3 maggio 2014

L'ascesa al Monte Sagro

Giovedì abbiamo fatto una bella ascesa verso la vetta del Monte Sagro (quota 1749 s.l.m.), una delle cime delle Alpi Apuane settentrionali. Da tempo volevamo andare e finalmente, vista la giornata di sole, ci siamo decisi ma il tempo in montagna cambia repentinamente e così alla fine abbiamo trovato nubi.

L'ascesa al Monte Sagro


Itinerario per l'ascesa al Monte Sagro


Itinerario: Foce di Pianza (1279) - Vetta Monte Sagro (1749)- Foce di Pianza
Sentieri: numero 172/173 - 172 - sentiero blu di vetta - al ritorno lo stesso percorso
Tempo di percorrenza totale: 3 h
Distanza: Km 7,00


mappa sentiero per il Monte Sagro


Parcheggiata l'auto a Foce di Pianza, una bella giornata assolata ci ha permesso l'osservazione del panorama sulla sottostante città di Carrara fino alla costa.

Panorama da Foce di Pianza


La salita verso il Monte Sagro inizia percorrendo il tratto comune dei sentieri 172 e 173 che porta a una cresta marmorea, subito dopo c'è la biforcazione, il 173 scende verso la cava ed è la via più breve per la vetta, ma presenta un dislivello maggiore rispetto all'altro percorso che abbiamo deciso di fare.

Inizio sentiero 172 per il Sagro

Proseguendo sul 172 si sale fino al crinale della Faggiola, su terreno carsico, con lastre di marmo e attorno poca vegetazione, sotto si vedono le cave della valle di Torano. Questo è un punto molto panoramico dal quale si possono fare belle foto.

Cave Valle di Torano


Un cartello indica la via di vetta da percorrere per salire in 45 minuti lungo i Vallini del Sagro, sotto il Monte Spallone, fino alla vetta.

Veduta del Monte Borla
Veduta della cava sottostante e del Monte Borla

Il percorso di trekking è agevole, anche se abbastanza ripido in alcuni tratti, e in questa stagione è ben evidente, tra l'erba ancora bassa, il sentiero scavato dal passaggio degli escursionisti e dall'acqua che nei giorni di pioggia scorre copiosa.
Si sale ammirando la vallata, deturpata però dalla cava, e scorgendo i resti di un insediamento di pastori, usato successivamente anche dai cavatori.
Arrivati sul crinale ci si ricongiunge con l'altro sentiero e, salendo un tratto abbastanza ripido, in pochi minuti si giunge in vetta.

La via di vetta con la neve

In questo ultimo tratto abbiamo trovato ancora neve. Purtroppo nel frattempo è salita la foschia che ci ha impedito di godere in pieno del panorama sulla costa fino al golfo della Spezia e a Livorno. Nelle giornate terse si possono vedere persino le Alpi Marittime e l'arcipelago Toscano.
Spesso mi è capitato di arrivare in vetta e vedere arrivare le nubi, ricordo che è successo quando sono salita alla Pania della Croce e anche sul Viso Mozzo, in Piemonte.

Da lassù la vista è meravigliosa, soprattutto senza le nuvole, e si può apprezzare la bellezza selvaggia delle Alpi Apuane caratterizzate da vette aguzze, all'apparenza inviolabili, e da profondi canaloni che le dividono.
Sulla vetta, segnata da un'alta croce, è presenta una lastra con incisa la rosa dei venti e che indica l'ubicazione delle vette attorno a noi, delle Apuane ma anche dell'Appennino.

La rosa dei venti sulla vetta del Monte Sagro

La vetta è abbastanza ampia e perciò ci si può muovere bene stando comunque attenti a non sporgersi troppo sui bordi.

Valle di Vinca vista dal crinale
La valle di vinca vista dal crinale

Monte Spallone visto dal Sagro
Il Monte Spallone visto dalla vetta

Vetta del Pizzo d'Uccello tra le nuvole
Vetta del Pizzo d'Uccello tra le nuvole

Quando si arriva in vetta si ha sempre voglia di mangiare qualcosa ma costantemente sale il vento e si avverte freschetto in qualsiasi stagione! A me comunque piace, se la tempistica per la discesa lo consente, di stare sulle vette delle montagne per godere del panorama che ripaga dalla fatica della salita. Sulla vetta del Monte Sagro si ha l'opportunità di vedere le vette di montagne come il Pizzo d'Uccello, che si trova quasi di fronte sopra la valle di Vinca, e, più in là, di sua maestà il Pisanino.

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