto.

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